Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso (Roma)

Da Cathopedia, l'enciclopedia cattolica.
100%Decrease text sizeStandard text sizeIncrease text size
Share/Save/Bookmark
(Reindirizzamento da Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambig-dark.svg
Nota di disambigua - Se stai cercando altri significati del nome Ambrogio, vedi Ambrogio (disambigua).
Disambig-dark.svg
Nota di disambigua - Se stai cercando altri significati del nome Carlo, vedi Carlo (disambigua).
1leftarrow.png Voce principale: Chiese di Roma.
Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso
Roma Basilica SS.Ambrogio+Carlo-alCorso.png
Roma, Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso
Stato bandiera Italia
Regione bandiera Lazio
Regione ecclesiastica
Regione ecclesiastica Lazio
Provincia Roma
Comune Stemma Roma
Diocesi Roma
Vicariatus Urbis
Religione Cattolica
Indirizzo Via del Corso, 437
00186 Roma (RM)
Telefono +39 06 68805941;
+39 06 68192527
Fax +39 06 68281040
Posta elettronica s.carlo.rm@rosmini.it
Sito web Sito ufficiale
Proprietà Arciconfraternita dei SS. Ambrogio e Carlo
Oggetto tipo Chiesa
Oggetto qualificazione Basilicale
Dedicazione Sant'Ambrogio di Milano
San Carlo Borromeo
Sigla Ordine qualificante I.C.
Sigla Ordine reggente I.C.
Fondatore Confraternita dei Lombardi
Data fondazione 1513-1520
Architetti Onorio Longhi (progettista)
Francesco Borromini (breve intervento)
Martino Longhi il Giovane (prosecuzione dei lavori)
Pietro da Cortona (tribuna, cupola e apparato decorativo interno)
Gian Battista Menicucci (facciata)
Mario da Canepina (facciata)
Stile architettonico Barocco
Inizio della costruzione 1612
Completamento 1684
Strutture preesistenti Chiesa di San Nicola de Tufis
Pianta croce latina
Altezza Massima 70
Larghezza Massima 54
Lunghezza Massima 72
Coordinate geografiche
41°54′19″N 12°28′41″E / 41.905378, 12.478075 Stemma Roma
Mappa di localizzazione New: Roma
Basilica dei SS. Ambrogio e Carlo
Basilica dei SS. Ambrogio e Carlo
Basilica di S. Pietro
Basilica di S. Pietro
Basilica di S. Giovanni in Laterano
Basilica di S. Giovanni in Laterano

La Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso è una chiesa di Roma, situata nel centro storico della città, lungo Via del Corso, nel rione Campo Marzio; questa è la chiesa regionale dei lombardi.

Storia

Origini

Nel 1471 papa Sisto IV (1471-1484) concesse alla Confraternita dei lombardi, come riconoscimento per il prezioso contributo offerto dalle loro maestranze nella costruzione della Cappella Sistina e della Biblioteca Vaticana, l'antica Chiesa di San Nicola de Tufis,[1] sulla Via Lata (oggi Via del Corso).

Tra il 1513 e il 1520, la chiesa, dedicata a sant'Ambrogio di Milano (338-397), venne ampliata e ristrutturata a cura della Confraternita, e decorata con opere di Baldassarre Peruzzi (1481-1536), Perin del Vaga (1501-1547) e Taddeo Zuccari (1529-1566), in seguito scomparse.

Chiesa barocca

La costruzione della nuova chiesa, intitolata ai Santi patroni ambrosiani, decisa nel 1610 - anno della canonizzazione di san Carlo Borromeo - iniziò tra il 1612 e il 1619 grazie a cospicue donazioni, secondo il progetto di Onorio Longhi (1568-1619): la novità del disegno fu la scelta, per il presbiterio, di un ampio deambulatorio, dietro l'altare maggiore, volutamente ispirato all'architettura del Duomo di Milano.

Successivamente, il cantiere procedette a rilento per mancanza di fondi; dopo un breve coinvolgimento di Francesco Borromini, proseguì nel 1657 sotto la direzione di Martino Longhi il Giovane (1602 - 1660), figlio di Onorio, che concepì un progetto - poi non realizzato - per una facciata concava serrata tra due campanili cilindrici scanditi da un affollamento di colonne in travertino.

Nel 1668-1669 si colloca l'intervento di Pietro da Cortona, cui si debbono il completamento della tribuna, il progetto della cupola e dell'abside con l'altare maggiore, e l'apparato decorativo dell'interno.

Tra il 1682 e il 1685, su progetto del cardinale Luigi Alessandro Omodei (1608-1685), venne infine realizzata la facciata a cura di Gian Battista Menicucci († 1690) e del frate cappuccino Mario da Canepina (1629-1694).

Età contemporanea

Dal 1906, la cura della basilica è affidata ai sacerdoti dell'Istituto della Carità, detti anche Rosminiani.

Il 21 dicembre 1929 papa Pio XI l'ha elevata alla dignità di Basilica minore.[2]

In questa chiesa sono stati ordinati vescovi:

La basilica è luogo sussidiario di culto della parrocchia di San Lorenzo in Lucina.

Titolo cardinalizio

La Basilica è sede del titolo cardinalizio di Santi Ambrogio e Carlo, istituito il 7 giugno 1967 da papa Paolo VI: il titolo attualmente (2020) è vacante.

Descrizione

Esterno

Orientamento e adiacenze

La Basilica diverge dall'orientamento di via del Corso perché segue l'impostazione dell'antica chiesa di San Nicolò, che era separata dalla strada da alcune casette, poi abbattute per creare un sagrato davanti al nuovo edificio.

Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso, prospetto retrostante

Ai lati della basilica si elevano due palazzi simili e simmetrici, costruiti nel 1685:

Facciata e cupola

La singolare facciata, realizzata nel 1682-1684 da Gian Battista Menicucci e da Mario da Canepina, si presenta ad un solo ordine, tripartito da colossali semicolonne e lesene con capitelli corinzi. Tra queste si aprono il portale centrale, con timpano triangolare, e due porte laterali con timpano centinato, sormontato da finestre architravate; sopra finestroni balconati; a coronamento, trabeazione e timpano spezzati, a forte aggetto.

Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso (interno)

La cupola, tra le più imponenti di Roma, appoggia su un tamburo, aperto da finestre e plasmato da pilastri e colonne libere. Per poterla ammirare in tutta la sua eleganza e accuratezza strutturale occorre recarsi nella retrostante piazza Augusto Imperatore: dalla tribuna semicilindrica si eleva il tiburio, caratterizzato dalle sue volute laterali con le quali si raccorda alla costruzione sottostante, mentre dal retro svetta l'alto tamburo sul quale è impostata la cupola. Otto pilastri scandiscono il tamburo in uguali sezioni, sulle quali si apre una finestra rettangolare, posta tra due colonne. Otto oculi ovali si trovano nella fascia intermedia, sopra la quale si innalza la calotta, rivestita di piombo e divisa in spicchi da costoloni. Particolarmente originale è la lanterna di coronamento con pregevoli volute che separano le otto finestre ad arco.

Interno

L'interno della chiesa, a pianta a croce latina, è divisa in tre navate da pilastri di lesene in finto marmo e presenta tre cappelle per lato, con le quali sono allineati i bracci del transetto dominato dalla cupola; intorno al profondo presbiterio absidato si sviluppa, in prosecuzione delle navate laterali, un deambulatorio che richiama evidentemente quello gotico del Duomo di Milano.

La ricca decorazione tardo-barocca non prevale sulla struttura, ma ne costituisce la parte integrante: gli stucchi dorati della volta della navata centrale, del transetto e della tribuna, furono eseguiti dai fratelli Cosimo (1618 - 1688) e Giacomo Antonio Fancelli (1619 - 1671) su disegno del loro maestro Pietro da Cortona (1596 - 1669).

Navata centrale

La navata centrale, la cui straordinaria verticalità è dovuta ad uno zoccolo decorato e fogliame d'acanto, inserito da Martino Longhi fra il cornicione e la volta a botte, presenta al centro uno splendido dipinto murale ad affresco, eseguito tra il 1677 e il 1679, da Giacinto Brandi raffigurante:

All'incrocio tra la navata centrale e il transetto, s'innalza la cupola decorata con dipinti murali ad affresco, eseguiti tra il 1671 e il 1672, da Giacinto Brandi raffiguranti:

Navata sinistra

La navata sinistra, coperta con volte a crociera e articolata in tre campate, è decorata con pregevoli dipinti murali raffiguranti:

Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso (pianta)

Lungo la navata sinistra si aprono tre pregevoli cappelle:

Transetto sinistro

Nel terminale del transetto sinistro è posta la Cappella del Santissimo Sacramento realizzata nel 1929 dall'architetto Cesare Bazzani, in occasione del giubileo sacerdotale di papa Pio XI, dove si notano:

Tribuna e altare maggiore

La decorazione della volta della tribuna e la calotta absidale sono un ideale prolungamento di quella eseguita sulla navata centrale e presenta dipinti murali ad affresco realizzati, tra il 1677 e il 1679, da Giacinto Brandi, raffiguranti:

All'altare maggiore, voluto dal cardinale Bernardino Scotti e terminato nel 1725, è collocata la splendida pala raffigurante:

Deambulatorio

Il deambulatorio, originariamente comunicante con il presbiterio mediante i tre grandi arconi e le due aperture intermedi, è decorata sulle volte delle cinque campate con pregevoli dipinti murali raffiguranti:

Inoltre, lungo il deambulatorio, dietro l'altare maggiore, è custodito entro un tabernacolo (1682-1730):

Transetto destro

Nel terminale del transetto destro è posta la cappella, dedicata all'Immacolata Concezione, realizzata su progetto di Paolo Posi e completata nel 1769, dove si conservano:

Navata destra

Giacinto Brandi, Cacciata degli angeli ribelli dal paradiso (1677 - 1679), affresco

La navata destra, coperta con volte a crociera e articolata in tre campate, è decorata con pregevoli dipinti murali raffiguranti:

Lungo la navata destra si aprono tre pregevoli cappelle:

Sacrestie

Adiacenti all'aula ecclesiale sono poste:

Oratorio

L'oratorio, che occupa il sito dell'antica Chiesa di San Nicola de Tufis, presenta all'altare una splendida mostra marmorea, entro la quale sono collocate tre opere di Tommaso Della Porta raffiguranti:

Note
  1. L'antica Chiesa di San Nicola de Tufis, già ricordata in una bolla di papa Agapito II del 25 marzo 955, venne concessa all'Arciconfraternita da Sisto IV con il Breve pontificio del 29 agosto 1471, Supremae dispositionis arbitrio.
  2. Basiliche minori in Italia
  3. Scheda dell'opera nel Catalogo della Fondazione "Federico Zeri" . URL consultato il 05.04.2019
  4. Ibidem . URL consultato il 05.04.2019
  5. Ibidem . URL consultato il 05.04.2019
  6. Ibidem . URL consultato il 05.04.2019
  7. Ibidem . URL consultato il 05.04.2019
  8. Ibidem . URL consultato il 05.04.2019
  9. Ibidem . URL consultato il 05.04.2019
Bibliografia
  • AA.VV., Le Virtù in Simboli negli affreschi della Basilica SS. Ambrogio e Carlo in Roma. Catechesi in immagini, Arciconfraternita SS. Ambrogio e Carlo, Roma, 2006
  • Mariano Armellini, Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX, Roma, 1891, pp. 337–338
  • Anna Bortolozzi, Santi Ambrogio e Carlo al Corso: identità, magnificenza e culto delle reliquie nella Roma del primo Seicento, col. "Saggi di Storia dell'Arte", Campisano, Roma, 2014, ISBN 9788898229253
  • Ilenia Grazioli, Basilica dei SS. Ambrogio e Carlo al Corso in Roma restaurata (1987-2004), Arciconfraternita SS. Ambrogio e Carlo, Roma, 2004
  • Ferruccio Lombardi, Roma. Chiese conventi chiostri. Progetto per un inventario, 313-1925, Edil Stampa, Roma, 1993, p. 112
  • Virgilio Messori, Basilica dei SS. Ambrogio e Carlo: guida religiosa e artistica, Arciconfraternita SS. Ambrogio e Carlo, Roma, 2013
  • Claudio Rendina, Le Chiese di Roma. Storia e segreti, col. "Tradizioni italiane", Newton & Compton, Roma, 2017, pp. 23-24, ISBN 9788854188358
  • Touring Club Italiano (a cura di), Roma, col. "Guide Rosse", Touring, Milano, 2005, pp. 249-250, ISBN 9770390107016
Voci correlate
Collegamenti esterni
Firma documento.png

Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 12 febbraio 2021 da Teresa Morettoni, esperta in museologia, archeologia e storia dell'arte.

Il firmatario ne garantisce la correttezza, la scientificità, l'equilibrio delle sue parti.