Antipapa Giovanni XVI
Giovanni Filagato Vescovo · Antipapa | |
---|---|
Ritratto dell'antipapa Giovanni XVI[1] | |
Età alla morte | 56 anni |
Nascita | Rossano 945 ca |
Morte | Fulda 26 agosto 1001 |
Eletto Antipapa | 997 |
Fine pontificato | 998 |
Scomunicato da | Sinodo dei vescovi del 997 |
Incarichi ricoperti | |
Giovanni Filagato (Rossano, 945 ca; † Fulda, 26 agosto 1001) è stato un vescovo e antipapa italiano col nome di Giovanni XVI dal 997 al 998.
Biografia
Nato a Rossano, nel territorio bizantino della penisola italiana, di origine greca (il cognome Philàgathos è tipicamente greco), fu cappellano di Teofano,[2] la consorte dell'imperatore Ottone II che era giunta da Costantinopoli. In due occasioni Giovanni svolse le funzioni di cancelliere imperiale per Ottone II, nel 980-982 quando fu nominato abate di Nonantola nel 991-992.
Durante i suoi viaggi in Italia fu nominato nel 987 tutore del figlio dell'imperatore, Ottone che aveva al tempo solo sette anni. Su suggerimento dell'imperatrice fu poi nel 989 nominato abusivamente vescovo di Piacenza, città a cui donò le reliquie di San Cipriano e Santa Giustina. Successivamente fu inviato a Costantinopoli per accompagnare una principessa bizantina per il giovane Ottone. Dopo la morte dell'imperatore, il figlio Ottone III venne in aiuto di papa Giovanni XV nel 996, per sedare la ribellione di una fazione guidata dall'aristocratico romano Giovanni Crescenzi II, detto "il Nomentano", figlio di Crescenzio II (†984) e fratello di Crescenzio III (†1020). Ottone si fermò a Pavia per essere acclamato re d'Italia e non riuscì a raggiungere Roma prima della morte del papa. Una volta a Roma, Ottone organizzò l'elezione del cugino Bruno di Carinzia come papa Gregorio V e il nuovo papa incoronò Ottone imperatore il 21 maggio 996.
Una volta tornato in Germania Ottone III, la fazione capeggiata dai Crescenzi detronizzò nel 997 Gregorio V con la forza e fece acclamare Giovanni papa col nome di Giovanni XVI usufruendo anche dell'attivo sostegno di Basilio II di Bisanzio. Sempre nel 997 un sinodo dei vescovi tenutosi a Pavia, allora capitale imperiale in Italia, riconobbe Gregorio V come legittimo e scomunicò Giovanni XVI.
La rivolta dei Crescenzi fu repressa con decisione da Ottone che marciò di nuovo su Roma nel febbraio 998. Giovanni Crescenzi II fu decapitato sui merli di Castel Sant'Angelo e il cadavere senza testa precipitato giù; poi fu appeso a una forca sul Monte Mario, ribattezzato dai tedeschi "Mons Gaudii" e dai romani "Mons Malum". Giovanni XVI fuggì, ma fu inseguito e catturato dalle truppe imperiali che gli mozzarono naso e orecchie, gli tagliarono la lingua, gli ruppero le dita e lo accecarono, in modo da impedirgli di scrivere. Giovanni XVI fu deposto pubblicamente di fronte a Ottone III e a Gregorio V, dopodiché fu rinchiuso in un monastero romano. Giovanni fu mandato in seguito nell'abbazia di Fulda, in Germania, dove morì il 26 agosto 1001, sotto Papa Silvestro II.
L'assenso all'elezione di Giovanni come antipapa contro Gregorio, può essere visto come una delle continue manipolazioni nella costante lotta politica dell'aristocrazia romana contro l'Impero, per cercare di sfruttare l'interesse bizantino a opporsi all'espansione del potere imperiale a Roma, essendo stato Gregorio il primo pontefice tedesco.[3]
Curiosità
- Sebbene Giovanni XVI non sia stato riconosciuto come papa legittimo e il successivo papa Giovanni assunse la numerazione pontificale XVI, diversi cataloghi storici considerarono Filagato legittimo e corressero Giovanni XVI, XVII e XVIII in Giovanni XVII, XVIII e XIX, così come li conosciamo oggi e questa "correzione errata" non venne più corretta successivamente. Inoltre, per un altro errore, non ci fu mai un papa Giovanni XX e si passò direttamente al XXI. Per questi motivi il più recente papa col nome Giovanni, Angelo Roncalli è stato in effetti solo il ventunesimo pontefice legittimo con questo nome.
- Storici successivi al Filgato lo considerarono il diciassettesimo Giovanni con questo nome e lo chiamarono Antipapa Giovanni XVII o Papa Giovanni XVI (XVII) per la presenza di Papa Ioannes XIV Bis, un leggendario papa di nome Giovanni tra papa Giovanni XIV e il vero papa Giovanni XV (che fu ribattezzato Giovanni XVI), modificando la già errata correzione dei papi Giovanni XVI (XVII), XVII (XVIII) e XVIII (XIX) in Giovanni XVIII, XIX e XX, ottenendo così una conta ancora più errata; per questo Pietro Ispano si chiamò Giovanni XXI e non Giovanni XIX. Tale confusione è dovuta al regno dell'antipapa Bonifacio VII, perché egli costrinse il legittimo papa Giovanni XIV a passare metà del suo pontificato, quattro mesi, in prigione, prima di farlo uccidere; nei cataloghi pontificali questi due periodi di vita di Giovanni XIV furono scritti e interpretati come due pontificati distinti di due distinti Giovanni, anche per l'esistenza storica del cardinale diacono Giovanni figlio di Roberto, che dopo la morte di Giovanni XIV si oppose a Bonifacio VII ma fu da questi accecato. Si pensò che Ioannes XIV Bis avesse regnato, dopo la morte di Bonifacio, senza essere consacrato e fosse morto prima di poter fare consacrazione e incoronazione, perciò il suo pontificato non sarebbe stato valido e Giovanni XV ne avrebbe ripreso il suo nome, come Papa Stefano II fece con Stefano Eletto. Perciò in moltissimi elenchi medievali, Giovanni Filagato è chiamato Papa Giovanni XVII.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Abate di Nonantola | Successore: | |
---|---|---|---|
Umberto | 982 – 995 | Leone II |
Predecessore: | Vescovo di Piacenza | Successore: | |
---|---|---|---|
Sigolfo 993 - 989 |
989 - 997 | Sigifredo O.S.B. 997 - 1031 |
Note | |
Bibliografia | |
Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
|