Diocesi di Saluzzo

Da Cathopedia, l'enciclopedia cattolica.
100%Decrease text sizeStandard text sizeIncrease text size
Share/Save/Bookmark
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Diocesi di Saluzzo
Dioecesis Salutiarum
Chiesa latina
Duomo di Saluzzo Maria Vergine Assunta.jpg
vescovo Cristiano Bodo
Sede Saluzzo
Suffraganea
dell'arcidiocesi di Torino
Regione ecclesiastica Piemonte
Saluzzo vicariati.png
Mappa della diocesi
Provincia italiana di Cuneo
Collocazione geografica della diocesi
Nazione bandiera Italia
Vicario Giuseppe Dalmasso
Vescovi emeriti: Giuseppe Guerrini
Parrocchie 91
Sacerdoti 102 di cui 91 secolari e 11 regolari
890 battezzati per sacerdote
25 religiosi 42 religiose 9 diaconi
98.230 abitanti in 1.815 km²
90.800 battezzati (92,4% del totale)
Eretta 29 ottobre 1511
Rito romano
Indirizzo

Corso Piemonte 56, 12037 Saluzzo [Cuneo], Italia

tel. +39017542360 fax. 0175.24.88.55 @
Collegamenti esterni
Sito ufficiale
Dati online 2018 (gc ch)
Dati dal sito web della CEI
Collegamenti interni
Chiesa cattolica in Italia
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica


La diocesi di Saluzzo (in latino: Dioecesis Salutiarum) è una sede della Chiesa cattolica suffraganea dell'arcidiocesi di Torino appartenente alla regione ecclesiastica Piemonte. Nel 2017 contava 90.800 battezzati su 98.230 abitanti. È attualmente retta dal vescovo Cristiano Bodo.

Territorio

La diocesi comprende la parte settentrionale della provincia di Cuneo.

Sede vescovile è la città di Saluzzo, dove si trova la Cattedrale di Maria Vergine Assunta.

Il territorio è suddiviso in 91 parrocchie.

Storia

La diocesi è stata eretta il 29 ottobre 1511, ricavandone il territorio dalla diocesi di Torino per 55 parrocchie, dalla diocesi di Alba per 10 parrocchie e dalla diocesi di Asti per 4 parrocchie. Originariamente era immediatamente soggetta alla Santa Sede.

Il seminario diocesano è stato istituito il 30 ottobre 1629. Nello stesso periodo il vescovo Marenco affrontò il problema dei valdesi, diffusi nelle alte vallate, con l'aiuto dei padri cappuccini. Nel 1633 passò parecchie settimane a Paesana nel tentativo di far ravvedere gli eretici. Il suo impegno ebbe buon esito, tanto che nel gennaio 1634 una solenne processione celebrava la raggiunta unità religiosa.

Alla fine del XVII secolo il vescovo Lepori si distinse per la sua severità. In primo luogo volle ristabilire la disciplina nelle celebrazioni liturgiche parrocchiale e riaffermare la disciplina del clero. Richiese alla Sacra Congregazione dei Riti un decreto contro il culto di Giovanni Giovenale Ancina, che era già diffuso fra il popolo. Rigorosissimi e apertamente discriminatori i suoi decreti contro gli ebrei del 1673: si vietava ai cristiani ogni familiarità con gli ebrei, al punto di dover evitare persino i medici ebrei. Inoltre agli ebrei era imposto di portare sugli abiti un contrassegno ed erano esclusi dalle cariche politiche.

Dopo il 1686, quando fu revocato l'Editto di Nantes, gli ugonotti francesi trovarono rifugio nelle alte valli della diocesi e Vittorio Amedeo II, per ragioni soprattutto diplomatiche, li imprigionò nelle carceri di Saluzzo.

Il 9 dicembre 1798 il re si rifugiò in Sardegna e il 15 febbraio 1799 tutto il Piemonte diventava un dipartimento francese. Per Saluzzo cominciava un periodo di storia giacobina e repubblicana. Il palazzo del collegio dei gesuiti diventò sede del municipio; il vescovado fu adibito a deposito d'armi e munizioni; più tardi le stanze furono usate per balli a spese del comune.

Chiese e conventi furono adibiti ad uso profano. Napoleone Bonaparte nominò sottoprefetto l'ex canonico Bressy da Marmora. Nel 1802, Bressy soppresse i conventi di S. Bernardino, di S. Domenico, di S. Nicola, di S. Agostino, dei Cappuccini, dei monasteri di S.ta Chiara, di S.ta Maria della Stella (di Rifreddo) e dell'Annunziata.

Nel 1803 la diocesi di Saluzzo entrò a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Torino.

Nel 1805 la diocesi di Pinerolo fu soppressa e il suo territorio aggregato a quello della diocesi di Saluzzo fino al 17 luglio 1817, quando la sede di Pinerolo fu ristabilita.

Nel 1848, dopo la morte del re Carlo Alberto, i vescovi subalpini, in seguito all'usurpazione dei diritti ecclesiastici da parte del governo, deliberarono di riunirsi in un congresso, che visto l'esilio del metropolita Luigi Fransoni si svolse nella villa del vescovo di Saluzzo a Villanovetta. Vi si trattarono i problemi della censura ecclesiastica su Bibbie e catechismi, dell'insegnamento religioso e delle scuole cattoliche, dell'anagrafe parrocchiale, della disciplina ecclesiastica e della buona stampa.

Cronotassi dei vescovi

Personalità legate alla diocesi

  • Cesare Maero, sacerdote[1]

Statistiche

La diocesi al termine dell'anno 2017 su una popolazione di 98.230 persone contava 90.800 battezzati, corrispondenti al 92,4% del totale.

Fonti
Bibliografia
  • Giovanni Gisolo, "Ricordatevi dei Vostri Pastori", Revello, 2000
Note
  1. [1] Sito Quirinale visto 28 marzo 2010
Voci correlate
Collegamenti esterni