Raffaele Fornari
Raffaele Fornari Cardinale | |
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Età alla morte | 66 anni |
Nascita | Roma 23 gennaio 1787 |
Morte | Roma 15 giugno 1853 |
Sepoltura | Basilica di Santa Maria sopra Minerva (Roma) |
Appartenenza | Diocesi di Modena |
Ordinazione presbiterale | in data sconosciuta |
Nominato arcivescovo | 24 gennaio 1842 da Gregorio XVI |
Consacrazione vescovile | 3 aprile 1842 dall'arc. Engelbert Sterckx |
Creato Cardinale in pectore |
21 dicembre 1846 da Pio IX (vedi) |
Pubblicato Cardinale |
30 settembre 1850 da Pio IX (vedi) |
Cardinale per | 2 anni, 8 mesi e 15 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Raffaele Fornari (Roma, 23 gennaio 1787; † Roma, 15 giugno 1853) è stato un cardinale e arcivescovo italiano.
Cenni biografici
Raffaele nacque a Roma, figlio dell'ufficiale della Curia romana originario di Pontremoli Francesco Fornari e della moglie Teresa nata Galli.
Studiò presso il seminario romano e al collegio romano dove si addottorò in teologia.
Formazione e attività diplomatica
Non si hanno informazioni sulla sua ordinazione sacerdotale. Fu economo ad interim del collegio e seminario romano dopo la restaurazione. Dal 1823 al 1838 fu professore di teologia dogmatica della Pontificia Università Gregoriana e consigliere di diverse congregazioni romane, Cameriere d'onore in abito paonazzo nel 1832, canonico presso il tribunale della Penitenzieria Apostolica (1832-1834) e della Dataria apostolica (1835-1839).
Mons. Francesco Capaccini, abilissimo diplomatico pontificio che era stato suo compagno di corso al seminario, lo segnalò a Gregorio XVI e al cardinale segretario di Stato Luigi Lambruschini come possibile titolare della rappresentanza pontificia in Belgio. Nel paese di recente formazione il cattolicesimo, assai diffuso nelle masse, si era aperto soprattutto nel basso clero a fermenti di rinnovamento accesi dal pensiero di Hugues Felicité Robert de Lamennais, che dopo le encicliche Mirari vos e Singulari Nos avevano preso il carattere di contestazione della gerarchia. Al Capaccini era parso che il Fornari fosse l'uomo giusto per correggere queste tendenze.
La proposta fu ben accolta dalla Santa Sede che nominò mons. Fornari incaricato d'affari per il Belgio all'inizio del 1838. Giunse a Bruxelles a metà aprile, Capaccini che era stato internunzio a Bruxelles nel 1830 gli consigliò di consultarsi sempre con il più autorevole dei vescovi belgi, il cardinale Engelbert Sterckx. Pur sapendo di operare in un paese a regime costituzionale, operò per impedire che lo spirito di intolleranza verso l'autorità entrasse nelle istituzioni ecclesiastiche, minando alla base il principio d'autorità su cui si reggevano. Il re del Belgio Leopoldo I, con cui ebbe ottimi rapporti, si aspettava da Roma un inviato che lo aiutasse a governare, per questo rimase deluso nell'apprendere che a Bruxelles non sarebbe stato destinato, come in passato, un internunzio ma un semplice incaricato d'affari.
Come desiderato dal re, per un breve periodo, nel 1842 l'incaricato d'affari fu elevato a nunzio apostolico. Nominato arcivescovo titolare di Nicea il 24 gennaio di quell'anno, fu consacrato il 3 aprile seguente nella cattedrale metropolitana di san Rombaldo di Malines dall'arcivescovo e cardinale Engelbert Sterckx, assistito da mons. Cornelius Richard Antoon van Bommel (ch), vescovo di Liegi e da mons. François René Boussen (Ch), vescovo di Bruges. Alla fine dell'anno il Fornari lasciò i Belgio per la nunziatura di prima classe parigina.
Era una promozione importante perché apriva la via al cardinalato, ma era anche l'inizio di una missione complessa in un paese che dal 1831 non ospitava più la nunziatura e che molto aveva rimpianto il richiamo a Roma dell'internunzio Antonio Garibaldi([1]), tranquillo e piuttosto conciliante. A Parigi il Fornari operò in condizioni sfavorevoli, conquistandosi presto fama di uomo poco accomodante e anche in Francia i suoi interventi parvero più aspri quando avevano come destinatari non le autorità dello Stato ma il clero, sì da accreditarlo come le champion des idées romaines en face des derniers assauts du gallicanisme agonisante.
Con l'avvento di Pio IX lo scenario mutò di colpo secondo schemi riformistici che il Fornari era costretto a sostenere pur senza riconoscervisi. Mentre a Parigi si impegnava nella difesa delle prerogative della Chiesa in Francia, profittava dei suoi buoni rapporti con il presidente del consiglio François Guizot per parlare, già all'inizio del 1848, dell'eventualità di un intervento militare francese in difesa del potere temporale. L'ipotesi prese carattere d'urgenza man mano che nello Stato pontificio esplodevano le contraddizioni della politica nazionale di Pio IX e diveniva praticabile con la svolta moderata compiuta dalla Francia eleggendo alla presidenza Luigi Napoleone. Da allora tutte le energie e la perspicacia del Fornari si concentrarono nello sforzo di spingere una Parigi molto esitante ad assumere un ruolo primario nel ristabilimento del potere temporale a Roma. La sua abilità e quella del prosegretario di Stato Giacomo Antonelli consistette principalmente nell'ottenere che la spedizione francese avesse luogo senza che si stabilissero ipoteche di sorta per un Papato che si voleva riportare precipitosamente al passato.
La nunziatura del Fornari terminò dopo il ritorno del papa da Gaeta a Roma nel 1850.
Cardinalato
Pio IX, che l'aveva riservato cardinale in pectore nel concistoro del 21 dicembre 1846, lo dichiarò cardinale in quello del 30 settembre 1850, premiando il peso da lui avuto quale promotore instancabile della politica centralizzatrice della Curia.
Il pontefice lo pose a capo di una speciale commissione che doveva esaminare gli errori dei nostri tempi, mettendoli in relazione con la definizione dell'immacolato concepimento. Il prelato non vide la conclusione dei lavoro della commissione con la definizione del dogma di fede dell'Immacolata Concezione l'8 dicembre 1854.
Da molti anni malato ai reni, dopo il suo rientro a Roma, spese le ultime energie come prefetto della congregazione degli Studi, occupandosi in particolare dell'università di Roma, per la quale dispose l'ingrandimento dell'osservatorio astronomico e il miglioramento delle sue dotazioni.
Morte
Morì a Roma il 15 giugno 1854 alle 9 del mattino, dopo una breve malattia seguita da una febbre perniciosa. I funerali si tennero nella chiesa di santa Maria in Vallicella tre giorni dopo. La funzione religiosa fu celebrata dal cardinale Gabriele Ferretti, camerlengo del Sacro Collegio Cardinalizio con la partecipazione di papa Pio IX. Le spoglie del cardinale furono sepolte nella basilica di Santa Maria sopra Minerva.
Genealogia episcopale
Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale |
- Vescovo Johannes Wolfgang von Bodman
- Vescovo Marquard Rudolf von Rodt
- Vescovo Alexander Sigmund am Rhein zu Neuburg
- Vescovo Johann Jakob von Mayr
- Vescovo Joseph Ignaz Philipp von Hessen-Darmstadt
- Arcivescovo Klemens Wenzeslaus von Sachsen
- Arcivescovo Massimiliano d'Asburgo-Lorena
- Vescovo Kaspar Max Droste zu Vischering
- Vescovo Joseph Louis Aloise von Hommer
- Vescovo Nicolas-Alexis Ondernard
- Vescovo Jean-Joseph Delplancq
- Cardinale Engelbert Sterckx
- Cardinale Raffaele Fornari
Successione degli incarichi
Predecessore: | Internunzio apostolico in Belgio | Successore: | |
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Tommaso Pasquale Gizzi (Nunzio apostolico) |
4 dicembre 1838-21 marzo 1842 | - |
Predecessore: | Arcivescovo titolare di Nicea | Successore: | |
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Luigi Amat di San Filippo e Sorso | 24 gennaio 1842-30 settembre 1850 | Carlo Sacconi |
Predecessore: | Nunzio apostolico in Belgio | Successore: | |
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- | 21 marzo 1842-12 dicembre 1842 | Vincenzo Gioacchino Raffaele Luigi Pecci |
Predecessore: | Nunzio apostolico in Francia | Successore: | |
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Antonio Garibaldi (incaricato d'affari) |
12 dicembre 1842-30 settembre 1850 | Antonio Garibaldi |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Maria sopra Minerva | Successore: | |
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Antonio Francesco Orioli, O.F.M. Conv. | 10 aprile 1851-15 giugno 1854 | Guilherme Henriques de Carvalho |
Predecessore: | Prefetto della Congregazione degli Studi | Successore: | |
---|---|---|---|
Carlo Vizzardelli | 7 giugno 1851-15 giugno 1854 | Giovanni Brunelli |
Bibliografia | |
Giuseppe Monsagrati, "FORNARI, Raffaele", Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 49 (1997), Treccani, online. |
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