Servo di Dio Eustaquio Nieto Martín

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Servo di Dio Eustaquio Nieto Martín
Vescovo · Martire
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battezzato
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 70 anni
Nascita Zamora
2 marzo 1866
Morte Estriégana
27 luglio 1936
Sepoltura cattedrale di Sigüenza.
Conversione
Appartenenza
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Professione religiosa [[]]
Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale 23 maggio 1891
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Consacrazione vescovile 27 dicembre 1916 dal Vescovo José María Salvador y Barrera
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
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(per causa incerta o sconosciuta)
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il 2002
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Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
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Erede
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Onorificenze
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Servo di Dio Eustaquio Nieto Martín, anche Nieto y Martín (Zamora, 2 marzo 1866; † Estriégana, 27 luglio 1936) è stato un vescovo e martire spagnolo.

Cenni biografici

Nacque a Zamora (Spagna) il 12 marzo 1866. Fu battezzato nella chiesa parrocchiale di San Lazzaro tre giorni dopo. Era figlio di Tomás Nieto Fernández, un muratore, e María del Carmen Martín Chillón. La famiglia era di condizioni modeste ma sostenuta da una profonda fede. Eustaquio era il quinto di otto fratelli, di cui due sacerdoti e due religiosi.

Formazione e ministero sacerdotale

Nel 1878, all'età di 12 anni, entrò al seminario diocesano di San Atilano, a Zamora, dove studiò tre anni di latino e lettere, tre di filosofia e sette di teologia. A Zamora ricevette gli ordini minori. Durante due anni di diaconato si preparò pastoralmente e intellettualmente, conseguendo la licenza in teologia a Toledo. Ricevette l'ordinazione sacerdotale ad Arévalo (Ávila) il 23 maggio 1881.

Ministero episcopale

Il 22 agosto 1916 papa Benedetto XV lo nominò vescovo di Sigüenza. Ricevette l'ordinazione episcopale il 27 dicembre successivo dal vescovo di Madrid José María Salvador y Barrera, co-consacranti il vescovo di Salamanca Julián de Diego y García Alcolea e quello di Almería Vicente Casanova y Marzol. Prese possesso della diocesi il 31 marzo successivo.

Nel 1923 venne nominato senatore dall'arcidiocesi di Toledo.[1]

Martirio

Quando ebbe luogo la rivolta militare che diede inizio alla guerra civile si rifiutò di lasciare la sua diocesi. Dopo la partenza delle guardie civili di stanza a Guadalajara perché chiamate dal governatore civile, la città rimase in una calma tesa. Il capoluogo di provincia si rivoltò il 21 luglio. Era il tardo pomeriggio del 25 luglio, quando i membri del POUM (Partito Operaio Marxista Unificato), elementi della CNT (Confederazione Nazionale del Lavoro) e della FAI (Federazione Anarchica Iberica) iniziarono a saccheggiare le chiese di Sigüenza, e soprattutto, la Cattedrale. Occuparono anche il palazzo episcopale, arrestando il vescovo, Padre Porras e un laico del Seminario. Furono portati nel sito chiamato Puerta de Guadalajara (oggi Plaza de D. Hilario Yaben Yaben), dove si formò una sorta di processo pubblico.

Dopo il processo mons. Eustaquio fu rilasciato e tornò alla sua residenza. Tuttavia all'alba del 26 luglio fu di nuovo arrestato con la scusa di trasferirlo a Madrid. Gettato fuori quando l'auto che lo trasportava era ancora in movimento, venne fucilato e il suo cadavere bruciato. Venne trovato giorni dopo dalle truppe franchiste che riconobbero il suo corpo grazie al rosario e alla croce pettorale. Le sue spoglie furono sepolte nell'eremo di San Rocco ad Alcolea del Pinar il 5 agosto. Nel 1946 le spoglie vennero traslate nella cattedrale di Sigüenza.

Processo di canonizzazione

Nel 2002 le diocesi della provincia ecclesiastica di Toledo (Albacete, Ciudad Real, Cuenca, Sigüenza-Guadalajara e Toledo), la diocesi di Ávila e diverse famiglie religiose, unirono della cosi detta Causa Toletana, che comprendeva 940 martiri: il vescovo Nieto Martín, sacerdoti, religiosi e religiose e laici di entrambi i sessi. Il 9 dicembre 2003, con il permesso della Sacra Congregazione, e a causa del pericolo di perdere le dichiarazioni dei possibili testimoni ancora in vita, si aprì il processo toledano.

Nel 2011 il processo diocesano si concluse per 464 martiri ottenondone dalla congregazione per le Cause dei Santi il nihil obstat. La causa guidata dal vescovo martire di Sigüenza conta oltre a 271 sacerdoti diocesani, 69 religiosi e 123 laici di entrambe i sessi.

Per facilitare il lavoro, nelle diocesi e, successivamente, nella Congregazioni, fu fatta una selezione tra quei candidati che avevano più documentazione per dimostrarne il martirio, che non superasse il numero di cento per diocesi. La cosiddetta Causa Toletana fu quindi suddivisa in sette cause:

  • Servi di Dio Eustaquio Nieto e Martín, vescovo e 45 compagni, (31 sacerdoti diocesani, 6 religiosi — 4 adoranti, 1 agostiniano, 1 gesuita — e 8 fedeli laici) della diocesi di Sigüenza-Guadalajara.
  • Servi di Dio Joaquín López López e 57 compagni martiri (33 sacerdoti diocesani, 2 religiosi agostiniani e 22 fedeli laici) della diocesi di Albacete.
  • Servi di Dio Antonio Martínez Jiménez e 99 compagni (75 sacerdoti diocesani, 24 fedeli laici e un religioso francescano dell'Immacolata Concezione) martiri della diocesi di Ciudad Real.
  • Servi di Dio Joaquín Ayala y Astor e 86 compagni (55 sacerdoti diocesani, 2 religiosi agostiniani e 30 fedeli laici) della diocesi di Cuenca.
  • Servi di Dio Agustín Rodríguez Rodríguez e 99 compagni (67 sacerdoti diocesani, 6 religiosi — 3 della Compagnia di Gesù, 2 agostiniani, 1 teresiano — e 27 fedeli laici) dell'arcidiocesi di Toledo.
  • Servi di Dio Basilio Sánchez García e 21 compagni martiri (10 sacerdoti diocesani e 12 fedeli laici) della diocesi di Ávila.
  • Servi di Dio Emilio Rubio Fernández e 51 compagni martiri dell'Ordine Francescano, Provincia di Castiglia[2].

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo di Sigüenza Successore: BishopCoA PioM.svg
Toribio Minguella y Arnedo, O.A.R. 22 agosto 1916 - 27 luglio 1936 Luis Alonso Muñoyerro I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Toribio Minguella y Arnedo, O.A.R. {{{data}}} Luis Alonso Muñoyerro
Note
Collegamenti esterni