Antonio Gabriele Severoli
Antonio Gabriele Severoli Cardinale | |
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Età alla morte | 67 anni |
Nascita | Faenza 28 febbraio 1757 |
Morte | Roma 8 settembre 1824 |
Sepoltura | Basilica di Santa Maria sopra Minerva (Roma) |
Ordinazione presbiterale | Faenza, 18 dicembre 1779 |
Nominato vescovo | 13 maggio 1787 da Papa Pio VI |
Consacrazione vescovile | Basilica di San Lorenzo in Lucina (Roma), 30 maggio 1802 dal card. arc. Giovanni Carlo Boschi |
Elevazione ad Arcivescovo | 28 settembre 1801 da Papa Pio VII |
Creato Cardinale |
8 marzo 1816 da Pio VII (vedi) |
Cardinale per | 8 anni e 6 mesi |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Antonio Gabriele Severoli (Faenza, 28 febbraio 1757; † Roma, 8 settembre 1824) è stato un cardinale, arcivescovo e nunzio apostolico italiano.
Biografia
Nacque a Faenza il 28 febbraio 1757, figlio del conte Carlo e della moglie Anna Dorotea Severoli dei Marchesi Guidi di Crema.
Formazione e ministero sacerdotale
Compì i suoi primi studi presso la scuole dei Gesuiti di Ravenna, fu poi presso il collegio san Carlo a Modena per un breve periodo per poi trasferirsi nel 1776 a Roma presso la Pontificia Accademia Ecclesiastica di Nobili. In quell'anno Pio VI lo nominò suo prelato domestico. Il 18 dicembre 1779 fu ordinato presbitero a Faenza, divenendo in quella diocesi arcidiacono della cattedrale e pro-vicario generale. Proseguì gli studi universitari a Cesena, dove si laureò in utroque iure il 3 febbraio 1787.
Ministero episcopale
Nel 1787 fu nominato vescovo di Fano e assistente al soglio pontificio. Fu consacrato il 13 maggio nella basilica romana di san Lorenzo in Lucina, dal cardinal Giovanni Carlo Boschi, penitenziere maggiore assistito da mons. Pier Luigi Galletti, O.S.B. (Ch), vescovo titolare di Cirene e da mons. Domenico Mancinforte (Ch), vescovo di Faenza.
Nel 1798, durante l'occupazione francese, il vescovo fu esiliato l'11 giugno a Castrocaro in Toscana. Fu poi rilasciato e poté rientrare in diocesi nel settembre dell'anno successivo. Con la nomina di Pio VII nel 1800 il prelato, che godeva di molta stima, fu promosso nel 1801, in vista della nunziatura austriaca, arcivescovo in partibus infidelium di Petra, mantenendo in amministrazione la precedente diocesi. Lasciò la sua diocesi il 18 gennaio 1802 per raggiungere la corte viennese dove rimase sino alla sua nomina cardinalizia, e rientrò a Roma nel 1817. Anche dopo la sua nomina nel 1808 ad arcivescovo a titolo personale di Viterbo e Tuscania rimasta dunque come nunzio su richiesta di Metternich.
Cardinalato
Papa Pio II lo creò cardinale nel concistoro dell'8 marzo 1816. Il 31 luglio 1817 ricevette il titolo cardinalizio di cardinale presbitero di santa Maria della Pace. Il 20 ottobre rientrò a Viterbo dove negli anni successivi si dedicò con passione alla vita pastorale e all'assistenza di orfani e bisognosi, affidando molte iniziative alla cura e all'istruzione delle Maestre Pie.
Alla morte di Pio VII si aprì il conclave del 1823 e Severoli fu con Cavalchini nella rosa dei candidati del partito degli zelanti in contrapposizione alla candidatura Somaglia proposta dal partito dei politici. Nei primi scrutini il Severoli fu sempre vicino ai voti ottenuti dal Somaglia e nei due scrutini del 17 settembre il Severoli ottenne ben 20 voti a soli sette dalla nomina. Il giorno seguente il cardinale Giuseppe Albani lesse un foglio che teneva in tasca:
« | Nella qualità di ambasciatore straordinario di sua maestà imperiale e reale presso il sacro collegio riunito in conclave, e in virtù di istruzioni che mi sono state date, compio il penoso dovere di dichiarare che la corte imperiale di Vienna non può accettare per sommo pontefice sua eminenza il cardinale Severoli, e gli dà l'esclusiva formale[1] » | |
(Cardinale Giuseppe Albani)
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Severoli fu colpito dalla ius exclusivae di Francesco I d'Austria. I motivi di questa esclusiva restano poco chiari e di sicuro sorpresero non poco l'ex nunzio presso Francesco II. In quell'occasione Severoli dichiarò:
« | Non gli uomini ma Dio mi ha tolto a una croce che non era per le mie spalle. Ringraziamolo dunque e consoliamoci. » |
Fu quindi avanzata la candidatura di Francesco Saverio Castiglioni, ma poiché era molto vicino a Ercole Consalvi e poiché era in cattive condizioni di salute, la sua candidatura sfumò. La candidatura del cardinale Giulio Maria della Somaglia, invece, sfumò a causa dell'appellativo rivoluzionario Cittadino Somaglia che egli utilizzò durante l'occupazione dello Stato Pontificio a opera di Napoleone Bonaparte. Il 28 settembre fu eletto papa il cardinale Annibale della Genga, candidato di compromesso che permise di uscire dalla situazione di stallo creatasi tra i due partiti.
Leone XII fu molto riconoscente al Severoli e lo volle suo Pro-Datario e fidato consigliere.
Morte
Morì a Roma l'8 settembre 1824, fu esposto nella Basilica di Santa Maria sopra Minerva, dove si tennero i funerali celebrati dal cardinale Francesco Bertazzoli.
Genealogia episcopale
Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale |
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santorio
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII, O.P.
- Papa Benedetto XIV
- Papa Clemente XIII
- Cardinale Giovanni Carlo Boschi
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Fano | Successore: | |
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Pellegrino Consalvi (Ch) | 23 aprile 1787 - 28 settembre 1801 Amministratore apostolico fino all'11 gennaio 1808 |
Francesco Maria Paolucci Mancinelli (Ch) |
Predecessore: | Arcivescovo titolare di Petra | Successore: | |
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Giuseppe Firrao il Giovane | 28 settembre 1801 - 11 gennaio 1808 | Alessandro Giustiniani |
Predecessore: | Nunzio apostolico in Austria-Ungheria | Successore: | |
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Luigi Ruffo Scilla | 28 settembre 1801 - 8 marzo 1816 | Paolo Leardi |
Predecessore: | Vescovo di Viterbo e Tuscania (titolo personale di arcivescovo) |
Successore: | |
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Dionisio Ridolfini Conestabile | 11 gennaio 1808 - 8 settembre 1824 | Gaspare Bernardo Pianetti |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Maria della Pace | Successore: | |
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Carlo Bellisomi | 1º ottobre 1817 - 8 settembre 1824 | Carlo Maria Pedicini |
Predecessore: | Pro-Datario di Sua Santità | Successore: | |
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Giulio Gabrielli il Giovane | 1823 - 8 settembre 1824 | Bartolomeo Pacca |
Note | |
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Bibliografia | |
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- Vescovi di Fano
- Vescovi di Petra di Palestina
- Nunzi apostolici per l'Austria
- Vescovi di Viterbo e Tuscania
- Cardinali presbiteri di Santa Maria della Pace
- Datari apostolici
- Presbiteri ordinati nel 1779
- Presbiteri italiani
- Presbiteri del XVIII secolo
- Italiani del XVIII secolo
- Presbiteri per nome
- Presbiteri italiani del XIX secolo
- Italiani del XIX secolo
- Presbiteri del XIX secolo
- Vescovi consacrati nel 1802
- Vescovi italiani del XIX secolo
- Vescovi del XIX secolo
- Vescovi per nome
- Vescovi consacrati da Giovanni Carlo Boschi
- Italiani
- Arcivescovi per nome
- Concistoro 8 marzo 1816
- Cardinali italiani del XIX secolo
- Cardinali del XIX secolo
- Cardinali per nome
- Cardinali creati da Pio VII
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