Scipione Pannocchieschi d'Elci

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Scipione Pannocchieschi d'Elci
Cardinale
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battezzato
ERRORE in "fase canonizz"
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 71 anni
Nascita Siena
28 giugno 1598
Morte Roma
12 aprile 1670
Sepoltura Basilica di Santa Sabina all'Aventino (Roma)
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale 3 maggio 1629 dal vescovo Paolo Orsini
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Nominato vescovo 28 luglio 1631 da Urbano VIII
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Consacrazione vescovile Basilica di Sant'Andrea della Valle (Roma), 17 agosto 1631 dal card. arc. Luigi Caetani
Elevazione ad Arcivescovo 3 marzo 1636 da Urbano VIII
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Creazione
a Cardinale
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Creato
Cardinale in pectore
9 aprile 1657 da Alessandro VII (vedi)
Pubblicato
Cardinale
29 aprile 1658 da Alessandro VII (vedi)
Deposto dal cardinalato [[{{{aPd}}}]] da [[{{{pPd}}}]]


Dimissioni dal cardinalato [[{{{aPdim}}}]]
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Cardinale per 11 anni, 11 mesi e 13 giorni
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
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al pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
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Segretario {{{segretario}}}
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Successore {{{successore}}}
Extra Anni di pontificato

Successione apostolica

Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
Venerato da {{{venerato da}}}
Venerabile il [[{{{aV}}}]]
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Canonizzazione [[{{{aS}}}]]
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Altre ricorrenze
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Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Incoronazione
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Onorificenze
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Nomi postumi
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Collegamenti esterni
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Invito all'ascolto
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Scipione Pannocchieschi d'Elci (Siena, 28 giugno 1598; † Roma, 12 aprile 1670) è stato un arcivescovo, nunzio apostolico e cardinale italiano.

Cenni biografici

Nacque a Siena, ultimogenito dei sei figli del conte Orso Niccolò e della moglie Lucrezia di Scipione Bulgarini.

Nel 1608, insieme con il fratello primogenito Ranieri, seguì il padre ambasciatore del Granducato fiorentino in Spagna, dove ebbe modo di studiare sotto la guida di Lorenzo Franciosini,[1] insegnante di lingua italiana e castigliana a Siena, che per volontà granducale era al seguito dell'ambasciatore. Studiò teologia presso il Collegio di Alcalà fino al 1618 quando il padre rientrò in Toscana. Terminati gli studi legali a Siena nel 1620 divenne auditore di Rota. Nel 1621 era a Roma al seguito del padre, ambasciatore presso la corte del nuovo pontefice Gregorio XV.

Decise di intraprendere la carriera curiale nel 1624 e ottenne la nomina a referendario della Segnatura Apostolica. Fu poi governatore di Spoleto dal giugno 1627 al maggio 1628, quando passò alla guida della Marca anconitana, carica che tenne sino al gennaio 1629. In quell'anno prese gli ordini sacri per passare al governatorato della delegazione apostolica di Fermo dove rimase fino al gennaio 1631, quando fu nominato vescovo di Pienza. Fu consacrato nella basilica romana di Sant'Andrea della Valle dal cardinal Luigi Caetani, assistito da mons. Tegrimos Tegrimi (Ch), vescovo di Assisi e da mons. Giorgio Bolognetti, allora vescovo a Ascoli Satriano.

Il 3 marzo 1636, a seguito della morte dell'arcivescovo di Pisa Giuliano de' Medici, fu elevato arcivescovo metropolita di quella sede, facendovi l'ingresso solenne il 1º maggio.

Nel 1647 Innocenzo X lo nominò nunzio a Venezia, con l'incarico di affrontare la complicata questione turca e il diffondersi di dottrine protestanti nella Repubblica. Nel 1652 fu trasferito alla nunziatura viennese. Nel 1655 fece la sua prima visita pastorale nella diocesi di Pisa. Creato cardinale in pectore il 9 aprile 1657, fu inviato alla legazione presso la corte dell'imperatore Ferdinando III, dove per circa un anno svolse un'accurata analisi della situazione politica in Germania cercando di comprendere le ripercussioni della Guerra dei Trent'anni. Rientrò in Italia il 6 maggio 1658 e divenne cardinale presbitero con il titolo di santa Sabina. Nel 1661 ebbe la funzione di governatore della legazione di Urbino. Nel 1662 rientrò nella sua diocesi e organizzò una seconda visita pastorale in vista della sua cessione al nipote Francesco, che avvenne l'anno seguente.

Dopo la rinuncia all'arcivescovato si trasferì definitivamente a Roma. Partecipò ai due conclavi del 1667 e del 1670, dove fu tra i papabili, ma non era amato dal popolo di Roma e le sue rendite dalla corona spagnola lo rendevano inviso alla Francia, che in entrambi i conclavi vi si oppose. Morì nella sua residenza romana Piazza Agone, durante la sede vacante il 12 aprile 1670, quattordici giorni prima della nomina del nuovo pontefice Clemente X. I funerali si tennero nella basilica del suo titolo e in essa fu sepolto, nella cappella famigliare di santa Caterina da Siena.

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo di Pienza Successore: BishopCoA PioM.svg
Gioia Dragomani (Ch) 28 luglio 1631-3 marzo 1636 Girolamo Borghesi (Ch), O.S.B. I
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Gioia Dragomani (Ch) {{{data}}} Girolamo Borghesi (Ch), O.S.B.
Predecessore: Arcivescovo di Pisa Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
Giuliano de' Medici 3 marzo 1636-27 agosto 1663 Francesco Pannocchieschi I
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Giuliano de' Medici {{{data}}} Francesco Pannocchieschi
Predecessore: Primate di Corsica e Sardegna Successore: PrimateNonCardinal PioM.svg
Giuliano de' Medici 3 marzo 1636-27 agosto 1663 Francesco Pannocchieschi I
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Giuliano de' Medici {{{data}}} Francesco Pannocchieschi
Predecessore: Nunzio apostolico per la Repubblica di Venezia Successore: Flag of the Vatican City.svg
Angelo Cesi 6 dicembre 1646-3 ottobre 1652 Francesco Boccapaduli I
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Angelo Cesi {{{data}}} Francesco Boccapaduli
Predecessore: Nunzio apostolico per il Sacro Romano Impero Successore: Flag of the Vatican City.svg
Camillo Melzi 24 agosto 1652 - marzo 1658 Carlo Carafa della Spina, C.R. I
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Camillo Melzi {{{data}}} Carlo Carafa della Spina, C.R.
Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Sabina Successore: CardinalCoA PioM.svg
Alessandro Bichi 6 maggio 1658-12 aprile 1670 Luis Manuel Fernández de Portocarrero I
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Alessandro Bichi {{{data}}} Luis Manuel Fernández de Portocarrero
Predecessore: Legato apostolico di Urbino Successore: Emblem Holy See.svg
Luigi Alessandro Omodei 1º gennaio 1658-17 aprile 1662 Antonio Bichi I
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Luigi Alessandro Omodei {{{data}}} Antonio Bichi
Note
  1. Lorenzo Franciosini (Castelfiorentino, 1600 ca. - dopo il 1645) è stato un linguista, ispanista, traduttore e lessicografo italiano. Compose un illustre Vocabolario italiano e spagnolo (Roma, 1620), una Grammatica spagnuola e italiana (Venezia, 1624) e alcune opere in latino: De particulis Italicae orationis [...] (Firenze, 1637), Fax linguae Italicae (Firenze, 1638); Compendium facis linguae Italicae (1667). Tradusse alcune opere del Cervantes: il Don Chisciotte con il titolo di L'ingegnoso cittadino Don Chisciotte della Mancia (Venezia, 1622, 1ª parte; 1625, 2ª parte), Rodamontate o bravate spagnole (Venezia, 1627) e i Dialoghi piacevoli (Venezia, 1626). (Stefania Del Bravo, Dizionario Biografico degli italiani online)
Bibliografia