Charles Erskine
Charles Erskine Cardinale | |
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Età alla morte | 72 anni |
Nascita | Roma 13 febbraio 1739 |
Morte | Parigi 20 marzo 1811 |
Sepoltura | Panthéon, Parigi |
Ordinato diacono | 22 gennaio 1804 |
Ordinazione presbiterale | mai ordinato |
Consacrazione vescovile | mai consacrato |
Creato Cardinale in pectore |
23 febbraio 1801 da Pio VII (vedi) |
Pubblicato Cardinale |
17 gennaio 1803 da Pio VII (vedi) |
Cardinale per | 8 anni, 2 mesi e 3 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Charles Erskine o Erskine of Kellie (Roma, 13 febbraio 1739; † Parigi, 20 marzo 1811) è stato un cardinale italiano.
Cenni biografici
Nacque a Roma da Colin Erskine, nobile scozzese, e Agata Gigli, di una nobile famiglia di Anagni.
Formazione e ministero sacerdotale
Sotto la guida del cardinal Enrico Benedetto Stuart di York, dal 1748 al 1753 studiò presso il Pontificio Collegio Scozzese e poi presso l'Università La Sapienza, dove si addottorò nel 1770. Dopo aver per un certo tempo esercitato l'avvocatura, nel 1776 ricevette un beneficio ecclesiastico. In seguito lavorò presso il principe Chigi.
Nel 1780 divenne pro-uditore di Sua Santità e avvocato del diavolo nella promozione delle cause di canonizzazione. Nel 1782 divenne canonico della Basilica di San Pietro in Vaticano. Nel luglio del 1783 fu nominato giudice del Tribunale della Segnatura Apostolica della Grazia e prelato domestico di Sua Santità. Ricevette il suddiaconato il 28 agosto di quell'anno. Nel 1793, essendo suddito della corona britannica, fu inviato in Inghilterra nel quadro di un'alleanza anti-francese. Qui cercò di migliorare la situazione della Chiesa cattolica in quel regno e di ottenere una completa emancipazione sociale dei cattolici e il ristabilimento delle relazioni diplomatiche con la Santa Sede; in tale contesto ottenne la protezione della Corona per il clero esiliato in Inghilterra a causa dalla rivoluzione francese.
Alla morte di papa Pio VI poté far celebrare a Londra, il 16 novembre 1799, una solenne messa in suffragio del pontefice, cerimonia che in Inghilterra non era più celebrata per un pontefice dai tempi della Riforma protestante. Lasciò Londra il 12 dicembre 1801. Presenziò a Parigi alla firma del concordato tra Santa Sede e Francia nell'aprile del 1802, e il 1º ottobre giunse a Roma.
Cardinalato
Fu creato cardinale in pectore da Pio VII nel concistoro del 23 febbraio 1801; la nomina fu pubblicata nel concistoro del 17 gennaio 1803. Il 20 gennaio seguente ricevette la berretta rossa e il 28 marzo la diaconia di Santa Maria in Portico.
Ricevette il diaconato il 22 gennaio 1804. Fu molto attento nel seguire le vicende politiche che coinvolgevano Gran Bretagna e Irlanda, fu protettore della Scozia e del Pontificio Collegio Scozzese. Nel 1808 fu nominato pro-segretario dei brevi apostolici. Quando i francesi invasero Roma, nel 1808, condivise la prigionia a Palazzo del Quirinale con papa Pio VII. Quando questi fu deportato, al porporato fu concessa la libertà, ma gli furono espropriati tutti i beni e visse in ristrettezze con il solo aiuto della famiglia.
Nel 1809 gli fu ordinato, nonostante la sua precaria salute, di andare a Parigi. Partì per la capitale francese il 2 gennaio 1810, fu presente al matrimonio civile dell'imperatore Napoleone I, ma il giorno seguente non prese parte a quello religioso, adducendo motivi di salute. Non avendo esplicitamente negato di partecipare a questa cerimonia, come fecero altri porporati, non subì sanzioni da parte dell'imperatore. Per questo motivo è annoverato tra i quattordici cardinali rossi,[1] che appunto parteciparono alla cerimonia del matrimonio religioso di Napoleone il 1º aprile 1810.
Fu molto stimato per la sua finezza di analisi in campo politico e giuridico, e fu considerato uno dei cardinali del suo tempo meglio preparato scientificamente, per la sua padronanza della lingua latina oltre alla padronanza scritta e parlata di cinque lingue.
Morte
Morì a Parigi il 20 marzo 1881. I funerali si svolsero nella chiesa parigina di san Tommaso d'Aquino e fu sepolto nella chiesa di Saint-Genevieve, attuale Pantheon di Parigi.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Cardinale diacono di Santa Maria in Portico Campitelli | Successore: | |
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Filippo Carandini | 28 marzo 1803 - 20 marzo 1811 | Stanislao Sanseverino |
Predecessore: | Pro-segretario dei Brevi Apostolici | Successore: | |
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? | 14 settembre 1808 - 20 marzo 1811 | Giulio Gabrielli il Giovane (segretario) |
Note | |
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Bibliografia | |
(EN) Voce, in Charles George Herbermann (a cura di), Catholic Encyclopedia, 15 voll., Robert Appleton Company, New York 1907-1914
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Voci correlate | |
- Cardinali in pectore
- Cardinali creati in pectore da Pio VII
- Cardinali diaconi di Santa Maria in Portico
- Segretari dei Brevi Apostolici
- Concistoro 17 gennaio 1803
- Concistoro 23 febbraio 1801
- Cardinali italiani del XIX secolo
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