Mark Sittich von Hohenems
Mark Sittich von Hohenems, o Marco Sittico Altemps[1] (Hohenems, 19 agosto 1533; † Roma, 15 febbraio 1595) è stato un vescovo e cardinale austriaco.
Cenni biografici
Nacque a Hohenems, diocesi di Costanza, il 19 agosto 1533, figlio di Wolfgang Dietrich, colonnello generale nelle truppe di Carlo V e di Chiara de' Medici, sorella di Gian Angelo futuro papa Pio IV e di Margherita de' Medici, madre di Carlo Borromeo. Ebbe quattro fratelli, Jacopo Annibale, Gabriele, Elena e Margaretha. In gioventù l'Altemps militò insieme a Jacopo Annibale sotto il comando di Giangiacomo Medici e si fece onore nella guerra contro Siena e in Ungheria combattendo contro i Turchi.
Fu uomo d'armi dedito anche ai piaceri e allo sfarzo e la sua gioventù non fu certo specchio di vita cristiana. La madre avrebbe preferito avviarlo alla carriera ecclesiastica ma l'Altemps non si piegò sino alla nomina dello zio a pontefice. Sembra che a far cambiare vita al giovane uomo d'armi sia stato un pauroso incidente in carrozza nei pressi di san Pietro in Vincoli, in cui rimase illeso.
Cardinalato
Dopo l'incoronazione dello zio a pontefice nel gennaio 1560, venne creato cardinale diacono nel concistoro del 26 febbraio 1561, il 10 marzo seguente ricevendo la berretta con il titolo dei Santi XII Apostoli. Il 27 aprile fu elevato da Ferdinando I, insieme con i fratelli Jacopo Annibale e Gabriele, alla dignità di conte dell'impero e il 29 maggio fu eletto vescovo ad beneplacitum S.S. di Cassano all'Jonio, sede retta sino al 1556 dallo zio. Eletto dal capitolo della cattedrale, il 24 ottobre 1561 venne preconizzato vescovo di Costanza. Il 10 novembre fu nominato arciprete della basilica di San Giovanni in Laterano.
Fu legato pontificio al Concilio di Trento dove mise al servizio della curia romana la sua abilità diplomatica e le sue relazioni con le corti e con i principi tedeschi. Nel dicembre di quell'anno divenne governatore della delegazione apostolica di Fermo. Passò poi all'ordine del presbiterato sotto lo stesso titolo il 30 luglio 1563 che poi mutò successivamente in quello di san Giorgio in Velabro nel 1577, di santa Maria degli Angeli ancora in quell'anno, di san Pietro in Vincoli l'anno seguente, di san Clemente nel 1579 e di santa Maria in Trastevere nel 1580, titolo che tenne sino alla morte.
Episcopato
Nel 1564 ricevette la consacrazione vescovile dalle mani del cugino Carlo Borromeo; in quell'anno fu pure per un breve periodo governatore di Norcia e Montagna e poi legato nella Marca anconitana. Nel gennaio 1565, durante la malattia del Borromeo, come pure nel periodo della sua visita all'arcidiocesi milanese tenuta dall'agosto a dicembre, l'Altems lo rappresentò, ma soltanto per gli affari di ordinaria amministrazione, nelle funzioni di segretario di stato.
Sempre nel 1565 si dibatté a Roma la questione dell'invio di un legato alla dieta imperiale che avrebbe dovuto aver luogo prima del 1564 e che, rimandata al 1565, si tenne effettivamente nel 1566. L'Altems sotto Pio IV fu uno dei candidati più quotati, nonostante le insinuazioni rivoltegli nella dieta dei cantoni svizzeri del 9 gennaio 1565. Dal 18 agosto 1565 fu governatore di Ancona e Cereti, governatore ad vitam di Castello Stronconi nonché governatore di Capranica, carica che mantenne sino al 1588.
Prese parte al conclave del 1565-1566 che elesse pontefice Pio V e come cardinale nipote del defunto ne ebbe un ruolo importante. Pur contrario in un primo momento alla elezione di un frate, sostenne poi la candidatura del domenicano Ghislieri. Nel complesso i rapporti dell'Altems con Pio V non furono molto buoni. Il 6 marzo l'Altems partì per Augusta dove giunse, fatta una lunga sosta a Costanza, l'11 maggio, in tempo per partecipare, ma senza alcun incarico ufficiale, alla parte finale della dieta. Di ritorno da Augusta si trattenne a Costanza nei mesi di giugno e luglio e sembra che in questo periodo fosse pervaso da un certo fervore di riforma.
Nonostante la scelta di abbracciare la carriera ecclesiastica, non cambiarono i suoi costumi: continuò a mantenere relazioni con una donna, anche dopo la sua creazione a cardinale e la nomina a vescovo di Costanza. Dall'unione ebbe un figlio naturale, poi legittimato, di nome Roberto, nato nel 1566 e una figlia di nome Altea, divenuta monaca nel monastero di sant'Ambrogio alla Massima col nome di Giovanna il 13 novembre 1583 e dove morì il 26 luglio 1619.
In qualità di cardinale diacono ebbe grande influsso in particolare sulle elezioni di Pio V, di Gregorio XIII e Sisto V. Impegnato soprattutto nel creare una propria dinastia a Roma, con l'accumulo di un ingente patrimonio finanziario e immobiliare, trascurò la sua diocesi e in modo particolare gli ecclesiastici dei cantoni cattolici della Svizzera, spesso puniti disciplinarmente per la loro condotta. La situazione non migliorò nemmeno in seguito al sinodo diocesano, svoltosi nel 1567 su pressione di Pio V. Nel 1579 si dichiarò favorevole alla visita della sua diocesi da parte del nunzio straordinario Giovanni Francesco Bonomi presso i cantoni cattolici svizzeri e fu disposto a sostenere parte delle spese necessarie per la sua effettuazione. Non sembra estraneo a tale decisione il discreto influsso del Borromeo.
Le critiche dei suoi diocesani alla sua amministrazione, il rifiuto di Altems di nominare in seno al capitolo vicari e consiglieri per sostituirlo durante le sue assenze e le intenzioni dei Confederati di staccarsi da Costanza, lo portarono a dare le dimissioni nel 1589 in favore del cardinale Andrea d'Austria, riservandosi una pensione annua di 9.000 scudi d'oro.
Nei conclavi effettuati tra la morte di Sisto V e l'elezione di Clemente VIII, favorì i cardinali Castagna e Sfondrato che vennero eletti (Urbano VII e Gregorio XIV) e combatté spietatamente la candidatura già ritenuta coronata da successo di Giulio Antonio Santorio. Pur essendo quasi sempre malato, gli fu ugualmente affidata nel novembre 1592 la legazione del Patrimonio.
Morte
Morì a Roma il 15 febbraio 1595 e fu sepolto nella basilica di Santa Maria in Trastevere nella cappella da lui fatta costruire nel 1589.
Genealogia episcopale
Per approfondire, vedi la voce genealogia episcopale |
- Cardinal Giovanni Antonio Serbelloni
- Cardinal Carlo Borromeo
- Cardinal Mark Sittich von Hohenems'
Successione degli incarichi
Predecessore: | Abate commendatario di Écharlis | Successore: | |
---|---|---|---|
Jean du Bellay | 1º gennaio 1555-1º gennaio 1562 | Maurice de Huot |
Predecessore: | Vescovo di Cassano all'Jonio | Successore: | |
---|---|---|---|
Giovanni Angelo de' Medici | 29 maggio 1560-11 maggio 1561 | Giovanni Battista Serbelloni (vescovo) |
Predecessore: | Cardinale diacono e presbitero dei Santi XII Apostoli | Successore: | |
---|---|---|---|
Durante Duranti | 10 marzo 1561-15 maggio 1565 Diaconia pro hac vice fino al 30 luglio 1563 |
Marcantonio Colonna |
Predecessore: | Principe-vescovo di Costanza | Successore: | |
---|---|---|---|
Christoph Metzler | 24 ottobre 1561-31 luglio 1589 | Andrea d'Austria |
Predecessore: | Legato apostolico della Marca Anconitana | Successore: | |
---|---|---|---|
Cristoforo Madruzzo | 1º novembre 1564-30 gennaio 1566 | Filippo Guastavillani |
Predecessore: | Abate commendatario di La Trinité de Vendôme | Successore: | |
---|---|---|---|
Carlo di Borbone-Vendôme | 13 aprile 1565-1º gennaio 1571 | Louis de La Chambre |
Predecessore: | Cardinale presbitero di San Giorgio in Velabro (titolo presbiterale pro hac vice) |
Successore: | |
---|---|---|---|
Giovanni Antonio Serbelloni | 15 maggio 1565-3 ottobre 1577 | Gian Vincenzo Gonzaga, O.S.Io.Hier. |
Predecessore: | Arciprete della Basilica di San Giovanni in Laterano | Successore: | |
---|---|---|---|
Ranuccio Farnese | 29 ottobre 1565-15 febbraio 1595 | Ascanio Colonna |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Maria degli Angeli | Successore: | |
---|---|---|---|
Giovanni Francesco Commendone | 3 ottobre 1577-3 ottobre 1578 | Simeone Tagliavia d'Aragona |
Predecessore: | Cardinale presbitero di San Pietro in Vincoli | Successore: | |
---|---|---|---|
Stanislao Osio | 3 ottobre 1578-17 agosto 1579 | Alfonso Gesualdo |
Predecessore: | Cardinale presbitero di San Clemente | Successore: | |
---|---|---|---|
Giovanni Francesco Gambara | 17 agosto 1579-5 dicembre 1580 | Alfonso Gesualdo |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Maria in Trastevere | Successore: | |
---|---|---|---|
Giovanni Francesco Gambara | 5 dicembre 1580-15 febbraio 1595 | Giulio Antonio Santori |
Note | |
Bibliografia | |
|
- Abati commendatari di Écharlis
- Vescovi di Cassano all'Jonio
- Cardinali diaconi dei Santi XII Apostoli
- Vescovi di Costanza
- Legati pontifici della Marca anconitana
- Abati commendatari di Trinité de Vendôme
- Cardinali presbiteri di San Giorgio in Velabro
- Arcipreti di San Giovanni in Laterano
- Cardinali presbiteri di Santa Maria degli Angeli
- Cardinali presbiteri di San Pietro in Vincoli
- Cardinali presbiteri di San Clemente
- Cardinali presbiteri di Santa Maria in Trastevere
- Presbiteri austriaci
- Presbiteri del XVI secolo
- Presbiteri per nome
- Vescovi consacrati nel 1564
- Vescovi austriaci
- Vescovi del XVI secolo
- Vescovi per nome
- Vescovi consacrati da Carlo Borromeo
- Concistoro 26 febbraio 1561
- Cardinali austriaci
- Cardinali del XVI secolo
- Cardinali per nome
- Cardinali creati da Paolo IV
- Biografie
- Nati nel 1533
- Nati il 19 agosto
- Nati nel XVI secolo
- Morti nel 1595
- Morti il 15 febbraio