Stefano Borgia
Stefano Borgia Cardinale | |
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Età alla morte | 72 anni |
Nascita | Velletri 3 dicembre 1731 |
Morte | Lione 23 novembre 1804 |
Sepoltura | Basilica Cattedrale di San Clemente (Velletri) |
Ordinazione presbiterale | 25 marzo 1765 |
Creato Cardinale |
30 marzo 1789 da Pio VI (vedi) |
Cardinale per | 15 anni, 7 mesi e 24 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Stefano Borgia (Velletri, 3 dicembre 1731; † Lione, 23 novembre 1804) è stato un cardinale e storico italiano.
Cenni biografici
Nacque a Velletri, primo dei cinque figli di Camillo Borgia e di Maddalena nata Gagliardi. Fu battezzato nella basilica cattedrale di Velletri. Dal 1740 si occupò della sua formazione lo zio Alessandro Borgia Ch, arcivescovo di Fermo, che rafforzò in lui l'inclinazione per le ricerche storiche.
Formazione e attività prelatizia
Licenziatosi in filosofia nel 1750, rivolse inizialmente i suoi interessi verso l'antiquaria, divenendo membro dell'Accademia etrusca di Cortona e dell'Accademia Colombaria di Firenze.
Nel 1751 divenne membro dell'Accademia di Fermo. Nel 1752 con una Apologia del pontificato di Benedetto X, pubblicata a Modena, conseguì la laurea in teologia. Nel 1756 si trasferì a Roma dove si addottorò nel 1757 alla Sapienza in diritto canonico, intraprendendo la carriera prelatizia.
Già referendario delle due Segnature, il 25 novembre 1758 fu nominato da papa Clemente XIII delegato apostolico di Benevento che resse dal 1759 al 1764. Durante questi anni raccolse il materiale erudito per i tre volumi delle Memorie istoriche della pontificia città di Benevento dal secolo VIII al secolo XVIII con dedica al pontefice.
Rientrato a Roma nel 1764, fu nominato segretario della Congregazione delle Indulgenze, il 25 marzo 1765 ricevette l'ordinazione presbiterale. Nel 1770 il nuovo pontefice Clemente XIV lo volle segretario di Propaganda Fide.
In questo nuovo incarico si adoperò per la riorganizzazione del lavoro della congregazione, preoccupandosi di favorire, anche a proprie spese, la formazione nelle terre di missione di un clero autoctono. I vasti rapporti internazionali della congregazione gli permisero di acquistare per le sue raccolte, che riunì in un museo a Velletri, pezzi esotici, soprattutto orientali, la maggior parte dei quali era costituita da medaglie; numerosi erano però anche i manoscritti copti, di cui i frammenti manoscritti di una Bibbia onciale in greco e sahidico datato al V secolo, presero il suo nome Codex Borgianus.[1]
Il 3 settembre 1773 presentò a Clemente XIV una relazione sullo stato delle missioni, Notizie e luoghi di missioni, protestando poco dopo contro l'esecuzione immediata del decreto di scioglimento della Compagnia di Gesù Dominus ac Redemptor nei territori di missione, temendone gravi impedimenti all'attività di apostolato. Nonostante l'immediata esecuzione del decreto agli ex gesuiti fu concesso di proseguire nella loro missione come preti secolari. Quando la Congregazione di Propaganda nominò, il 9 agosto 1778, il vescovo russo bianco Stanislaw Jan Siestrzencewicz Bohusz delegato apostolico e visitatore per tre anni della Chiesa cattolica russa, vi fu una violenta reazione dei governi borbonici, dato che il vescovo aprì a Polock un collegio di Gesuiti permettendo così la sopravvivenza della Compagnia in Russia.
Il prelato dovette giustificarsi presso il papa. Ma, in verità, egli non era certamente un filo-gesuita, come lo accusavano alcuni scritti satirici: anzi, animato da un grande fervore religioso, intrattenne amichevoli rapporti con numerosi simpatizzanti romani di Port-Royal frequentando per vari anni le riunioni della Chiesa Nuova (ossia la chiesa di Santa Maria in Vallicella). Inoltre fu a lungo amico e collaboratore, sia pure per ragioni scientifiche, dell'abate Giovanni Cristofano Amaduzzi, sovrintendente della tipografia di Propaganda Fide.
In seguito si schierò in favore degli interessi, anche temporali, della Santa Sede. Utilizzando il materiale storico già raccolto a Benevento e completati con approfondimenti presso gli archivi vaticani, il Borgia fu in grado di difendere brillantemente le rivendicazioni pontificie, nella secolare controversia tra la Curia romana e il Regno di Napoli per il possesso della delegazione apostolica di Benevento, nei tre libri della Breve istoria del dominio temporale della Santa Sede nel Regno delle due Sicilie, pubblicata anonima a Roma nel 1788, in due volumi. Precedentemente aveva già presentato al cardinale segretario di stato di Pio VI, Ignazio-Gaetano Boncompagni-Ludovisi, una dissertazione manoscritta sulla sovranità pontificia su Pontecorvo, forse utilizzata nelle trattative col governo napoletano condotte dallo stesso cardinale, il quale nell'ottobre del 1787 si era recato in forma non ufficiale nel Regno.
Cardinalato
Nel Concistoro del 30 marzo 1789 fu creato da Pio VI cardinale presbitero di san Clemente, che gli affidò in particolare la sorveglianza degli orfanotrofi.
Quando i rapporti tra lo Stato pontificio e la Francia rivoluzionaria si fecero tesi, il cardinale Borgia fece parte della Congregazione di Stato che condivideva, sia pure con funzioni consultive, dal 30 settembre 1792 con il pontefice e il Cardinale Segretario di Stato la responsabilità delle più importanti decisioni di politica estera. Prefetto della Congregazione dell'Indice dal 1796, dopo l'armistizio di Bologna del giugno di quell'anno, egli si mostrò tra i più intransigenti oppositori di una pace con i Francesi che compromettesse sul piano religioso le prerogative della Santa Sede.
Nel conclave di Venezia il cardinale Borgia, sostenuto dal partito Bellisomi, fu tra i papabili, ma forse per la sua fama di intransigente non riuscì a raccogliere i voti della maggioranza. Il neoeletto Pio VII lo confermò nella carica di prefetto dell'Indice e nel 1801 lo mise alla testa della Congregazione economica. Nel 1802 fu nominato prefetto di Propaganda Fide. Fu prescelto con altri cardinali ad accompagnare Pio VII a Parigi per l'incoronazione imperiale di Napoleone.
Morte
Durante il viaggio verso Parigi morì a Lione il 23 novembre 1804, pochi giorni prima dell'incoronazione di Napoleone. I funerali si tennero nella cattedrale lionese dove fu sepolto. Il 13 febbraio 2002 la salma fu traslata a Velletri, nella cui cattedrale si tenne una messa di suffragio celebrata dal vescovo Andrea Maria Erba e dal segretario dell'arcidiocesi di Lione. Oggi riposa nella Basilica Cattedrale di San Clemente di Velletri, nella cappella della Visitazione, anticamente appartenuta alla famiglia Borgia e oggi dedicata a san Vincenzo de' Paoli.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Segretario di Propaganda Fide | Successore: | |
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Bartolomeo Ruspoli (1724 - 1728) |
1770 - 30 marzo 1789 | Antonio Felice Zondadari |
Predecessore: | Cardinale presbitero di san Clemente | Successore: | |
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Francesco Carafa della Spina di Traetto | 3 agosto 1789 - 23 novembre 1804 | Benedetto Naro |
Predecessore: | Camerlengo del Collegio Cardinalizio | Successore: | |
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Ignazio Busca | 27 febbraio 1792 - 1793 | Tommaso Antici |
Predecessore: | Pro-Prefetto della Congregazione di Propaganda Fide | Successore: | |
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Luigi Capponi (27.10.1645 - 1653) |
25 maggio 1798 - 27 settembre 1800 | Antonio Dugnani (31.10.1804 - 16.05.1805) |
Predecessore: | Prefetto della Congregazione dell'Indice | Successore: | |
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Hyacinthe Sigismond Gerdil, B. | 1801 - 16 agosto 1802 | Leonardo Antonelli |
Predecessore: | Prefetto della Congregazione di Propaganda Fide | Successore: | |
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Hyacinthe Sigismond Gerdil, B. | 16 agosto 1802 - 23 novembre 1804 | Michele Di Pietro |
Note | |
Bibliografia | |
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- Segretari della Congregazione di Propaganda Fide
- Cardinali presbiteri di San Clemente
- Cardinali Camerlenghi
- Prefetti della Congregazione di Propaganda Fide
- Prefetti della Congregazione dell'Indice
- Presbiteri ordinati nel 1765
- Presbiteri italiani
- Presbiteri del XVIII secolo
- Italiani del XVIII secolo
- Presbiteri per nome
- Concistoro 30 marzo 1789
- Cardinali italiani del XVIII secolo
- Cardinali del XVIII secolo
- Cardinali per nome
- Cardinali creati da Pio VI
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