Francesco Giacinto Ignazio Boccapaduli

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Francesco Giacinto Ignazio Boccapaduli
Arcivescovo
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battezzato
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 80 anni
Nascita Roma
3 aprile 1600
Morte Roma
23 novembre 1680
Sepoltura Basilica di Santa Maria in Aracoeli
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale 1623
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Consacrazione vescovile 21 settembre 1638 dal card. Alessandro Cesarini
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a Cardinale
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
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Francesco Giacinto Ignazio Boccapaduli (Roma, 3 aprile 1600; † Roma, 23 novembre 1680) è stato un arcivescovo e nunzio apostolico italiano.

Cenni biografici

Nacque a Roma il 3 aprile 1600, figlio di Fabrizio e Clarice Du Blioul. Il padre era Conservatore (cioè governatore della città) e priore dei caporioni.

Fu avviato alla carriera ecclesiastica dodicenne e ottenne da Paolo V una pensione su un beneficio della basilica di San Pietro, poi nel 1616 un altro beneficio nella cattedrale di Velletri e nel 1619, dopo avere concluso a Roma gli studi di diritto civile e canonico, un altro ancora nella basilica vaticana.

Il 30 aprile 1638 fu nominato da Urbano VIII vescovo di Valva e Sulmona. Fu consacrato il 21 settembre da Alessandro Cesarini iuniore, cardinale diacono di Sant'Eustachio, coadiuvato da mons. Tommaso Carafa (Ch), Vescovo emerito di Vulturara e Montecorvino e da mons. Giovanni Battista Altieri, vescovo emerito di Camerino. Il 25 novembre entrò in Sulmona dove fissò la sua residenza.

Il 28 febbraio 1647 fu trasferito da Innocenzo X al vescovato di Città di Castello dove si recò il 29 maggio. Fu richiamato a Roma poco dopo e il 14 settembre fu nominato nunzio apostolico a Lucerna. Fornito di istruzioni della segreteria di Stato, dei diritti di legato a latere e dei pieni poteri del Sant'Uffizio, onorato con il titolo di conte ed elevato alla dignità di vescovo assistente al soglio pontificio, il Boccapaduli lasciò Roma il 1º ottobre. Giunse in sede agli inizi di novembre accompagnato dai nipoti Curzio e Desiderio.

Il nunzio legato a latere si adoperò per evitare il coinvolgimento dei cantoni cattolici nel conflitto tra Francia e Austria. Riuscì a evitare che la Francia desse il suo appoggio a questi sulla base di motivi confessionali. Sostenne i gesuiti in Ticino, che fondarono un collegio a Bellinzona e nel Vallese e lottò per evitare l'espulsione dei cappuccini dalle Tre Leghe.

Nell'ambito delle sue iniziative in favore dei monasteri, Boccapaduli difese i benedettini dell'isola di Reichenau dalle mire del vescovo di Costanza mons. Franz Johann von Vogt von Altensumerau und Prasberg (Ch). L'iniziativa non ebbe successo per l'appoggio imperiale dato al vescovo di Costanza.

Accanito sostenitore dei diritti pontifici, Boccapaduli si batté contro la tendenza dei cantoni cattolici a rivendicare una certa autonomia religiosa, trovandosi in continuo conflitto con i loro capi politici e religiosi. Rivendicò il diritto di visita e il controllo ecclesiastico sui monasteri femminili di Eschenbach[1] e Rathausen,[2] sottraendoli al controllo dell'abate cistercensi di Sankt Urban con breve pontificio del 16 gennaio 1649, delegandone l'esercizio alla Compagnia di Gesù.

Nel 1652 ottenne la nomina a vescovo di Losanna di Jodok Knab, personaggio inviso in Svizzera e altrove, attirandosi le ire della Francia e della Savoia.

Lo zelo eccessivo, la personale intransigenza e la scarsa libertà di movimento concessagli dalle istruzioni, precipitose e spesso imperiose, della segreteria di Stato procurarono al Boccapaduli molti nemici in Svizzera. Negli stessi cantoni cattolici si levarono lagnanze per i pieni poteri di legato a latere concessi da Roma al nunzio. Quando questi, dopo l'insediamento al posto di internunzio di Jost Knab, lasciò Lucerna nel settembre 1652, i cantoni cattolici indirizzarono al papa una lettera di protesta chiedendo di raccomandare ai nunzi futuri il rispetto delle usanze e dei diritti tradizionali della Confederazione.

Nel luglio 1652 ricevette la nomina di nunzio a Venezia, dove giunse l'8 novembre. In precedenza aveva rifiutato un trasferimento alla nunziatura presso la corte imperiale adducendo il pretesto di non poter sostenere gli oneri finanziari connessi con tale carica. Dopo le burrascose vicende in terra evetica, il biennio veneziano trascorse senza particolari difficoltà.

Nell'ottobre 1654 ottenne il permesso di ritirarsi dalla nunziatura dopo aver sollecitato già nel luglio la sua sostituzione per motivi di salute. Il 1º gennaio 1655 lasciò Venezia e si trasferì, dopo aver riferito a Roma alla fine di febbraio della sua attività, a Città di Castello.

Nei sedici anni successivi si dedicò ai compiti pastorali che in sua assenza furono sostenuti da vicari generali.

Nel 1671 rinunciò per motivi di età al vescovato e si ritirò a Roma. L'11 luglio 1675 fu nominato da Clemente X metropolita di Atene. Il titolo e le prerogative arcivescovili gli furono conferiti il 26 marzo dell'anno seguente.

Morì a Roma il 23 novembre 1680. Fu sepolto nella cappella di famiglia nella chiesa di santa Maria in Aracoeli.

Genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo di Sulmona-Valva Successore: Bishopcoa.png
Francesco Cavaliere (Ch) 13 settembre 1638-6 maggio 1647 Alessandro Masi (Ch) I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Francesco Cavaliere (Ch) {{{data}}} Alessandro Masi (Ch)
Predecessore: Vescovo di Città di Castello Successore: Bishopcoa.png
Cesare Raccagna (Ch) 6 maggio 1647-1º ottobre 1672 Giuseppe Maria Sebastiani, O.C.D. (Ch) I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Cesare Raccagna (Ch) {{{data}}} Giuseppe Maria Sebastiani, O.C.D. (Ch)
Predecessore: Nunzio apostolico per la Svizzera Successore: Flag of the Vatican City.svg
Alfonso Sacrati 14 settembre 1647 - settembre 1652 Carlo Carafa della Spina I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Alfonso Sacrati {{{data}}} Carlo Carafa della Spina
Predecessore: Nunzio apostolico per la Repubblica di Venezia Successore: Flag of the Vatican City.svg
Scipione Pannocchieschi d'Elci 24 agosto 1652 - 1654 Carlo Carafa della Spina, C.R. I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Scipione Pannocchieschi d'Elci {{{data}}} Carlo Carafa della Spina, C.R.
Predecessore: Arcivescovo titolare di Atene Successore: ArcbishopCoA PioM.svg
Carlo de'Vecchi (Ch) 15 luglio 1675-23 novembre 1680 Marcello d'Aste I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Carlo de'Vecchi (Ch) {{{data}}} Marcello d'Aste
Note
  1. Anton Kottmann, Dizionario storico della Svizzera, Eschenbach (convento).
  2. Cécile Sommer-Ramer, Dizionario storico della Svizzera, Rathausen.
Bibliografia
  • Georg Lutz, Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. 11, (1969) online