Antonio Dugnani
Antonio Dugnani Cardinale | |
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Età alla morte | 70 anni |
Nascita | Milano 8 giugno 1748 |
Morte | Roma 19 ottobre 1818 |
Sepoltura | Roma, Chiesa di santa Maria in Vallicella |
Ordinazione presbiterale | Frascati, 21 settembre 1771 |
Nominato arcivescovo | 11 aprile 1785 da Pio VI |
Consacrazione vescovile | 12 giugno 1785 dal card. vescovo Carlo Rezzonico |
Creato Cardinale |
21 febbraio 1794 da Pio VI (vedi) |
Cardinale per | 24 anni, 7 mesi e 26 giorni |
Incarichi ricoperti |
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Collegamenti esterni | |
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Antonio Dugnani (Milano, 8 giugno 1748; † Roma, 19 ottobre 1818) è stato un cardinale, arcivescovo e nunzio apostolico italiano.
Biografia
Nacque a Milano, primogenito dei due figli del conte Carlo Dugnani, signore di Terrazzano e di Giuseppa Dati dei conti della Somaglia. Fu battezzato il 24 settembre seguente con i nomi di Antonio Giuseppe.
Formazione e ministero sacerdotale
Dopo i primi studi a Milano conseguì a Pavia la laurea in utroque iure. Fu avviato dalla famiglia alla carriera ecclesiastica e si trasferì a Roma, entrando in prelatura. Nel 1770 divenne cameriere segreto di Clemente XIV, primicerio della nazione degli Armeni e dal 1º settembre di quell'anno divenne avvocato concistoriale. Il 21 settembre dell'anno seguente ricevette l'ordinazione sacerdotale nella cattedrale di Frascati. Nel 1772 divenne Prelato domestico del pontefice. Con Pio VI divenne vicario della basilica di san Giovanni in Laterano e consultore della congregazione dei Riti.
Ministero episcopale
Nel 1785 fu nominato arcivescovo titolare di Rodi. Il 12 giugno ricevette la consacrazione episcopale a Roma per le Imposizione delle mani del cardinale Carlo Rezzonico, due giorni dopo ebbe l'incarico di nunzio apostolico in Francia, alla cui corte presentò le lettere credenziali soltanto nell'aprile 1787. Fu nunzio presso Parigi sino al 1791, in un momento particolarmente delicato dove la Rivoluzione Francese mise fine all'assolutismo monarchico. Come molti altri suoi contemporanei, non fu capace di comprendere a pieno quanto stesse succedendo, ma le sue precise e regolari relazioni alla Santa Sede sono un buon strumento per leggere quegli eventi. L'ultimo dispaccio di mons. Dugnani da Parigi è datato 30 maggio 1791 e il giorno dopo egli lasciò la capitale francese, lasciando per il disbrigo degli affari correnti l'uditore della nunziatura Giulio Quarantotti.
Rientrò in patria e rimase a Milano in attesa di istruzioni con la speranza di potere al più presto riprendere la sua missione nella capitale francese, soprattutto dopo lo scoppio della guerra nella primavera del 1792. Ma svanite ben presto le illusioni per una rapida sconfitta della Rivoluzione, tornò a Roma.
Cardinalato
Nel concistoro del 21 febbraio 1794 fu creato cardinale e il 12 settembre successivo ricevette la berretta rossa con il titolo cardinalizio di cardinale presbitero di San Giovanni a Porta Latina. Fu nominato nell'anno 1795 1796 Camerlengo del Sacro Collegio dei Cardinali. In quello stesso anno ricevette la legazione di Romagna. Giunse a Ravenna il 30 ottobre. Il suo mandato fu interrotto il 25 giugno seguente dall'invasione dell'esercito napoleonico. Il 7 luglio fu restaurato provvisoriamente il governo pontificio e il cardinale lasciò Ravenna definitivamente il 31 gennaio 1797, quando con il trattato di Tolentino la Romagna venne unita alla Repubblica Cispadana. Si ritirò quindi a Milano, dove rimase fino alla convocazione del conclave di Venezia.
Nel conclave fu favorevole al partito dell'elevazione del cardinale Alessandro Mattei, candidatura proposta da Romoaldo Braschi-Onesti, cardinale nipote del deceduto pontefice, sostenuta dall'Austria[1] e dal cardinale decano Albani. Il Dugnani fu considerato un vero e proprio luogotenente del cardinale Leonardo Antonelli tra i capofila di quel partito. Fu tra gli artefici della svolta decisiva dell'11 marzo 1800, che permise poi l'elezione del Chiaramonti, appoggiando con tempestività la soluzione di compromesso che si andava delineando.
Ritornò a Roma nel dicembre 1801 e optò per il titolo di santa Prassede. Negli anni successivi, quando le relazioni tra lo Stato pontificio e l'Impero francese si incrinarono, il Dugnani fu con Giuseppe Maria Doria Pamphilj, Fabrizio Ruffo e Aurelio Roverella, uno dei più influenti tra coloro che cercavano di indurre il pontefice ad assumere un atteggiamento conciliante nei confronti di Napoleone. Nel 1807 ottenne il titolo di cardinale vescovo assumendo la sede suburbicaria di Albano.
Nel 1808 fu deportato a Milano dai francesi e nel 1809 come tutti i cardinali fu costretto a raggiungere Parigi. L'anno successivo, in occasione del matrimonio tra l'imperatore e Maria Luigia d'Austria, alla cerimonia civile e religiosa vennero perentoriamente invitati tutti i membri del Sacro Collegio presenti in Francia. Tredici cardinali intransigenti non vi presero parte e furono ricordati come i "cardinali neri", mentre altri quattordici aderirono all'invito. Il Dugnani non prese parte alla cerimonia religiosa, adducendo da buon diplomatico motivi di salute. Questo permise alla corte imperiale di considerarlo come "aderente" alla decisione di Napoleone, per questo non subì sanzioni né confino come subirono gli intransigenti e fu quindi annoverato tra i "cardinali rossi".[2] Conclusa la parabola napoleonica, comunque, egli non soffrì alcuna conseguenza per la sua debolezza, addebitata unicamente a un naturale spirito conciliante. Nel 1816 fu trasferito alla sede suburbicaria di Porto e Santa Rufina e l'anno seguente fu nominato prefetto della segnatura di Giustizia.
Morte
Morì il 17 ottobre 1818 a Roma e fu sepolto nella chiesa romana di Santa Maria in Vallicella.
Iscrizione
Epigrafe del cardinal Dugnani |
CINERES
ANTONII EPISCOPI PORTUEN |
Genealogia episcopale
Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale |
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santorio
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII, O.P.
- Papa Benedetto XIV
- Papa Clemente XIII
- Cardinale Gian Francesco Albani
- Cardinale Carlo Rezzonico juniore
- Cardinale Antonio Dugnani
Successione degli incarichi
Predecessore: | Arcivescovo titolare di Rodi | Successore: | |
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Carmine Giovanni Pellerano, O.S.Io.Hieros. | 11 aprile 1785-12 settembre 1794 | Emigdio Ziucci |
Predecessore: | Nunzio apostolico per il Regno di Francia | Successore: | |
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Giuseppe Maria Doria Pamphilj | 18 giugno 1785 - 1791 | Carlo Zen nel 1817 |
Predecessore: | Camerlengo del Collegio Cardinalizio | Successore: | |
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Giovanni Battista Caprara Montecuccoli | 1º giugno 1795-27 giugno 1796 | Aurelio Roverella |
Predecessore: | Legato apostolico di Romagna | Successore: | |
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Nicola Colonna di Stigliano | 1º giugno 1795 - 19 febbraio 1797 | - |
Predecessore: | Cardinale presbitero di San Giovanni a Porta Latina | Successore: | |
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Hyacinthe Sigismond Gerdil | 12 settembre 1794-23 dicembre 1801 | Jean-Baptiste de Belloy-Morangle |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Prassede | Successore: | |
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Francesco Saverio de Zelada | 23 dicembre 1801-3 agosto 1807 | Carlo Bellisomi |
Predecessore: | Pro-Prefetto della Congregazione di Propaganda Fide | Successore: | |
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Stefano Borgia | 1804 - 1805 | Michele Di Pietro |
Predecessore: | Cardinale vescovo di Albano | Successore: | |
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Luigi Valenti Gonzaga | 3 agosto 1807-8 marzo 1816 | Michele Di Pietro |
Predecessore: | Cardinale vescovo di Porto e Santa Rufina | Successore: | |
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Giuseppe Maria Doria Pamphilj | 8 marzo 1816-19 ottobre 1818 | Giulio Maria della Somaglia |
Predecessore: | Sottodecano del Collegio Cardinalizio | Successore: | |
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Giuseppe Maria Doria Pamphilj | 8 marzo 1816 - 17 ottobre 1818 | Giulio Maria della Somaglia |
Predecessore: | Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica | Successore: | |
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Leonardo Antonelli | 16 marzo 1817-19 ottobre 1818 | Giuseppe Maria Spina |
Note | |
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Bibliografia | |
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- Nunzi apostolici per la Francia
- Vescovi di Rodi
- Cardinali presbiteri di San Giovanni a Porta Latina
- Cardinali Camerlenghi
- Legati pontifici di Romagna
- Cardinali presbiteri di Santa Prassede
- Prefetti della Congregazione di Propaganda Fide
- Cardinali vescovi di Albano
- Cardinali vescovi di Porto-Santa Rufina
- Decani del Collegio cardinalizio
- Prefetti del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica
- Presbiteri ordinati nel 1771
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