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Mario Mocenni (Montefiascone, 22 gennaio 1823; † Città del Vaticano, 14 novembre 1904) è stato un arcivescovo, cardinale e nunzio apostolico italiano.
Biografia
Nacque a Montefiascone, diocesi di Montefiascone nella Delegazione apostolica di Viterbo dello Stato pontificio, in una famiglia di origine borghese.
Formazione e ministero sacerdotale
Ordinato presbitero il 20 dicembre 1845, proseguì gli studi presso l'Università di Roma dove si laureò in teologia; al termine esercitò il ministero come canonico della cattedrale di Viterbo e professore del seminario diocesano per dodici anni. Fu nominato cameriere segreto soprannumerario da Pio IX.
Ministero episcopale e attività diplomatica
Dopo aver svolto l'attività di uditore della Nunziatura apostolica in Austria,
Pio IX lo nominò in partibus infidelium arcivescovo titolare di Eliopoli di Fenicia il 24 luglio 1877; fu consacrato il 12 agosto seguente nella cappella del Pontificio Ateneo Urbaniano "De Propaganda fide" a Roma dal Cardinale Alessandro Franchi, assistito dall'arcivescovo titolare di Mira Angelo Bianchi, segretario della Sacra Congregazione dei Vescovi e Regolari e dal vescovo titolare di Amata, Francesco Folicaldi[1] canonico della Basilica Vaticana.
Fu nominato a rappresentare la Santa Sede in numerose sedi pontificie in America Latina.
Nel 1882 rientrò a Roma come Segretario della Cifra e al servizio della Segreteria di Stato della Santa Sede con l'incarico di sostituto per gli Affari Generali. Dal 30 gennaio dell'anno seguente, fu anche consultore della sacra congregazione dell'Inquisizione e ricoprì altri importanti incarichi di Curia. Ebbe un ruolo centrale nella mediazione durante alcune fasi critiche nelle relazioni con Berlino; nel 1887 fu impegnato nel tentativo di conciliazione col Regno Sabaudo.
Cardinalato
Venne creato cardinale da Leone XIII nel concistoro del 16 gennaio 1893; ricevette il cappello rosso e il titolo di San Bartolomeo all'Isola tre giorni dopo. Divenne presidente dell'Amministrazione dei Beni della Santa Sede. Tenne trattative segrete con il governo del Regno d'Italia in merito alla nomina del Patriarcato di Venezia, Giuseppe Sarto, futuro papa Pio X. Il 18 maggio 1894 optò per la sede suburbicaria di Sabina, alla quale fu unito il titolo di abate perpetuo di Farfa. Partecipò al conclave del 1903 che elesse papa Pio X.
Morte
Morì nel suo appartamento nel Palazzo Apostolico in Vaticano il 14 novembre 1904 all'età di 81 anni. Fu esposto nella chiesa di Santa Maria in Transpontina dove si svolsero i funerali il 17 novembre. Venne sepolto nella cappella della Sacra Congregazione di Propaganda Fide nel Cimitero del Verano a Roma.
Genealogia episcopale
Successione degli incarichi
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Note |
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Bibliografia |
- (FR) Jean LeBlanc, Dictionnaire biographique des cardinaux du XIX siècle - contribution à l'histoire du Sacré Collège sous les pontificats de Pie VII, Léon XII, Pie VIII, Grégoire XVI, Pie IX et Léon XIII, 1800-1903, Wilson & Lafleur, Montréal, 2007. (Collection Gratianus. Série instruments de recherche), p. 645-647
- Remigium Ritzler, Sefrin Pirminum, Hierarchia Catholica Medii et Recentioris Aevi, vol. VIII (1846-1903), Typis et Sumptibus Domus Editorialis "Il Messaggero di Sant'Antonio" presso Basilica Sant'Antonio, Padova, 1979, pp 36, 45, 46, 301
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Voci correlate |
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Collegamenti esterni |
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