Carlo Carafa della Spina
Carlo Carafa della Spina, C.R. Cardinale | |
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Età alla morte | 69 anni |
Nascita | Roma 21 aprile 1611 |
Morte | Roma 19 ottobre 1680 |
Sepoltura | Chiesa del Gesù (Roma) |
Appartenenza | Chierici Regolari Teatini |
Professione religiosa | 5 gennaio 1629 |
Nominato vescovo | 13 luglio 1644 da Urbano VIII |
Consacrazione vescovile | Basilica di Sant'Andrea della Valle (Roma), 1º gennaio 1645 dal card. arc. Ciriaco Rocci |
Creato Cardinale |
14 gennaio 1664 da Alessandro VII (vedi) |
Cardinale per | 16 anni, 9 mesi e 5 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Carlo Carafa della Spina (Roma, 21 aprile 1611; † Roma, 19 ottobre 1680) è stato un vescovo, nunzio apostolico e cardinale italiano.
Cenni biografici
Nacque a Roma il 21 aprile del 1611 da Girolamo principe della Roccella e da Diana nata Vittori. Dopo gli studi letterari compiuti nel seminario romano, il 5 gennaio 1629 si addottorò in utroque iure ed entrò nell'Ordine dei teatini.
Dieci anni dopo, fu nominato protonotario apostolico dell'Ordine dei partecipanti e, in seguito, referendario di Segnatura.
Prolegato a Bologna, nell'aprile 1644 moriva lo zio Carlo Caraffa (Ch) vescovo di Aversa e dopo aver ricevuto in giugno la tonsura, il 13 luglio fu nominato a succedergli, con dispensa per non aver ancora ricevuto gli ordini sacri. Fu consacrato il 1° gennaio seguente nella chiesa romana di Sant'Andrea della Valle dal cardinal Ciriaco Rocci, coadiuvato da mons. Fabio Lagonissa (Ch), patriarca titolare di Antiochia e da mons. Alfonso Gonzaga (Ch), Arcivescovo titolare di Rodi.
Ad Aversa si guadagnò la fiducia della corte spagnola, in occasione della rivolta di Masaniello, fungendo da intermediario fra don Giovanni d'Austria e il duca di Guisa. Ciò gli valse nel 1653 la nomina da parte di Innocenzo X a nunzio presso gli Svizzeri.
Il 24 aprile 1653, il Carafa giunse a Lucerna, allora sede della nunziatura. Durante la guerra dei contadini mediò con successo tra le parti avverse e impedì che tribunali secolari condannassero parroci del contado. A Coira si batté contro la vendita di beni ecclesiastici alla città da parte del vescovo della diocesi, Johann Flugi d'Apremont (Ch)[1] e l'anno seguente ebbe modo di visitare questa diocesi. Nella lite sul ripristino dell'abbazia di Reichenau si schierò con il vescovo di Costanza, Christoph Metzler von Andelberg (Ch)[2] e ingiunse al priore dell'abbazia di ritirarsi nel abbazia di Weingarten.
Il 15 ottobre 1654, il Carafa ricevette la notizia della sua nomina a nunzio pontificio a Venezia. Giunse nella nuova nunziatura nella primavera seguente. La Santa Sede chiese all'abile diplomatico di affrontare la questione della Compagnia di Gesù, accertando presso le autorità veneziane la possibilità di un ritorno nella Serenissima dei gesuiti, espulsi dalla città nel 1606. Con abili negoziati il Carafa riuscì, nel quadriennio di sua attività a Venezia, a ottenere dalla Repubblica la riammissione dei gesuiti.
Nell'agosto 1658, il Carafa ricevette ufficialmente la nomina a nunzio presso l'imperatore. Papa Alessandro VII già da tempo pensava al suo valido nunzio a Venezia per quella prestigiosa nunziatura, ma fu ritardata dalla morte di Ferdinando III e dal seguente interregno. Da quell'alto punto di osservazione il Carafa poté inviare a Roma relazioni di grande interesse sulla situazione politica mitteleuropea, in quegli anni avviata verso una travagliata e difficile pace, minacciata dall'esterno dalle temibili forze turche. La sua posizione a corte non fu tuttavia delle più facili: dietro ad una formale correttezza di rapporti si agitavano numerosi contrasti, come le nomine dei vescovi nelle sedi vacanti e la guerra contro i turchi che Roma avrebbe sperato combattuta con una vasta unione di tutte le forze cattoliche in campo, ma che l'imperatore momentaneamente interruppe con la pace di Vasvar.
Solo allora fu possibile permettere il rientro del Carafa in patria, che avvenne nei primi mesi del 1665, a conclusione di una prestigiosa nunziatura nel corso della quale il 14 gennaio 1664, aveva ricevuto, nella cattedrale di Ratisbona, la berretta cardinalizia. Gli fu quindi assegnata la sede di Bologna, quale legato in sostituzione del cardinale Pietro Vidoni. Il 13 aprile 1665 ricevette il titolo cardinalizio di cardinale presbitero di santa Susanna e dopo le dimissioni da vescovo di Aversa in giugno era a Bologna, dove il clima politico era segnato da violenze che turbavano la vita cittadina. Con grande decisione il Carafa ristabilì l'ordine, procedendo alla messa al bando degli elementi più pericolosi.
Prese parte al conclave del 1667, che vide l'elezione di papa Clemente IX a quello del 1669-1670, con Clemente X. Nel 1675 optò per il titolo di santa Maria in Via. Fu camerlengo del Collegio dei Cardinali nel biennio 1576-1678. Prese parte al conclave del 1676 che elesse papa Innocenzo XI.
Morte
Morì a Roma il 19 ottobre 1680, i funerali si tennero nella chiesa romana del Gesù, dove fu inumato.
Genealogia episcopale
Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale |
- Cardinale Tolomeo Gallio
- Vescovo Cesare Speciano
- Patriarca Andrés Pacheco
- Cardinale Agostino Spinola Basadone
- Cardinale Giulio Cesare Sacchetti
- Cardinale Ciriaco Rocci
- Cardinale Carlo Carafa della Spina, C.R.
Successone degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Aversa | Successore: | |
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Carlo Carafa (Ch) | 13 luglio 1644 - 6 gennaio 1665 | Paolo Carafa, C.R. (Ch) |
Predecessore: | Nunzio apostolico in Svizzera | Successore: | |
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Francesco Boccapaduli | 1º febbraio 1653 - novembre 1654 | Federico Borromeo iuniore |
Predecessore: | Nunzio apostolico per Venezia | Successore: | |
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Francesco Boccapaduli | 24 ottobre 1654 - settembre 1658 | Giacomo Altoviti |
Predecessore: | Nunzio apostolico in Austria | Successore: | |
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Scipione Pannocchieschi d'Elci | 24 agosto 1658 - dicembre 1664 | Giulio Spinola |
Predecessore: | Legato apostolico di Bologna | Successore: | |
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Fabrizio Savelli | 22 aprile 1664 - 6 dicembre 1669 | Lazzaro Pallavicino |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Susanna | Successore: | |
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Giambattista Spada | 13 aprile 1664 - 27 maggio 1675 | Bernhard Gustav von Baden-Durlach, O.S.B. |
Predecessore: | Camerlengo del Sacro Collegio dei Cardinali | Successore: | |
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Pietro Vidoni | 1676 - 1678 | Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Maria in Via | Successore: | |
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César d'Estrées | 27 maggio 1675 - 19 ottobre 1680 | Francesco Maidalchini |
Note | |
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Bibliografia | |
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- Italiani del XVII secolo
- Vescovi di Aversa
- Nunzi apostolici per Colonia
- Legati pontifici di Bologna
- Cardinali presbiteri di Santa Susanna
- Cardinali Camerlenghi
- Cardinali presbiteri di Santa Maria in Via
- Vescovi consacrati nel 1645
- Vescovi italiani del XVII secolo
- Vescovi del XVII secolo
- Vescovi per nome
- Vescovi consacrati da Ciriaco Rocci
- Concistoro 14 gennaio 1664
- Cardinali italiani del XVII secolo
- Cardinali del XVII secolo
- Cardinali per nome
- Cardinali creati da Alessandro VII
- Biografie
- Vescovi italiani
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- Morti nel 1680
- Morti il 19 ottobre
- Chierici Regolari Teatini