Giulio Bevilacqua

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Giulio Bevilacqua, C.O.
Cardinale
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battezzato
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Virtus in infirmitate

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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 83 anni
Nascita Isola della Scala
15 settembre 1881
Morte Brescia
6 maggio 1965
Sepoltura Chiesa di Santa Maria della Pace, Brescia
Conversione
Appartenenza Confederazione dell'Oratorio di San Filippo Neri
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Ordinazione presbiterale Brescia, 13 giugno 1908
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Consacrazione vescovile 18 febbraio 1965 dal vescovo Luigi Morstabilini
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Proclamazioni
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Eventi
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Giulio Bevilacqua (Isola della Scala, 15 settembre 1881; † Brescia, 6 maggio 1965) è stato un cardinale e arcivescovo italiano.

Cenni biografici

Nato a Isola della Scala, diocesi di Verona, da una famiglia di commercianti. Era figlio di Mattia Bevilacqua e Carla Olivari ed è stato battezzato il 22 settembre da Pietro Gazzotti, abate-arciprete della parrocchia locale. Ha ricevuto il nome di Giulio Pietro. Nel 1889, la famiglia si è trasferita a Verona.

Formazione e ministero sacerdotale

Ha studiato al Ginnasio-Liceo Scipione Maffei di Verona, dal 1893 al 1896; all'alunnato filippino presso l'oratorio della Pace di Brescia, dal 1896 al 1902; all' Università di Lovanio, in Belgio, dal 1902 al 1905. Qui ha studiato sotto l'influenza del pensiero e dell'azione pastorale del futuro cardinale Désiré-Joseph Mercier, animatore delle Conversazioni di Malines e promotore dell'Unione internazionale degli studi sociali.

Dopo la laurea in scienze sociali, conseguita il 25 aprile 1905, con una tesi sui sindacati e il lavoro in Italia, è maturata la sua vocazione sacerdotale ed è entrato nel Seminario vescovile di Brescia. Nel 1905 è entrato nella Confederazione dell'Oratorio di San Filippo Neri, dove è stato ordinato presbitero a Brescia il 13 giugno 1908. Tiene corsi di sociologia in Seminario e consacra la sua attività all'istruzione religiosa degli studenti della scuola pubblica e dei professionisti di Brescia.

Ministero pastorale nella diocesi di Brescia, 1908-1914; 1918-1926; 1933-1939; 1945-1965. Durante la Prima Guerra Mondiale si è arruolato nell'esercito italiano come cappellano militare per restare al fianco dei giovani, ma solo nel marzo 1917 gli è stato permesso di raggiungere il fronte come ufficiale degli alpini. Catturato ed imprigionato, è trasferito in un campo della Boemia dove rimane sino alla fine della guerra. Ha preso parte, tra il 19 al 26 giugno 1917, alla tragica battaglia dell'Ortigara: rimasto al fianco dei suoi commilitoni, decimati dal fuoco austriaco, gli sono state conferite due medaglie al valor militare.

Il 21 novembre 1921 è stato eletto preposito della Congregazione; la sua missione sacerdotale lo portava a desiderare un rinnovamento della vita liturgica e nel 1922 promuove a Brescia il primo Congresso Nazionale Liturgico. Nello stesso periodo si sviluppa la sua avversione al fascismo e, a seguito dei numerosi interventi su Il Cittadino di Brescia, Bevilacqua è stato costretto nel novembre 1926 a lasciare la città, prima è stato trasferito a Verona, poi a Genova, per poi ritornare a Brescia. Nel gennaio 1928, dietro suggerimento di Pio XI, è stato chiamato a Roma dal prefetto della congregazione dei Religiosi con l'incarico di consultore. Come segretario della Congregazione per la preservazione della fede, a Roma si prodiga per organizzare la vita religiosa nelle periferie.

Tornato a Brescia nell'agosto del 1932, l'anno seguente è stato rieletto preposito della Confederazione dell'Oratorio di San Filippo Neri; anche se sottoposto alla vigilanza della polizia del regime fascista, ha ripreso la sua attività di apostolato e di conferenziere. Richiamandosi alla Dottrina sociale della Chiesa, padre Bevilacqua criticava fascismo e comunismo, in quanto non erano riusciti ad eliminare gli errori del capitalismo. Membro del personale della Segreteria di Stato a Roma, per la protezione contro le minacce Fasciste, 1926-1933. Ministero pastorale a Roma, 1926-1933, Cappellano nella Marina Militare Italiana durante la Seconda Guerra Mondiale, 1939-1945.

Nel giugno 1945 ritorna a Brescia e si impegna nel riorganizzare la vita della Congregazione e dell'oratorio della Pace. All'inizio del 1946 partecipa alla nascita della rivista Humanitas, ispirata ai valori di rinascita morale, intellettuale, religiosa dell'uomo e del lavoro.

Favorevole all'azione riformatrice di Giovanni XXIII, il 22 agosto 1960 è stato nominato membro della Pontificia Commissione della sacra liturgia per la preparazione del concilio. Con l'elezione a pontefice dell'amico cardinale Montini, il 21 giugno 1963, la sua collaborazione ai lavori del Concilio Vaticano II si è accentuata. Il 4 marzo 1964 è stato nominato membro della commissione liturgica Consilium ad exsequendam constitutionem de sacra liturgia in attuazione della costituzione apostolica Sacrosanctum Concilium [1].

Ministero episcopale

Il 15 febbraio 1965 papa Paolo VI lo ha nominato arcivescovo titolare di Gaudiaba, in vista della creazione cardinalizia. Il 18 febbraio seguente ricevette l'ordinazione episcopale, nella Basilica dei Santi Faustino e Giovita di Brescia, dal vescovo Luigi Morstabilini(ch), assistito da Giuseppe Carraro(ch), vescovo di Verona e Carlo Manziana(ch), vescovo di Crema. Il suo motto episcopale era:Virtus in infirmitate.

Cardinalato

Creato cardinale diacono da papa Paolo VI nel Concistoro del 22 febbraio 1965, ha ricevuto la Berretta rossa e la diaconia di San Girolamo della Carità il 25 febbraio successivo. Dietro dispensa papale, ha continuato ad essere, dal febbraio al maggio 1965 parroco della Chiesa di Santa Maria della Pace di Brescia anche dopo la creazione a cardinale, divenendo così il primo cardinale-parroco della Chiesa.

Morte

È morto a Brescia il 6 maggio 1965, dopo avere ricevuto l'Unzione degli infermi dal Cardinale Giovanni Colombo, arcivescovo di Milano. Dopo le esequie, è stato sepolto nella cripta della chiesa di Santa Maria della Pace di Brescia.

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce genealogia episcopale

Opere

  • La luce nelle tenebre, Studium, Roma, 1921. 2ª ed. ampliata, 1946.
  • Eroismo senz'ali, Pea ed., Brescia, 1922.
  • L'uomo che conosce il soffrire, Studium, Roma, 1933. 2ª ed.: 1940. 3ª ed.: 1942. 4ª ed.: prefazione di Igino Giordani, introduzione di Franz Schmal, 1947. Nuova ed. riveduta e ampliata: 1964.
  • Equivoci, mondo moderno e Cristo, Morcelliana, Brescia, 1952. 2ª ed. riveduta e aumentata: prefazione di Aldo Ferrabino, 1953.
  • Cristo contemporaneo, Missione di Milano, Milano, 1957. Nuova ed. (con un ricordo del cardinale Bevilacqua di Jean Guitton), La locusta, Vicenza, 1966.
  • Scritti e testimonianze, La Scuola, Brescia, 1965.
  • Scritti fra le due guerre, La Scuola, Brescia, 1968.
  • Parole ai sacerdoti (corso di esercizi spirituali tenuti a S. Fidenzio, Novaglie, Verona), Morcelliana, Brescia, 1983. ISBN 88-372-1187-2.

Successione degli incarichi

Predecessore: Arcivescovo titolare di Gaudiaba
(sede arcivescovile pro illa vice)
Successore: Archbishop CoA PioM.svg
- 15 febbraio-22 febbraio 1965 Bernardino Dino Maria Piccinelli, O.S.M. I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
- {{{data}}} Bernardino Dino Maria Piccinelli, O.S.M.
Predecessore: Cardinale diacono di San Girolamo della Carità Successore: CardinalCoA PioM.svg
- 25 febbraio 1965 - 6 maggio 1965 Antonio Riberi I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
- {{{data}}} Antonio Riberi
Bibliografia
  • Antonio Fappani, Padre Giulio Bevilacqua, prete e cardinale sugli avamposti, Nigrizia, Verona, 1975
  • Antonio Fappani, Padre Giulio Bevilacqua.Il cardinale-parroco, Queriniana, Brescia, 1979
  • CEDOC (a cura di), Scritti sul cardinale G. Bevilacqua, Morcelliana, Brescia, 1990, ISBN 88-372-1420-0.
  • Luca Ghisleri e Renato Papetti (a cura di), Giulio Bevilacqua a quarant'anni dalla morte, 1965-2005, Morcelliana, Brescia, 2006, ISBN 88-372-2159-2.
Voci correlate
Collegamenti esterni
  1. Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale 1964, op. cit., p. 479