Santa Maria di Gesù Santocanale

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Santa Maria di Gesù Santocanale, S.C.I.L.
Religiosa
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al secolo Carolina Santocanale
battezzata
Santa
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 70 anni
Nascita Palermo
2 ottobre 1852
Morte Cinisi
27 gennaio 1923
Sepoltura Santuario di Santa Maria di Gesù, Cinisi
Conversione
Appartenenza Suore Cappuccine dell'Immacolata di Lourdes
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Professione religiosa Cinisi, 11 febbraio 1911
Ordinato diacono
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerata da {{{venerato da}}}
Venerabile il [[]]
Beatificazione 12 giugno 2021, da Francesco
Canonizzazione 15 maggio 2022, da Francesco
Ricorrenza 27 gennaio
Altre ricorrenze
Santuario principale Cinisi
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
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Collegamenti esterni
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 27 gennaio:
« Abbandonò le comodità e si fece povera tra i poveri. Da Cristo, specialmente nell’Eucaristia, attinse la forza per la sua maternità spirituale e la sua tenerezza con i più deboli".(Papa Francesco) »

Santa Maria di Gesù Santocanale, al secolo Carolina Santocanale (Palermo, 2 ottobre 1852; † Cinisi, 27 gennaio 1923) è stata una religiosa e fondatrice italiana delle Suore Cappuccine dell'Immacolata di Lourdes.

Biografia

Cenni biografici

Salma della Santa nel santuario di Cinisi

Nata a Palermo il 2 ottobre 1852, era figlia di Giuseppe Santocanale dei Baroni della Celsa Reale, avvocato, e di donna Caterina Andriolo Stagno. Al Battesimo, ricevuto nella parrocchia di Sant'Antonio Abate, il 3 ottobre dopo i primi vespri della festa di san Francesco d'Assisi, le sono stati imposti i nomi di Carolina Concetta Angela.

La madre, una donna molto religiosa, virtuosa e buona, ha avuto un ruolo fondamentale nella formazione del carattere e della spiritualità di Carolina. Educata come si conveniva ai nobili, ha seguito gli studi primari presso un istituto diretto da due sorelle vergini, collaborate da altre educatrici vergini e da alcuni maestri che insegnavano lettere, musica e francese. A otto anni, pochi mesi dopo aver ricevuto la Prima Comunione, nel periodo della Quaresima 1861, Carolina ha lasciato quella scuola, proseguendo la sua formazione in casa, guidata da precettori. Non ha mai conseguito diplomi o titoli di studio.

L'inizio di una nuova vita

Fin da piccola Carolina sentiva un particolare trasporto per tutto ciò che fosse religioso. Incoraggiata dal gesuita padre Giuseppe Orlando, uno dei suoi precettori, si recava assieme alla madre al Quaresimale della cattedrale di Palermo, predicato da monsignor Di Giovanni, un altro dei suoi precettori, rimanendone incantata. Ha ricevuto la Cresima, dopo un'adeguata preparazione, il 25 aprile 1869, insieme a un cugino e alla sorella Concettina, da monsignor Giovanni Battista Naselli, arcivescovo di Palermo. Nel ricordare quel giorno, scriveva: « Quel momento per me fu uno squarcio di Paradiso...io ricevetti lo Spirito Santo e d'allora in qua Egli non cessa di operare in me dei prodigi.»

Carolina inizia ad apprezzare la bellezza della verginità, e per sperimentare la sua intima unione con Dio nella preghiera, ha scritto un biglietto che ha lasciato sulla scrivania in modo da poterlo rileggere spesso: « Carolina, bada, sai, la tua felicità sta rinchiusa nella tua verginità…non ti lasciare lusingare. Combatti fiduciosa nel Cuore di Gesù e non temere di essere vinta. Coraggio! Fortezza e via, in nome di Maria!.»

Ma perché questo desiderio diventasse progetto di vita è stata necessaria la malattia del nonno materno, Paolo Stagno, il quale aveva comprato dei terreni che erano appartenuti ai Benedettini a Cinisi, a pochi chilometri da Palermo, dopo che lo Stato aveva espropriato i beni ecclesiastici. Il nonno ospitava spesso nella sua villa la nipote prediletta Carolina e i suoi familiari. Chiamata al capezzale del nonno morente, spirato il 13 gennaio 1872, ha fatto la conoscenza di don Mauro Venuti, arciprete di Cinisi, destinato a diventare la sua guida spirituale.

In principio pensava di entrare nel monastero di Santa Caterina di Palermo, ma il padre di Carolina, che aveva già in mente un matrimonio per lei, non era d'accordo. Il 20 novembre 1873 la giovane è entrata nell'associazione Pia Unione delle Figlie di Maria della parrocchia di Sant'Antonio Abate a Palermo, assieme a parecchie altre ragazze e ne è diventata presidente, tenendo questo incarico per circa 15 anni.

Vedendo tuttavia il bisogno di assistenza e di istruzione che affliggeva il popolo, consapevole del bene che avrebbe potuto fare ai tantissimi poveri, ammalati, disabili e ragazzi orfani, ha maturato il proposito di dedicare la sua vita alle opere di carità. Nel 1880, durante una visita dalla nonna a Cinisi, ha conosciuto due ragazze e un giovane paralitico, e col permesso del parroco, ha insegnato loro il catechismo. Adesso non sapeva più cosa decidere: pensare alla vita contemplativa o abbracciare quella attiva, a favore delle ragazze povere e senza alcuna istruzione, nel Collegio di Maria, un istituto abbandonato di Cinisi? Dopo avere ricevuto il permesso di partecipare da sola alla Messa e ricevere l'Eucaristia, alcuni mesi dopo, il 9 gennaio 1884 Carolina, a causa di un forte dolore alle gambe, è costretta a letto per sedici mesi, senza che si potesse capire la causa di quel male e patendo sofferenze indicibili.

Nel Terz'Ordine Francescano

Murales accanto il santuario, Cinisi (Pa)

In quegli anni, a Palermo, stava nascendo il “Boccone del Povero”, l'opera iniziata da don Giacomo Cusmano, un medico diventato sacerdote. Carolina lo ha incontrato tre volte perché voleva realizzare la stessa opera a Cinisi; alla fine, però, il progetto è fallito.

Nel settimo centenario della sua nascita, papa Leone XIII aveva pubblicato la enciclica Auspicato concessum del 17 settembre 1882, con la quale incoraggiava i parroci a far conoscere il Terz'Ordine Regolare Francescano, oggi O.F.S.. Carolina accetta il consiglio di don Venuti, aderendovi; così poteva realizzare i suoi due ideali: quello della contemplazione, seguendo la mistica di Francesco d'Assisi e quello di azione, aiutando i poveri.

Nel 1887, dopo sedici mesi di preghiere e di cure, grazie all'aiuto di un medico, amico di famiglia, e l'intercessione di san Giuseppe, Carolina finalmente viene guarita e il 13 giugno dello stesso anno, trasferitasi definitivamente a Cinisi, ha ricevuto da don Mauro Venuti il saio nero delle Terziarie francescane, col nome di suor Maria di Gesù, nella chiesetta del Collegio di Maria. Nei due mesi successivi altre tre giovani della parrocchia si sono unite a lei e così cominciano l'opera in quattro.

« Sono figlia di San Francesco», aveva affermato quando aveva capito che lo stile francescano era quello che Dio aveva in serbo per lei. Come Francesco, ha quindi abbandonato la vita nobile e comoda della sua famiglia Santocanale per fare la questua di casa in casa, sfidando l'ira di suo padre che si sentiva umiliato, dando ai poveri quanto ha raccolto e preparando loro ogni giorno una minestra calda.

Inizialmente il piccolo gruppo si era stabilito in due piccole celle nel Collegio di Maria, ma poi suor Maria ha chiesto di poter andare ad abitare nella casa dei nonni, appena ereditata dai suoi genitori. L'11 febbraio 1891, la comunità si è trasferita nella casa che era stata dei nonni della Beata. Il 6 gennaio 1892 Carolina ha pronunciato i voti semplici annuali, ottenendo che nella casa si potesse creare un oratorio, dove celebrare la Messa e tenere l'Eucaristia. Da allora passava tutti i suoi momenti liberi davanti al tabernacolo.

Tra il marzo e il giugno 1896 è stato fondato un orfanotrofio, che inizialmente ospitava sei orfanelle; l'anno successivo è stato aperto l'educandato per le fanciulle benestanti che pagavano una retta, e in seguito anche un asilo nido. Suor Maria insegnava il ricamo a due suore e, mediante la Scuola di lavoro, le ragazze potevano imparare un'arte per guadagnarsi da vivere.

Contrasti col direttore spirituale e aggregazione ai Cappuccini

Dal 1905 sono nati dei contrasti con don Venuti, a cui non era piaciuto la costruzione di una cappella all'interno della casa e ricavata da due magazzini in cui le suore avevano dato da mangiare a cento poveri per dieci anni. Il Vescovo gli ha dato ordine di benedirla, lui lo ha fatto, ma da allora in poi non ha frequentato più la casa.

Un secondo contrasto era nato per la formulazione di Regola e Costituzioni, la cui osservanza, secondo don Venuti, avrebbe causato nelle religiose scrupoli superflui. Infine, quando gli è stato chiesto di predicare gli Esercizi spirituali alla Comunità, ha detto a suor Maria di Gesù di rivolgersi ai Cappuccini di Palermo. Quando il predicatore designato, padre Giovanni Maria Schiavo, è venuto in diretto contatto con la Fondatrice, ha scoperto che mancava un decreto o documento sull'erezione canonica dell'Istituto. Inoltre, le religiose credevano di essere già suore, e non semplici Terziarie.

Don Venuti, allorché interpellato, lo ha invitato a completare quanto lui non era stato capace di fare; padre Schiavo si è affidato alla Regola del Terz'Ordine, approvata da papa Leone X nel 1521. Nel giro di 2 anni sono state approntate le Costituzioni, adoperandosi per l'aggregazione all'ordine dei Cappuccini, invitando le suore a compiere il noviziato per regolarizzare la loro posizione.

Il 16 luglio 1908 due statue che raffiguravano la Madonna di Lourdes e santa Bernadette sono state collocate e benedette in una graziosa grotta nella chiesa dell'istituto. Da quel giorno, esso viene ufficialmente messo sotto il patrocinio dell'Immacolata. L'8 dicembre 1909, padre Giovanni Schiavo comunica che la Regola era stata approvata e che il Ministro Generale, padre Pacifico da Seggiano, autorizzava l'aggregazione dell'Istituto all'Ordine dei cappuccini. Nel frattempo, monsignor Domenico Gaspare Lancia di Brolo ([1]), vescovo di Monreale, concedeva la sua approvazione e l'Istituto diventava quindi di diritto diocesano.

Il 13 giugno 1910 aveva luogo la vestizione di suor Maria di Gesù, Madre fondatrice, e di altre undici suore, che rivestono un abito marrone simile a quello dei padri Cappuccini. L'11 febbraio 1911 solo la fondatrice ha emesso la professione dei voti nelle mani di monsignor Gaspare Bova ([2]), vicario generale della diocesi di Monreale, per ricevere così la professione delle undici novizie il 29 novembre successivo.

Visita canonica e nuove fondazioni

Madre Maria di Gesù ha dovuto subire l'asportazione del seno sinistro (forse per fibroadenomi), ma erano innanzitutto le prove morali quelle in cui si è distinta in modo particolare, grazie alla sua straordinaria fortezza: ha accolto la visita canonica richiesta da monsignor Antonio Augusto Intreccialagli ([3]), nuovo arcivescovo di Monreale, a motivo di alcune dicerie messe in giro sulle suore dell'Istituto, sottomettendosi con obbedienza alle decisioni dei superiori.

Dopo aver letto la relazione scritta del suo inviato, il canonico, Francesco Paolo Evola, il vescovo si è sentito in dovere di mettere in guardia la fondatrice: « Finora la comunità è stata governata come si governa da una madre di famiglia la propria casa; ma questo modo di governare non è quello di una casa religiosa.» Per questa ragione, oltre alla mancanza di mezzi, il 12 ottobre 1917 le suggerisce di non ammettere altre novizie, né di accogliere altre orfane, se non è disposta ad aprire nuove case, inviando le suore fuori Cinisi.

Le suggerisce poi, pur approvandolo, di modificare il testamento, fatto da lei nel 1907, lasciando come eredi due o tre suore di fiducia. Madre Maria obbedisce, ma l'arcivescovo non soddisfatto le richiede un vero e proprio atto di vendita. A ciò si aggiungeva, la lotta di una suora che, accettata caritatevolmente dopo essere uscita da un altro Istituto, la screditava con tutti, alienandole buona parte delle suore, specialmente quelle più giovani. La Madre è caduta ammalata e per curarsi si è trasferita per un periodo di tempo dai suoi fratelli a Palermo, ma, appena ripresa, ritorna felicemente nel suo Istituto.

Grazie allo zelo e alla generosità con cui le suore si prodigavano nella cura dei piccoli, sono nate delle vocazioni e alcuni di essi sono diventati sacerdoti o religiosi.

All'invito del Vescovo di aprire nuove case, sollecita obbedisce ma senza esiti positivi: apre una casa a Belmonte Mezzagno (in provincia di Palermo), nel febbraio 1921, per l'apostolato parrocchiale, ma dopo sei mesi è costretta a chiuderla. Come pure il pensionato studentesco, in via Porrazzi a Palermo (aperto nell'ottobre 1921 e chiuso nel giugno 1922): il motivo era sempre lo stesso, le entrate erano inferiori alle spese. Il 23 settembre 1921, muore don Mauro Venuti: per lei, che l'aveva sempre venerato, questa è stata una grande pena. La questione del testamento si conclude finalmente il 16 gennaio 1923, quando madre Maria di Gesù fa l'atto di vendita della casa di Cinisi a quattro suore. La situazione ha un definitivo sblocco il 24 gennaio 1924: monsignor Intreccialagli le concede di riaprire il noviziato ed emette un nuovo decreto, dichiarando l'Istituto di diritto diocesano e forse ignorando che era stato già dichiarato tale nel 1909 dal suo predecessore.

La morte e il compianto di Cinisi

I due anni precedenti alla sua morte, così pieni di preoccupazioni ed amarezze, avevano segnato pesantemente anche la salute fisica di Madre Maria di Gesù. Alcuni episodi di angina facevano intuire che la fine non sarebbe stata lontana.

« Se il chicco di grano, gettato a terra non muore, rimane solo!»…proprio così…Madre Maria di Gesù, poco alla volta, muore, a 70 anni, il 27 gennaio 1923. Quel giorno c'era stato per lei un intenso lavoro: aveva aiutato due giovani a realizzare il loro sogno d'amore, impedito dai parenti per la morte della mamma del giovane, facendoli sposare in casa e facendo preparare dalle sue suore il pranzo per 60 invitati. Intorno alle 23, sente battere il cuore violentemente e muore dopo poco con un infarto. Circondata dalle suore che non possono far nulla per lei, spira serenamente invocando il nome di Gesù, la Madonna e san Giuseppe che chiamava il suo Vecchierello.

Unanime il grido del popolo alla triste notizia: « è morta una santa!» Rimasta esposta alla venerazione del popolo per due giorni, dopo i solenni funerali, la sua salma è stata accompagnata fino al cimitero cittadino da un'imponente folla composta soprattutto da poveri, varie associazioni, scuole. Tre anni dopo, il 23 ottobre 1926, i suoi resti mortali sono stati riesumati e traslati, nella chiesetta dell'Istituto, in via Sacramento 6 a Cinisi.

Di lei qualcuno ha detto:

« Aveva la stoffa di una vera Santa, che si può proporre come modello. »

In occasione del centenario della sua morte, il 29 gennaio 2023 è stata inaugurata una statua in bronzo della Santa, donata dall'arcidiocesi di Monreale. L'opera, realizzata dallo scultore Rosario Vullo, è stata collocata nella Piazza Piero Venuti di Cinisi. Nello stesso giorno, si è tenuta una celebrazione eucaristica presso la chiesa madre di Cinisi, presieduta dal Cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei santi, e da Monsignor Gualtiero Isacchi, arcivescovo di Monreale.

Il processo di beatificazione

A fronte della sua persistente fama di santità, si è dato l'avvio al suo processo di beatificazione nella diocesi di Monreale. La prima fase si è conclusa il 27 maggio 1966 e gli atti vengono inviati alla Sacra Congregazione dei Riti il 24 dicembre dello stesso anno. Il processo informativo, invece, inizia il 24 aprile 1970 e concluso il 21 novembre 1977. Frattanto, come richiesto dalla prassi dell'epoca, il corpo della Serva di Dio Maria di Gesù è stato riesumato il 29 gennaio 1973, cinquant'anni dopo il funerale, e collocato in un nuovo loculo scavato sotto la nicchia di san Giuseppe della chiesetta di Casa madre.

Il nulla-osta per l'avvio del processo cognizionale apostolico viene concesso il 2 aprile 1982 e la seconda fase della causa è stata quindi aperta il 27 gennaio 1983, sempre a Monreale, e chiusa a Cinisi l'11 giugno 1984. I documenti del processo sono stati quindi trasferiti presso la Congregazione per le Cause dei Santi a Roma e convalidati con il decreto del 19 settembre 1991. Il 26 aprile 1992 è stata completata la “positio super virtutibus”, subito consegnata alla stessa Congregazione. Dopo il voto favorevole dei consultori teologi, dei cardinali e vescovi membri della Congregazione per le Cause dei Santi, il 1° luglio 2000, san Giovanni Paolo II ha autorizzato la promulgazione del decreto con il quale madre Maria di Gesù Santocanale è stata dichiarata Venerabile.

Il miracolo e la beatificazione

Come presunto miracolo utile per la beatificazione, tra quelli presentati, è stato preso in esame il caso avvenuto ad Andrea Gracchiolo il 19 settembre 2003: questo giovane operaio era impegnato nei lavori per la creazione della nuova cappella, adiacente alla chiesetta della Casa madre, dove sarebbe stato collocato il corpo di madre Maria di Gesù. Mentre l'operaio era alle prese con la costruzione del lucernario, a undici metri e dieci dal suolo, la trave su cui stava camminando si è spezzata; il giovane è caduto, parandosi il volto con le mani, nel punto esatto in cui sarebbero stati collocati i resti della fondatrice. Gli altri operai, accorsi, lo trovarono in piedi, illeso, come conferma il referto dell'ospedale dove è stato portato per precauzione. Le suore, che non si erano accorte di nulla, sono rimaste sorprese nel vedere arrivare poco dopo gli operai, l'architetto e il direttore dei lavori, con un mazzo di fiori che hanno deposto nel luogo della caduta. Andrea sostiene di essersi sentito come se qualcuno l'avesse preso fra le braccia e posato a terra. Tutti sono convinti che la Signora Madre avesse ottenuto non solo il salvataggio del giovane, ma anche che i restauri continuassero. I resti mortali della fondatrice sono poi stati collocati nella nuova cappella, benedetta e inaugurata da monsignor Cataldo Naro, allora arcivescovo di Monreale, il 29 novembre 2004.

L'inchiesta diocesana sul miracolo si è quindi svolta nella diocesi di Monreale e convalidata il 21 marzo 2014. I medici consultori, riunitisi il 29 gennaio 2015, hanno ritenuto il caso scientificamente inspiegabile. I consultori teologi, i cardinali e i vescovi membri della Congregazione, hanno confermato il parere positivo. Il 14 dicembre 2015, papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto con cui si dichiarava miracoloso il caso, avvenuto per intercessione della Venerabile Maria di Gesù Santocanale. La sua beatificazione si è svolta domenica 12 giugno 2016, alle 17, nel Duomo di Monreale, presieduta dal cardinal Angelo Amato, inviato del Santo Padre.

La sua memoria liturgica è stata fissata al 27 gennaio, giorno della sua nascita al Cielo. Con decreto del 13 giugno, ossia all'indomani della sua canonizzazione, monsignor Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale, ha eretto a Santuario diocesano la cappella dove sono stati traslati i resti della Beata.

Il miracolo per la canonizzazione

Come asserito miracolo da prendere in esame per la sua canonizzazione è stato presentato il caso di una signora che nel 2016, insieme a suo marito, si è recata al Santuario della Beata Maria di Gesù, consigliata da un'amica, perché affetta da una grave patologia che le ha procurato infertilità: più precisamente, secondo la Relazione della Consulta Medica, miastenia gravis, tiroide di Hashimoto, sindrome da insufficienza procreativa autoimmune. Nel Santuario hanno incontrato una Suora Cappuccina dell'Immacolata di Lourdes, che ha prega con loro la fondatrice, della quale ha donato loro una reliquia “ex indumentis”, affinché intercedesse nei loro riguardi. I coniugi, anche dopo la visita, hanno continuato a invocare la Beata. Nel 2017 sono tornati al Santuario di Cinisi, insieme al primo figlio e alla nonna materna, per ringraziare Dio e la “Signora Madre” per la grazia ricevuta. Sei mesi dopo, la donna è rimasta di nuovo incinta e ha dato alla luce un altro figlio.

Poiché ritenuta miracolosa, su quella doppia gravidanza della giovane sposa è stata istruita l'Inchiesta diocesana, presso la Curia ecclesiastica di Monreale, dal 20 marzo 2018 al 10 aprile 2019. La validità giuridica dell'inchiesta diocesana è stata riconosciuta dalla Congregazione delle Cause dei Santi con il decreto del 20 settembre 2019. La Consulta Medica, nella riunione del 28 gennaio 2021, ha ricono­sciuto all'unanimità: « la ripresa spontanea e completa, con il ripristino della fertilità, e le due gravidanze regolarmente evolute, non spiegabili scientificamente.»

Il 1° giugno 2021 i Consultori Teologi si sono pronunciati favorevolmente sul miracolo e la sua attribuzione alla Beata Maria di Gesù. Alle stesse conclusioni è giunta la Sessione Ordinaria dei Cardinali e dei Vescovi il 19 ottobre 2021.

Il 25 novembre 2021, papa Francesco, ricevendo in udienza il cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha autorizzato la promulgazione del decreto sul miracolo. La canonizzazione è stata celebrata in Piazza San Pietro il 15 maggio 2022 dallo stesso pontefice. Nella stessa celebrazione sono stati canonizzati altri nove santi: suor Maria Domenica Mantovani, co-fondatrice delle Piccole Suore della Sacra Famiglia; suor Maria Francesca di Gesù Rubatto, S.C.M.R.; suor Marie Rivier, fondatrice delle Suore della Presentazione di Maria; padre Titus Brandsma, O.Carm.; martire Lazarus Devasahayam Pillai; fondatore César de Bus, D.C.; fondatore Luigi Maria Palazzolo; fondatore Giustino Russolillo; padre Charles de Foucauld, O.C.S.O..

Le Suore Cappuccine dell'Immacolata di Lourdes oggi

Nel giro di vent'anni dalla morte della fondatrice, il 1° febbraio 1947, è arrivato il pro-decreto di diritto pontificio dalla Santa Sede, confermato dal decreto di lode del 16 dicembre 1962. Infine, il 20 novembre 1968, è stato concesso il decreto con cui le Suore Cappuccine dell'Immacolata di Lourdes diventavano di diritto pontificio. Il loro patrimonio spirituale, ereditato della fondatrice, consiste proprio nella sequela di Cristo e nel servizio ai fratelli seguendo lo stile francescano dell'umiltà, della minorità, della semplicità e della povertà. In Sicilia ci sono quindici case e altre quattro nel resto d'Italia. All'estero sono presenti in Brasile, con cinque case, in Albania con due, tre in Madagascar e una in Messico.

Missione

Le suore cappuccine dell'Immacolata di Lourdes, come Congregazione, si sforzano di incarnare il carisma ereditato da Madre Maria di Gesù, svolgendo la missione nei seguenti ambiti:

• Educazione dell'infanzia nelle scuole materne ed elementari e nelle colonie, secondo le possibilità della struttura;

• Educazione degli adolescenti e dei giovani nella scuola media inferiore e superiore, nelle scuole professionali e di artigianato, insegnamento della religione nelle scuole statali;

• Accoglienza diurna di minori in difficoltà, accoglienza delle giova ni nelle comunità alloggio e nelle case famiglia;

• Animazione dei gruppi giovanili;

• Collaborazione nella pastorale parrocchiale;

• Assistenza agli infermi negli ospedali e nelle cliniche;

• Assistenza alle donne anziane nelle case di riposo;

• Assistenza ai disabili fisici e psichici;

• Visite e, ove possibile, assistenza domiciliare agli ammalati;

• Apertura alle nuove povertà presenti sul territorio.


Voci correlate
Collegamenti esterni