Carlo Agostino Fabroni
Carlo Agostino Fabroni Cardinale | |
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Età alla morte | 76 anni |
Nascita | Pistoia 28 agosto 1651 |
Morte | Roma 19 settembre 1727 |
Sepoltura | Basilica di Sant'Agostino in Campo Marzio (Roma) |
Ordinazione presbiterale | in data sconosciuta |
Consacrazione vescovile | mai consacrato |
Creato Cardinale |
17 maggio 1706 da Clemente XI (vedi) |
Cardinale per | 21 anni, 4 mesi e 2 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Carlo Agostino Fabroni (Pistoia, 28 agosto 1651; † Roma, 19 settembre 1727) è stato un cardinale italiano.
Cenni biografici
Carlo Agostino nacque a Pistoia il 28 agosto 1651 da Nicola e Lucilla nata Sozzifanti, della piccola nobiltà pistoiese.
Compì i primi studi in città presso gli Oratoriani. Nel 1668 pubblicò una raccolta di epigrammi latini Romani Caesaris corona a illust. et excell. D. Felici Rospigliosi, dedicandola al cugino cardinal Felice Rospigliosi, nipote di papa Clemente IX. La famiglia era imparentata anche con il cardinal Bandino Panciatici.
Formazione e carriera ecclesiastica
Proseguì gli studi a Roma, dove usufruendo di una delle borse di studio istituite dal cardinale Juan de Lugo, S.I., il 24 aprile 1668 entrò nel Collegio Romano dove studiò teologia e storia ecclesiastica. Terminò gli studi a Pisa dove si laureò in teologia e diritto canonico il 15 aprile 1675. In quel periodo conobbe il cardinale Enrico Noris ed entrò in corrispondenza col granduca di Toscana Cosimo III, che lo avrebbe voluto trattenere nella sua università. Ma il Fabroni preferì tornare a Roma, dove divenne precettore presso il palazzo di Felice Rospigliosi. In quel periodo ebbe modo di farsi apprezzare prestando la sua opera di giureconsulto a Giacomo Cantelmo, arcivescovo di Napoli, impegnato contro le autorità civili partenopee in dispute intorno all'Inquisizione. Segnalatosi per la sua cultura e la sua efficienza, appoggiato dal Panciatici, ottenne da Innocenzo XII la nomina a segretario dei memoriali, carica di responsabilità e che introduceva a strette relazioni con il pontefice.
Nel 1695 fu nominato segretario di Propaganda Fide. In quello stesso anno divenne referendario delle due Segnature ed entrò nella Penitenzieria apostolica. Nel 1697 divenne abbreviator de Curia. Nel 1701 fu nominato qualificatore al Sant'Uffizio, nel 1702 sigillator litterarum alla Penitenzieria. Numerosissime le questioni di cui ebbe a occuparsi. Curò il riassetto amministrativo di Propaganda Fide, si interessò alla politica urbana, partecipò alla controversia sui riti cinesi, schierandosi in difesa dei gesuiti: posizione che avrebbe poi costantemente sostenuto anche in seguito, come quando da cardinale cercò di contrastare la costituzione Ex illa die pubblicata nel 1715.
Era alleato della Compagnia di Gesù e condivideva le teorie gesuitiche sulla spinosa questione della "grazia", considerando le tesi moliniste come l'unica ortodossia accettabile per la Chiesa. E fu su questo terreno che condusse gli scontri più aspri, in particolar modo contro i giansenisti. Come segretario di Propaganda Fide sin dal 1696 si era occupato del caso di mons. Pietro Codde, il vicario della provincia d'Olanda sospettato di simpatie gianseniste. Fu pure sostenitore di mons. Fénelon e della sua opera Explication des maximes des saints[1] pubblicata a Parigi nel 1697, ma non riuscì a evitarne la condanna da parte della Santa Sede nel 1699.
Cardinalato
Al termine di una brillante carriera ecclesiastica, nel 1706 fu creato cardinale, con il titolo presbiterale di sant'Agostino. Nel 1707 fu nominato cardinale protettore della Congregazione dei Canonici Regolari Lateranensi e nel 1709 della Congregazione Vallombrosana. Fu tra gli artefici della costituzione papale Unigenitus Dei Filius, pubblicata l'8 settembre 1713, che condanna le 101 proposizioni di Pasquier Quesnel.
Fu camerlengo del Sacro Collegio nell'anno 1715 - 1716 e in quell'anno divenne prefetto della Sacra Congregazione dell'Indice, carica che ricoprì sino alla morte. Partecipò al conclave del 1721 che elesse papa Innocenzo XIII. Prese parte anche al successivo conclave del 1724, che elesse papa Benedetto XIII, con cui non ebbe buone relazioni e che peggiorarono ulteriormente nel 1725 quando il Fabroni si oppose decisamente alla promozione al cardinalato di Nicola Coscia, favorito papale.
Negli anni successivi fu raramente a Roma e visse prevalentemente a Pistoia e per ragioni di salute fu spesso a Civitavecchia e Frascati. Nel 1726 donò la sua grande collezione di libri, di circa 6.710 volumi, a quella che oggi è la Biblioteca Fabroniana a Pistoia. Per sua volontà il ricchissimo patrimonio librario fu affidato ai Padri Filippini. La biblioteca infatti sorge sopra alla loro chiesa intitolata a san Filippo Neri.
Fine diplomatico e lungimirante uomo di mondo, oltre che di Chiesa, qual era, aveva però anche previsto che in caso di estinzione della Congregazione Oratoriana pistoiese, cosa che effettivamente avvenne con le soppressioni napoleoniche del 1808, la proprietà passasse al Capitolo della Cattedrale di Pistoia che tuttora ne assicura la gestione.
Morte
Morì nel suo palazzo romano il 19 settembre 1727, esposto nella chiesa del suo titolo, dove si tennero i funerali due giorni dopo alla presenza del papa. La salma riposa davanti all'altare maggiore di quella stessa chiesa con una lapide in marmo con un'epigrafe composta da mons. Niccolò Forteguerri, suo amico ed esecutore testamentario. Nel suo testamento lasciò la maggior parte della sua ricchezza in opere di beneficenza e istituì un fondo, perpetuo, per il mantenimento di due studenti al Seminario di Pistoia.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Segretario dei Memoriali | Successore: | |
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Pietro Ottoboni | 14 luglio 1691-16 settembre 1695 | Giuseppe Sacripante |
Predecessore: | Segretario della Congregazione di Propaganda Fide | Successore: | |
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Federico Baldeschi Colonna | 16 settembre 1695-17 maggio 1706 | Antonio Banchieri |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Sant'Agostino | Successore: | |
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Enrico Noris, O.E.S.A. | 25 giugno 1706-19 settembre 1727 | Angelo Maria Querini, O.S.B.Cas. |
Predecessore: | Camerlengo del Collegio Cardinalizio | Successore: | |
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Joseph-Emmanuel de La Trémoille | 31 gennaio 1715-13 gennaio 1716 | Michelangelo Conti |
Predecessore: | Prefetto della Congregazione dell'Indice dei Libri Proibiti | Successore: | |
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Tommaso Maria Ferrari, O.P. | 1º novembre 1716-19 settembre 1727 | Gianantonio Davia |
Note | |
Bibliografia | |
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- Segretari dei Memoriali
- Segretari della Congregazione di Propaganda Fide
- Cardinali presbiteri di Sant'Agostino
- Cardinali Camerlenghi
- Prefetti della Congregazione dell'Indice
- Concistoro 17 maggio 1706
- Cardinali italiani del XVIII secolo
- Italiani del XVIII secolo
- Cardinali del XVIII secolo
- Cardinali per nome
- Presbiteri italiani
- Presbiteri del XVIII secolo
- Presbiteri per nome
- Cardinali creati da Clemente XI
- Biografie
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