François-Xavier Nguyên Van Thuán

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Venerabile François-Xavier Nguyên Van Thuán
Cardinale
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battezzato
Venerabile
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Gaudium et spes

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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 74 anni
Nascita Hué
17 aprile 1928
Morte Roma
16 settembre 2002
Sepoltura Roma, Chiesa di Santa Maria della Scala
Conversione
Appartenenza
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Ordinazione presbiterale 11 giugno 1953
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Creazione
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Cardinale per 1 anno, 6 mesi e 23 giorni
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° vescovo di Roma
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Extra François-Xavier Nguyên Van Thuán
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Proclamazioni
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Eventi
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Altre ricorrenze
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Consorte di

Figli
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Collegamenti esterni
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Invito all'ascolto
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Venerabile François-Xavier Nguyên Van Thuán (Hué, 17 aprile 1928; † Roma, 16 settembre 2002) è stato un cardinale e arcivescovo vietnamita.

Biografia

Discendeva da una famiglia che può annoverare numerosi martiri: nel 1885 tutti gli abitanti del villaggio di sua madre furono bruciati nella chiesa parrocchiale, eccetto suo nonno, che in quel tempo studiava in Malesia. I suoi antenati paterni sono stati vittime di molte persecuzioni, tra il 1698 e il 1885. Il suo bisnonno paterno, insieme con gli altri familiari, era stato forzatamente assegnato ad una famiglia non cristiana in modo che perdesse la fede.

Sua nonna, ogni sera, dopo le preghiere della famiglia, recitava il rosario per i sacerdoti. Sua mamma Elisabeth lo ha educato cristianamente; ogni sera gli insegnava le storie della Bibbia e gli raccontava le testimonianze dei martiri, specialmente dei suoi antenati. Gli parlava soprattutto di santa Teresa di Gesù Bambino. Quando il figlio venne arrestato, la mamma continuava a pregare perché lui restasse sempre fedele alla Chiesa, pronto a compiere la volontà di Dio e perdonando i suoi aguzzini.

Formazione e ministero sacerdotale

È stato ordinato sacerdote l'11 giugno 1953. Ha compiuto gli studi a Roma, laureandosi in Diritto Canonico nel 1959. Dopo aver conseguito la laurea a Roma, è tornato in Viêt Nam come professore e poi rettore del seminario, vicario generale e Vescovo di Nha Trang dopo essere stato eletto il 13 aprile 1967 e consacrato il 24 giugno successivo. Il suo impegno a Nha Trang è stato molto intenso: i seminaristi maggiori passarono da 42 a 147 in 8 anni. Quelli minori da 200 a 500. Inoltre si è dedicato a rafforzare la presenza dei laici, dei giovani, dei consigli pastorali.

Dal 1967 al 1970 è stato Presidente della Commissione Episcopale del Vietnam per le Comunicazioni Sociali e dal 1971 al 1975 Presidente di quella per lo sviluppo.

Dal 1971 al 1978 è stato anche Consultore del Pontificio Consiglio per i Laici.

È stato nominato il 24 aprile 1975 da Papa Paolo VI Arcivescovo titolare di Vadesi e Coadiutore di Saigon (Thành-Phô Chi Minh, Hôchiminh Ville).

La prigionia

Dopo pochi mesi, però, con l'avvento del regime comunista è stato arrestato e messo in carcere. Ha vissuto in prigione per tredici anni, fino al 21 novembre 1988, senza giudizio né sentenza, trascorrendo nove anni in isolamento.

Quando i comunisti sono arrivati a Saigon lo hanno immediatamente accusato del fatto che la sua nomina ad Arcivescovo era frutto di un "complotto tra il Vaticano e gli imperialisti". Dopo tre mesi di tensioni è stato chiamato nel Palazzo presidenziale, il "Palazzo dell'indipendenza", per essere arrestato. Erano le ore 14 del 15 agosto 1975, Solennità dell'Assunta. Aveva solo la tonaca e il rosario in tasca. Non si è mai fatto sopraffare dalla rassegnazione. Anzi, ha cercato di vivere la prigionia "colmandola di amore", come racconta. Già nel mese di ottobre ha iniziato a scrivere una serie di messaggi alla comunità cristiana. Quang, un bambino di 7 anni, gli procurava di nascosto i fogli di carta e poi portava i messaggi a casa in modo che i suoi fratelli e le sue sorelle potesse ricopiare quei testi e diffonderli. Ecco come è nato il libro intitolato "Il cammino della speranza". Lo stesso è accaduto nel 1980, nella residenza obbligatoria a Giangxà, nel Viêt Nam del Nord, quando ha scritto, sempre di notte e in segreto il suo secondo libro "Il cammino della speranza alla luce della Parola di Dio e del Concilio Vaticano II" e poi il terzo "I pellegrini del cammino della speranza".

In catene è stato ricondotto nel territorio della sua prima diocesi, a Nha Trang. Il carcere non era lontano dal vescovado e per lui è stata un'esperienza drammatica. Ha vissuto momenti durissimi come il viaggio su una nave con 1500 prigionieri affamati e disperati. Quindi nel campo di rieducazione di Vinh-Quang, sulle montagne, con altri 250 prigionieri.

Poi il lungo isolamento, durato ben nove anni. C'erano solo due guardie. In carcere non ha potuto portare con sé la Bibbia. Allora ha raccolto tutti i pezzetti di carta che ha trovato e ha realizzato una minuscola agenda sulla quale ha riportato più di 300 frasi del Vangelo. La celebrazione dell'Eucaristia è stato il momento centrale delle sue giornate. Ha celebrato la Santa Messa sul palmo della sua mano, con tre gocce di vino ed una goccia d'acqua. Quando è stato arrestato gli venne permesso di scrivere una lettera per chiedere ai parenti le cose più necessarie. Domandò allora un po' di vino come medicina contro il mal di stomaco. I fedeli compresero il significato vero della richiesta e gli mandarono subito una bottiglietta con il vino della Messa e con l'etichetta "medicina contro il mal di stomaco". Per conservare il Santissimo ha usato perfino la carta dei pacchetti di sigarette. In carcere è riuscito anche a creare delle piccole comunità cristiane che si ritrovavano per pregare insieme e soprattutto per la celebrazione dell'Eucaristia. La notte, quando è stato possibile, ha organizzato turni di adorazione davanti all'Eucaristia.

Era in isolamento ad Hanoi quando una signora della polizia gli ha portato un piccolo pesce che lui avrebbe dovuto cucinare. Il pesce era avvolto in due pagine dell'Osservatore Romano. Quando arrivava ad Hanoi per posta, infatti, il giornale veniva requisito e poi venduto al mercato come carta. Senza farsi notare egli ha lavato bene quei due fogli e li ha fatto asciugare al sole, conservandoli quasi come una reliquia. Nell'isolamento della prigione, quelle due pagine era un segno di comunione con Pietro.

Durante l'isolamento era solito dire la Santa Messa intorno alle 3 del pomeriggio, l'ora di Gesù agonizzante sulla Croce. Essendo solo, cantava la Messa in latino, in francese e in vietnamita. Cantava anche gli inni ecclesiastici ed eucaristici come il Te Deum, il Pange Lingua, il Veni Creator Spiritus.

Il suo atteggiamento di amore ha profondamente colpito le guardie, tanto che i capi della polizia gli hanno chiesto di insegnare agli agenti le lingue. Così i suoi carcerieri sono divenuti anche suoi scolari. Sulle montagne di Vinh Phù, nella prigione di Vinh Quang, ha chiesto ad una guardia il permesso di tagliare un pezzetto di legno a forma di croce. E lui lo ha accontentato. In un'altra prigione ha chiesto alla guardia un pezzo di filo elettrico. Temendo che volesse suicidarsi, l'agente si è spaventato. Monsignor Van Thuân gli ha spiegato che voleva fare una catenella per portare la sua croce. Dopo tre giorni la guardia ha procurato anche un paio di pinze ed insieme hanno forgiato una catena. Quella croce e quella catena porterà sempre con sé, al collo, anche da cardinale.

È stato liberato il 21 novembre 1988, Festa della Presentazione di Maria al Tempio.

Il ministero a Roma

Una volta liberato, a Ginevra, nel 1992, è stato nominato membro della Commissione Cattolica Internazionale per le Migrazioni.

Il 24 novembre 1994 è stato nominato Vice Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Il 24 giugno 1998 è diventato Presidente dello stesso Pontificio Consiglio.

Ha predicato gli Esercizi spirituali quaresimali a Giovanni Paolo II e alla Curia Romana nell'anno 2000.

Da Giovanni Paolo II è stato creato e pubblicato cardinale nel Concistoro del 21 febbraio 2001, Diacono di Santa Maria della Scala.

Morte

È deceduto il 16 settembre 2002 ed è stato sepolto nel Cimitero del Verano, a Roma.

Il 6 giugno 2012 le sue spoglie mortali sono state traslate, con solenne cerimonia presieduta dal cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, dalla tomba posta nel cimitero romano ad una appositamente costituita presso la Chiesa di Santa Maria della Scala, di cui era stato titolare.

La memoria e il culto

Nella ricorrenza della data della sua morte, ogni anno, l'Osservatorio internazionale Cardinale van Thuan organizza un convegno su tematiche della Dottrina sociale della Chiesa.

Il 16 settembre 2007, a cinque anni esatti dalla morte, ha preso avvio il processo per la causa di beatificazione.

Pubblicazioni

  • Il cammino della speranza, Roma 1992
  • Cinque pani e due pesci, Milano 1997
  • La speranza non delude, Roma 1997
  • Preghiere di speranza, Roma 1997
  • Testimoni della speranza, Roma 2000

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo di Nha Trang Successore: Bishopcoa.png
Raymond-Marie-Marcel Piquet 13 aprile 1967 - 24 aprile 1975 Paul Nguyên Van Hòa I
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con
con
Raymond-Marie-Marcel Piquet {{{data}}} Paul Nguyên Van Hòa
Predecessore: Vescovo titolare di Vadesi Successore: Bishopcoa.png
Manuel Martín del Campo Padilla 24 aprile 1975 - 21 febbraio 2001 Guillermo Dela Vega Afable I
II
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IV
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con
Manuel Martín del Campo Padilla {{{data}}} Guillermo Dela Vega Afable
Predecessore: Presidente del Pontificio Consiglio per la Giustizia e per la Pace Successore: Coat of arms of the Vatican City.svg
Roger Marie Élie Etchegaray 24 giugno 1998 - 16 settembre 2002 Renato Raffaele Martino I
II
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con
Roger Marie Élie Etchegaray {{{data}}} Renato Raffaele Martino
Predecessore: Cardinale diacono di Santa Maria della Scala Successore: Kardinalcoa.png
Carlos Oviedo Cavada 21 febbraio 2001 - 16 settembre 2002 Stanislaw Kazimierz Nagy I
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con
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Carlos Oviedo Cavada {{{data}}} Stanislaw Kazimierz Nagy
Voci correlate
Collegamenti esterni