Albrecht von Brandenburg

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Albrecht von Brandenburg
Cardinale
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 55 anni
Nascita Cölln
28 giugno 1490
Morte Aschaffenburg
24 settembre 1545
Sepoltura Cattedrale di Magonza.
Conversione
Appartenenza
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Ordinazione presbiterale 4 aprile 1513
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Consacrazione vescovile Cattedrale di Magdeburgo, 2 luglio 1514 dal vescovo Dietrich von Bülow
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Consorte

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Figli
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Albrecht von Brandenburg conosciuto anche come Alberto di Brandeburgo o Alberto di Hohenzollern (Cölln, 28 giugno 1490; † Aschaffenburg, 24 settembre 1545) è stato un cardinale e arcivescovo tedesco. La sua vita sessualmente libertina e la brama di denaro e potere lo portarono a scontrarsi con Lutero, del quale era vescovo, ed ebbero un ruolo di primo piano nello sviluppo della Riforma protestante.

Cenni biografici

Albrecht nacque il 29 giugno 1490 nel castello di Cölln, oggi nei sobborghi di Berlino, ultimogenito dei sette figli, due maschi e cinque figlie, del principe elettore Giovanni I di Brandeburgo e di Margherita di Sassonia.

Come di regola presso le corti germaniche, Albrecht fu educato privatamente da professori di filosofia, retorica, diritto civile e diritto canonico e musica. Tra i suoi insegnanti si annoverano: l'umanista Caspar von der Schulenburg, che lo formò in diritto e diplomazia; il teologo Konrad Wimpina, O.P., a cui i due fratelli affidarono l'incarico di fondare l'università di Francoforte sull'Oder nel 1505 e Dietrich von Bülow,[1] vescovo della diocesi di Lebus dal 1490.

Alla morte del padre, avvenuta nel 1499, ricevette il titolo di margravio e affiancò il fratello maggiore Gioacchino I nel governo dei suoi stati. Avviato alla carriera ecclesiastica, 26 aprile 1506 prese la tonsura dal vescovo Bülow, iniziando ad accumulare benefici e prebende. Fu canonico dei capitoli cattedrali di Magonza, Magdeburgo e Treviri. Nel 1511 il capitolo del duomo di Magonza lo elesse coadiutore, con diritto di successione, dell'arcivescovo Uriel von Gemmingen-Michelfeld,[2] alla morte di questi nel 1514 gli successe con dispensa pontificia per non avere l'età canonica e ne fu amministratore apostolico sino all'età di ventisette anni. Fu consacrato il 2 luglio di quell'anno nella cattedrale di Magdeburgo da mons. Theodor von Bülow, vescovo di Lebus, assistito da Johannes von Schlabrendorff,[3] O.Praem., vescovo di Havelberg; Hieronymus Schultz,[4] O.Praem., vescovo di Brandeburgo; Adolf von Anhalt-Zerbst,[5] vescovo di Merseburg; e da Johannes von Schönberg,[6] vescovo di Naumburg.

Intanto il capitolo cattedrale di Halberstadt l'aveva designato amministratore diocesano e papa Leone X, pur vigendo il divieto di accumulare cariche ecclesiastiche, approvò l'elezione.

La questione delle indulgenze

Resasi vacante l'arcidiocesi di Magonza nel 1514, alla quale era anche collegata la prerogativa di principe vescovo elettore dell'Impero, Albrecht avanzò la sua candidatura e ottenne dai banchieri Fugger un prestito di 29.000 fiorini per l'acquisto simoniaco della carica e per ottenere dal pontefice la dispensa dal divieto di cumulare vescovati. Per rimborsare la somma, la Santa Sede di allora gli concesse di trattenere la metà del denaro ricavato dalla vendita di indulgenze per le anime dei defunti bandita da Leone X nel 1514, per sostenere le spese per le guerre anti-francesi e per finanziare la ricostruzione della basilica di San Pietro. Con la bolla Sacrosancti Salvatoris et Redemptoris del 31 marzo 1515 il Papa gli concedeva il diritto di dispensare le indulgenze nei suoi territori per un periodo di sei anni i cui introiti sarebbero stati versati per metà a Roma e l'altra metà ai Fugger per la restituzione del prestito contratto dall'arcivescovo.

Nel 1516 l'arcivescovo affidò l'incarico di predicare le indulgenze al frate domenicano Johann Tetzel, le cui istruzioni furono redatte dall'arcivescovo nel libro Instructio summaria ad Subcommissarios Poenitentiarum et Confessores. La condotta del predicatore suscitò l'indignazione di molti teologi, tra i quali il frate agostiniano Martin Lutero, che dall'università di Wittenberg inviò ad Albrecht von Brandenburg, suo vescovo, il testo delle sue 95 tesi, nelle quali, tra le altre cose, negava l'efficacia di tali pratiche in suffragio delle anime dei defunti oltre ad attaccare la ricchezza e la corruzione del clero. Il Tetzel, screditato, fu richiamato ed esonerato dell'incarico da Hohenzollern. Ma la questione diede inizio a una contesa tra domenicani e agostiniani con dispute accademiche e poi polemiche religiose sempre più popolari, fino al richiamo papale e alla ribellione luterana del 1520, seguita da scomunica e bando imperiale del 1521 di Lutero.

Cardinalato

Fu elevato alla dignità cardinalizia nel concistoro del 24 marzo 1518: fu presbitero dei titoli di San Crisogono e San Pietro in Vincoli. Ricevette le insegne cardinalizie il 1º agosto ad Augusta dai cardinali Tommaso Vio, O.P. e Matthew Lang von Wellenberg. Dal 1519 si sforzò di ottenere il titolo di legato a latere, ma solo il 24 novembre 1531 fu nominato legatus natus. Nel 1519 sostenne con il fratello l'elezione del re di Spagna Carlo I come imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V. Adottò il titolo di san Pietro in Vincoli nel 1521. Non partecipò al conclave del 1521-1522, che elesse papa Adriano VI e neppure al successivo del 1523, che vide l'elezione di papa Clemente VII. Dopo la guerra dei contadini del 1525 si annovera definitivamente tra i sostenitori del cattolicesimo. Fu tra i principi che si riunirono per attuare misure per la sua difesa a Dessau nel luglio 1525. Nel 1531 ottenne da papa Clemente VII la licenza per la fondazione di un'università a Halle, ma i disordini che all'epoca agitavano la Germania ne impedivano l'istituzione.

Non fu a Roma per il conclave del 1534 che elesse papa Paolo III. La sua ostilità verso i riformatori non era così estrema come quella del fratello Gioacchino I, elettore del Brandeburgo. Egli si esercitava nell'interesse della pace, anche se era membro della Lega di Norimberga, che fu costituita nel 1538 per rispondere alla lega di Smalcalda. Il protestantesimo fece notevoli progressi nei suoi domini e fu costretto a concedere la libertà religiosa agli abitanti di Magdeburgo in cambio di 500.000 fiorini.

Negli ultimi anni mostrò maggiore intolleranza verso i protestanti e favorì l'insegnamento dei gesuiti nei suoi domini. Incontrò Pietro Favre, S.J., a Spira e Ratisbona e lo ospitò nella sua diocesi dal 1542 al 1543. Albrecht adornò sontuosamente la Stiftiskirche di Halle e la cattedrale di Magonza e prese come motto le parole Domine, dilexi decorem domus tuae. Fu mecenate di umanisti e artisti e per il suo zelo era considerato un grande difensore della fede cattolica in Germania e promotore della Controriforma tedesca.

Morte

Morì il 24 settembre 1545 a Aschaffenburg e fu sepolto sotto una lapide di marmo, con un'iscrizione in tedesco, davanti all'altare principale della cattedrale metropolitana di Magonza.

Le concubine

Lucas Cranach il Vecchio Cristo e l'adultera

Il cardinale Albrecht sembra non facesse mistero delle sue relazioni sentimentali. Nel 1800 lo storico Franz Joseph Bodmann cita una certa Redinger come sua concubina, ma la ricerca più recente non ha trovato alcuna prova di questa figura. Si presuppone piuttosto che abbia vissuto successivamente in concubinato con Elisabeth "Leys" Schütz e la vedova di Francoforte Agnes Pless, nata Strauß. Da Leys ebbe una figlia di nome Anna, che sposò Joachim Kirchner, segretario del cardinale e un figlio di nome Albrecht. Agnes Pless, una donna d'affari di successo, diresse un beghinaggio che aveva fondato a Schöntal, Aschaffenburg.

Si ritiene che Leys sia raffigurata in alcuni dipinti di Lucas Cranach il Vecchio: nel Cristo e l'adultera, oltre alla Leys, nella figura dell'adultera, compare anche il cardinale raffigurato tra la folla che tenta di lapidarla, con le mani volutamente aperte e vuote.

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Margravio di Brandeburgo Successore: Wappen Mark Brandenburg.png
Giovanni I di Brandeburgo 9 gennaio 1499-2 dicembre 1513 Gioacchino I di Brandeburgo I
II
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IV
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VIII
IX
X
con
con
Giovanni I di Brandeburgo {{{data}}} Gioacchino I di Brandeburgo
Predecessore: Arcivescovo metropolita di Magdeburgo Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
Ernst von Sachsen 2 dicembre 151-24 settembre 1545 Johann Albrecht von Brandenburg-Ansbach
(amministratore apostolico)
I
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III
IV
V
VI
VII
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IX
X
con
con
Ernst von Sachsen {{{data}}} Johann Albrecht von Brandenburg-Ansbach
(amministratore apostolico)
Predecessore: Primate di Germania e Legatus natus a Magdeburgo Successore: PrimateNonCardinal PioM.svg
Ernst von Sachsen 2 dicembre 1513-24 settembre 1545 Johann Albrecht von Brandenburg-Ansbach I
II
III
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X
con
con
Ernst von Sachsen {{{data}}} Johann Albrecht von Brandenburg-Ansbach
Predecessore: Amministratore apostolico di Halberstadt Successore: BishopCoA PioM.svg
Ernst von Sachsen 16 dicembre 1513-24 settembre 1545 Johann Albrecht von Brandenburg-Ansbach I
II
III
IV
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VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Ernst von Sachsen {{{data}}} Johann Albrecht von Brandenburg-Ansbach
Predecessore: Arcivescovo metropolita di Magonza Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
Uriel von Gemmingen-Michelfeld 18 agosto 1514-24 settembre 1545 Sebastian von Heusenstamm I
II
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con
con
Uriel von Gemmingen-Michelfeld {{{data}}} Sebastian von Heusenstamm
Predecessore: Cardinale presbitero di San Crisogono Successore: CardinalCoA PioM.svg
Adriano Castellesi 5 luglio 1518-5 gennaio 1521 Eberhard von der Mark I
II
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IX
X
con
con
Adriano Castellesi {{{data}}} Eberhard von der Mark
Predecessore: Cardinale presbitero di San Pietro in Vincoli Successore: CardinalCoA PioM.svg
Silvio Passerini 5 gennaio 1521-24 settembre 1545 Jacopo Sadoleto I
II
III
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IX
X
con
con
Silvio Passerini {{{data}}} Jacopo Sadoleto
Note
  1. cfr. Bishop Dietrich von Bülow su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 11-01-2021
  2. cfr. Archbishop Uriel von Gemmingen-Michelfeld † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 11-01-2021
  3. cfr. Bishop Johannes von Schlabrendorff, O. Praem. † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 11-01-2021
  4. cfr. Bishop Hieronymus Schultz, O. Praem. † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 11-01-2021
  5. cfr. Bishop Adolf von Anhalt-Zerbst † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 11-01-2021
  6. cfr. Bishop Johann von Schönberg † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 11-01-2021
Collegamenti esterni