Pontificio Seminario Lombardo

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Il Pontificio seminario lombardo dei santi Ambrogio e Carlo in Urbe è un'istituzione ecclesiastica che accoglie presbiteri "lombardi" inviati a Roma dal proprio vescovo per conseguire una specializzazione nelle discipline teologiche, canoniche e filosofiche presso le Università Pontificie.

L'11 novembre 1965 il Santo Padre Paolo VI benedisse la nuova sede del Pontificio Seminario Lombardo in piazza S. Maria Maggiore 5, in occasione del centenario di fondazione: per singolare disegno della Divina Provvidenza, nel luogo dove la generosa bontà di Pio XI l'aveva posta e l'affettuosa saggezza di Paolo VI volle che rimanesse [1].

« Al "nostro caro" Pontificio Seminario Lombardo in Roma, che inaugurando la propria sede completamente ricostruita celebra il centenario della sua fondazione, con l'ardente voto che sempre gli Alunni dalla sapiente fusione, che lo caratterizza, delle virtù naturali e cristiane della loro terra d'origine, con lo spirito di Roma cattolica traggano alimento perenne e conforto squisito al futuro loro ministero, di cuore benediciamo e su di esso imploriamo, di Maria Santissima, Madre della Chiesa, la celeste tutela. »
(Paolo VI nella festa di San Carlo, 11 novembre 1965 [2])

Era stato Montini, Arcivescovo di Milano il 10 febbraio 1963 a presenziare alla posa della prima pietra benedetta da Giovanni XXIII:

« Una circostanza vogliamo ancora ricordare, anche se già presente ai nostri spiriti, ed è la coincidenza... dei lavori edilizi con la celebrazione del grande Concilio Ecumenico Vaticano Secondo, destinato questo a dare nuovo splendore e nuova ampiezza al mistico edificio della Chiesa Cattolica, mentre la nuova casa di questo Seminario intende anche essa rispecchiare, pur nelle sue limitatissime proporzioni materiali, il generale rinnovamento spirituale di questa storica ora e vuole stimolare e favorire una sempre rifiorente vitalità interiore del Seminario stesso.. »
(Paolo VI nel ricordo di don Ferdinando Maggioni - Rettore[3])

Storia

Durante la XXIII sessione del Concilio di Trento (1562 - 1563), venne emanato il decreto "De reformatione" che imponeva l'istituzione di un Seminario, per ogni singola diocesi. Agli inizi del 1565, dopo una lunga preparazione il Seminario Romano incominciò a funzionare, per impulso di Carlo Borromeo nipote di Pio IV e futuro arcivescovo di Milano. A 3 secoli di distanza un altro Borromeo, Mons. Edoardo, auspicò la costruzione di un Seminario Lombardo a Roma. Fino alla fondazione di questo istituto, i giovani seminaristi che volevano approfondire le discipline teologiche, canoniche e filosofiche, si dovevano recare isolatamente a Roma o all'Università di Pavia od alla Facoltà teologica di Vienna.

Edoardo Borromeo Arese quando era papa Pio IX, pensò così all'istituzione di un piccolo collegio per ospitare due chierici per ciascuna delle diocesi lombarde e di quelle venete, presso la chiesa nazionale lombarda di San Carlo al Corso, orientando la frequenza degli studi per la formazione sul Collegio Romano. Edoado Borromeo Arese, l'ultimo dei cardinali della grande famiglia milanese che aveva dato i natali a San Carlo, in veste di Maestro di Camera e Maggiordomo, ebbe il grande merito d'avere ideato e promosso il Seminario Lombardo sin dai suoi inizi. La sconfitta dell'Austria nella seconda guerra d'indipendenza del 1859, diede un'accelerazione al suo proposito favorendo una sua rapida realizzazione: il 16 ottobre 1864, Caccia Dominioni vicario capitolare di Paolo Angelo Ballerini, arcivescovo di Milano dal 1860 al 1867, nominò don Antonio Müller primo rettore e don Vincenzo Molo[4]., Amministratore Apostolico del Canton Ticino, vice-rettore.

Nel 1870, l'Università Gregoriana, perduta la sua sede del Collegio Romano, dovette aggiornare di un anno i suoi corsi e il Seminario Lombardo restò chiuso per ben otto anni. Col pontificato di Leone XIII, sì riaprì il Collegio Lombardo sotto il titolo di "Seminario dei Santi Ambrogio e Carlo per le Diocesi dell'Alta Italia". Grazie all'azione del Cardinale Edoardo Borromeo, in un fabbricato adiacente la chiesa nazionale lombarda, fu riaperto il Seminario, sotto la direzione di don Ernesto Fontana, docente di teologia morale e filosofia, già professore del Seminario Maggiore di Milano.

Nell'autunno del 1879, con il consenso dell' Arcivescovo di Milano Nazzari di Calabiana, il rettore del Seminario Maggiore di Milano Mons. Carlo Cassina, inviò a Roma, i tre migliori alunni perché si perfezionassero negli studi: il diacono Achille Ratti, il chierico Alessandro Lualdi, il chierico Alessandro Pellegrini. Il seminario che aveva già espresso nomi di grande rilievo nella vita ecclesiastica e sociale, preparò

« ..un clero che la Provvidenza avrebbe scelto per rinvigorire in uno spirito indefettibile e in una comprensione intelligente, la fede e le opere della Lombardia, un clero che avrebbe espresso nel volgere di pochi decenni, tre grandi Papi, di cui due, Pio XI e Paolo VI, ex alunni del Seminario Lombardo. »
(Gian Ludovico Masetti Zannini - nel centenario di fondazione del PSL [5])

Il 6 luglio 1885, il rettore don Ernesto Fontana, diede inizio ai lavori per la costruzione della nuova casa a Prati di Castello in via G. Belli. Sebbene non ancora terminato, Il 2 marzo 1887 benedì lui stesso la cappella e fu approvato il nuovo regolamento. Leone XIII, con il breve In supremo del 15 dicembre 1890 diede al Seminario un carattere giuridico, parificandolo a tutti gli altri di Roma e gli conferiva il titolo di pontificio. Durante il breve rettorato di Monsignor Rodolfo Caroli che durò dal 26 settembre 1911 al 1913, furono alunni due futuri Cardinali: Carlo Confalonieri ed Efrem Forni. Pio X con la Costituzione "In praecipuis" del 29 giugno 1913, stabilì che il Seminario Romano inglobasse in sé altri istituti e fosse diviso in Seminario Maggiore, con sede al Laterano e Seminario Minore, con sede in S. Maria in Vaticano. All'articolo quarto fu decretato l'assorbimento del Seminario Pio in quello Maggiore del Laterano, al successivo articolo disponeva:

« Ibidem sit S.S. Ambrosii et Caroli Collegium quod Seminario Romano adiungimus »
(dalla Costituzione Apostolica "In principius" [6])

Dopo la fine della prima guerra mondiale, Benedetto XV, accogliendo il voto dell'Episcopato lombardo e le fervide preghiere del Beato Cardinal Andrea Carlo Ferrari, convocò l'Arcivescovo di Milano per comunicargli la sua intenzione di restituire al Seminario Lombardo la sua autonomia. Pur senza una sede propria, il 28 luglio 1920 il Cardinal Ferrari nominò Ettore Baranzini, già Arcivescovo di Siracusa, rettore del risorto «Seminario dei Santi Ambrogio e Carlo in Roma»; solo in seguito fu avviato l'allestimento della struttura presso una casa dei Figli di Maria Immacolata di Padre Piccardo in via del Mascherone 58. Furono allievi del Rettore Baranzini Giovanni Battista Montini sacerdote novello, futuro cardinale arcivescovo e Papa Paolo VI, beatificato il 19 ottobre 2014, canonizzato il 14 ottobre 2018; Padre Giovanni Fausti martire beatificato il 5 novembre 2016, don Secondo Pollo, beatificato da Giovanni Paolo II il 23 maggio 1998.

Quando Achille Ratti salì al soglio pontificio, si prospettò un futuro luminoso per l'attività del Pontificio Seminario Lombardo. Nel 1926 Pio XI donò al Seminario una vasta area prospiciente la Basilica di Santa Maria Maggiore, per costruire la nuova sede; Il 12 febbraio 1927 il Cardinale Vicario Basilio Pompilj benedisse la prima pietra; il 20 dicembre 1928 fu inaugurata la nuova sede alla presenza, tra gli altri, dell'Arcivescovo di Milano Eugenio Tosi.

Rettori

Note
  1. Sac. Ferdinando Maggioni - Pubblicazione nel centenario della fondazione del PSL, pag. 7 online
  2. discorso di Paolo VI
  3. Sac. Ferdinando Maggioni - Pubblicazione nel centenario della fondazione del PSL, pag. 7 online
  4. cfr. Bishop Vincenzo Molo su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 11-09-2021
  5. Gian Ludovico Masetti Zannini - Pubblicazione nel centenario della fondazione del PSL, pag 32 online
  6. Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale, Anno 1913, pag 297-301 on-line
Collegamenti esterni