Museo Diocesano d'Arte Sacra di Nicotera

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Museo Diocesano d'Arte Sacra di Nicotera
Nicotera MuDi C.Jacopo Crocifisso 1498.jpg
Colella di Jacopo, Gesù Cristo crocifisso (1498), legno intagliato policromo
Categoria Musei diocesani
Stato bandiera Italia
Regione ecclesiastica Regione ecclesiastica Calabria
Regione Stemma Calabria
Provincia Vibo Valentia
Comune Nicotera
Diocesi Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea
Indirizzo Piazza Duomo, 10
89844 Nicotera (VV)
Telefono +39 0963 81308
Fax +39 0963 887454
Posta elettronica arte.sacra@libero.it
Sito web [1]
Proprietà Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea
Tipologia arte sacra, archeologico, etnografico
Contenuti arredi, attrezzi ed utensili da lavoro, ceramiche, codici miniati, dipinti, ex voto, lapidi, manoscritti, medaglie, metalli, monete, paramenti sacri, presepi, reperti archeologici, reperti etnografici, sculture, strumenti musicali, suppellettile liturgica, tessuti
Servizi accoglienza al pubblico, archivio storico, audioguide, biblioteca, bookshop, guardaroba, visite guidate
Sede Museo Palazzo Vescovile, piano terra e primo piano
Datazione sede XVI secolo
Fondatori mons. Vincenzo De Chiara
Data di fondazione 26 agosto 1975

Il Museo Diocesano d'Arte Sacra di Nicotera (Vibo Valentia), allestito al piano terra e primo piano del Palazzo Vescovile (XVI secolo), è stato istituito il 26 agosto 1975 dal vescovo Vincenzo De Chiara (1973 - 1979) per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, archeologico ed etnografico, proveniente dalla Concattedrale di Santa Maria Assunta e dal territorio diocesano.

Il Museo ha una sede distaccata presso la Pinacoteca Vescovile di Nicotera

Percorso espositivo ed opere

L'itinerario espositivo, articolato su due livelli, si sviluppa in ventiquattro sale espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dall'età protostorica al XX secolo.

Atrio delle Epigrafi

Nell'atrio d'ingresso al Museo sono conservate opere e materiale lapideo, tra i quali meritano attenzione:

Colella di Jacopo, Gesù Cristo crocifisso (part.), 1498, legno intagliato policromo

I - Sala delle Lastre tombali

Nella sala è esposto il materiale litico proveniente dalla Concattedrale e da altri edifici cultuali, tra i quali meritano attenzione:

  • Capitello corinzio (II secolo d.C.), in marmo alabastrino.
  • Capitello a stampella (XIII secolo), di bottega normanno-sveva.
  • Lastra tombale del decano Bernardo Coppola (1602), di ambito calabrese.
  • Ritratto di san Domenico di Guzman (XVI secolo), in ceramica dipinta, proveniente dal Convento domenicano di Soriano Calabro.
  • Acquasantiera (1647), in granito grigio, proveniente dalla Chiesa di Gesù e Maria,di ambito calabrese, su committenza di don Giuseppe Adorisio.
  • Mortaio (XVIII secolo), in marmo.

II - III, Sale delle Epigrafi e Normanna

Le due sale presentano i manufatti marmorei recuperati al tempo della formazione del Museo e il materiale di epoca normanna del Duomo. Di particolare pregio:

IV - Sala del Granito

Nella sala sono esposte le opere in granito, che attestano la diffusione di questa pietra tratta da alcune cave presenti nel territorio ed utilizzate già in epoca romana. Di rilievo:

Bottega egiziana, Lampada pensile (XVII secolo), argento dorato
  • Mascherone di fontana (XI secolo), proveniente dal castello normanno.
  • Mascherone di fontana con corona nobiliare (XVII secolo), in pietra serena.
  • Lavabi da sacrestia (XVII - XVIII secolo), provenienti da alcune chiese nicoteresi.
  • Ruota degli esposti (XVII secolo), attraverso la quale venivano abbandonati i bambini nati illegittimi che venivano così affidati al baliaggio comunale.
  • Lapide con epigrafe mutila (1716), proveniente dal Convento di San Francesco di Paola.
  • Due pietre non levigate (XIX secolo), che poste dietro l'aratro servivano per pianificare il terreno già arato e pronto per semina.

V - VI, Sale dei Candelieri e di Arte normanna

Le sale conservano oggetti liturgici, databili dal XIII al XX secolo, fra cui spiccano per valore ed interesse culturale:

Sigillo (XIV secolo), bronzo

VII – Sala degli Stemmi

Nella sala sono esposti:

  • Elemento dell'altare monumentale (XVI secolo), in marmo bianco con tarsie policrome, eseguito dalla bottega di Antonello Gagini di Messina, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria delle Grazie nel convento francescano dell'Osservanza. L'opera fu commissionato dal beato Paolo da Sinopoli, in quel periodo, residente a Nicotera.
  • Stemma della famiglia Satriano (XVIII secolo), proveniente dalla loro casa di campagna in contrada Filippella.
  • Stemma dei principi Milano di Polistena (XVIII secolo), in marmo bianco di Carrara, eseguito da maestranze serresi.
  • Lapide frammentaria (XVIII secolo), in materiale lavico, proveniente dalla Chiesa parrocchiale Mater Romaniae di Motta Filocastro;
  • Lapide con epigrafe mutila (XVIII secolo), opera di una bottega calabrese, proveniente dalla Chiesa parrocchiale Mater Romaniae di Motta Filocastro.

VIII - Sala del Baldacchino

Manifattura delle Clarisse, Cielo di baldacchino processionale con Glorificazione della natura (XVII secolo)

La sala è dedicata ad un capolavoro, conservato in questo ambiente:

IX - Sala del Crocifisso

La saletta custodisce una celebre opera:

X – Sala degli Argenti

Biagio Giordano, Ostensorio raggiato con fusto raffigurante Madonna Assunta (1794), argento e pietre preziose

Nella sala è collocata l’intera raccolta della suppellettile liturgica in argento, per la maggior parte, di proprietà della Concattedrale, ma proveniente anche da altre chiese del territorio diocesano. Tra gli oggetti liturgici e devozionali esposti si segnalano:

XI – Sala dei Paramenti

La sala espone i paramenti liturgici più significati della collezione della chiesa locale, splendidi esemplari dell'arte manifatturiera calabrese, napoletana, siciliana e veneziana, databili dal XVII al XIX secolo. Di grande pregio:

XII - Saletta di San Nicola

La piccola sala conserva:

Bottega abruzzese, Croce processionale (XV secolo), argento
  • Statua di san Nicola di Bari (fine del XVI secolo), in legno policromo e dorato, di De Rusticis di Roma, commissionata dal vescovo Ottaviano Capace (1582 - 1616), proveniente dalla Chiesa di Gesù e Maria: questa statua faceva parte dell'arredo liturgico della Chiesa di San Nicola Vescovo, posta fuori le mura, di ius patronatus della famiglia Gabrielli, che era giunta a Nicotera al seguito di Ruggero il Normanno. Questa chiesa che aveva subito danni al tempo dell'incursione turca della città nel 1638, era stata dichiarata profana nel XVIII secolo, per la quale i Gabrielli chiesero ed ottennero dal Vescovo, di trasferire la loro cappella gentilizia nel Duomo. I reperti di questa cappella, oggi, sono esposti nel Museo.

XIII – Corridoio delle Vesti

Questo corridoio conserva la coperture e vesti sacre, tra cui spiccano:

XIV - Saletta dell'Addolorata

Venanzio Pisani, Statua della Madonna Addolorata (1835), legno policromo

La saletta conserva un’interessante e pregevole opera:

XV - Salone di Ricevimento

Questo ambiente, originariamente sala di ricevimento del palazzo episcopale. Le opere d'arte e gli oggetti, qui esposti, testimoniano un passato artistico di largo respiro legato non solo con la storia della città, ma dell'intera regione.

XVI – XVII, Sale del Parato e delle Celebrazioni liturgiche

Nelle due sale si possono ammirare una serie di paramenti liturgici, databili dal XVII al XX secolo, eseguiti da botteghe manifatturiere calabresi, napoletane e siciliane. Tra questi emergono:

XVIII – Corridoio degli Stendardi

La sala conserva opere, fra cui spiccano per valore ed interesse culturale:

XIX – Sala del Tessuto

La Calabria, sin dall'XI al XIX secolo, è stata produttrice ed esportatrice di seta. Infatti, la coltivazione del baco era stata importata dai Normanni e, poi, per vari secoli la regione fu sede di una valida e fiorente industria manifatturiera, i suoi damaschi raggiunsero fama universale tanto da ricevere molte commesse.

Il tessuto calabrese ha delle caratteristiche e connotazioni particolari che lo differenziano dagli altri, sia per stile che per tecnica. È, infatti, un tessuto caldo, morbido e leggiadro con disegni altamente stilizzati che stupiscono per la loro disarmante semplicità e per la loro policromia. La seta, infatti, si amalgama con la lana o con l’oro in perfetta simmetria ed il prodotto ottenuto raggiunge toni di brillantezza e di unità compositiva, specie negli ornati quasi sempre floreali, stilizzati ed aerei. Nella sala sono esposti pregevoli ed interessanti esemplari di questa prodotto artigianale.

XX – Sala del Paliotto d'altare

La sala conserva opere, fra cui spiccano per valore ed interesse culturale:

XXI – Sala di Roberto il Guiscardo

La sala è dedicata a Roberto il Guiscardo che, stabilitosi nella vicina Mileto, nel 1065, ricostruì la città di Nicotera. In essa sono esposte opere, di particolare pregio:

XXII - Sala dell'antico Seminario

Nella sala, già ambiente di collegamento tra la piazza e la Concattedrale dell’antico Seminario Vescovile, è stata sistemata una raccolta variegata e diversificata di reperti marmorei ed in ferro battuto, provenienti dalle chiese del territorio.

Bottega messinese, Coppia di corone della Madonna delle Grazie (XVII secolo)
  • Colonna mutila (IX secolo), in pietra: unico reperto superstite della Chiesa di San Pietro della Nicotera Romana.
  • Balaustra (prima metà del XX secolo), in marmo bianco, di bottega calabrese, proveniente dalla Chiesa di San Francesco di Paola.

XXIII - Sala greco-romana

La sala conserva i reperti archeologici, provenienti dal territorio nicoterese, databili dall'epoca protostorica al Medioevo. Di rilievo:

  • Vaso protostorico in ceramica.
  • Testa marmorea di epoca ellenistica.
  • Raccolta di monete greco-romane e lucane.
  • Ceramica di epoca greco-romana (lucerne, vasi, testine, etc.),

XXIV - Sala etnografica e folkloristica

Nella sala è stata sistemata parte della collezione, già nel "Museo del Folklore" che fra' Donato Cappuccino aveva realizzato nei locali del Convento di San Francesco di Paola, smantellato subito dopo la sua improvvisa morte. La raccolta presenta una cospicua quantità di oggetti di varia natura in uso nel mondo contadino, databile dal XIX al XX secolo. Si noti:

  • Utensili per la lavorazione delle ricotte, in legno .
  • Stumenti per la misurazione delle derrate.
  • Serie di coltelli e bilance da macellaio.
  • Chitarra battente, costruita da una bottega nicoterese.
  • Selezione di ceramiche dipinte, proveniente dalle botteghe seminaresi.
  • Lucerne, in latta ed in terracotta con supporti in legno.
  • Attrezzi in ferro detti angiulei, per fare la forma del pane fresco.
  • Chiavi artigianali e chiodi da carpentiere, in ferro battuto, che gli zingari girovaghi eseguivano su richiesta.
  • Collezione di pipe.
  • Raccolta di macinacaffé
  • Ex voto in cera, prodotti da varie botteghe calabresi.
Bibliografia
  • Erminia Giacomini Miari, Paola Mariani, Musei religiosi in Italia, Touring Editore, Milano 2005, p. 35 - ISBN 9788836536535
Voci correlate
Collegamenti esterni