Beato Marcelo Spínola y Maestre

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Beato Marcelo Spínola y Maestre
Cardinale
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battezzato
Beato
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 71 anni
Nascita Isola di San Fernando
14 gennaio 1835
Morte Siviglia
19 gennaio 1906
Sepoltura Cattedrale di Siviglia
Appartenenza
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Vestizione [[{{{aVest}}}]]
Professione religiosa [[{{{aPR}}}]]
Ordinato diacono 20 febbraio 1864
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Ordinazione presbiterale Cappella del Palazzo arcivescovile (Siviglia), 21 marzo 1864 dall'arc. Luis de la Lastra y Cuesta,
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Consacrazione vescovile Cattedrale di Siviglia, 6 febbraio 1881 dall'arc. Joaquín Lluch y Garriga,
Elevazione ad Arcivescovo 2 dicembre 1895 da Leone XIII
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Creazione
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11 dicembre 1905 da Pio X (vedi)
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Cardinale per 1 mese e 8 giorni
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
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(per causa incerta o sconosciuta)
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[{{{aV}}}]]
Beatificazione 29 marzo 1987, da Giovanni Paolo II
Canonizzazione [[{{{aS}}}]]
Ricorrenza 19 gennaio
Altre ricorrenze
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Attributi
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Patrono di
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Incoronazione
Investitura
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
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Collegamenti esterni
(EN) Scheda su gcatholic.org
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Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
[[File:{{{FirmaAutografa}}}|250px]]
Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 19 gennaio, n. 12:
« A Siviglia in Spagna, beato Marcello Spínola y Maestre, vescovo: fondò circoli di operai per sostenerne lo sviluppo sociale, combatté in difesa della verità e della giustizia e aprì la sua casa ai bisognosi. »
(Santo di venerazione particolare o locale)

Beato Marcelo Spínola y Maestre (Isola di San Fernando, 14 gennaio 1835; † Siviglia, 19 gennaio 1906) è stato un cardinale, arcivescovo e fondatore spagnolo. Nel 1885 fondò la congregazione delle Ancelle del Divin Cuore.

Biografia

Nacque a San Fernando (Cadice), Spagna, il 14 gennaio 1835, da Johann Spinola y Osorno, capitano dell'esercito e Antonia Maestre. Fu battezzato il giorno seguente con i nomi di Marcello, Raffaele, Giuseppe Maria Addolorata, Ilario e ricevette dai genitori, che godevano anche di una posizione sociale agiata, un'educazione profondamente cristiana. Trascorse i primi anni nell'ambito della famiglia ove imparò anche a leggere e a scrivere. A otto anni iniziò i due corsi allora detti di latino.

Formazione

Dopo di studi di baccellierato nel collegio San Tomaso di Cadice, terminati nel 1846, il padre fu trasferito a Motril e Marcello continuò in questa città i suoi studi, trasferendosi per l'ultimo corso a Granada ove, l'8 marzo 1848, sostenne gli esami con ottimo risultato. L'8 giugno dello stesso anno ricevette il grado di Baccelliere in filosofia nell'università di Granada. Per accedere all'università, a Marcello mancava soltanto l'anno integrativo. Lo frequentò a Valenza. Intraprese gli studi giuridici, che iniziò nel 1849 all'università di Valenza e continuò dal 1852 al 1856 all'università di Siviglia ove, 14 giugno 1856, divenne dottore in giurisprudenza.

A Siviglia esercitò l'avvocatura, vivendo ancora in famiglia, difendendo spesso le cause dei poveri e conducendo una vita edificante: si distingueva principalmente per la devozione al Santissimo Sacramento dell'altare e per l'elevata carità verso i poveri; nel giugno 1858, suo padre fu nuovamente trasferito, destinato al porto di Sanlucar de Barrameda, in quell'estate Marcello maturò il desiderio di divenire sacerdote, dopo essersi consultato con varie persone, prese questa decisione, che la famiglia accolse con serenità.

IL 29 maggio 1863 Marcello vestì l'abito talare, studiò teologia privatamente e sostenne l'esame a Cadice. Il 20 febbraio 1864 ricevette i quattro ordini minori e il successivo 21 marzo venne ordinato presbitero a Siviglia. Quella stessa mattina, mentre egli veniva ordinato presbitero, a Cuba moriva suo fratello Raffaele capitano di marina.

Ministero sacerdotale

Don Marcello iniziò il ministero sacerdotale nella città di Sanlucar de Barrameda, nella primavera del 1865 fu nominato cappellano della chiesa della Mercede a Sanlucar. La fama del suo apostolato si diffuse presto a lui venivano persone di tutti i ceti, gente del popolo ma anche principi. Testimoni oculari hanno riferito che egli non si arrestava di fronte a nessun ostacolo quando doveva acquistare medicine da distribuire ai malati. Più volte fu visto girare per le strade, entrare nei negozi a chiedere l'elemosina.

Constatando i frutti del ministero di Marcello, il 17 marzo 1871, l'arcivescovo di Siviglia, il cardinale Luis de la Lastra y Cuesta, lo nominò parroco della chiesa di San Lorenzo a Siviglia. In questo periodo, oltre a dedicarsi totalmente ai suoi parrocchiani, il suo zelo lo portò ad appoggiare due istituzioni che poterono sussistere grazie al suo aiuto: l'Istituto delle Sorelle della Croce, fondato nella sua parrocchia da santa Angela della Croce Guerrero, per il quale Marcello pagò l'affitto della prima casa e l'istituto delle Riparatrici, arrivate dall'estero. Divenne inoltre consigliere della confraternita del Gran Poder, organizzò con impegno il catechismo domenicale e costituì un collegio nel quale istruire le bambine. Nel maggio 1879 fu nominato dal nuovo arcivescovo di Siviglia, monsignor Joaquín Lluch y Garriga, canonico della cattedrale e giudice pro-sinodale.

Ministero episcopale

Per il suo zelo e le sue qualità ministeriali, il 16 dicembre 1880 fu nominato vescovo titolare di Milo ed ausiliare dell'arcivescovo di Siviglia. La consacrazione ebbe luogo il 6 febbraio 1881 e subito dopo, con decreto del 15 febbraio 1881, fu nominato visitatore dell'arcivescovado di Siviglia. La visita iniziò il 2 maggio successivo.

La sua relazione finale, chiara e precisa, suscitò forti controversie e Spinola dovette sopportare ironie e insolenze. Così, alla morte dell'arcivescovo, Marcello venne a trovarsi in una situazione assai difficile, ma il 19 agosto 1884, per ordine regio, fu nominato vescovo di Coria, diocesi della provincia di Caceres, di cui prese possesso il 14 febbraio 1885. Anche in questa diocesi il suo apostolato fu fecondo. Visitò tutta la diocesi, coltivò il dialogo con i sacerdoti e visitando settimanalmente i poveri e i malati. Fu il primo vescovo a visitare la zona più depressa della Spagna, La Hurdes, situata nella sua diocesi. Il 25 febbraio 1885, fondò la Congregazione delle Ancelle Concezioniste del Divin Cuore di Gesù, che ebbe subito una rapida crescita fin dai suoi primi anni di vita. Per la sua eccelsa carità, il 16 febbraio 1886 venne decorato dalla Reggente di Spagna, Maria Cristina, della Grande Croce dell'Ordine di Isabella la Cattolica.

Successivamente da Coria fu trasferito alla diocesi di Malaga ove fece l'ingresso il 16 settembre 1886, lavorando con lo stesso ardore pastorale con cui aveva iniziato a Coria. La mattina dell'8 novembre 1895 un telegramma gli annunciò la promozione alla sede metropolitana di Siviglia ove entrò il 13 febbraio 1896. Anche qui l'attività pastorale del Beato fu instancabile. Predicava con la maggior frequenza possibile. Incoraggiò la catechesi e dispose che nelle parrocchie e nelle scuole, soprattutto quelle comunali, venisse spiegato il catechismo dai parroci oppure da altri sacerdoti. Stimolò l'apostolato tra gli operai, cooperando all'insediamento, a Siviglia, delle dame catechiste, per la formazione cattolica degli operai e prestando loro grande protezione. Allo stesso tempo non dimenticò i doveri del vescovo in relazione alla visita pastorale che svolse almeno due volte.

Monsignor Marcello Spinola y Maestre era inoltre convinto che il miglior modo di rispondere alle urgenti necessità sociali e spirituali del momento storico era quello di realizzare opere o istituzioni durature. Fondo il giornale El Correo del Andalucia il 1º febbraio 1899, al quale diede la consegna di informare secondo la verità e elevò il seminario a "Università Pontificia", queste opere rivelano la sua preoccupazione per la formazione culturale e per la santificazione del clero.

Come senatore, a Madrid difese i diritti della Chiesa contro l'invadenza statale e a favore della libertà di insegnamento, riuscendo a convincere la classe politica del tempo, che dovettero concludere, come fece lo stesso primo ministro:

« Io con quest'uomo andrei dovunque »

Intuendo quale ruolo decisivo avrebbe rivestito la donna nel futuro non solo della famiglia ma della società stessa, aveva fondato le Ancelle Concezioniste del Divin Cuore di Gesù. Il 2 febbraio 1902, le loro costituzioni furono approvate. Le Ancelle hanno questa finalità: annunciare l'amore di Gesù Cristo, specialmente ai giovani, per superare l'ignoranza. Oggi la Congregazione e diffusa in tutta la Spagna, in America Latina, in Italia, in Giappone e nelle Filippine. Migliaia di studentesse sono state formate nelle sue scuole.

Cardinalato

Creato cardinale l'11 dicembre 1905, ricevette la berretta rossa dalle mani del Re di Spagna, Alfonso XIII. Ma Marcello Spinola y Maestre era ormai alla fine della sua vita operosa e non poté recarsi a Roma per l'investitura da parte del Papa, perché il 19 gennaio 1906 morì santamente a Siviglia, dove fu sepolto nella cappella dell'Addolorata nella Cattedrale.

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo titolare di Milo Successore: BishopCoA PioM.svg
Thomas Olliffe 16 dicembre 1880-10 novembre 1884 John Baptist Butt I
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con
con
Thomas Olliffe {{{data}}} John Baptist Butt
Predecessore: Vescovo di Coria Successore: BishopCoA PioM.svg
Pedro Núñez y Pernía, O.S.B. 10 novembre 1884-10 giugno 1886 Luis Felipe Ortiz y Gutiérrez I
II
III
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VIII
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X
con
con
Pedro Núñez y Pernía, O.S.B. {{{data}}} Luis Felipe Ortiz y Gutiérrez
Predecessore: Vescovo di Malaga Successore: BishopCoA PioM.svg
Manuel Gómez-Salazar y Lucio-Villegas 10 giugno 1886-2 dicembre 1895 Juan Muñoz y Herrera I
II
III
IV
V
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VIII
IX
X
con
con
Manuel Gómez-Salazar y Lucio-Villegas {{{data}}} Juan Muñoz y Herrera
Predecessore: Arcivescovo metropolita di Siviglia Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
Benito Sanz y Forés 2 dicembre 1895-20 gennaio 1906 Salvador Castellote y Pinazo I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Benito Sanz y Forés {{{data}}} Salvador Castellote y Pinazo
Fonti