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Domenico Ginnasi (Castel Bolognese, 19 giugno 1551; † Roma, 12 marzo 1629) è stato un cardinale, arcivescovo e nunzio apostolico italiano.
Cenni biografici
Nacque a Castel Bolognese (diocesi di Imola) il 19 giugno 1551, terzogenito dei sette figli dal conte Francesco, noto chirurgo, chiamato a Roma da Pio IV come suo medico personale e incaricato di una cattedra di medicina alla Sapienza di Roma, e dalla moglie Caterina nata Pallantieri. Suo fratello minore era Achille (1553-1594), fu protonotario apostolico e papa Clemente VIII nel 1593 lo nominò governatore del Contado Venassino.
Il Ginnasi si formò a Bologna come i suoi fratelli e nel 1572 conseguì la laurea in utroque iure, alla quale aggiunse la frequentazione di corsi in scienze morali e teologiche. Si trasferì a Roma, probabilmente poco dopo, e iniziò a frequentare ambienti legati ai più importanti cardinali del Collegio.
Ricevette l'ordinazione sacerdotale durante il pontificato di papa Gregorio XIII. Nel 1581 divenne referendario dei Tribunali della Segnatura Apostolica di Giustizia e di Grazia. Fu prelato domestico di Sua Santità e l'11 febbraio 1586 divenne vice-legato di Campagna e Marittima, incarico che resse fino a dicembre quando fu elevato arcivescovo.
Episcopato
Fu eletto arcivescovo di Manfredonia il 17 dicembre 1586 e ricevette la consacrazione episcopale il 28 dicembre seguente nella Cappella Sistina dal cardinale Decio Azzolini il Vecchio, coadiuvato dal vescovo di Teramo Giulio Ricci,[1], vicegerente di Roma e dal vescovo di Massa Marittima Vincenzo Casali[2]. Fu vice-governatore di Fermo dal 18 febbraio 1595 al giugno 1596. Declinò la nomina di tesoriere generale della Camera Apostolica offertagli da papa Clemente VIII, che lo volle suo nunzio in Toscana nel 1598 e due anni dopo lo inviò nunzio in Spagna, carica che ricoprì fino al 1605.
Cardinalato
La prestigiosa nunziatura di Spagna guadagnò al Ginnasi la promozione cardinalizia ottenuta nel concistoro del 9 giugno 1604. Iniziò quindi i preparativi per il ritorno a Roma. Morto Clemente VIII il 3 marzo 1605, non giunse in tempo per partecipare al conclave del marzo 1605, nel quale si ventilò addirittura la sua elezione, che portò alla scelta di Leone XI. Era presente al secondo conclave, Conclave del maggio 1605, che vide eletto Paolo V.
In quell'anno assunse il titolo presbiterale di san Pancrazio e l'anno seguente quello dei Dodici Apostoli.
Dovette rinunciare all'arcidiocesi di Siponto e Manfredonia che nel 1607 fece assegnare al nipote, Annibale Ginnasi.
Dopo la morte di Paolo V (1621), il Ginnasi presenziò al conclave che elesse Gregorio XV, collocandosi nello schieramento degli Aldobrandini. Sotto papa Ludovisi fu consultato spesso e convocato in congregazioni riunite per trattare materie delicate, come la devoluzione del Ducato di Urbino o il ritorno a Roma di Marco Antonio de Dominis, arcivescovo di Spalato esule a Londra. Tra il 1621 e il 1623 presiedette la congregazione concistoriale in qualità di prefetto.
Nel 1623, morto Gregorio XV, entrò nuovamente in conclave. Dapprima sembrò avere discrete possibilità di successo ma in seguito il suo eccessivo rigore e il divulgarsi di accuse sulla sua presunta avarizia fecero tramontare la candidatura.
Dopo l'elezione di Urbano VIII mutò titolo cardinalizio passando nel 1624 a quello di san Lorenzo in Lucina. Nel 1626 ebbe come cardinale protopresbitero la sede suburbicaria di Palestrina. Nel 1629 passò alla sede suburbicaria di Porto e Santa Rufina e infine nel 1630, come cardinale decano del Collegio Cardinalizio, a quella di Ostia e Velletri.
Morì a Roma il 12 marzo 1639 per un virulento attacco di gotta. Fu esposto e sepolto nella chiesa parrocchiale romana di Chiesa di Santa Lucia alle Botteghe Oscure di Roma.
Genealogia episcopale
Successione degli incarichi