Antipapa Costantino II
Costantino II Diacono · Antipapa | |
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Nascita | Nepi |
Morte | VIII secolo |
Eletto Antipapa | 5 luglio 767 |
Fine pontificato | 6 agosto 768
(1 anno e 32 giorni) |
Opposto a | |
Sostenuto da | Totone, duca di Nepi |
Scomunicato da | Sinodo locale, papa Stefano III |
Successivo | antipapa Filippo |
Costantino II (Nepi; † VIII secolo) è stato un diacono e antipapa italiano venne fatto eleggere il 5 luglio 767 dal fratello Totone, duca di Nepi, ancora prima che papa Paolo I morisse. Fu deposto e imprigionato dai Longobardi di Desiderio il 6 agosto 768; dopo l'elezione di papa Stefano III (1º agosto 768), fu fatto accecare.
Biografia
Suo fratello, Totone (o Teodoro) duca di Nepi, alla notizia del precario stato di salute di papa Paolo I intavolò delle trattative con la nobiltà romana per imporlo come successore. Nonostante il tentativo di opposizione del primicerio Cristoforo, che avrebbe dovuto occuparsi di organizzare l'elezione durante il periodo di sede vacante, Totone riuscì nell'intento e il 29 giugno 767, giorno successivo alla morte di Paolo I, supportato dalla presenza di numerosi uomini armati, Costantino venne condotto in Laterano per essere consacrato.
Dato che però Costantino era un laico, dovette essere precipitosamente nominato prima chierico e poi diacono dal vescovo di Preneste Giorgio presso l'oratorio di San Lorenzo. Il 5 luglio successivo poté essere così consacrato papa in San Pietro.
Costantino comunicò la propria elezione a Pipino il Breve per cercare di stabilire una rete di alleanze, ma la reazione del re franco fu fredda. Nel frattempo Cristoforo e il figlio Sergio, sagrestano pontificio, si recarono a Pavia per chiedere l'aiuto del re longobardo Desiderio, a quel tempo anche re d'Italia. Desiderio si mostrò disponibile ad appoggiare la loro causa concedendo loro degli uomini armati con cui tornare a Roma insieme al suo presbitero Valdiperto.
Le truppe longobarde giunsero a Roma alla fine di luglio 768. Ci furono degli scontri in città, durante i quali il duca Totone rimase ucciso probabilmente da Grazioso, cognato di Sergio che come premio ottenne il titolo di duca di Roma. Costantino fu costretto così a rifugiarsi con l'altro fratello Passivo in Laterano. Il 31 luglio Valdiperto fece dichiarare papa il presbitero Filippo, cappellano del monastero di San Vito sull'Esquilino, papato che però durò solo lo spazio di un giorno, giusto il tempo per Cristoforo di chiedere e ottenere il suo allontanamento.
Costantino venne poi catturato, trascinato per le vie di Roma, segregato nel monastero di Cella Nova sull'Aventino e il 6 agosto venne deposto e in seguito accecato, sembra su iniziativa di Grazioso. Il 7 agosto venne quindi consacrato papa Stefano III, il candidato di Cristoforo. Il 12 aprile 769 si aprì in Laterano un concilio in cui si svolse un processo a Costantino che durò due giorni e che si concluse con il quasi linciaggio dell'imputato. La fine di Costantino non è certa, ma il concilio terminò con la distruzione di tutti gli atti ufficiali da egli compiuti e con la decisione di vietare in futuro ai laici la partecipazione alle elezioni del pontefice.
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