Jean-Siffrein Maury

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Jean-Siffrein Maury
Cardinale
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 70 anni
Nascita Valréas
28 giugno 1746
Morte Roma
10 maggio 1817
Sepoltura Chiesa di Santa Maria in Vallicella (Roma)
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale Sens, 1769 dall'arc. Paul Albert de Luynes
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Nominato arcivescovo 24 aprile 1792 da Pio VI
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Consacrazione vescovile Roma, 1º maggio 1792 dal card. arc. Francesco Saverio de Zelada
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21 febbraio 1794 da Pio VI (vedi)
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Proclamazioni
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Eventi
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Altre ricorrenze
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Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Incoronazione
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Onorificenze
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Consorte

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Collegamenti esterni
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Invito all'ascolto
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Jean-Siffrein Maury (Valréas, 28 giugno 1746; † Roma, 10 maggio 1817) è stato un cardinale e arcivescovo francese.

Cenni biografici

Nacque a Valreas, arcidiocesi di Avignone in Francia, da una famiglia protestante che aveva abbracciato il cattolicesimo dopo l'editto di Nantes. Era figlio del calzolaio Jean Jacques Maury, stabilitosi nella contea Vaucluse e di Jeanne e Guille e aveva tre fratelli.

Formazione e ministero sacerdotale

Fece i suoi studi umanistici dal 1759 al collège Sainte-Garde di Avignone, allora seminario minore, e in seguito studiò teologia al Saint Charles Seminary. Dal 1765 completò gli studi al Collège de France a Parigi, dove fu precettore dei figli di una famiglia nobile.

Ricevette l'ordinazione presbiterale nel 1769 a Sens del cardinale Paul Albert de Luynes arcivescovo di quella sede. Presto si fece apprezzare come predicatore. Nel 1772 fu vicario generale e ufficiale nella diocesi di Lombez. In quello stesso anno divenne canonico del capitolo della cattedrale e abate commendatario del monastero cistercense di La Frenade nella diocesi di Saintes. Predicò alla corte francese la quaresima dal 1778 al 1785.

Il 16 dicembre 1784 divenne membro dell'Académie Française. Poco prima della rivoluzione francese fu consigliere e segretario del custode del sigillo Chrétien Guillaume de Lamoignon de Malesherbes. Fu eletto dal clero di Péronne agli Stati generali nel mese di aprile 1789, difese la monarchia e la Chiesa all'Assemblea nazionale. Nel 1791 pubblicò l'opera Sovranità del Papa sulla Città di Avignone e contado Venassino. Sciolti gli Stati generali nel settembre 1791, lasciò la Francia per rifugiarsi a Coblenza, allora sede dei sacerdoti esiliati dalla Francia, per poi partire nel dicembre di quell'anno per Roma, per mettersi al servizio di papa Pio VI.

Ministero episcopale

A Roma fu eletto arcivescovo titolare di Nicea il 24 aprile 1792. Fu consacrato il 1º maggio dal cardinale Francesco Saverio de Zelada, Segretario di Stato, assistito da mons. Charles-François Pisani de la Gaude (Ch), allora vescovo di Vence e da mons. Antoine-Félix de Leyris d'Esponchez (Ch), vescovo di Perpignano. Prese parte alla dieta di Francoforte, come nunzio straordinario, per l'elezione del successore dell'imperatore Leopoldo II e assistette all'incoronazione di Francesco II d'Austria.

Cardinalato

Pio VI lo creò cardinale nel concistoro del 21 febbraio 1794. Sei giorni dopo ricevette il cappello rosso e il titolo di cardinale presbitero di Cardinale presbitero della Santissima Trinità al Monte Pincio e trasferito alla sede di Montefiascone e Corneto, con titolo personale di arcivescovo.

Nel corso degli ultimi anni del pontificato di papa Pio VI fu agente del conte di Provenza, reggente di Francia del futuro Luigi XVIII. Quando i francesi invasero l'Italia nel mese di febbraio 1798, lasciò lo Stato Pontificio clandestinamente, trasferendosi a Siena e in seguito a Venezia. Prese parte al conclave del 1799-1800, tenutosi a Venezia, ove fu eletto papa Pio VII, unico cardinale francese. Re Luigi XVIII lo nominò, dopo l'esilio in Mittau, come suo ambasciatore presso la Santa Sede. Il pontefice gli chiese nel 1801 di lasciare Roma per la sua sede di Montefiascone, su richiesta di Napoleone che lo temeva per la sua ostilità al Concordato. Il 22 agosto 1804 scrisse una lettera di congratulazioni al suo futuro imperatore Napoleone per la sua scelta monarchica. Napoleone lo incontrò a Genova nel mese di aprile 1805, nel giugno dell'anno seguente il prelato raggiunse Parigi dove il 1º ottobre fu nominato cardinale di Francia e senatore. Riprese il seggio all'Académie française il 22 ottobre 1806, seggio che perse nuovamente 21 marzo 1816. Fu nominato primo cappellano del re Gerolamo di Westfalia e il 17 febbraio 1809 cavaliere della Legion d'Onore.

Prese parte al matrimonio civile di Napoleone con l'arciduchessa Maria Luisa nel mese di aprile 1810 a Parigi. Napoleone lo elesse arcivescovo di Parigi con decreto del 14 ottobre 1810 senza bolla papale, in quanto Joseph Fesch, zio di Napoleone, aveva rifiutato l'incarico. Nonostante non avesse ricevuto l'approvazione pontificia accettò la nomina, prendendo possesso della sede il 1º novembre 1810. Con breve del 5 novembre di Pio VII questi gli vietò di prendere possesso della carica. Ma il porporato continuò a tenere l'arcidiocesi, incaricando suo vicario generale mons. Paul-Thérèse-David Astros. Il cardinale Maury partecipò attivamente al Consiglio Nazionale della Chiesa gallicana istituito nel 1811 e l'anno seguente fu presente ai negoziati per la firma del Concordato di Fontainebleau. Ricevette la Gran Croce dell'Ordine di Reunion il 3 aprile 1813. Il 12 maggio 1814 fu costretto a dimettersi da arcivescovo di Parigi. Abbandonò Parigi il 18 maggio di quell'anno per evitare ritorsioni da parte di re Luigi XVIII, salito al trono di Francia.

Rientrato a Roma per spiegare la sua condotta, papa Pio VII si rifiutò di riceverlo in udienza, vietandogli di frequentare il Collegio cardinalizio e allontanandolo pure dalla sua diocesi, affidandone l'amministrazione a mons. Bonaventura Gazzola, allora vescovo di Cervia e futuro cardinale. Dopo la partenza del papa per Genova, durante i cento giorni, fu imprigionato nel castello di Sant'Angelo dalla giunta provvisoria per evitargli il rientro in patria. Una commissione di dieci cardinali fu costituita per esaminare il suo comportamento; mentre Maury prese dimora presso il noviziato lazzarista di San Silvestro al Quirinale. Il cardinale Segretario di Stato Ercole Consalvi nel luglio del 1815 ne sospese l'azione giudiziaria, ottenendogli il perdono pontificio e la restituzione della dignità cardinalizia. Si dimise da tutte le cariche governative francesi il 24 marzo 1816, ma re Luigi XVIII non lo perdonò mai. Il cardinale trascorse gli ultimi anni della sua vita molto isolata.

Morte

Morì il 10 maggio 1817 a Roma, di scorbuto. Luigi XVIII vietò la sua sepoltura nella chiesa del suo titolo, santa Trinità al Monte Pincio, la chiesa nazionale di Francia a Roma. Papa Pio VII ne dispose la sepoltura davanti all'altare maggiore] della Chiesa di Santa Maria in Vallicella, accanto ai cardinali Cesare Baronio e Domenico Tarugi.

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Seggio 8 dell'Académie française Successore: Institut-de-france-pont-des-arts.jpg
Jean-Jacques Lefranc 16 dicembre 1784-16 dicembre 1803 Michel-Louis-Étienne Regnaud de Saint-Jean d'Angély I
II
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X
con
con
Jean-Jacques Lefranc {{{data}}} Michel-Louis-Étienne Regnaud de Saint-Jean d'Angély
Predecessore: Arcivescovo titolare di Nicea Successore: Archbishop CoA PioM.svg
Filippo Sanseverino 24 aprile 1792-21 febbraio 1794 Pietro Gravina I
II
III
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VI
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X
con
con
Filippo Sanseverino {{{data}}} Pietro Gravina
Predecessore: Vescovo di Montefiascone e Corneto
(titolo personale di arcivescovo)
Successore: BishopCoA PioM.svg
Giuseppe Garampi 21 febbraio 1794-24 marzo 1816 Bonaventura Gazola, O.F.M.Ref. I
II
III
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X
con
con
Giuseppe Garampi {{{data}}} Bonaventura Gazola, O.F.M.Ref.
Predecessore: Cardinale presbitero della Santissima Trinità al Monte Pincio Successore: CardinalCoA PioM.svg
Giovanni de Gregorio 12 settembre 1794-10 maggio 1817 Anne-Antoine-Jules de Clermont-Tonnerre I
II
III
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IX
X
con
con
Giovanni de Gregorio {{{data}}} Anne-Antoine-Jules de Clermont-Tonnerre
Predecessore: Seggio 15 dell'Académie française Successore: Institut-de-france-pont-des-arts.jpg
Gui-Jean-Baptiste Targuet 22 ottobre 1806-10 maggio 1817 Framçois-Xavier-Marc-Antoine de Montesquiou-Fézensac I
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con
Gui-Jean-Baptiste Targuet {{{data}}} Framçois-Xavier-Marc-Antoine de Montesquiou-Fézensac
Predecessore: Arcivescovo metropolita di Parigi
(illegittimo)
Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
Jean-Baptiste de Belloy-Morangle
(legittimo)
14 ottobre 1810-9 aprile 1814 Alexandre-Angélique de Talleyrand-Périgord
(legittimo)
I
II
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IV
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VI
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VIII
IX
X
con
con
Jean-Baptiste de Belloy-Morangle
(legittimo)
{{{data}}} Alexandre-Angélique de Talleyrand-Périgord
(legittimo)
Predecessore: Primate di Francia
(illegittimo)
Successore: PrimateNonCardinal PioM.svg
Jean-Baptiste de Belloy-Morangle
(legittimo)
14 ottobre 1810-9 aprile 1814 Alexandre-Angélique de Talleyrand-Périgord
(legittimo)
I
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III
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X
con
con
Jean-Baptiste de Belloy-Morangle
(legittimo)
{{{data}}} Alexandre-Angélique de Talleyrand-Périgord
(legittimo)
Bibliografia

(EN) Voce, in Charles George Herbermann (a cura di), Catholic Encyclopedia, 15 voll., Robert Appleton Company, New York 1907-1914