Abbazia di Gorze

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Abbazia di Gorze
Flag of UNESCO.svg Bene protetto dall'UNESCO
GorzeTympanon.jpg
Lunetta del portale con Giudizio universale della cappella di Santo Stefano, abbazia di Gorze
Altre denominazioni
Stato bandiera Francia
Regione Alsazia-Champagne-Ardenne-Lorena
Dipartimento Mosella
Comune Metz
Località
Diocesi Metz
Religione Cattolica
Indirizzo
Telefono
Fax
Posta elettronica [mailto: ]
Sito web

[http:// Sito ufficiale]

Sito web 2
Proprietà
Oggetto tipo Abbazia
Oggetto qualificazione benedettina
Dedicazione
Vescovo
Fondatore San Crodegango
Data fondazione 747
Architetto


Stile architettonico
Inizio della costruzione X secolo, inizio
Completamento XVI secolo
Distruzione
Soppressione
Ripristino
Scomparsa
Data di inaugurazione
Inaugurato da
Data di consacrazione
Consacrato da
Data di sconsacrazione {{{Sconsacrazione}}}
Sconsacrato da {{{SconsacratoDa}}}
Titolo
Strutture preesistenti
Pianta
Tecnica costruttiva
Materiali
Data della scoperta
Nome scopritore
Datazione scavi
Scavi condotti da
Altezza Massima
Larghezza Massima
Lunghezza Massima
Profondità Massima
Diametro Massimo
Altezza Navata
Larghezza Navata
Superficie massima {{{Superficie}}}
Altitudine {{{Altitudine}}}
Iscrizioni
Marcatura
Utilizzazione
Note
Coordinate geografiche
49°03′14″N 5°59′48″E / 49.053889, 5.996667 bandiera Francia
Mappa di localizzazione New: Francia
Abbazia di Gorze
Abbazia di Gorze
Reims
Reims
Strasburgo
Strasburgo
Patrimonio UNESCO.png Patrimonio dell'umanità
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Pericolo Bene non in pericolo
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Scheda UNESCO
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L'Abbazia di Gorze fu un monastero benedettino fondato nelle vicinanze di Metz attorno al 747.[1] A partire dal 933, fu all'origine di una riforma della vita monastica benedettina che si diffuse in particolare in ambito germanico del Sacro Romano Impero.

Fondazione

L'abbazia fu fondata attorno all'anno 747 da vescovo di Metz san Crodegango, si Roma che i re franchi sostenevano la fondazione di nuovi monasteri, e da Roma vi furono traslate le reliquie del martire romano San Gorgonio.

La riforma Ordo Gorziensis

Agli inizi del X secolo un rinnovato fervore religioso scosse la Chiesa, le vocazioni monastiche o a vita eremitica si moltiplicano assieme al crescere dei pellegrini che compiono visite nei luoghi santi della cristianità. Uno di questi Jean (Giovanni) di Gorze, di ritorno da un pellegrinaggio a Roma nel 933, fu convinto dall'arcidiacono Einoldo di Toul ad abbracciare la vita monastica. Entrato a Gorze quello stesso anno, ne divenne abate nel 960. Sotto la sua guida e con il sostegno dell'amico arcivescovo, riportò la vita dei monaci all'originale rigore del fondatore. Questo rigore piacque anche a altri cenobi che la adottarono. Nacque così un movimento di riforma che si sviluppò in tutto il Sacro Romano Impero. Da un punto di vista organizzativo, Gorze non imitò le scelte della riforma cluniacense, infatti, mentre a Cluny la riforma accentrò il potere sotto la guida di un arci-abate che dipendeva direttamente dalla Santa Sede, la riforma di Gorze mantenne integra l'autonomia dei singoli cenobi, legati tra loro in modo spirituale e fraterno attraverso la preghiera comune e dall'amicizia. Al contrario di quella di Cluny, che sorse anche per svincolare i monasteri dal controllo politico ed ecclesiastico delle realtà locali, nelle terre di cultura germanica la riforma di Gorze portò, come in Francia, un ritorno all'originale rigore nella vita monastica ma, la proprietà dei monasteri, rimase legata alle famiglie dei laici che le avevano fondate e la guida spirituale, affidata ai vescovi della chiesa locale. La riforma in Lotaringia e Germania toccò oltre centocinquanta monasteri. I monaci di Gorze si spostarono presso queste comunità riformandole. Nel XI secolo l'abbazia d'Einsiedeln divenne il polo della riforma da qui nasceranno le realtà monastiche di Poussay (1018), di Muri (tra il 1027 e 1030), di Bouzonville (1033), di Hermetschwil (verso il 1083), di Münster (1086) e Engelberg (poco prima del 1124), fuori dall'influenza di Einsiedeln si possono citare Moyenmoutier, Saint-Evre de Toul ou Saint-Maximin a Treviri.

Rinascimento

Nel XIV secolo la disciplina monastica si rilassò e l'abbazia di Gorze divenne abbazia reale, posta sotto la protezione del re di Francia, e afficata a abati commendatari. Fu incendiata da borgognoni nel 1479 e ancora saccheggiata dagli stessi nel 1483. Durante le guerre di religione, dopo aver accolto Guillaume Farel, celebre pastore riformato svizzero francese, i possedimenti dell'abbazia furono assaliti dagli eserciti del duca di Guisa. Nel 1572 Papa Gregorio XIII secolarizzò l'abbazia.

Note
  1. Jean Schneider, Art. Gorze, Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques, Letouzey.
  2. cfr. (EN) Bishop Advence † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  3. cfr. (EN) Bishop Robert † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  4. cfr. (EN) Bishop Thierry † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  5. cfr. (EN) Bishop Albéron di Lovanio † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  6. cfr. (EN) Bishop Bertram † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  7. cfr. (EN) Bishop Konrad von Scharfenberg † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  8. cfr. (EN) Bishop Jacques de Lorraine † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  9. cfr. (EN) Bishop Aymar Adhémar de Monteil de La Garde † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  10. cfr. (EN) Bishop Raoul de Coucy † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  11. cfr. (EN) Bishop Georg von Baden † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  12. cfr. (EN) Archbishop Armand-Jules de Rohan-Guémené † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
Fonti
  • Jean Baptiste Nimsgern, Histoire de la ville et du pays de Gorze, Parigi, 1853 online
  • L'abbé F. Chaussier, L'abbaye de Gorze, histoire messine, Librairie de l'évêché, N. Houpert, successeur de E. Ballet, Metz, 1894
  • Jean Schneider Histoire-Géographie-Écclésiastique, vol. 21, pp. 811-817
  • (FR) Anne Wagner, Gorze au XI siecle, Brepols, 1996.
Voci correlate
Collegamenti esterni