Domenico Lucciardi

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Domenico Lucciardi
Cardinale
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 67 anni
Nascita Sarzana
9 dicembre 1796
Morte Senigallia
13 marzo 1864
Sepoltura Cattedrale di Senigallia
Appartenenza diocesi di Sarzana
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Ordinazione presbiterale Roma, 30 luglio 1820
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Nominato arcivescovo 21 dicembre 1846 da Pio IX
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Consacrazione vescovile Chiesa Santissima Trinità a Montecitorio (Roma), 27 dicembre 1846 dal card. arc. Pietro Ostini
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Elevazione a Patriarca 10 aprile 1851 da Papa Pio IX
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a Cardinale
15 marzo 1852 da Pio IX (vedi)
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Cardinale per 11 anni, 11 mesi e 29 giorni
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Incarichi ricoperti
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Incoronazione
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Erede
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Nomi postumi
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Consorte

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Collegamenti esterni
(EN) Scheda su gcatholic.org
(EN) Scheda su catholic-hierarchy.org
(EN) Scheda su Salvador Miranda
Invito all'ascolto
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Domenico Lucciardi (Sarzana, 9 dicembre 1796; † Senigallia, 13 marzo 1864) è stato un cardinale, arcivescovo e patriarca italiano.

Biografia

Nacque il 9 dicembre[1] 1796 a Sarzana, diocesi di Sarzana nel Regno di Sardegna, da Bartolomeo Lucciardi e Marianna Samanego. Ricevette il sacramento della Cresima il 17 settembre 1807.

La formazione e l'attività di governo

Studiò al Collegio dei Protonotari presso la Curia Romana dove conseguì il dottorato in utroque iure, diritto canonico e civile, il 1º agosto 1819. ordinato presbitero il 30 luglio 1820 a Roma divenne referendario nella nunziatura in Austria; fu promosso cameriere segreto soprannumerario nel 1826 e successivamente Prelato domestico di Sua Santità, protonotario apostolico soprannumerario. Fu prelato referendario e delegato apostolico a Camerino il 6 dicembre 1832 e due volte legato apostolico a Bologna. Pro-commissario straordinario nelle quattro legazioni nel 1834: Bologna che comprendeva Ferrara e la Romagna, Urbino che comprendeva le Marche, Perugia che copriva l'Umbria, e Velletri che comprendeva il Lazio meridionale. Fu pro-legato a Ravenna dal dicembre 1834 al 1836; delegato apostolico a Spoleto dal luglio 1836 al 1839 e delegato apostolico ad Ancona dal 1839 al 1842. A Roma divenne Presidente del distretto di Roma dal 1842 al 1845 e segretario della Congregazione per i Vescovi e i Regolari dal 2 ottobre dell'anno seguente al 1851.

La nomina episcopale

Nominato da Pio IX arcivescovo titolare di Damasco, il 21 dicembre 1846 venne consacrato il 27 dicembre seguente, nella chiesa della santissima Trinità a Montecitorio (Roma), dal cardinale Pietro Ostini, coadiuvato da Giovanni Brunelli[2], arcivescovo titolare di Tessalonica e da Giovanni Domenico Stefanelli[3], arcivescovo titolare di Traianopoli. Nominato Assistente al Soglio Pontificio il 22 dicembre 1846 e assegnato al Patriarcato di Costantinopoli dei Latini il 10 aprile 1851, si insediò nella sede di Senigallia, con il titolo personale di arcivescovo, il 5 settembre dello stesso anno.

Il cardinalato

Venne creato cardinale diacono da Pio IX nel concistoro del 15 marzo 1852; ricevette il cappello rosso e il titolo di San Clemente .

La morte

Morì il 13 marzo 1864 all'età di 67 anni. Esposto e sepolto nella cattedrale di Senigallia.

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Pro-legato di Ravenna Successore: Emblem Holy See.svg
Vincenzo Macchi
(Legato pontificio)
dicembre 1834 - 1836 Luigi Amat di San Filippo e Sorso
(Legato pontificio)
I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Vincenzo Macchi
(Legato pontificio)
{{{data}}} Luigi Amat di San Filippo e Sorso
(Legato pontificio)
Predecessore: Segretario della Congregazione per i Vescovi e i Regolari Successore: Emblem Holy See.svg
Gaetano Baluffi 2 ottobre 1846 - 5 settembre 1851 Enea Sbarretti I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Gaetano Baluffi {{{data}}} Enea Sbarretti
Predecessore: Arcivescovo titolare di Damasco Successore: Arcbishop.png
Francesco Brigante Colonna 21 dicembre 1846 - 10 aprile 1851 Luigi Clementi I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Francesco Brigante Colonna {{{data}}} Luigi Clementi
Predecessore: Patriarca titolare di Costantinopoli Successore: Arcbishop.png
Giovanni Giuseppe Canali 10 aprile - 5 settembre 1851 Giuseppe Melchiade Ferlisi I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Giovanni Giuseppe Canali {{{data}}} Giuseppe Melchiade Ferlisi
Predecessore: Vescovo di Senigallia
(titolo personale di arcivescovo)
Successore: Arcbishop.png
Antonio Maria Cagiano de Azevedo 5 settembre 1851 - 13 marzo 1864 Giuseppe Aggarbati, O.E.S.A. I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Antonio Maria Cagiano de Azevedo {{{data}}} Giuseppe Aggarbati, O.E.S.A.
Predecessore: Cardinale presbitero di San Clemente Successore: Kardinalcoa.png
Antonio Maria Cadolini, B. 18 marzo 1852 - 13 marzo 1864 Henri-Marie-Gaston Boisnormand de Bonnechose I
II
III
IV
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VI
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X
con
con
Antonio Maria Cadolini, B. {{{data}}} Henri-Marie-Gaston Boisnormand de Bonnechose
Note
  1. Questo secondo Ritzler in "Hierarchia Catholica Medii et Recentioris Aevi", VIII, 238. "Cardinali defunti", La Gerarchia Cattolica e la Famiglia Pontificia per l'anno 1876, p. 124 e Weber in Kardinäle und Prälaten in den letzten Jahrzehnten des Kirchenstaates, II, 477, riportano che nacque l'8 dicembre.
  2. cfr. Giovanni Cardinal Brunelli su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 19-10-2022
  3. cfr. Archbishop Giovanni Domenico Stefanelli, O.P. su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 19-10-2022
Bibliografia
  • (IT) Cardinali defunti - La Gerarchia Cattolica e la Famiglia Pontificia per l'anno 1876, Tipografia dei Fratelli Monaldi, Roma, 1875, p. 124
  • (LA) Remigium Ritzler, Pirminum Sefrin, Hierarchia Catholica Medii et Recentioris Aevi, vol. VIII (1846-1903), Typis et Sumptibus Domus Editorialis "Il Messaggero di S. Antonio" presso Basilica Sant'Antonio, Padova, 1979, pp. 11, 47, 223-224, 238, 512, 513
  • (DE) Christoph Weber, Kardinäle und Prälaten in den letzten Jahrzehnten des Kirchenstaates - Elite-Rekrutierung, Karriere-Muster u. soziale Zusammensetzung d. kurialen Führungsschicht zur Zeit Pius' IX. (1846-1878), vol. (Päpste und Papsttum 13, I-II), II, 477, 537, 546, 563, 585, 603, 617, 619, 638, Anton Hiersemann, Stuttgart, 1978
Voci correlate
Collegamenti esterni