Da Cathopedia, l'enciclopedia cattolica.
Paolo Polidori (Jesi, 4 gennaio 1778; † Agnano, 23 aprile 1847) è stato un cardinale e arcivescovo italiano.
Cenni biografici
Nacque a Jesi, in una ricca famiglia borghese. Era figlio di Giuseppe (1730-1783), medico, originario di Cagli e della moglie Camilla Vici (1737-1803), figlia dell'architetto Arcangelo Vici. Tra i suoi fratelli c'erano Luigi Eustachio, canonico a Milano e bibliotecario all'Ambrosiana e Arcangelo (Ch), vescovo di Foligno (1834-1843). Il padre morì quando Paolo aveva cinque anni.
Formazione e attività prelatizia
Dopo gli studi accademici presso l'Università di Perugia, nel 1797 raggiunse Roma ed entrò in prelatura. Fu ordinato sacerdote nel 1800 e dal 1803 al 1806 fu vicario generale a Viterbo. Fu poi assistente di studio del cardinale Leonardo Antonelli, gran penitenziario e prefetto della Segnatura Apostolica. Quando i francesi occuparono Roma fu arrestato e deportato a Milano; liberato, cercò rifugio a Loreto fino alla seconda restaurazione nel 1814.
Divenne amministratore per il cardinale Alessandro Mattei delle sede suburbicaria di Velletri. Fu segretariato per i brevi ai principi e per le lettere latine. Nel 1823 assunse il segretariato della Congregazione Concistoriale e del Collegio Cardinalizio. Fu segretario nel conclave del 1829 e del conclave del 1830-1831 e Pro-segretario di Stato per un breve periodo nel febbraio del 1831. Nel 1833 fu ascritto come prelato della Congregazione di Loreto.
Cardinalato
Fu creato cardinale da papa Gregorio XVI nel concistoro del 23 giugno 1834. Tre giorni dopo ricevette il cappello rosso e il 1º agosto seguente il titolo presbiterale di sant'Eusebio. Fu ascritto a importanti congregazioni della Curia Romana e di alcune congregazioni particolari come la Congregazione per il ristabilimento dell'Ordine Benedettino in Francia, istituita il 9 luglio 1837 e la Congregazione per la Cina del 17 novembre 1840. Nel 1834 fu nominato prefetto della C.S.C. Della Disciplina Religiosa e nel 1840 pro-prefetto della C.S.C. Del Concilio tridentino, per divenirne prefetto nel 1841, carica che ricoprì sino alla morte. Il titolo di sant'Eusebio fu soppresso con la bolla apostolica di papa Gregorio XVI dell'8 giugno 1839 e trasferito nella chiesa dei santi Andrea e Gregorio al Monte Celio e assegnato al cardinale Ambrogio Bianchi, O.S.B.Cam.. Ma fu solo il 12 luglio 1841 che il cardinale Polidori optò per il titolo di santa Prassede. Fu anche dal 1842 e, sino alla morte, abate commendatario dell'Abbazia territoriale di Subiaco.
Episcopato
Papa Gregorio XVI lo elesse arcivescovo titolare di Tarso l' 11 febbraio di quell'anno, presso la basilica patriarcale vaticana.
Fu consacrato dallo stesso pontefice, coadiuvato dal cardinale Costantino Patrizi Naro, vicario generale di Sua Santità per la Città di Roma e dal cardinale Gabriele Ferretti, prefetto della C.S. Delle Indulgenze e delle Reliquie. Partecipò al conclave del 1846, che elesse papa il cardinale Giovanni Maria Mastai Ferretti, vescovo di Imola, che assunse il nome di Pio IX.
Morte
Morì a Roma il 23 aprile 1847, dopo una lunga malattia. La salma fu esposta e sepolta, secondo la sua volontà, nella chiesa romana di Sant'Ignazio di Loyola in Campo Marzio; papa Pio IX partecipò ai suoi funerali.
Genealogia episcopale
Successone degli incarichi