Andon Bedros IX Hassoun

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Andon Bedros IX Hassoun
Cardinale
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battezzato
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 74 anni
Nascita Costantinopoli
15 giugno 1809
Morte Roma
28 febbraio 1884
Sepoltura Cimitero del Verano
Conversione
Appartenenza
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Ordinazione presbiterale 8 settembre 1832
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Consacrazione vescovile Roma, 19 giugno 1842 dal card. Giacomo Filippo Fransoni
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Elevazione a Patriarca 12 luglio 1867 da papa Pio IX)
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13 dicembre 1880 da Leone XIII (vedi)
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Andon Bedros IX Hassoun (Costantinopoli, 15 giugno 1809; † Roma, 28 febbraio 1884) è stato un cardinale e patriarca turco.

Cenni biografici

Nato da una famiglia nobile a Costantinopoli, Impero Ottomano, il suo cognome è anche conosciuto come Hasoun o Hasounean o Hassun. È anche elencato come Antoine-Pierre IX Hassoun, come Antonio Pietro IX Hassun e come Anton Petros IX Hassounian.

Formazione e ministero episcopale

Dopo gli studi iniziali a Costantinopoli, nel 1822 si recò a Roma e studiò presso il Seminario di San Pietro in Vaticano e presso il Pontificio Ateneo Urbano di Propaganda Fide, dove conseguì il dottorato in teologia nel 1832.

Ordinato sacerdote l'8 settembre 1832, fu assegnato a Smirne, dove fu posto a capo della parrocchia cattolica armena. In seguito, fu chiamato a Costantinopoli, dove lavorò in diverse parrocchie e divenne cancelliere e vicario generale della sede primaziale.

Ministero episcopale

Fu eletto arcivescovo titolare di Anazarbo e nominato coadiutore, con diritto di successione, della sede metropolitana e primaziale di Costantinopoli degli Armeni il 7 giugno 1842. L'elezione avvenne secondo un decreto della Sacra Congregazione di Propaganda Fide, datato 9 maggio 1842, che fu approvato dal papa il 23 maggio successivo senza l'abituale consultazione del popolo e del clero.

Fu consacrato il 19 giugno 1842, nella chiesa della Congregazione di Propaganda Fide, Roma, dal cardinale Giacomo Filippo Fransoni, prefetto della Congregazione di Propaganda Fide, assistito da Ignazio Giovanni Cadolini, arcivescovo titolare di Edessa di Osroene, segretario della S.C. di Propaganda Fide, e da Joseph Rosati(ch), C.M., vescovo di St. Louis, Missouri, Stati Uniti d'America.

Succedette alla sede metropolitana e primaziale di Costantinopoli degli Armeni il 2 agosto 1846; come primate, aveva giurisdizione sulla Grande Armenia, sull'Asia Minore, sulla regione di Costantinopoli e sulla Turchia europea; la sua elevazione provocò un forte malcontento nella comunità armena, che era gelosa dei suoi tradizionali privilegi nell'elezione dei vescovi. Fu anche prelato armeno civile ma rinunciò al titolo (che era un funzionario pubblico e l'unico contatto ufficiale tra la Sublime Porta e i cattolici, e gli permise allo stesso tempo di combinare potere religioso e potere civile) nel 1848, per evitare discordie; riprese il titolo nel 1860. Divenne assistente al Soglio Pontificio il 15 febbraio 1859.

Patriarcato

Eletto dal Sinodo armeno di Bzommar patriarca del patriarcato di Cilicia degli Armeni (con residenza in Libano) il 14 settembre 1866, prese il nome di Andon Bedros IX. Il 12 luglio 1867, con la bolla papale Reversurus, la sede primaziale e il patriarcato furono uniti e il patriarcato fu trasferito a Costantinopoli. La bolla modificò anche le norme relative all'elezione dei vescovi; queste decisioni provocarono uno scisma. Il 12 luglio 1867, gli fu concesso anche il pallio.

Partecipò al Concilio Vaticano I (1869-1870); fu membro della Commissione Dogmatica e si classificò tra i sostenitori della definizione dell'infallibilità papale. La scomunica pronunciata da papa Pio IX contro gli scismatici il 14 giugno 1872 produsse l'espulsione in luglio del patriarca da parte del governo; il patriarca cercò rifugio a Roma. Il sultano di Turchia, sotto la pressione della Francia, riconobbe nel 1874 la Chiesa che era rimasta fedele a Roma come diversa dalla Chiesa scismatica e il patriarca poté tornare a Costantinopoli nel 1876. Il 18 aprile 1879, gli scismatici si riconciliarono con la Santa Sede e, per facilitare la pacificazione, il patriarca fu chiamato a Roma nel 1880.

Fu un pastore molto attivo: fondò un seminario a Costantinopoli; costruì diverse chiese e scuole; stabilì migliori relazioni con il potere civile; nel 1843 fondò la Congregazione delle Suore armene dell'Immacolata Concezione; nel 1850 creò sei nuovi vescovati nella provincia primaziale e un nuovo vescovato armeno in Persia e incoraggiò l'attività missionaria tra gli armeni scismatici. Sia la sua volontà di romanizzare e latinizzare la sua Chiesa sia la sua politica centralizzatrice, contraria agli antichi privilegi della Chiesa armena, furono tra le cause dello scisma.

Cardinalato

Creato cardinale presbitero nel concistoro del 13 dicembre 1880, ricevette la berretta rossa e il titolo dei santi Vitale, Gervasio e Protasio, il 16 dicembre 1880. È stato nominato membro delle Congregazioni di Propaganda Fide, per gli Affari Orientali, dell'Indice, e dei Riti.

Si dimise dal patriarcato nel giugno 1881. Contribuì alla fondazione del Pontificio collegio armeno, che è il seminario armeno di Roma, situato accanto alla chiesa di San Nicola da Tolentino agli Orti Sallustiani e responsabile di quest'ultima. Fu il primo prelato di rito orientale creato cardinale dopo il cardinale Bessarione (1439).

Morte

Morì il 28 febbraio 1884, nella sua residenza di via degli Angeli Custodi, a Roma, a causa di una pleuropolmonite, dopo aver ricevuto il viatico, l'estrema unzione e la benedizione apostolica. Era presente il suo segretario di 23 anni, monsignor Pasquale Rubian. I fedeli chiesero che il corpo del defunto cardinale fosse trasferito a Costantinopoli; a quanto pare, questa richiesta non è mai stata soddisfatta.

Fu esposto nella Basilica di Sant'Andrea delle Fratte, Roma, il 1º marzo 1884; la messa funebre, che si svolse martedì 4 marzo alle ore 10.30 in quella chiesa, fu celebrata da Vincenzo Leone Sallua(ch), O.P., arcivescovo titolare di Calcedonia. Il cardinale Jean-Baptiste-François Pitra, vescovo di Frascati, impartì l'assoluzione finale; erano presenti i cardinali Angelo Bianchi, Lorenzo Ilarione Randi, Angelo Jacobini, Tommaso Zigliara, O.P., Edward Henry Howard di Norfolk, Giovanni Simeoni, Pietro Lasagni, Enea Sbarreti e Luigi Oreglia di Santo Stefano, nonché l'ambasciatore del Sultano di Turchia davanti all'Italia, Musurus Bey e il console generale ottomano a Roma, Carlo Galian Effendi.

Fu sepolto nella cappella dei Padri Minimi di San Francesco di Paola, cimitero del Verano, Roma.

Lo commemora un monumento posto nel lato destro della cappella di San Gregorio l'Illuminatore, nella chiesa armena di S. Nicola da Tolentino agli Orti Sallustiani, Roma. Il suo cappello cardinalizio pende dal soffitto di quella chiesa.

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Arcivescovo titolare di Anazarbo Successore: Archbishop CoA PioM.svg
Romain-Frédéric Gallard 7 giugno 18422 agosto 1846 Giorgio Labella, O.F.M.Ref. I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Romain-Frédéric Gallard {{{data}}} Giorgio Labella, O.F.M.Ref.
Predecessore: Arcieparca di Costantinopoli degli armeni Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
Boghos Maroushian 2 agosto 184612 luglio 1867 - I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Boghos Maroushian {{{data}}} -
Predecessore: Patriarca di Cilicia degli armeni Successore: PatriarchNonCardinal PioM.svg
Krikor Bedros VIII Der Asdvadzadourian 12 luglio 1867 – giugno 1881 Stepanos Bedros X Azarian I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Krikor Bedros VIII Der Asdvadzadourian {{{data}}} Stepanos Bedros X Azarian
Predecessore: Cardinale presbitero dei Santi Vitale, Valeria, Gervasio e Protasio Successore: CardinalCoA PioM.svg
- 16 dicembre 188028 febbraio 1884 Guglielmo Massaia, O.F.M.Cap. I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
- {{{data}}} Guglielmo Massaia, O.F.M.Cap.
Voci correlate