Giuseppe Archinto
Giuseppe Archinto Cardinale | |
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Nascita | Milano 7 maggio 1651 |
Morte | Milano 9 aprile 1712 |
Sepoltura | Duomo di Milano cappella di Santa Caterina da Siena |
Appartenenza | Arcidiocesi di Milano |
Ordinazione presbiterale | non si hanno informazioni |
Nominato arcivescovo | 18 marzo 1686 da Innocenzo XI |
Consacrazione vescovile | Basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini (Roma), 31 marzo 1686 dal card. vescovo Flavio Chigi seniore |
Creato Cardinale |
14 novembre 1699 da Innocenzo XII (vedi) |
Cardinale per | 12 anni, 4 mesi e 25 giorni |
Incarichi ricoperti |
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Collegamenti esterni | |
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Giuseppe Archinto, o Archinti (Milano, 7 maggio 1651; † Milano, 9 aprile 1712), è stato un cardinale, arcivescovo e nunzio apostolico italiano.
Biografia
Giuseppe Archinto nacque a Milano il 7 maggio 1651 da una famiglia patrizia. Quarto di quattordici figli del senatore Carlo Archinto, conte di Tanata, e Caterina Arese. Gli altri fratelli erano Anna, Margherita, Filippo, Lodovico, Lucrezia e otto bambini che sono morti durante l'infanzia o molto giovani. Prozio del cardinale Alberico Archinto e del cardinale Giovanni Archinto, il suo cognome è anche indicato come Archinti.
Formazione e ministero sacerdotale
Studiò presso la scuola dei gesuiti di Brera a Milano, dove ricevette l'abito ecclesiastico e dal 1665 al Seminario Romano, dove studiò filosofia e teologia. Continuò la sua formazione presso l'Università gesuita di Ingolstadt per due anni, poi, trascorse un anno a Vienna con il fratello Ludovico, che era un militare dell'esercito imperiale agli ordini di Raimondo Montecuccoli. Da Vienna, per tre anni, viaggiò in Germania, in Ungheria e nella maggior parte dei paesi dell'Europa nord-occidentale finendo in Danimarca. Studiò presso l'Università di Pavia, dove conseguì, nel 1675, il dottorato utroque iure. A Roma, nel 1674, pubblicò Oratio de Spiritus Sancti Adventu e nel 1676 fu ammesso al Collegio degli Avvocati di Milano.
Su richiesta del cardinale Livio Odescalchi e di Papa Innocenzo XI, si recò a Roma, dove, il 22 agosto 1679, iniziò la sua carriera ecclesiastica con la carica di protonotario apostolico participantium. Dal 22 agosto 1679 fino al 1685 fu Vice-Legato a Bologna e nel 1683 ricevette l'incarico di Referendario dei Tribunali della Segnatura Apostolica di giustizia e di grazia. Ordinato sacerdote[1], ottenne le cariche di abate commendatario di San Giovanni Battista di Vertemate e di San Giovanni delle Vigne nel contado di Lodi.
Ministero episcopale e cardinalato
Fu nominato arcivescovo titolare di Tessalonica il 18 marzo 1686 e consacrato il successivo 31 marzo, presso la chiesa di San Giovanni dei Fiorentini a Roma, dal cardinale Flavio Chigi, vescovo di Albano.
Venne nominato Nunzio apostolico per il Granducato di Toscana il 22 aprile 1686, carica che mantenne fino al dicembre del 1689 quando accettò il nuovo incarico di nunzio apostolico per la Repubblica di Venezia. Il 13 gennaio 1696 fino ad agosto del 1700 fu nunzio apostolico per la Spagna. Durante la crisi spagnola per la successione al trono, si trovò nel bel mezzo degli intrighi politici tra i fautori degli Asburgo e dei Borboni. Seguendo le direttive della politica papale e manovrandosi abilmente tra le varie situazioni, riuscì a mantenere la fiducia di re Carlo II. Si trasferì alla sede metropolitana di Milano il 18 maggio 1699 della quale gli fu consegnato il pallio il 14 marzo 1701.
Creato cardinale presbitero nel concistoro del 14 novembre 1699, partecipò al conclave del 1700 che elesse Papa Clemente XI, ma, a causa di una malattia non riuscì a partecipare all'elezione del pontefice, avvenuta il 23 novembre 1700. Ricevette il cappello rosso l'11 gennaio 1701 con il titolo di Santa Prisca, ottenuto il 14 marzo 1701. Entrò nell'arcidiocesi di Milano a luglio del 1701.
Il papa, l'8 agosto 1701, lo inviò come Legato a latere al matrimonio di Re Filippo V di Spagna e di Maria Luisa Gabriella di Savoia per consegnare alla giovane regina la Rosa d'oro, contribuendo così a sviluppare abilmente nella corte imperiale quel sentimento che il pontefice si stesse schierando nella contesa della guerra di successione spagnola dalla parte dei filo-borbonici.
Il 24 settembre 1706, le truppe austro-piemontesi invasero il Ducato di Milano al comando del principe Eugenio di Savoia giungendo ad occupare Milano e costringendo lo stesso Archinto (di tendenze filo-francesi), a partecipare ufficialmente alle solenni cerimonie. Questo episodio segnò l'inizio di una politica di cooperazione reciproca tra il nuovo governo e le autorità ecclesiastiche.
Come arcivescovo di Milano, diede particolare attenzione alle condizioni pastorali e amministrative dell'arcidiocesi, sorvegliando in particolare le attività del clero e regolamentando l'utilizzo delle pensioni ecclesiastiche. Si dedicò ad opere di beneficenza e in particolare alla fondazione del convento dei Trinitari accanto alla chiesa di Santa Maria di Monteforte.
Molto devoto a San Filippo Neri e a San Carlo Borromeo promosse questa devozione e diede un notevole sostegno finanziario alla Congregazione degli Oblati di Milano.
Preoccupato per l'osservanza della disciplina ecclesiastica, nel 1702, ordinò alle Confraternite laicali dei Disciplini di seguire una più stretta osservanza delle regole. Curò la compilazione e la pubblicazione dei libri liturgici, e, personalmente, prese la supervisione alla stampa del nuovo breviario del cardinale Federico Caccia. Nel 1712, fese ristampare il Missale Ambrosianum.
Il 9 aprile 1712, a Milano, restituì l'anima al Signore. Fu esposto nella cattedrale metropolitana di Milano e sepolto accanto alla tomba dell'arcivescovo Filippo Archinto, uno dei suoi predecessori, nella cappella di Santa Caterina da Siena.
Genealogia episcopale
Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale |
- Cardinale Scipione Rebiba †
- Cardinale Giulio Antonio Santorio
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Cardinale Flavio Chigi seniore
- Cardinale Giuseppe Archinto
Successione degli incarichi
Predecessore: | Abate commendatario di San Giovanni Battista di Vertemate | Successore: | |
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? | 1679 - 1712 | Curzio Origo |
Predecessore: | Abate commendatario di San Giovanni alle Vigne[2] | Successore: | |
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? | 1679 - 1712 | ? |
Predecessore: | Arcivescovo titolare di Tessalonica | Successore: | |
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Francesco Buonvisi | 1686 - 1699 | Niccolò Caracciolo |
Predecessore: | Nunzio apostolico nel Granducato di Toscana | Successore: | |
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? | 1686 - 1689 | ? |
Predecessore: | Nunzio apostolico per la Repubblica di Venezia | Successore: | |
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? | 1689 - 1696 | Agostino Cusani |
Predecessore: | Nunzio apostolico per il Regno di Spagna | Successore: | |
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Savio Mellini | 1696 - 1700 | Francesco Acquaviva d'Aragona |
Predecessore: | Arcivescovo di Milano | Successore: | |
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Federico Caccia | 1699 - 1712 | Benedetto Erba Odescalchi |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Prisca | Successore: | |
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Marcello Durazzo | 1701 - 1712 | Francesco Maria Casini |
Note | |
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Fonti | |
- Abati commendatari di San Giovanni Battista
- Abati commendatari di San Giovanni delle Vigne
- Vescovi di Tessalonica
- Nunzi apostolici per il Granducato di Toscana
- Nunzi apostolici per la Repubblica di Venezia
- Nunzi apostolici per il Regno di Spagna
- Vescovi di Milano
- Cardinali presbiteri di Santa Prisca
- Vescovi consacrati nel 1686
- Vescovi italiani del XVII secolo
- Italiani del XVII secolo
- Vescovi del XVII secolo
- Vescovi per nome
- Vescovi consacrati da Flavio Chigi seniore
- Italiani
- Arcivescovi per nome
- Concistoro 14 novembre 1699
- Cardinali italiani del XVII secolo
- Cardinali del XVII secolo
- Cardinali per nome
- Cardinali creati da Innocenzo XII
- Biografie
- Cardinali italiani
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- Personalità legate a Milano