Stanislao Osio

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Stanislao Osio
Cardinale
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al secolo {{{alsecolo}}}
battezzato
ERRORE in "fase canonizz"
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1561 STANISLAUS HOSIUS - HOSIO STANISLAO.jpg

Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 75 anni
Nascita Cracovia
5 maggio 1504
Morte Capranica
5 agosto 1579
Sepoltura Basilica di Santa Maria in Trastevere (Roma)
Appartenenza
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Vestizione [[{{{aVest}}}]]
Professione religiosa [[{{{aPR}}}]]
Ordinato diacono
Ordinazione presbiterale
Ordinazione presbiterale 1543
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Nominato vescovo 12 luglio 1549 da Paolo III
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Consacrazione vescovile Cracovia, 23 marzo 1550 dal vescovo Samuel Macieiowski
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Creazione
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Creazione
a Cardinale
26 febbraio 1561 da Pio IV (vedi)
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Cardinale per 18 anni, 5 mesi e 7 giorni
Cardinale elettore
Incarichi ricoperti
Eletto Antipapa {{{antipapa}}}
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Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Fine del
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(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
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Extra Anni di pontificato

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Successione apostolica

Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Canonizzazione [[{{{aS}}}]]
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Altre ricorrenze
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Nomi postumi
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Consorte

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Stanislao Osio, in polacco Stanisław Hozjusz (LA) Stanislai Hosii (Cracovia, 5 maggio 1504; † Capranica, 5 agosto 1579), è stato un cardinale e vescovo polacco.

Biografia

Nato a Cracovia, Polonia, di genitori tedeschi. Era il più giovane dei tre figli di Ulrich Hos, di Pforzheim, procuratore della città di Wilna al servizio del re polacco e di Anna, vedova del mercante Erhard Slaker. Gli altri fratelli erano Anna e Jan. Dopo la morte di Anna, Ulrich si sposò una seconda volta, con Barbara Gleywicz di Gliwice, ed ebbero tre figli, Ulrich, Brygida e Barbara. Era imparentato con Stanisław Józef Hosius, vescovo di Poznań (1433-1438). Il suo cognome è anche indicato come Hozjusz (in polacco); come Hozio; come Hozjus; come Hos e come Hosz.

Studiò all'Università di Cracovia, dove conseguì la laurea in lettere nel 1520, all'Università di Padova (scienze umane e teologia); all'Università di Bologna (lettere umanistiche sotto Romulo Amasio; e giurisprudenza sotto Ugo Buoncompagni, futuro papa Gregorio XIII; ottenne il dottorato in utroque iure, sia canonico che civile, l'8 giugno 1534. Parlava tedesco, polacco e latino.

Segretario privato e tutore dei nipoti di Piotr Tomicki, vescovo di Cracovia e vice cancelliere della Polonia; alla sua morte nel 1535, continuò come segretario del nuovo vice-cancelliere, Jan Choinski, vescovo di Płock; divenne segretario reale dopo la morte del vescovo Choinski nel 1538. Prevosto di Wielun e poi di Vislica. Canonico del capitolo della cattedrale di Frauenburg, 1538, canonico del capitolo della cattedrale di Cracovia, 1540. Canonico del capitolo della cattedrale di Sandomir, 1542.

Impostò fin dalla giovinezza la sua vita a severi costumi e con una costante attenzione ai poveri. Divenne presbitero nel 1543 nelle parrocchie di Golombie e Radlow nel 1546.

Episcopato

Il 12 luglio 1549 fu eletto vescovo di Diocesi di Chełmno per volontà del re Sigismondo II Augusto, di cui fu ambasciatore a Praga, Bruxelles e Gand. Fu consacrato il 16 marzo 1550 a Cracovia, da Samuel Macieiowski[1], vescovo di Cracovia. Nominato Inquisitore hæreticæ pravitati per fermare la diffusione delle dottrine protestanti nella diocesi di Pomesanien, il 25 luglio 1550. Vescovo postulato dal capitolo della cattedrale di Ermland, 2 marzo 1551; preconizzato, 11 maggio 1551.

Fu principe vescovo di Warmia nel 1551. Nel 1558 fu chiamato da Papa Paolo IV a Roma e divenne ben presto uno dei membri più influenti della Curia. Il Papa lo nominò legato pontificio alla corte imperiale di Vienna, per accordarsi con l'imperatore Ferdinando I per la riapertura del Concilio di Trento e per cercare di far convertire il principe Massimiliano di Boemia, figlio dell'imperatore, che si era convertito al protestantesimo; dopo alcuni mesi, la logica esposizione della fede cattolica e l'esempio edificante del cardinale produssero il ritorno del principe alla Fede cattolica.

Cardinalato

Fu elevato cardinale da Pio IV nel concistoro del 26 febbraio 1561, ricevette il cappello rosso e il titolo di San Lorenzo in Panisperna, l'8 agosto 1561; aveva rifiutato più volte la promozione e l'avrebbe rifiutata di nuovo, ma sia l'imperatore che il papa insistettero affinché l'accettasse.

Legato al Concilio di Trento, il 10 marzo 1561, difese attivamente l'autorità del papa e fu determinante per il successo finale del concilio; ottenne l'accettazione dei decreti conciliari alla Dieta di Parczow il 7 agosto 1564; promulgò i decreti tridentini nella sua diocesi nell'agosto 1565. Optò per il titolo di San Pancrazio il 31 agosto 1562. e poi per il titolo di Santa Sabina, il 4 settembre 1565. Optò per il titolo di San Teodoro il 7 settembre 1565.

Non partecipò al conclave del 1565-1566, che aveva eletto papa Pio V, ma si rivelò una delle personalità più influenti delconclave del 1572 che elesse papa Gregorio XIII. Legato a latere in Polonia, nel dicembre 1566, ambasciatore di Polonia presso la Santa Sede nel 1569. Ha promosso attivamente gli sforzi del papa per restaurare la Chiesa in Inghilterra e Svezia. Optò per il titolo di Santa Prisca il 10 febbraio 1570 e poi per quello di Sant' Anastasia il 9 giugno 1570. Optò per il titolo di San Clemente il 3 luglio 1570.

Camerlengo del Sacro Collegio cardinalizio dal 18 maggio 1571 al 23 gennaio 1572. Partecipò al conclave del 1572 che elesse papa Gregorio XIII. Membro della nuova Congregatio Germanica nel 1572, Gran penitenziere dall'8 gennaio 1574 fino alla morte. Optò per il titolo di San Pietro in Vincoli il 9 luglio 1578 e per il titolo di Santa Maria in Trastevere il 3 ottobre 1578.

Fu controversista famoso: la sua Confessio fidei christianae catholicae[2]giunse alla trentesima edizione ancora vivente l'autore. Nel De sacro vernaculo legendo pubblicato nel 1558 argomentò la sua contrarietà all'uso delle lingue volgari nella liturgia.

Morte

Morto il 5 agosto 1579 a Capranica, diocesi di Sutri, presso Roma. Sepolto nella chiesa di S. Maria in Trastevere di Roma.

Beatificazione

Il processo diocesano per la sua beatificazione è iniziato il 5 agosto 2006 nell'arcidiocesi di Warmia, Polonia; il postulatore della causa di beatificazione è padre Jan Górny.

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo di Chełmno Successore: BishopCoA PioM.svg
Tiedeman Giese
1538 - 1549
1549 - 1551 Jan Lubodzieski
1551 - 1562
I
II
III
IV
V
VI
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VIII
IX
X
con
con
Tiedeman Giese
1538 - 1549
{{{data}}} Jan Lubodzieski
1551 - 1562
Predecessore: Arcivescovo di Varmia Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
Tiedeman Giese
1549 - 1550
1551 - 1579 Marcin Kromer
1579 - 1589
I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Tiedeman Giese
1549 - 1550
{{{data}}} Marcin Kromer
1579 - 1589
Predecessore: Nunzio apostolico per il Sacro Romano Impero Successore: Flag of the Vatican City.svg
Pierre Van Der Worst 17 marzo 1560-22 marzo 1561 Zaccaria Delfino I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Pierre Van Der Worst {{{data}}} Zaccaria Delfino
Predecessore: Cardinale presbitero di San Lorenzo in Panisperna Successore: CardinalCoA PioM.svg
vacante
dal 1528
1561 - 1562 vacante
fino al 1565
I
II
III
IV
V
VI
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VIII
IX
X
con
con
vacante
dal 1528
{{{data}}} vacante
fino al 1565
Predecessore: Cardinale presbitero di San Pancrazio fuori le mura Successore: CardinalCoA PioM.svg
Bernardo Navagero
1562
1562 - 1565 Simone Pasqua
1565
I
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con
Bernardo Navagero
1562
{{{data}}} Simone Pasqua
1565
Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Sabina Successore: CardinalCoA PioM.svg
Simone Pasqua
1565
1565 Benedetto Lomellini
1565 - 1579
I
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con
con
Simone Pasqua
1565
{{{data}}} Benedetto Lomellini
1565 - 1579
Predecessore: Cardinale presbitero pro hac vice di San Teodoro Successore: CardinalCoA PioM.svg
Tolomeo Gallio
15 maggio - 6 settembre 1565
pro illa vice
1565 - 1570
pro illa vice
Giulio Acquaviva d'Aragona
1570 - 1574
I
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III
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con
con
Tolomeo Gallio
15 maggio - 6 settembre 1565
pro illa vice
{{{data}}} Giulio Acquaviva d'Aragona
1570 - 1574
Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Prisca Successore: CardinalCoA PioM.svg
Antoine Perrenot de Granvelle
1568 - 1570
1570 Girolamo da Correggio
1570
I
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IV
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IX
X
con
con
Antoine Perrenot de Granvelle
1568 - 1570
{{{data}}} Girolamo da Correggio
1570
Predecessore: Cardinale presbitero di Sant'Anastasia Successore: CardinalCoA PioM.svg
Antoine Perrenot de Granvella
1570
1570 Girolamo da Correggio
1570 - 1572
I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Antoine Perrenot de Granvella
1570
{{{data}}} Girolamo da Correggio
1570 - 1572
Predecessore: Camerlengo del Collegio Cardinalizio Successore: CardinalCoA PioM.svg
Antoine Perrenot de Granvelle
1570 - 1571
1571 - 1572 Francisco Pacheco de Toledo
1572 - 1573
I
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V
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VIII
IX
X
con
con
Antoine Perrenot de Granvelle
1570 - 1571
{{{data}}} Francisco Pacheco de Toledo
1572 - 1573
Predecessore: Penitenziere Maggiore Successore: Emblem Holy See.svg
Giovanni Aldobrandini 8 gennaio 1574-5 agosto 1579 Filippo Boncompagni I
II
III
IV
V
VI
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VIII
IX
X
con
con
Giovanni Aldobrandini {{{data}}} Filippo Boncompagni
Predecessore: Cardinale presbitero di San Clemente Successore: CardinalCoA PioM.svg
Giovanni Antonio Serbelloni
1570
1570 - 1578 Giovanni Francesco Gambara
1578 - 1579
I
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con
con
Giovanni Antonio Serbelloni
1570
{{{data}}} Giovanni Francesco Gambara
1578 - 1579
Predecessore: Cardinale presbitero di San Pietro in Vincoli Successore: CardinalCoA PioM.svg
Antoine Perrenot de Granvelle
1570 - 1578
1578 Marco Sittico Altemps
1578 - 1579
I
II
III
IV
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VII
VIII
IX
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con
con
Antoine Perrenot de Granvelle
1570 - 1578
{{{data}}} Marco Sittico Altemps
1578 - 1579
Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Maria in Trastevere Successore: CardinalCoA PioM.svg
Antoine Perrenot de Granvelle
1578
1578 - 1579 Giovanni Francesco Gambara
1579 - 1580
I
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VII
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X
con
con
Antoine Perrenot de Granvelle
1578
{{{data}}} Giovanni Francesco Gambara
1579 - 1580
Note
  1. cfr. Bishop Samuel Maciejowski su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-02-2023
  2. (LA) Stanislai Hosii, Opera omnia nunc novis su google.it
Bibliografia
Collegamenti esterni