Berardo Eroli
Berardo Eroli Cardinale | |
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Giovanni Dalmata Tomba del cardinale Eroli presso le Grotte vaticane. | |
Età alla morte | 70 anni |
Nascita | Narni 1409 |
Morte | Roma 2 aprile 1479 |
Sepoltura | Basilica di San Pietro |
Ordinazione presbiterale | in data sconosciuta |
Nominato vescovo | 13 novembre 1448 da papa Niccolò V |
Consacrazione vescovile | in data sconosciuta |
Creato Cardinale |
5 marzo 1460 da Pio II (vedi) |
Cardinale per | 19 anni e 28 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Berardo Eroli (Narni, 1409; † Roma, 2 aprile 1479) è stato un cardinale, vescovo e legato pontificio italiano.
Cenni biografici
Nacque a Narni nel 1409 da Ludovico.
Iniziò la carriera curiale con papa Niccolò V: dapprima referendario, ebbe successivamente la nomina a cappellano papale e l'ufficio di auditor causarum palatii apostolici. Nel 1448 venne eletto alla sede vescovile di Spoleto (primo di una serie di vescovi appartenenti alla famiglia Eroli) dove rimase meno di un anno: nel 1449 infatti Niccolò V lo nominò vicario generale di sua Santità per la città di Roma, incarico confermato anche sotto papa Callisto III.
Nel 1451 fu anche giudice, commissario e referendario nel secondo processo per la canonizzazione di Francesca Romana. Niccolò V gli conferì inoltre alcuni benefici: in quell'anno la commenda del monastero benedettino di Colleantico nella diocesi di Spoleto e nel 1453 la commenda di quello di San Cassiano presso Narni.
Papa Callisto III gli affidò, insieme con Guillaume de Fondera (Ch), vescovo di Oloron e con Cosimo di Monserrato, confessore del Papa, l'incarico di visitatore e riformatore delle chiese e monasteri romani, maschili e femminili, di qualsiasi ordine e anche di tutti gli altri luoghi pii, con ampi poteri di indagare e correggere abusi e mancanze, di unire chiese e monasteri e di rimuovere e sostituire parroci.
Papa Pio II lo ebbe in grande considerazione e nel 1458 lo nominò luogotenente del camerlengo e nel concistoro del 5 marzo 1460 lo creò cardinale con il titolo di Santa Sabina, nonostante l'opposizione dei cardinali Domenico Capranica e Prospero Colonna, secondo i quali la sua frugalità era inopportuna per la dignità cardinalizia. Pio II lo provvide di un cospicuo beneficio, la commenda dell'abbazia delle Tre Fontane di Roma.
Fu anche a capo dell'"Ufficio delle Suppliche", coordinando il lavoro dei referendari, divenuti molto più numerosi durante il pontificato di Pio II, ed ebbe altri importanti incarichi. Tra questi, la composizione della controversia che la Santa Sede aveva con Ferdinando I re di Napoli per la restituzione di Benevento e Terracina; quella tra l'abate di Sansepolcro e il vescovo di Città di Castello nel 1461; la causa tra Spoleto e Todi. In quell'anno ottenne in commenda l'abbazia cistercense romana di San Paolo allle Tre Fontane.
Nel 1464 fu incaricato insieme col cardinale Niccolò da Cusa - dal quale qualche mese dopo sarà designato tra i suoi esecutori testamentari -, giudice nella questione boema relativa all'eresia del re Giorgio di Podebrad e continuerà a far parte della commissione anche quando, morto il Cusano, verranno nominati al suo posto i cardinali de Juan de Carvajal e Giovanni Bessarione.
Dal 29 luglio 1462 al 17 giugno 1463 fu legato pontificio per i territori di Perugia, Todi e Città di Castello. In veste di legato si oppose al prestito di 2.000 fiorini da parte degli ebrei perugini per la fondazione del Monte di Pietà di Perugia.
Anche con i successivi pontefici ricoprì importanti incarichi: nel 1466 e nuovamente nel 1474 fu nominato camerario del Sacro Collegio. Sempre in quell'anno papa Sisto IV lo nominò vescovo di Sabina, avendo egli rinunciato alla diocesi di Spoleto in favore del nipote Costantino Eroli (Ch). Fu ancora più volte legato in Umbria, nel 1471, nel 1474 e quindi ancora nel 1477.
Fu cardinale protettore dell'Ordine cistercense e avversò il progetto di riforma dell'abbazia di Chiaravalle, suscitando una polemica contro il duca di Milano Galeazzo Maria Sforza, accusato di aver interessi personali nella vicenda; la riforma venne comunque sancita il 15 agosto 1475.
Fece testamento pochi giorni prima di morire, usufruendo dell' indultum testandi, ovvero la facoltà di disporre dei propri beni personali per testamento che gli era stato concesso nel 1455 da papa Callisto III e confermato nel 1472 da papa Sisto IV.
Dopo la sua morte, il 2 aprile 1479, fu sepolto nella Basilica di San Pietro e parte del suo monumento sepolcrale, opera di Giovanni Dalmata,[1] si trova oggi nelle Grotte Vaticane.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vicario Generale di Sua Santità per la Città di Roma e Distretto | Successore: | |
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Roberto Cavalcanti | 18 aprile 1447-26 gennaio 1459 | Francesco de Lignamine |
Predecessore: | Vescovo di Spoleto | Successore: | |
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Sagace Conti(Ch), O.S.B. | 13 novembre 1448-8 dicembre 1474 | Constantin Eruli(Ch) |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Sabina | Successore: | |
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Enea Silvio Piccolomini | 19 marzo 1460-23 maggio 1474 | Ausias Despuig |
Predecessore: | Abate commendatario di San Paolo alle Tre Fontane | Successore: | |
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Branda Castiglione | 1461 - 1479 | Raffaele Riario |
Predecessore: | Camerlengo del Collegio Cardinalizio | Successore: | |
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Guillaume d'Estouteville, O.S.B.Clun. | 3 gennaio 1466-7 gennaio 1467 | Basilio Bessarione |
Predecessore: | Cardinale vescovo di Sabina | Successore: | |
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Alain de Coëtivy | 23 maggio 1474-2 aprile 1479 | Giuliano della Rovere |
Note | |
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Bibliografia | |
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- Vicari generali di sua Santità per la città di Roma e Distretto
- Vescovi di Spoleto
- Cardinali presbiteri di Santa Sabina
- Legati pontifici di Perugia e dell'Umbria
- Cardinali Camerlenghi
- Cardinali vescovi di Sabina-Poggio Mirteto
- Presbiteri italiani
- Presbiteri del XV secolo
- Italiani del XV secolo
- Presbiteri per nome
- Vescovi italiani del XV secolo
- Vescovi del XV secolo
- Vescovi per nome
- Concistoro 5 marzo 1460
- Cardinali italiani del XV secolo
- Cardinali del XV secolo
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- Cardinali creati da Pio II
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