Nunziatura apostolica nel Ducato di Savoia

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Nunziatura apostolica nel Ducato di Savoia
Emblem of the Holy See usual.svg
Paese accreditante bandiera Stato Pontificio
Paesi accreditatari Ducato di Savoia, Regno di Sardegna
Istituzione 1560
Soppressione 1856
Sede Torino

La Nunziatura apostolica nel Ducato di Savoia o Nunziatura apostolica a Torino o Nunziatura apostolica nel Regno di Sardegna è stata una rappresentanza diplomatica permanente della Santa Sede nel Ducato di Savoia prima e nel Regno di Sardegna poi. La sede era a Torino, capitale degli stati sabaudi. La nunziatura era retta da un diplomatico, detto "nunzio apostolico a Torino", che aveva il rango di ambasciatore.

Storia

I Papi hanno sempre avuto il diritto indipendente di nominare e inviare propri rappresentanti sia presso le Chiese particolari nelle diverse nazioni, sia presso gli Stati e le Autorità pubbliche. A partire dal XVI secolo, si è consolidata la rappresentanza presso l'autorità statale, attraverso legazioni stabilmente costituite, denominate nunziature apostoliche.

La nunziatura permanente presso i duchi di Savoia fu ufficialmente istituita da papa Pio IV il 1° luglio 1560 con il breve Cupientes insigni, nella persona di mons. Francesco Bachaud (Ch) (1560-1573), vescovo di Ginevra, quantunque rappresentanti pontifici fossero accreditati presso quella Corte già dagli inizi del XVI secolo.

La nunziatura apostolica venne creata in concomitanza con i lavori conclusivi del Concilio di Trento e come tale essa ebbe prevalentemente il ruolo di assicurare la presenza dei vescovi locali al concilio ed ebbe quale principale obiettivo la salvaguardia nella fede cattolica di quella delicata area geografica, al confine con gli Stati protestanti, le cui diocesi risentivano già di una forte impronta gallicana, da contaminazioni eterodosse (specie calviniste e valdesi) e, al contempo, l'affermazione dei diritti giurisdizionali della Chiesa all'interno del ducato savoiardo.[1]

Rimase successivamente come sede d'ambasciata della Santa Sede presso i duchi sabaudi, oltre a divenire un fervente centro di azione dell'inquisizione contro i valdesi e i calvinisti, coi quali lo stato di Savoia confinava.

Contrasti per la promozione della nunziatura apostolica a Torino sorsero all'epoca di Carlo Emanuele III di Savoia in quanto quest'ultimo fece pressione su papa Benedetto XIV perché concedesse all'allora nunzio apostolico Ludovico Merlini il titolo di cardinale, così come era in uso presso altre corti europee e così da dare maggiore importanza alla nunziatura torinese. A seguito dell'opposizione da parte del pontefice, per tutta risposta Carlo Emanuele III chiuse la nunziatura apostolica che venne riaperta per opera di Gregorio XVI congiuntamente al volere di Carlo Alberto di Savoia il 18 gennaio 1839. Nel periodo intercorso vennero nominati degli incaricati con valore di ambasciatori.

L'ultimo nunzio apostolico a Torino morì nel 1850 e da allora non venne più nominato alcun ambasciatore della Santa Sede a questa sede, ancor più dopo i moti risorgimentali e la conquista di Roma che acuirono gli attriti tra Piemonte e Stato Pontificio. Nel 1856, per sopperire momentaneamente alla mancanza di un nunzio, venne nominato un pro-nunzio nella persona di Gaetano Tortone alla cui morte, nel 1891, l'intero archivio della nunziatura venne trasferito in Vaticano.

Lista dei nunzi apostolici

XVI secolo

XVII secolo

XVIII secolo

XIX secolo

Note
  1. Archivio della Nunziatura Apostolica in Torino . URL consultato il 06-07-2019
Fonti