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Serafino Vannutelli (Genazzano, 26 novembre 1834; † Roma, 19 agosto 1915) è stato un cardinale, arcivescovo e nunzio apostolico italiano, Camerlengo e Decano del Collegio cardinalizio.
Biografia
Nacque a Genazzano nella diocesi di Palestrina. Ricevette il sacramento della Cresima il 25 settembre 1842. Era fratello del cardinale Vincenzo Vannutelli; suo cugino Napoleone Alessandro Cesare Vannutelli (1841-1900), divenne frate domenicano col nome di Vincenzo.
Formazione e ministero sacerdotale
Terminati gli studi nel seminario di Palestrina, approfondì le materie umanistiche a Roma al Collegio Capranica e al Collegio Romano, conseguendo il dottorato in filosofia il 5 settembre 1855, in teologia l'8 settembre 1859, in utroque iure, sia diritto canonico che civile. Ricevette le insegne del clero il 14 novembre 1848, gli ordini minori il 6 e 7 giugno 1857, il suddiaconato il 23 aprile 1859 e il diaconato il 2 giugno 1860. Fu ordinato presbitero il 22 dicembre 1860 dal cardinale vescovo di Albano Costantino Patrizi Naro, Vicario di Sua santità per la diocesi di Roma. Beneficiario della basilica patriarcale vaticana, insegnò teologia al Seminario Vaticano. Divenne Uditore nella Nunziatura apostolica in Messico nel 1864; tornato a Roma dopo la caduta dell'imperatore Massimiliano I nel 1867, fu trasferito come revisore dei conti presso la Nunziatura apostolica per la Baviera .
Ministero episcopale e attività diplomatica
Eletto arcivescovo titolare di Nicea da Pio IX il 25 giugno 1869. consacrato il 18 luglio seguente a Roma nella Chiesa di Sant'Andrea al Quirinale dal cardinale Sottodecano del Collegio cardinalizio Costantino Patrizi Naro, coadiuvato dall'arcivescovo di Osimo Salvatore Nobile Vitelleschi[1], e da Pelagio Labastida[2], arcivescovo del Messico. Delegato Apostolico fin numerosi paesi dell'America latina. Tornato in Europa fu Nunzio apostolico in Belgio dal 1875 al 1880 e in Austria presso l'Impero Austro-Ungarico dal 1880 al 1887 quando venne decorato con la Gran Croce dell'Ordine Austriaco di "Sankt Stefan".
Cardinalato
Fu creato cardinale presbitero da Leone XIII nel concistoro del 14 marzo 1887 ricevendo il cappello rosso e il titolo di Cardinale presbitero di Santa Sabina il 26 maggio dello stesso anno. Nominato prefetto della Congregazione per le indulgenze e le sacre reliquie il 13 febbraio 1888, optò per il titolo di San Girolamo dei Croati il 11 febbraio dell'anno seguente. Ricoprì l'incarico di Segretario dei memoriali dal 14 marzo 1889 e fu Camerlengo del Collegio cardinalizio dal 1º giugno 1891 fino all'11 luglio 1892. Venne nominato Segretario dei brevi apostolici il 28 gennaio 1892 e arcivescovo di Bologna il 16 gennaio 1893 fino al 12 giugno seguente quando optò per l'ordine dei cardinali vescovi e la sede suburbicaria di Frascati.
Al contempo ricoprì le massime cariche presso la Congregazione dell'Indice dei libri proibiti fino al 1º ottobre 1896; la Congregazione per i Vescovi e i Regolari dal 1º ottobre 1896 al 20 novembre 1899; la Penitenzieria Apostolica dal 20 novembre 1899 al 19 agosto 1915; la Sacra Congregazione della Romana e Universale Inquisizione dal 16 gennaio 1903 al 31 dicembre 1908. Nominato il 22 giugno 1903 sottodecano del Collegio cardinalizio, optò per la sede suburbicaria di Porto e Santa Rufina e partecipò al conclave del 1903 che elesse papa Pio X. Il 7 dicembre 1913 divenne Decano del Collegio cardinalizio e il 25 maggio 1914 optò per la Sede suburbicaria di Ostia, propria del decano del Sacro Collegio, che si aggiunse alla sua sede di Porto e Santa Rufina. Al contempo venne nominato prefetto della Congregazione del cerimoniale; in tale veste partecipò e diresse il conclave del 1914 che elesse papa Benedetto XV.
Morte
Morì a Roma all'età di 80 anni, giovedì 19 agosto 1915 alle ore 1:00, dopo aver piamente ricevuto i santi sacramenti. Fu esposto nel suo appartamento di Roma a Palazzo Sachetti in via Giulia. I funerali si svolsero sabato 21 agosto, alle ore 10:30, nella chiesa di San Giovanni dei Fiorentini. Il rito funebre venne celebrato da Domenico Mannaioli[3], vescovo titolare di Pomaria. L'assoluzione finale è stata impartita dal cardinale Francesco di Paola Cassetta[4], vescovo di Frascati, sottodecano del Sacro Collegio cardinalizio. Oltre a suo fratello, il cardinale Vincenzo Vannutelli con altri membri della famiglia, erano presenti i cardinali Pietro Gasparri, Diomede Falconio, Girolamo Maria Gotti[5], O.C.D., Rafael Merry del Val, Antonio Vico, Gennaro Granito Pignatelli di Belmonte, Domenico Serafini, Francesco Salesio Della Volpe, Gaetano Bisleti, Louis Billot[6], S.J. e Michele Lega; c'erano anche numerosi arcivescovi, vescovi, sacerdoti e religiosi, oltre a membri del corpo diplomatico e della nobiltà romana. Le sue spoglie furono sepolte nella cappella della Sacra Congregazione di Propaganda Fide nel Cimitero del Verano a Roma.
Genealogia episcopale
Successione degli incarichi
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Note |
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Bibliografia |
- (FR) Charles Daniel, Paul-Marie Baumgarten; Antoine de Waal, Rome le chef suprême l'organisation et l'administration centrale de l'église, Plon, Paris, 1900, pp. 133-135
- Giuseppe De Marchi, Le nunziature apostoliche dal 1800 al 1956. - Pref. di Antonio Samoré, Edizioni di Storia e letteratura, Roma, 1957, pp. 48, 63, 111
- Jose Restrepo Posada, Galería de representantes de la Santa Sede en Colombia, Revista de la Academia Colombiana de la Historia Eclesiástica, V (Gennaio-Giugno, 1970), pp. 212-213
- L'Osservatore Romano [electronic resource], L'Osservatore Romano, LV, n. 229 (20 agosto 1915), p. 2; LV, n. 230 (21 agosto 1915), p. 2; LV, n. 231 (22 agosto 1915), p. 3, Città del Vaticano
- Remigium Ritzler, Sefrin Pirminum, Hierarchia Catholica Medii et Recentioris Aevi, vol. VIII (1846-1903), Typis et Sumptibus Domus Editorialis "Il Messaggero di Sant'Antonio" presso Basilica Sant'Antonio, Padova, 1979, pp 33, 44, 45, 48, 411
- Donato Squicciarini, Nunzi apostolici a Vienna, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 1998, pp. 225-228
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Voci correlate |
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Collegamenti esterni |
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