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Rodolfo Pio (Carpi, 22 febbraio 1500; † Roma, 2 maggio 1564) è stato un cardinale e arcivescovo italiano.
Cenni biografici
Nato a Carpi, feudo della sua famiglia, figlio di Lionello II, signore di Carpi, Meldola e Sarsina, e della sua prima moglie, Maria Martinengo. Altri cardinali della famiglia sono Carlo Emmanuele Pio (1604) e Carlo Pio (1654). Il suo nome di battesimo è anche elencato come Rodulphus e come Rudolfo; il suo cognome come Pio de Carpo, come Pio di Savoia, come Pio da Carpi, come De Carpo e come Pio di Carpi.
Formazione e carriera ecclesiastica
Studi iniziali con Aldo Manuzio; in seguito studiò giurisprudenza all'Università di Padova e filosofia e teologia a Roma.
Cavaliere dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme nel 1516. Rettore della chiesa della Santissima Trinità di Ferrara, 1517. Ha iniziato la sua carriera ecclesiastica nel pontificato di papa Clemente VII. Ciambellano privato di Sua Santità.
Ordini sacri: nessuna informazione trovata.
Episcopato
Eletto vescovo di Faenza il 13 novembre 1528, fu Nunzio per la Francia dal 16 luglio 1530 al 28 novembre 1530. Consacrato il 28 dicembre 1531 nella cappella del consacratore, a Roma, dal cardinale Bonifacio Ferrero, già vescovo di Ivrea, coadiuvato da Onofrio de' Medici(ch), arcivescovo di Pisa, e da Guglielmo(ch), vescovo titolare di Nicomedia.
Nunzio presso il ducato di Savoia, il 29 maggio 1533; incontrò il re di Francia a Nizza; si è recato a Roma per informare il papa, 12 novembre 1533. Si dimise dalla carica di ciambellano di numero partecipante nel 1534. Nunzio presso il re Francesco I di Francia per negoziare la convocazione del concilio generale e la pace tra lui e l'imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V il 9 gennaio 1535; missione prorogata per sei mesi, il 16 dicembre 1535.
Cardinalato
Creato cardinale presbitero nel concistoro del 22 dicembre 1536, ricevette la berretta rossa e il titolo di Santa Pudenziana il 23 luglio 1537. Ha optato per il titolo di Santa Prisca il 28 novembre 1537. Insieme al cardinale Cristoforo Giacobazzi, fu nominato legato presso l'imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V e al re Francesco I di Francia per ristabilire la pace tra loro, il 10 dicembre 1537; informato sulla legazione nel concistoro celebrato a Piacenza il 30 aprile 1538. Legato nella Marca anconitana il 21 aprile 1539. Legato a Roma e nel suo distretto per assenza del papa, 12 agosto 1541. Protettore del regno di Scozia. Membro dell'Inquisizione. Protettore dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini e della Compagnia di Gesù. Camerlengo del Sacro Collegio dei Cardinali, dal 9 gennaio 1542 all'8 gennaio 1543. Ha optato per il titolo di San Clemente il 24 settembre 1543. Arciprete di Meldola nel 1544. Fondatore dell'Accademia degli imperfetti di Meldola, 1544. Rinunciò al governo della sede di Faenza, il 10 ottobre 1544.
Denominato dall'imperatore amministratore della sede di Girgenti il 10 ottobre 1544, occupò il posto fino alla sua morte.
Promosso alla sede metropolitana di Salerno. Ha optato per il titolo di Santa Maria in Trastevere il 17 ottobre 1544. A causa di una malattia non poté partecipare al concistoro dell'8 gennaio 1546.
Ha partecipato al conclave del 1549-1550, che elesse papa Giulio III. Legato nella provincia del Patrimonio, 1551. Legato presso il re di Francia, il 9 settembre 1551.
Ha optato per l'ordine dei cardinali vescovi e la sede suburbicaria di Albano il 29 novembre 1553. Optò per la sede suburbicaria di Frascati l'11 dicembre 1553.
Partecipò al primo conclave del 1555, che elesse papa Marcello II e al secondo conclave del 1555 che elesse papa Paolo IV.
Optò per la sede suburbicaria di Porto e Santa Rufina il 29 maggio 1555. Vice-Decano del Sacro Collegio dei Cardinali, ha partecipato al conclave del 1559 che elesse papa Pio IV. Optò per la sede suburbicaria di Ostia e Velletri, propria del decano del Sacro Collegio dei Cardinali, il 18 maggio 1562. Fu un riformatore, un saggio amministratore delle diocesi che occupava, un amante delle arti e mecenate di artisti, letterati e eruditi indipendentemente dalla loro confessione religiosa, e collezionista di preziose statue, libri, codici, urne cinerarie e medaglie.
Morte
Morto il 2 maggio 1564, di gotta, nel palazzo Pallavicino in Campo Marzio a Roma. Sepolto nella chiesa della Santissima Trinità al Monte Pincio, Roma. Il 12 maggio 1564 il papa pronunciò il suo elogio funebre. Papa Pio V eresse il suo monumento funebre pochi anni dopo.
Genealogia episcopale
Successione degli incarichi
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Note |
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Collegamenti esterni |
- Matteo Al Kalak PIO, Rodolfo, Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 84, 2015
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Voci correlate |
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