Da Cathopedia, l'enciclopedia cattolica.
Antonio Banchieri (Pistoia, 18 maggio 1667; † Pistoia, 16 settembre 1733) è stato un cardinale e arcivescovo italiano.
Cenni biografici
Antonio nacque a Pistoia da Niccolò Banchieri, gonfaloniere di Pistoia e cavaliere di santo Stefano, e dalla moglie Caterina Rospigliosi: dal ramo famigliare della madre era pure nipote di papa Clemente IX e dei cardinali Giacomo Rospigliosi (1667) e Felice Rospigliosi (1673). Fu zio dei cardinali Giacomo Oddi (1743) e Giovanni Francesco Banchieri (1753) e suo pronipote fu il cardinale Niccolò Oddi (1766).
Formazione e attività prelatizia
Dal 1679 studiò presso il Collegio Tolomei di Siena, per poi proseguire gli studi a Roma presso il Seminario Romano dove si addottorò in utroque iure il 10 luglio 1692.
Sotto Innocenzo XII entrò in prelature, divenendo protonotario apostolico partecipante il 27 giugno 1692. Dal 1692 al 1725 fu pre referendario del tribunale della Segnatura Apostolica. Relatore della Sacra Congregazione della Consulta, divenne consultore della congregazione dei Riti. Dal mese di luglio del 1702 fu reggente segretario di propaganda Fide in assenza del segretario Carlo Agostino Fabroni. Fu anche avvocato concistoriale e vice-legato ad Avignone per un triennio dal 1702 al 1706.
Nel 1706 Clemente XI lo avrebbe voluto nunzio apostolico in Francia, ma Banchieri vi rinunziò essendo quella nomina legata all'assunzione degli ordini sacri. Scartata questa ipotesi il papa lo volle segretario di propaganda Fide, carica che assunse dal maggio del 1706. Dall'agosto dell'anno seguente divenne assessore della Sacra Congregazione della Romana e Universale Inquisizione; fu poi segretario della Consulta dal 1712 al 1724. Con i cardinali Tommaso Maria Ferrari O.P. e Carlo Agostino Fabroni fece parte della congregazione speciale che era stata riunita dal pontefice tra la fine del 1712 e il 1713 per esaminare l'opera "Riflessioni morali sul Nuovo Testamento" del giansenista Pasquier Quesnel. Dal 1724 al 1728 fu governatore di Roma e vice-camerlengo di Santa Romana Chiesa.
Cardinalato
Benedetto XIII lo creò cardinale e, riservato in pectore nel concistoro del 9 dicembre 1726, venne pubblicato nel concistoro del 30 aprile 1728 ricevendo il 10 maggio la berretta cardinalizia e il titolo di cardinale diacono di San Nicola in Carcere.
Prese parte al conclave del 1730, durante il conclave per l'elezione di Clemente XII la candidatura del Banchieri fu sostenuta dal partito francese, ma la candidatura venne fortemente ostacolata dal partito dei "zelanti" e considerata con una certa freddezza sia da parte imperiale che dalla Spagna. Se le pressioni della Francia non furono tanto forti da farlo giungere al pontificato, esse riuscirono tuttavia a imporlo al nuovo pontefice quale segretario di Stato e prefetto della Consulta, cariche che ricoprì sino alla morte.
Fece parte del gruppo di cardinali chiamati a formare la speciale Congregazione "De nonnullis", istituita con il preciso scopo di giudicare l'attività del cardinale Niccolò Coscia e altri collaboratori di Benedetto XIII imputati di guadagni illeciti durante il precedente pontificato.
Morte
Alla fine di luglio del 1733 venne colpito da un colpo apoplettico dal quale, dopo un periodo critico, si riprese e il 29 agosto lasciò Roma per un periodo di riposo in famiglia a Pistoia, dove la morte lo colse due settimane più tardi.
Esposto e sepolto nella chiesa gesuita del Santissimo Nome di Gesù, Pistoia.
Successione degli incarichi
| |
Bibliografia |
- Elvira Gencarelli, BANCHIERI, Antonio su treccani.it, Treccani Dizionario degli Italiani, 1963 URL consultato il 23-01-2019
|