Enea Sbarretti

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Enea Sbarretti
Cardinale
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 76 anni
Nascita Spoleto
27 gennaio 1808
Morte Roma
1º maggio 1884
Sepoltura Roma, Cimitero del Verano
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale 1830
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(vedi)
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Cardinale
12 marzo 1877 da Pio IX (vedi)
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Incarichi ricoperti
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Cardinali creazioni
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Invito all'ascolto
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Enea Sbarretti (Spoleto, 27 gennaio 1808; † Roma, 1º maggio 1884) è stato un cardinale italiano.

Cenni biografici

Nacque a Spoleto da una famiglia della piccola borghesi; era figlio di Carlo Sbarretti e della moglie Maddalena Bonafede, il nipote Donato Raffaele Sbarretti Tazza fu pure porporato. Fu battezzato lo stesso giorno della sua nascita nella basilica lateranense.

Formazione e attività

Nel 1832 si laureò in utroque iure presso l'Università "La Sapienza" di Roma.

Ordinato presbitero nel 1830 per arcidiocesi di Spoleto, fu Uditore e segretario di Giovanni Maria Mastai Ferretti quando il futuro papa era arcivescovo di Spoleto e suo vicario generale, fino al 1846, quando era vescovo di Imola. Nel 1846 divenne prelato domestico di Sua Santità, riconfermato il 27 dicembre 1847. Fu segretario del Consiglio dei Ministri il 10 giugno 1848. Dal 1855 al 1877 fu segretario della congregazione per i Vescovi e i Regolari.

Prelato referendario l'11 luglio 1870, Uditore del Tribunale della Segnatura Apostolica di Giustizia nel 1851, Uditore della Sacra Rota dal 16 marzo 1853 al 1875. Ha preparato il suo testamento il 12 gennaio 1870. Segretario della Congregazione per i Vescovi e i Regolari, dal 2 ottobre 1875 al 1877. Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede, 1875-1877, Giudice del Tribunale Civile di Roma. Ha favorito la conciliazione con il Regno d'Italia.

Cardinalato

Pio IX lo elevò al rango di cardinale nel concistoro del 12 marzo 1877 con l'assegnazione della diaconia di Santa Maria ad Martyres, ricevette la Berretta rossa il 15 marzo 1877 e la diaconia il 20 marzo successivo.

Partecipò al conclave del 1878 che elesse papa il cardinale Gioacchino Pecci, che prese il nome di Leone XIII.

Prefetto dell'Economia della Congregazione di Propaganda Fide e presidente della Reverenda Camera delle Spoliazioni, dal 13 agosto 1878 al 1884.

Morte

Morì a Roma il 1º maggio 1884, alle ore 20,15, di paralisi cerebrale, dopo aver sofferto per diversi anni di cattiva salute, nella sua residenza romana a Palazzo Odescalchi, dopo aver ricevuto l'estrema unzione da mons. Alessio Maria Biffoli (Ch), O.S.M., vescovo di Fossombrone, già parroco della parrocchia di san Marcelo e confessore del cardinale.

Esposto nella basilica romana dei santi XII Apostoli dove si tennero le esequie il 5 maggio, celebrate da Domenico Maria Jacobini, arcivescovo della sede titolare di Tiro. Erano presenti i cardinali Flavio Chigi, Giovanni Simeoni, Luigi Serafini, Angelo Bianchi, Lorenzo Ilarione Randi, Tommaso Zigliara, O.P. e Pietro Lasagni. L'assoluzione finale fu impartita dal cardinale Luigi Oreglia di Santo Stefano.

Il cardinale fu sepolto nella cripta della cappella della Sacra Congregazione di Propaganda Fide nel Cimitero del Verano, a Roma.

Successione degli incarichi

Predecessore: Segretario della Congregazione per i Vescovi e i Regolari Successore: Emblem Holy See.svg
Domenico Lucciardi 2 ottobre 1875-12 marzo 1877 Angelo Bianchi I
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con
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Domenico Lucciardi {{{data}}} Angelo Bianchi
Predecessore: Cardinale diacono di Santa Maria ad Martyres Successore: CardinalCoA PioM.svg
Gaspare Grassellini, C.O. 20 marzo 1877-1º maggio 1884 Carmine Gori-Merosi I
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Gaspare Grassellini, C.O. {{{data}}} Carmine Gori-Merosi
Predecessore: Prefetto dell'Economia della Congregazione di Propaganda Fide Successore: Emblem Holy See.svg
Lorenzo Nina 13 agosto 1878 - 1º maggio 1884 Lorenzo Ilarione Randi I
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Lorenzo Nina {{{data}}} Lorenzo Ilarione Randi