Federico Caccia

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Federico Caccia
Cardinale
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battezzato
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte {{{età}}} anni
Nascita Milano
10 giugno 1635
Morte Milano
14 gennaio 1699
Sepoltura Duomo di Milano
Appartenenza Arcidiocesi di Milano
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Ordinato diacono
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Nominato arcivescovo 2 gennaio 1693 da Innocenzo XII
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Consacrazione vescovile Basilica di San Carlo al Corso (Roma), 4 gennaio 1693 dal card. arc. Galeazzo Marescotti
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a Cardinale
12 dicembre 1695 da Innocenzo XII (vedi)
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Cardinale per 3 anni, 1 mese e 2 giorni
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Invito all'ascolto
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Federico Caccia, o Federigo (Milano, 10 giugno 1635; † Milano, 14 gennaio 1699), è stato un cardinale, arcivescovo e nunzio apostolico italiano.

Biografia

Federico Caccia nacque a Milano il 10 giugno 1635 da nobile famiglia novarese che tuttavia godeva di scarsi beni e risorse. Figlio del conte Camillo Caccia, feudatario di Varallo Pombia, decurione[1] di Novara e di Milano e priore dell'Ospedale Maggiore e di Orsola Casati, originaria di Milano. Ebbe un fratello, Ottaviano, che ereditò il decurionato[1] di Novara, mentre Federico fu avviato alla carriera legale.

Formazione

Educato prima presso il collegio dei gesuiti di Brera, poi istruito in legge dal dottore collegiato Nicola Casati, fu ammesso all'Almo Collegio Borromeo[2] di Pavia, dove, nel 1662, conseguì il dottorato in utroque iure[3] in diritto canonico e civile.

Ministero sacerdotale

Non si hanno informazioni precise sulla sua ordinazione presbiterale. Tornato a Milano, fu ascritto al Collegio de' Nobili giurisconsulti[4] che lo designò alla carica di avvocato concistoriale a Roma sotto il pontificato di papa Clemente X. Trasferitosi a Roma, per quattro anni fu anche rettore o presidente dell'Archiginnasio Romano. Sindaco della Sacra Romana Rota ed Elemosiniere di papa Innocenzo XI, rifiutò, invece, le nomine alle cattedre di Luca, Novara e Cremona.

Ministero episcopale e cardinalato

Il 2 gennaio 1693 fu eletto arcivescovo titolare di Laodicea, mantenendo la direzione della Sacra Romana Rota con il titolo di reggente. Fu consacrato il 4 gennaio successivo presso la Basilica di San Carlo al Corso a Roma, dal cardinale Galeazzo Marescotti, assistito da Prospero Bottini(ch), arcivescovo titolare di Mira e da Stefano Menatti(ch), vescovo titolare di Cirene. Il 5 gennaio 1693 intraprese la carriera diplomatica in Spagna sotto Carlo II come nunzio apostolico e il 6 gennaio divenne Assistente al soglio pontificio.

Alla morte di Federico Visconti, avvenuta il 7 gennaio 1693, la sede metropolitana di Milano restò vacante fino all'11 aprile, giorno della nomina di Federico Caccia. Ricevette il pallio il 20 luglio 1693 e compì l'ingresso solenne l'11 dicembre.

Innocenzo XII, nel concistoro del 12 dicembre 1695, a premio del suo impegno, lo nominò cardinale presbitero col titolo di Santa Prudenziana. Il papa gli inviò la berretta rossa il 22 dicembre 1695 e ricevette il cappello rosso il 23 luglio 1696, inoltre, lo ascrisse presso le congregazioni dei Vescovi e i Regolari, del Concilio, dell'Immunità e di Propaganda.

Il suo ministero episcopale durò circa due anni nei quali, dopo la lettera al clero e al popolo milanese del 15 settembre, anteriore al suo insediamento, istituì, nel 1696, la Congregazione di Sant'Anna. Tra il 1694 e il 1697 rinnovò alcune disposizioni disciplinari relative ai conventi femminili. Il 14 marzo 1697 convocò un sinodo minore.

Nel 1697 il re spagnolo lo nominò governatore della città durante l'assenza del governatore di Milano don Filippo de Guzmán. Il 23 maggio indisse la visita pastorale, ma questa non poté andare oltre le valli del Canton Ticino.

Il periodo del suo episcopato milanese fu costellato da alcuni eventi significativi:

Morte

Dopo due anni alla cattedra di Milano rese l'anima al Signore il 14 gennaio 1699 nel palazzo arcivescovile di Milano. Esposto nella cattedrale, fu sepolto davanti all'altare della Madonna dell'Albero. Caritatevole verso i poveri lasciò a loro tutti i suoi beni, provento delle cariche sostenute.

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Elemosiniere di Sua Santità Successore: Emblem Holy See.svg
Francesco Ferrini 15 luglio 1691-5 gennaio 1693 Alessandro Bonaventura I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Francesco Ferrini {{{data}}} Alessandro Bonaventura
Predecessore: Arcivescovo titolare di Laodicea di Frigia Successore: Archbishop CoA PioM.svg
Giulio Spinola gennaio-aprile 1693 Vincenzo Bichi I
II
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VI
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X
con
con
Giulio Spinola {{{data}}} Vincenzo Bichi
Predecessore: Nunzio apostolico per il Regno di Spagna Successore: Flag of the Vatican City.svg
? gennaio-aprile 1693 Savio Mellini I
II
III
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VIII
IX
X
con
con
? {{{data}}} Savio Mellini
Predecessore: Arcivescovo di Milano Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
Federico Visconti 1693-1699 Giuseppe Archinto I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Federico Visconti {{{data}}} Giuseppe Archinto
Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Pudenziana Successore: CardinalCoA PioM.svg
Girolamo Gastaldi sino al 1677
Sede Vacante (1677-1696)
1696-1699 Giovanni Maria Gabrielli I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Girolamo Gastaldi sino al 1677
Sede Vacante (1677-1696)
{{{data}}} Giovanni Maria Gabrielli
Note
  1. 1,0 1,1 Dal tardo Medioevo sino all'età napoleonica il decurionato costituiva l'insieme delle persone che si occupavano di ciò che attualmente chiameremmo amministrazione comunale.
  2. Venne fondato nel 1561 per volontà di San Carlo Borromeo il quale intese, attraverso di esso, creare un'istituzione atta a ospitare i giovani promettenti che si trovassero in condizione di disagio economico; finalità tuttora portate avanti dalla Fondazione Collegio Borromeo.
  3. La locuzione latina in utroque iure, tradotta letteralmente, significa "nell'uno e nell'altro diritto" e veniva utilizzata nelle prime università europee per indicare i dottori laureati in diritto civile e in diritto canonico
  4. Il Collegio dei giureconsulti era divenuto, nel corso del periodo spagnolo, un organo sempre più chiuso e sempre più importante del predominio aristocratico sulla città di Milano: investito di vari privilegi imperiali, nel suo seno erano invariabilmente designati i titolari delle cariche cittadine, comprese, di fatto, anche le più alte cariche religiose.
Bibliografia
  • Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, Tipografia Emiliana, 1840, online
  • Dizionario biografico Treccani online