Beato Anselmo Polanco Fontecha

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Beato Anselmo Polanco Fontecha, O.S.A.
Vescovo · Martire
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battezzato
Beato
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Beati Anselmo Polanco Fontecha e Filippo Ripoll Morata.jpg

Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 57 anni
Nascita Buenavista de Valdavia
16 aprile 1881
Morte Pont de Molins
7 febbraio 1939
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Professione religiosa Medina del Campo (Valladolid), 3 agosto 1900
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Ordinazione presbiterale
Ordinazione presbiterale 17 dicembre 1904 dal vescovo José María García Escudero y Ubago
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Nominato vescovo 21 giugno 1935 da papa Pio XI
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Consacrazione vescovile 24 agosto 1935 dall'arc. Manuel de Castro y Alonso
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
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(per causa incerta o sconosciuta)
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
Venerato da Chiesa cattolica
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Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 7 febbraio
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 7 febbraio, n. 17:
« In località Pont de Molins vicino a Gerona in Spagna, beati martiri Anselmo Polanco, vescovo di Teruel, e Filippo Ripoll, sacerdote, che, disdegnando lusinghe e minacce, non vennero meno alla loro fedeltà alla Chiesa. »
(Santo di venerazione particolare o locale)

Beato Anselmo Polanco Fontecha (Buenavista de Valdavia, 16 aprile 1881; † Pont de Molins, 7 febbraio 1939) è stato un vescovo e martire spagnolo.

Cenni biografici

Nacque a Buenavista de Valdavia (diocesi di Palencia, Spagna), da Anselmo Polanco e Angela Fontecha, modesti agricoltori. Al battesimo, il 21 aprile, ricevette il nome di Anselmo.

Frequentò la scuola elementare nel suo villaggio, mostrando fin da piccolo una chiara inclinazione per la vita religiosa. Il 28 luglio 1889 ricevette la cresima e a undici anni entrò nello studentato del vicino villaggio Barriosuso, dove rimase fino al 1896 con ottimo profitto. Nel luglio dello stesso anno entrò nel noviziato dei padri agostiniani a Valladolid, di cui era rettore suo zio, padre Sabas Fontecha. Terminato il noviziato, il 12 agosto 1897, emise i primi voti. Colpito da sintomi di tubercolosi, venne rimandato in famiglia. Nel 1899 riprese gli studi a Medina del Campo (Valladolid) e nel 1900 passò al Reale Collegio Seminario di Valladolid per gli studi filosofici, ove il 3 agosto dello stesso anno emise la professione solenne.

Il 17 dicembre 1904 fu ordinato presbitero nella cattedrale di Burgos dal vescovo di Osma José María García Escudero y Ubago. Celebrò la sua prima messa il giorno di Natale. Terminati gli studi di teologia nel 1905, fu mandato in Germania per apprendervi la lingua. Richiamato in patria, dal 1907 fino al 1913 fu insegnante di varie materie al noviziato di Valladolid. Nel contempo, il 1° maggio 1909, conseguì il titolo di lettore.

Nel 1922 venne nominato rettore del seminario reale di Valladolid e rieletto nel 1926. Nel 1929 venne nominato definitore e nel 1932 padre provinciale del suo ordine, incarichi che lo costrinsero a viaggiare frequentemente e per lunghi periodi nelle Filippine, in Cina, negli Stati Uniti d'America, in Colombia e in Perù. Trasferita la sede della provincia in Spagna, quando gli mancava approssimativamente un mese per terminare il suo incarico di provin­ciale, il 21 giugno 1935 Pio IX lo nominò vescovo di Teruel e amministratore apostolico di Albarracín. Il 24 agosto successivo venne consacrato Vescovo nella chiesa dei padri agostiniani di Valladolid per Imposizione delle mani dell'arcivescovo metropolita di Burgos mons. Manuel de Castro y Alonso (ch), co-consacranti il vescovo di Vitoria, mons. Mateo Múgica y Urrestarazu (ch) e quello di Osma mons. Tomás Gutiérrez Díez (ch). Il 7 ottobre fece l'ingresso in diocesi, salutando i fedeli con le parole:

« Sono venuto per dare la vita per le mie pecore »

Giunto a Teruel, incontrò un sacerdote di spiccata formazione, retta co­scienza, grande esperienza pastorale e di fede profonda: Filippo Ripoll, che nominò suo vicario generale.

Dopo lo scoppio della guerra civile Teruel fu una delle città più martoriate della Spagna. All'inizio rimase ancora sotto la Spagna nazionale, ma già il 20 agosto 1936 venne minacciata dall'imminente occupazione antifascista. Ai diversi inviti per trasferirsi altrove rispose che non poteva abbandonare il gregge. Al delegato della Santa Sede, mons. Ildebrando Antoniutti, che gli proponeva di risiedere in un luogo più sicuro, disse:

« Non posso dare ascolto ai vostri suggerimenti. Il mio posto è a Teruel, al fianco delle mie pecore. Anche se rimanesse una sola persona in città, il Ve­scovo avrebbe ancora il suo gregge »

Per contro, lasciò i sacerdoti liberi di partire dal Capoluogo.

Nel 1937 sottoscrisse la lettera collettiva dell'episcopato spagnolo, firmando con quella praticamente la sua condanna a morte. L'8 gennaio 1938, conquistata la città dall'esercito repubblicano, mons. Polanco uscì dalle macerie in cui durante l'assedio era stato ridotto il seminario e di fronte ad un gruppo di sacerdoti si consegnò agli occupanti. Vestiva l'abito agostiniano con le insegne episcopali della croce pettorale e dell'anello.

Fatto prigioniero, dovette affrontare forti pressioni perché ritirasse la sua firma dalla Lettera collettiva dell'episcopato spagnolo, nella quale si portava­no davanti all'opinione pubblica le origini e gli orrori della guerra in corso e la persecuzione di cui la Chiesa era fatta segno da parte dei nemici della religione. Il suo atteggiamento fu irremovibile. In compagnia del suo vicario general,e Filippo Ripoll, sopportò con pazienza i patimenti propri della vita carceraria, nella quale fu tenuto per tredici mesi. Quando la guerra volgeva alla fine, portato da un posto all'altro come scudo da milizie sbandate, in un burrone denominato Can Tretze, nei pressi di Pont de Molins (Gerona), insieme al suo fedele vicario Ripoll, fu fucilato e poi dato alle fiamme.

Il cadavere mezzo bruciato del vescovo non ha mostrato segni di putrefazione e, su richiesta della diocesi di Teruel, i suoi resti e quelli del vicario furono sepolti nella cattedrale della sua diocesi.

Processo di beatificazione

Dopo l'apertura del processo diocesano nel 1950, il vescovo Anselmo Polanco Fontecha e don Felipe Ripoll Morata furono beatificati con altri martiri della guerra civile spagnola il 1º ottobre 1995 durante una cerimonia tenutasi in piazza San Pietro e presieduta da papa Giovanni Paolo II.

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo di Teruel Successore: BishopCoA PioM.svg
Juan Antón de la Fuente (ch) 21 giugno 1935 - 7 febbraio 1939 León Villuendas Polo (ch), O.F.M. I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Juan Antón de la Fuente (ch) {{{data}}} León Villuendas Polo (ch), O.F.M.
Note

Collegamenti esterni