Silvio Valenti Gonzaga

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Silvio Valenti Gonzaga
Cardinale
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al secolo
battezzato
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Pierre Subleyras Ritratto del cardinale. 1745, olio su tela, Roma, Galleria Cini.
Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte S anni
Nascita Mantova
1º marzo 1690
Morte Viterbo
28 agosto 1756
Sepoltura Chiesa di San Bonaventura al Palatino (Roma)
Appartenenza
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Vestizione [[{{{aVest}}}]]
Professione religiosa [[{{{aPR}}}]]
Ordinato diacono 20 marzo 1731
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Ordinazione presbiterale 3 giugno 1731
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Nominato arcivescovo 18 giugno 1731 da papa Clemente XII
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Consacrazione vescovile Roma, 22 luglio 1731 dal card. arc. Juan Álvaro Cienfuegos Villazón
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Creazione
a Cardinale
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Creazione
a Cardinale
19 dicembre 1738 da Benedetto XIV (vedi)
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Cardinale per 17 anni, 8 mesi e 9 giorni
Cardinale elettore
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Canonizzazione [[{{{aS}}}]]
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Altre ricorrenze
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Attributi {{{attributi}}}
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Incoronazione
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Erede
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Consorte

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Silvio Valenti Gonzaga (Mantova, 1º marzo 1690; † Viterbo, 28 agosto 1756) è stato un cardinale, arcivescovo e nunzio apostolico italiano.

Cenni biografici

Nacque a Mantova nel palazzo di famiglia il 1º marzo 1690, da Carlo Valenti, marchese e Barbara Andreasi. Considerato con grande intelligenza e con una memoria prodigiosa, compì gli studi universitari a Ferrara dove si addottorò in utroque iure il 27 settembre 1710. Per queste sue doti gli fu consigliato di proseguire la sua carriera a Roma.

Giunse nella città eterna e poté approfondire i suoi studi nelle lingue antiche e moderne e nella storia ecclesiastica. Entrò al servizio del pontefice, fu inviato in missione a Vienna per ottenere dall'imperatore la restituzione di Comacchio, usurpata durante la guerra di successione spagnola. Giunse a Vienna nel 1719 portando con sé la berretta rossa al neo eletto cardinale Mihály Frigyes Althan. Rimase alla corte imperiale per due anni ottenendo alla fine la restituzione di Comacchio allo stato pontificio.

Il 17 giugno 1724 fu nominato referendario del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica e di Grazia. Fu quindi a Messina dove non senza difficoltà poté succedere a Ascanio Gonzaga(ch) quale archimandrita commendatario del monastero di San Salvatore di Messina, carica che ricoprì dal 1727 sino alla morte.

Preconizzato per la carriera diplomatica, nel 1731 ricevette in rapida successione il diaconato e il presbiterato e quindi fu nominato arcivescovo titolare Nicea. Fu ordinato vescovo a Roma dal cardinale Álvaro Cienfuegos, S.J., coadiuvato da Giuseppe Spinelli(ch) arcivescovo titolare di Corinto e Carlo Alberto Guidobono Cavalchini, allora arcivescovo titolare di Filippi. Fu quindi successore dello Spinelli nelle Fiandre per un triennio. Con molta abilità diplomatica seppe ottenere la pubblicazione dei brevi pontifici.

Nel 1735, con la morte del nunzio in Spagna Vincent Antoine Alamanni Nasi(ch), la Santa Sede lo volle presso quella importante sede diplomatica. Purtroppo, per dissidi tra il Vaticano e la corte spagnola, gli fu impedito inizialmente di prendere possesso della nunziatura e per un certo periodo rimase a Bayonne, in territorio francese. Qui ebbe modo di conoscere la regina vedova di Carlo II Maria Luisa di Borbone-Orléans esiliata da Filippo V e seppe convincerla a riconciliarsi con il re spagnolo. Anche grazie a questa sua mediazione il Valenti fu ammesso a corte e ben presto si fece apprezzare da Filippo V, tanto che questi lo avrebbe voluto come suo primo ministro.

Cardinalato

Benedetto XII lo creò cardinale nel concistoro del 19 dicembre 1738 e l'anno seguente lo nominò legato a Bologna.

Il Valenti non fece in tempo a prendere possesso della legazione, a causa della morte di Clemente XII e dovette rientrare direttamente a Roma per il Conclave del 1740. Grazie anche al suo appoggio, fu eletto Prospero Lorenzo Lambertini che prese il nome di Benedetto XIV. Questi, a differenza dei suoi predecessori, scelse alla guida della stato non un parente, ma quello che riteneva con le migliori doti per affrontare quel delicatissimo incarico.

Il Valenti divenne segretario di Stato, carica che ricoprì con grande abilità per il resto dei suoi giorni e per quasi tutto il pontificato di Benedetto XIV. I due operarono con grande perizia in tempi molto difficili. La guerra di successione austriaca vide di nuovo le case regnanti degli Asburgo e dei Borboni scontrarsi e coinvolgere di nuovo tutta l'Europa continentale in un grave conflitto, che non risparmiò, come nelle precedenti dispute, anche lo stato della Chiesa. La Santa Sede, come nelle due guerre di successione precedenti, si mantenne neutrale, ma a differenza di quanto era avvenuto nella guerra di successione spagnola e in quella polacca, grazie all'abilita del Valenti, non dovette subire umiliazioni e riuscì a mantenere discreti rapporti con le due parti belligeranti.

Altro ambito, dove l'abilità diplomatica e le eccezionali doti del Valenti furono messe a frutto, fu la stipulazione di concordati con i Savoia e il regno di Sardegna, con il regno di Napoli e con il Portogallo. Anche se questi concordati diedero adito a critiche e di certo furono frutto di importanti compromessi, permisero alla Santa Sede di ottenere rapporti più distesi con questi regni.

Anche sul piano economico i frutti del suo grande ingegno permisero alla stato pontificio di crescere economicamente e di gravare meno fiscalmente sui sudditi. Amante dell'arte e collezionista raffinato, fondò la Pinacoteca Capitolina: il cardinale riuscì infatti ad acquistare quello che sarà il nucleo originario dalla Pinacoteca, cioè la collezione dei fratelli Marcello e Giulio Sacchetti la collezione Pio di Savoia.

Il Valenti ricoprì inoltre altre cariche fino alla sua morte: fu prefetto della Congregazione della Sacra Consulta dal 1740; Camerlengo di Santa Romana Chiesa e prefetto della Congregazione di Propaganda Fide dal 1747. Inizialmente cardinale presbitero di santa Prisca, optò per quello di san Callisto e in seguito per la sede suburbicaria di Sabina.

Morte

A causa di un colpo apoplettico, rimase molto debilitato; recatosi a Viterbo per delle cure vi trovò la morte il 28 agosto 1756. I funerali si tennero nella cattedrale di Viterbo dove fu temporaneamente sepolto. L'anno seguente la salma fu traslata a Roma nella Chiesa di San Bonaventura al Palatino.

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Archimandrita del Santissimo Salvatore Successore: BishopCoA PioM.svg
Ascanio Gonzaga 28 agosto 1724-28 agosto 1756 Giovanni de Gregorio I
II
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X
con
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Ascanio Gonzaga {{{data}}} Giovanni de Gregorio
Predecessore: Arcivescovo titolare di Nicea Successore: Archbishop CoA PioM.svg
Giuseppe Firrao il Vecchio 1º giugno 1731-19 dicembre 1738 Alberico Archinto I
II
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Giuseppe Firrao il Vecchio {{{data}}} Alberico Archinto
Predecessore: Nunzio apostolico nelle Fiandre Successore: Emblem Holy See.svg
Vincenzo Montalto
(internunzio apostolico)
29 febbraio 1732-28 gennaio 1736 Luca Melchiore Tempi I
II
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Vincenzo Montalto
(internunzio apostolico)
{{{data}}} Luca Melchiore Tempi
Predecessore: Superiore ecclesiastico della Missione Olandese Successore: BishopCoA PioM.svg
Vincenzo Montalto 29 febbraio 1732-28 gennaio 1736 Luca Melchiore Tempi I
II
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Vincenzo Montalto {{{data}}} Luca Melchiore Tempi
Predecessore: Nunzio apostolico in Spagna Successore: Emblem Holy See.svg
Pedro Ayala, O.P. 28 gennaio 1736-19 dicembre 1738 Giovanni Battista Barni I
II
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Pedro Ayala, O.P. {{{data}}} Giovanni Battista Barni
Predecessore: Legato apostolico di Bologna Successore: Emblem Holy See.svg
Giovanni Battista Spinola 30 settembre 1739-10 settembre 1740 Giulio Alberoni I
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con
con
Giovanni Battista Spinola {{{data}}} Giulio Alberoni
Predecessore: Cardinale Segretario di Stato Successore: Emblem Holy See.svg
Giuseppe Firrao il Vecchio 20 agosto 1740-28 agosto 1756 Alberico Archinto I
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con
Giuseppe Firrao il Vecchio {{{data}}} Alberico Archinto
Predecessore: Prefetto della Congregazione della Consulta Successore: Emblem Holy See.svg
Giuseppe Firrao il Vecchio 20 agosto 1740-28 agosto 1756 Alberico Archinto I
II
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con
con
Giuseppe Firrao il Vecchio {{{data}}} Alberico Archinto
Predecessore: Prefetto della Congregazione di Avignone Successore: Emblem Holy See.svg
Giuseppe Firrao il Vecchio 20 agosto 1740-28 agosto 1756 Alberico Archinto I
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X
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con
Giuseppe Firrao il Vecchio {{{data}}} Alberico Archinto
Predecessore: Prefetto della Congregazione Lauretana Successore: Emblem Holy See.svg
Giuseppe Firrao il Vecchio 20 agosto 1740-28 agosto 1756 Alberico Archinto I
II
III
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V
VI
VII
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IX
X
con
con
Giuseppe Firrao il Vecchio {{{data}}} Alberico Archinto
Predecessore: Prefetto della Congregazione Fermana Successore: Emblem Holy See.svg
Giuseppe Firrao il Vecchio 20 agosto 1740-28 agosto 1756 Alberico Archinto I
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IX
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con
Giuseppe Firrao il Vecchio {{{data}}} Alberico Archinto
Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Prisca Successore: CardinalCoA PioM.svg
Pier Luigi Carafa 16 settembre 1740-15 maggio 1747 Mario Millini I
II
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con
Pier Luigi Carafa {{{data}}} Mario Millini
Predecessore: Camerlengo di Santa Romana Chiesa Successore: Sede vacante.svg
Annibale Albani 25 febbraio 1747-28 agosto 1756 Girolamo Colonna di Sciarra I
II
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X
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con
Annibale Albani {{{data}}} Girolamo Colonna di Sciarra
Predecessore: Prefetto della Congregazione di Propaganda Fide Successore: Emblem Holy See.svg
Vincenzo Petra 27 marzo 1747-28 agosto 1756 Giuseppe Spinelli I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Vincenzo Petra {{{data}}} Giuseppe Spinelli
Predecessore: Cardinale presbitero di San Callisto Successore: CardinalCoA PioM.svg
Henri-Osvald de la Tour d'Auvergne de Bouillon 15 maggio 1747-9 aprile 1753 Fortunato Tamburini, O.S.B.Cas. I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
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X
con
con
Henri-Osvald de la Tour d'Auvergne de Bouillon {{{data}}} Fortunato Tamburini, O.S.B.Cas.
Predecessore: Camerlengo del Collegio Cardinalizio Successore: Emblem Holy See.svg
Domenico Silvio Passionei 20 gennaio 1749-19 gennaio 1750 Joaquín Fernández Portocarrero I
II
III
IV
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IX
X
con
con
Domenico Silvio Passionei {{{data}}} Joaquín Fernández Portocarrero
Predecessore: Cardinale vescovo di Sabina Successore: CardinalCoA PioM.svg
Raniero d'Elci 9 aprile 1753-28 agosto 1756 Joaquín Fernández de Portocarrero I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Raniero d'Elci {{{data}}} Joaquín Fernández de Portocarrero
Bibliografia