Giovanni Francesco Gambara

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Giovanni Francesco Gambara
Cardinale
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battezzato
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 54 anni
Nascita Brescia
16 febbraio 1533
Morte Roma
5 maggio 1587
Sepoltura Chiesa di santa Maria Vergine della Quercia (Viterbo)
Conversione
Appartenenza
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Professione religiosa [[{{{aPR}}}]]
Ordinato diacono
Ordinazione presbiterale Chierico di Camerino
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Consacrazione vescovile Cappella Sistina, 13 ottobre 1566 dal papa Pio V
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Creazione
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Creato
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(vedi)
Creato
Cardinale
26 febbraio 1561 da Pio IV (vedi)
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Dimissioni dal cardinalato [[{{{aPdim}}}]]
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Cardinale per 26 anni, 2 mesi e 7 giorni
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Onorificenze
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Invito all'ascolto
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Giovanni Francesco Gambara (Brescia, 16 febbraio 1533; † Roma, 5 maggio 1587) è stato un cardinale e vescovo italiano.

Nell'aspro scontro tra «moderati» e «intransigenti», la posizione del Gambara fu sempre aderente a quella di papa Sisto V; egli non mancava di manifestare nel Sacro Collegio la sua avversione a Morone e il suo grande allarme per situazioni come quella francese, dove il conflitto religioso si andava facendo sempre più pericoloso e dove gli ugonotti sembravano progressivamente guadagnare terreno. Il ruolo più incisivo del Gambara come inquisitore venne svolto negli anni 1566-1570, quando fu protagonista nei processi contro Pietro Carnesecchi, Niccolò Franco e l'ex governatore di Roma e procuratore fiscale Alessandro Pallantieri, tutti conclusi con una condanna a morte degli inquisiti.

Cenni biografici

Nacque a Brescia il 16 febbraio 1533, figlio del conte di Pralboino Brunoro II Gambara, feldmaresciallo dell'imperatore Carlo V e di Virginia Pallavicini, vedova di Ranuccio Farnese. Era nipote del cardinal Uberto Gambara.

Intraprese giovanissimo la carriera ecclesiastica sotto protezione dello zio, grazie al quale il 2 maggio 1548 divenne prevosto degli umiliati di santa Maria alle Grazie di Palazzolo e ancora ebbe a Cremona l'abbazia benedettina di san Lorenzo e nel 1549 la prepositura di Verola.

Dopo aver frequentato gli studi presso l'Università di Padova, fu presso l'Università di Bologna e più tardi presso l'Università di Perugia dove si addottorò in utroque iure.

Le buone relazioni della famiglia con l'Impero gli permisero di entrare a corte di Carlo V presso la quale visse circa un anno. Fu poi a Roma come uno dei familiares di papa Giulio III dopo la morte zio Uberto, avvenuta nel 1549. Fu chierico e presidente di Camera durante i pontificati di Giulio III e Paolo IV, prima di assumere con Pio IV un ruolo di protagonista nella Curia romana.

Cardinalato

Fu creato cardinale diacono nel concistoro del 26 febbraio 1561. Quattro anni dopo optò per il titolo cardinalizio di cardinale presbitero dei santi Pietro e Marcellino e in seguito di santa Pudenziana.

Tra il 1562 e il 1563 partecipò al concilio di Trento e la sua firma è presente sugli atti di conferma dello stesso. Dal 1565 all'anno seguente fu legato a Camerino. Partecipò al [[conclave del 1565-1566 che elesse papa Pio V.

Fu eletto vescovo di Viterbo il 7 ottobre 1566 e [Ordine Sacro|consacrato]] la domenica seguente 13 ottobre da papa Pio V, assistito dal cardinale Giacomo Savelli e dal cardinale Niccolò Gaetano Sermoneta. Rimase vescovo di Viterbo per un decennio.

Con il motu proprio Cum felicis del 1566 il numero dei membri del Sant'Uffizio passò da nove a quattro, ne divennero membri il Gambara e i cardinali Giovanni Bernardino Scotti, Scipione Rebiba e Francisco Pacheco. Ai designati fu confermata l'ampia facoltà di giudizio già concessa nei deliberati di Pio IV.

Partecipò al conclave del 1572 che elesse papa Gregorio XIII e a quello del 1585, che elesse papa Sisto V.

Lasciata la diocesi di Viterbo optò per la carica di cardinale vescovo della sede suburbicaria di Albano il 5 dicembre 1580 e il 4 marzo 1583 per quella di Palestrina.

Morte

Morì il 5 maggio 1587 a Roma i funerali si tennero a santa Maria del Popolo, a Roma. Fu sepolto, secondo le sua volontà, nella chiesa di santa Maria Vergine della Quercia di Viterbo.

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Cardinale diacono dei Santi Marcellino e Pietro Successore: CardinalCoA PioM.svg
Pietro Bertani, O.P. 10 marzo 1561-17 novembre 1565 Flavio Orsini I
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con
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Pietro Bertani, O.P. {{{data}}} Flavio Orsini
Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Pudenziana Successore: CardinalCoA PioM.svg
Francisco Pacheco de Villena 17 novembre 1565-3 luglio 1570 Paolo Burali d'Arezzo, C.R. I
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Francisco Pacheco de Villena {{{data}}} Paolo Burali d'Arezzo, C.R.
Predecessore: Vescovo di Viterbo Successore: BishopCoA PioM.svg
Sebastiano Gualterio 7 ottobre 1566-28 marzo 1576 Carlo Montigli I
II
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con
Sebastiano Gualterio {{{data}}} Carlo Montigli
Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Prisca Successore: CardinalCoA PioM.svg
Girolamo di Corregio 3 luglio 1570-17 ottobre 1572 Alfonso Gesualdo di Conza I
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Girolamo di Corregio {{{data}}} Alfonso Gesualdo di Conza
Predecessore: Cardinale presbitero di Sant'Anastasia Successore: CardinalCoA PioM.svg
Girolamo di Corregio 17 ottobre 1572-9 luglio 1578 Alfonso Gesualdo di Conza I
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con
con
Girolamo di Corregio {{{data}}} Alfonso Gesualdo di Conza
Predecessore: Cardinale presbitero di San Clemente Successore: CardinalCoA PioM.svg
Stanislaw Hosius 9 luglio 1578-17 agosto 1579 Mark Sittich von Hohenems I
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Stanislaw Hosius {{{data}}} Mark Sittich von Hohenems
Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Maria in Trastevere Successore: CardinalCoA PioM.svg
Stanislaw Hosius 17 agosto 1579-5 dicembre 1580 Mark Sittich von Hohenems I
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con
Stanislaw Hosius {{{data}}} Mark Sittich von Hohenems
Predecessore: Cardinale vescovo di Albano Successore: CardinalCoA PioM.svg
Fulvio Giulio della Corgna, O.S.Io.Hieros. 5 dicembre 1580-4 marzo 1583 Alfonso Gesualdo di Conza I
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Fulvio Giulio della Corgna, O.S.Io.Hieros. {{{data}}} Alfonso Gesualdo di Conza
Predecessore: Cardinale vescovo di Palestrina Successore: CardinalCoA PioM.svg
Giovanni Antonio Serbelloni 4 marzo 1583-5 maggio 1587 Marcantonio Colonna seniore I
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Giovanni Antonio Serbelloni {{{data}}} Marcantonio Colonna seniore
Bibliografia
  • Michele Di Sivo, Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. 52, 1999, online