Diocesi di Belluno-Feltre
Diocesi di Belluno-Feltre | |
---|---|
vescovo | Renato Marangoni |
Sede | Belluno |
Regione ecclesiastica Triveneto | |
Nazione | Italia |
Vicario | Graziano Dalla Caneva |
Giuseppe Andrich | |
Parrocchie | 158 |
Sacerdoti |
190 di cui 155 secolari e 35 regolari |
37 religiosi 115 religiose 6 diaconi | |
184.715 abitanti in 3.263 km² 179.000 battezzati (96,9%% del totale) | |
Eretta | VI secolo |
Rito | romano |
Santi patroni | San Martino (11 novembre) Santi Vittore e Corona (14 maggio) |
Indirizzo | |
Piazza Duomo 3, 32100 Belluno, Italia tel. +390437940896 fax. 0437.94.27.46 @ | |
Collegamenti esterni | |
Dati dal sito web della CEI | |
Chiesa cattolica in Italia Tutte le diocesi della Chiesa cattolica |
La diocesi di Belluno-Feltre (in latino: Dioecesis Bellunensis-Feltrensis) è una sede della Chiesa cattolica suffraganea del patriarcato di Venezia appartenente alla regione ecclesiastica Triveneto. Nel 2018 contava 179.000 battezzati su 184.715 abitanti. È attualmente retta dal vescovo Renato Marangoni.
Territorio
La diocesi si estende quasi totalmente entro i confini della provincia di Belluno, con l'eccezione dei comuni di Sappada (arcidiocesi di Udine), Lentiai, Mel, Trichiana (diocesi di Vittorio Veneto), Alano di Piave, Arsiè, Fonzaso, Vas e di buona parte del comune di Quero (diocesi di Padova).
Rientra nella diocesi anche il paese di Casso, in provincia di Pordenone, che appartiene alla parrocchia di Codissago.
Sede vescovile è la città di Belluno, dove si trova la basilica cattedrale di san Martino. A Feltre si trova la concattedrale di san Pietro apostolo e la basilica santuario dei Santi Vittore e Corona.
Il territorio è suddiviso in 158 parrocchie.
Elenco delle parrocchie
Per approfondire, vedi la voce Parrocchie della Diocesi di Belluno-Feltre |
Storia
Diocesi di Belluno
Non si conoscono le origini della sede vescovile di Belluno. A fronte di un vescovato che i locali cataloghi vescovili (tardivi, in quanto compilati tra Quattrocento e Cinquecento) vorrebbero presente fin dal II secolo, si hanno le prime attestazioni sicure nel VI secolo.
Nel 1762 in località Valdenere a nord di Belluno venne rinvenuto un sarcofago con l’iscrizione "+ FELIX EPS" che ragioni epigrafiche attribuiscono al VI secolo, con ciò si può dire che trova conferma un dato della cronachistica locale che riferisce di un vescovo Felice vissuto a metà del VI secolo. Problematica in quanto priva di qualsiasi attestazione, se non quella di una cronaca locale stilata nel Seicento, la figura di un vescovo Giovanni che sarebbe stato perseguito dai bizantini per la sua contrarietà alla condanna dei Tre Capitoli.
Priva di ogni incertezza è invece la figura del vescovo Lorenzo il cui nome fu tramandato dalle liste dei partecipanti ai concili del patriarcato aquileiese nei quali si rigettò la condanna dei Tre Capitoli decretata al secondo concilio di Costantinopoli (553). Belluno si trovava allora sotto il dominio dei Longobardi e dal punto di vista istituzionale era una sculdascia soggetta al ducato di Ceneda.
Dopo la definitiva vittoria dei Franchi sui Longobardi (776) Belluno divenne sede di una contea carolingia, che in seguito venne collegata alla Marca del Friuli. Un buon numero di frammenti scultorei di carattere sacro appartenenti ai secoli VIII-IX ritrovati nei dintorni di Belluno attestano la presenza di numerose chiese: Bolago, Cadola, Paderno, San Gregorio, Sospirolo, Travazzoi. Della fine del IX secolo è la prima attestazione documentaria di un Capitolo di canonici della cattedrale bellunese, che in tal modo risulta uno dei più antichi d’Italia.
Nell'età dei Carolingi inizia un lento processo con il quale prende forma e si consolida il potere temporale dei vescovi bellunesi. Nel 923 si attestano concessioni di territorio del fisco regio all'episcopato di Belluno. Il vescovo Giovanni assoggettò al suo dominio i feudi concessigli e soprattutto allargò i suoi domini ad ampi territori della pianura veneta. L’imperatore Corrado II, con diploma imperiale rilasciato nel 1031 al vescovo Ezemano, riconosce al vescovo la signoria territoriale vietando a qualsiasi altra autorità qualsiasi atto di governo nei territori a lui soggetti.
Al successore Giovanni II l'imperatore Ottone I concesse territori del fisco regio accompagnati dall'immunitas.
Nella seconda metà del XII secolo Belluno e Feltre furono bersaglio di ricorrenti scorrerie militari da parte del fiorente comune di Treviso; nel 1197 il vescovo Gherardo de Taccoli cadde in battaglia ucciso dalle milizie trevigiane. Affinché i due potentati ecclesiastici potessero meglio difendersi il papa stabilì che a capo delle due città vescovili vi fosse un unico vescovo pur restando le due diocesi indipendenti tra loro. L'unione aeque principaliter avvenne prima del 1200, anno al quale risale la più antica attestazione documentaria di un vescovo di ambo le sedi.
Nel Quattrocento i Bellunesi aspirarono a riavere un proprio vescovo e che la loro diocesi venisse divisa da quella di Feltre; trovarono un valido aiuto nel cardinale Niccolò Cusano che appoggiò la loro richiesta presso papa Pio II. Nel 1460 la richiesta dei bellunesi venne soddisfatta: il Papa stabilì la cessazione dell'unione aeque principaliter delle due sedi di Belluno e Feltre. Il provvedimento pontificio divenne operativo due anni dopo, alla morte del vescovo Francesco dal Legname. Tra i vescovi che si avvicendarono negli anni seguenti, emerge e si distingue l’eminente figura di Pietro Barozzi (1471-1487), annoverato dagli storiografi tra i grandi riformatori dell’epoca pretridentina.
Dal 1527 al 1536 la diocesi di Belluno affrontò una situazione incresciosa. Alla morte del vescovo il governo della Serenissima nominò vescovo Antonio Barozzi facendosi forte di un diritto che era comunque soggetto all'avallo pontificio, mentre la Santa Sede aveva già eletto Giovanni Battista Casale. Antonio Barozzi non volle rinunciare alla cattedra e anzi nel 1531 si stabilì in Belluno nonostante l'opposizione dei canonici. La città prima e la diocesi poi furono colpite da interdetto e il vescovo illegittimo da molte scomuniche. L'interdetto divenne via via più grave, fino ad estendersi ai cimiteri. I fedeli defunti dovettero essere sepolti provvisoriamente in orti e giardini e venivano traslati in terra consacrata solo nelle tregue, mentre ai vivi erano negati tutti i sacramenti, fuorché la confessione. Il vescovo legittimo invece morì senza poter prendere possesso della sua sede.
Il Barozzi senza mai rinunciare formalmente, abbandonò le sue pretese solo quando nel 1536 Paolo III assegnò la diocesi a Gasparo Contarini, che, giusto un anno prima, era stato creato cardinale quando era ancora laico. Tale scelta soddisfaceva pienamente il governo veneto dal momento che per la Repubblica il Contarini aveva svolto missioni diplomatiche e retto importanti magistrature riscuotendo sempre la stima del governo. L’azione riformatrice avviata a distanza dal cardinale venne continuata dal nipote Giulio Contarini (1542-1575), che subentrò nell'ufficio alla morte dello zio. Per contrastare la penetrazione delle dottrine riformate, il Contarini chiamò a Belluno il teologo gesuita Alfonso Salmeron, conosciuto durante il primo periodo del Concilio di Trento.
Figura di particolare spicco fu il vescovo Alvise Lollino (1596-1625). Appassionato uomo di studio e fine umanista, fedele alla sua missione pastorale non trascurò gli amati studi letterari.
Nel corso del Seicento e Settecento i vescovi compirono ripetutamente visite pastorali alla diocesi con nutrito seguito di collaboratori e convocarono periodicamente i sinodi diocesani. Si verificò un’incessante e progressiva qualificazione del seminario.
Tema ricorrente nel Seicento e Settecento furono i contrasti giurisdizionali in mezzo ai quali i vescovi dovettero svolgere la loro azione: sia con l’autorità secolare (il governo centrale della Repubblica e il Maggior Consiglio cittadino) sia con il capitolo dei canonici.
Nel 1797 anche su Belluno si abbatté la bufera napoleonica che comportò la chiusura di conventi, la spoliazione di chiese, la dispersione del patrimonio liturgico. Alla guida della Chiesa bellunese vi era Sebastiano Alcaini, che negli anni precedenti aveva dato prova di pastore attivo, ma davanti all’incalzare dei nuovi avvenimenti fu disorientato: morì a Venezia, nella casa di famiglia, nel 1803. Seguirono sedici anni di sede vacante.
Con il Congresso di Vienna il territorio bellunese si trovò a far parte del Regno Lombardo-Veneto, al quale rimase soggetto fino al 1866. Nel 1816 a Vienna si decise di por fine alla diocesi di Belluno e di annettere il suo territorio a quella di Feltre: entrambe le diocesi erano di modeste dimensioni ed erano vacanti da alcuni anni. Al provvedimento si oppose fermamente il Capitolo bellunese. Nel 1818 nel quadro del riordinamento ecclesiastico del Veneto previsto dalla bolla De salute Dominici gregis le diocesi di Feltre e Belluno venivano unite aeque principaliter: entrambe conservavano le strutture di governo e avevano pari dignità; il vescovo era tenuto a risiedere sei mesi in una diocesi e altri sei nell’altra.
Il periodo risorgimentale originò non poche tensioni tra il clero, tra le cui file non pochi erano animati da aperta avversione al governo austriaco.
Allo spirare dell’Ottocento e all'inizio del nuovo secolo, molti erano i sintomi di una crisi che investiva il vissuto religioso: l'ostilità di un liberalismo di stampo anticlericale, il progressivo attecchire del socialismo, la propaganda antireligiosa di giornali sovversivi, la forte emigrazione. A questi problemi si cominciarono a dare risposte efficaci a partire dall'episcopato di Giuseppe Foschiani (1910-1913). La Chiesa locale svolse un'attività pastorale attenta nei confronti del fenomeno dell'emigrazione che ricopriva notevoli dimensioni.
Lo scoppio della prima guerra mondiale portò devastazioni al territorio bellunese, zona di frontiera. Il vescovo Giosuè Cattarossi (1914-1944) fu particolarmente vicino alla popolazione stremata. Il giovane cappuccino Girolamo Bartolomeo Bortignon (1944-1949) mostrò particolare fermezza davanti agli occupanti tedeschi nel travagliato periodo finale del secondo conflitto, quando la provincia di Belluno venne annessa al Terzo Reich.
Il vescovo Gioacchino Muccin (1949-1975) rinnovò la sede del seminario e ne potenziò il corpo insegnante; nel 1956 celebrò un Congresso eucaristico voluto non come semplice manifestazione di culto, ma impostato come occasione di riflessione ed evangelizzazione; fu particolarmente sensibile ai problemi pastorali dell'emigrazione, fenomeno di particolare rilievo nella provincia; diede avvio al rinnovamento postconciliare. Il 9 ottobre 1963 il disastro del Vajont distruggeva gran parte dell'abitato di Longarone mietendo oltre duemila vittime: Muccin accorse sul luogo stringendosi al dolore dei superstiti; un legame da lui così sentito che alla sua morte chiese di essere sepolto tra le vittime dell’immane tragedia.
Il 6 luglio 1964, nel contesto del riordino delle circoscrizioni diocesane di Bressanone e di Trento stabilito dalla bolla Quo aptius di papa Paolo VI, venivano aggregati alla diocesi di Belluno i decanati di Cortina d'Ampezzo e di Pieve di Livinallongo, prima appartenenti alla diocesi di Bressanone.
Il 26 agosto 1978 fu giorno di particolare esultanza per la diocesi di Belluno: il cardinale patriarca di Venezia Albino Luciani veniva eletto papa col nome di Giovanni Paolo I. Nato a Canale d’Agordo nel 1912, Luciani era stato ordinato sacerdote nel 1935 e aveva svolto in diocesi l’ufficio di vicario generale fino al 1958, quando venne nominato vescovo di Vittorio Veneto. Nel 2003 è stata introdotta la sua causa di beatificazione.
Con decreto del 30 settembre 1986, la Congregazione per i Vescovi, nel generale contesto di riordinamento delle diocesi italiane, stabiliva la plena unione delle diocesi di Belluno e Feltre nella nuova circoscrizione ecclesiastica di Belluno-Feltre.
Diocesi di Feltre
« | Giova riconoscere che l'unione religiosa con Feltre (...) fu vantaggiosa a Primiero ed in genere a tutta la Valsugana » | |
Benché la tradizione riconosca nel protovescovo Prosdocimo l'evangelizzatore di Feltre, Fonteio è il primo vescovo di Feltre di cui si abbia riscontro storico: secondo Paolo Diacono partecipò, quale "vescovo della Santa Chiesa Feltrina", al sinodo di Marano del 590.
Nel X secolo l'imperatore Ottone I concesse al vescovo pro tempore di Feltre, già feudatario dell'impero carolingio, ampi poteri ed il titolo comitale; nell'XI secolo Corrado II lo investì del titolo principesco.
Ferito a morte il vescovo di Belluno Gerardo de' Taccoli nel 1197, papa Celestino III provvide ad unire, aeque principaliter, la diocesi di Belluno alla diocesi di Feltre, affinché entrambe le sedi potessero meglio fronteggiare il nemico: primo vescovo delle diocesi unite fu così Drudo da Camino, già vescovo di Feltre.
Nel 1462, alla morte del vescovo Francesco dal Legname, la diocesi di Belluno tornò ad avere un proprio vescovo, avendo papa Pio II decretato nel 1460, su richiesta dei bellunesi, la disgiunzione dalla diocesi di Feltre.
Nel 1593 il vescovo Jacopo Rovellio, applicando con convinzione i canoni tridentini, fondò a Feltre il primo seminario vescovile.
Nel 1786, su pressione dell'imperatore Giuseppe II, le parrocchie feltrine situate in Valsugana (Levico, Strigno, Borgo Valsugana, Masi, Tesino, Telve, Roncegno, Torcegno, Castelnuovo, Pergine, Calceranica, Lavarone, Vigolo Vattaro) e nel Primiero (Primiero con Canal San Bovo) furono smembrate dalla diocesi di Feltre e aggregate alla diocesi di Trento: il provvedimento ridusse la "Santa Chiesa Feltrina" ad esigue dimensioni.
Il 1º maggio 1818 papa Pio VII, con la bolla De salute Dominici gregis, provvide nuovamente ad unire, aeque principaliter, le diocesi di Feltre e di Belluno, perché entrambe di ridotte dimensioni.
Il 30 settembre 1986 la Congregazione per i Vescovi dispose, con proprio decreto, la plena unione delle due diocesi.
Cronotassi dei vescovi
Vescovi di Belluno
- Felice † (VI secolo)
- Lorenzo † (menzionato nel 590)
- Aimone † (X secolo)
- Giovanni II † (X secolo)
- Vualfranco † (1080 - 1100)
- Rainaldo † (1100 - 1118)
- Ottone † (1118 - 1130)
- Alteprando † (1130 - 1139)
- Bonifacio † (1139 - 1156)
- Ottone † (1156 - 1183)
- Gerardo de Taccoli † (1184 - 1197)
- Baldovino † (1197 - 1199)
- Sede unita a Feltre (1199-1462)
- Ludovico Donato † (1462 - 1465 nominato vescovo di Bergamo)
- Mosè Buffarello † (5 gennaio 1465 - 1471 deceduto)
- Pietro Barozzi † (4 settembre 1471 - 24 giugno 1487 nominato vescovo di Padova)
- Bernardo de' Rossi † (1488 - agosto 1499 nominato vescovo di Treviso)
- Bartolomeo Trevisan † (1499 - 9 settembre 1509 deceduto)
- Galeso Nichesola † (1509 - 2 agosto 1527 deceduto)
- Giovanni Battista Casale † (1527 - 21 ottobre 1536 deceduto)
- Gasparo Contarini † (23 ottobre 1536 - 24 agosto 1542 deceduto)
- Giulio Contarini † (1542 - 9 agosto 1575 deceduto)
- Giovanni Battista Valier † (9 agosto 1575 succeduto - 1596 ritirato)
- Luigi Lollino † (29 luglio 1596 - 28 marzo 1625 deceduto)
- Panfilo Persico † (1625 - 1625 deceduto)
- Giovanni Dolfin † (1628 - 1634 dimesso)
- Tommaso Mallono, C.R.S. † (10 giugno 1634 - 7 febbraio 1649 deceduto)
- Sede vacante (1649-1653)
- Giulio Berlendis † (19 novembre 1653 - 21 ottobre 1693 deceduto)
- Gianfrancesco Bembo, C.R.S. † (28 giugno 1695 - 21 luglio 1720 deceduto)
- Valerio Rota † (13 ottobre 1720 ordinato vescovo - 8 settembre 1730 deceduto)
- Gaetano Zuanelli † (11 dicembre 1730 - 25 gennaio 1736 deceduto)
- Domenico Nicola Condulmer † (13 febbraio 1736 - 14 marzo 1747 deceduto)
- Giacomo Costa, C.R. † (29 maggio 1747 - 1755 deceduto)
- Giovanni Battista Sandi † (24 maggio 1756 - 12 agosto 1785 deceduto)
- Sebastiano Alcaini, C.R.S. † (25 settembre 1785 - 4 marzo 1803 deceduto)
- Sede vacante (1803-1819)
Vescovi di Feltre
- Fonteio † (menzionato nel 590 e nel 591)
- ...
- Endrighetto della Corte † (781)
- Aurato † (827)
- Teuperto † (967)
- Benedetto † (990)
- Richizzone † (1015)
- Macilino † (1046)
- Odorico de Fallero † (1047)
- Thiemone † (1070)
- Arpone † (1096)
- Guberto † (1140)
- Enrico † (1152)
- Adamo † (1160)
- Drudo da Camino † (1169 - 1200)
- Anselmo di Braganza (1200 - 1204)
- Torresino da Corte † (1204 - 1209 deceduto)
- Filippo da Padova † (1209 - 1225 deceduto)
- Ottone da Torino † (1225 - 1235)
- Eleazaro da Castello † (1235 - 1241)
- Alessandro de Foro † (1241 - 1246)
- Adalgerio da Villalta † (6 dicembre 1257 - 30 settembre 1290 deceduto)
- Giacomo Casale, O.F.M.Conv. † (1290 - 1298 deceduto)
- Alessandro Novello † (1298 - 1320 deceduto)
- Manfredo da Collalto † (17 marzo 1320 - 20 maggio 1321 deceduto)
- Gregorio de Tauri † (1322 - 1327 deceduto)
- Gorgia de Lusa † (1328 - 1349 deceduto)
- Enrico di Waldech † (1350 - 1353 deceduto)
- Giacomo Goblin † (1353 - aprile 1369 deceduto)
- Antonio de Nasseri † (29 maggio 1369 - 19 settembre 1393 deceduto)
- Alberto di San Giorgio, O.F.M. † (1393 - 28 aprile 1398 deceduto)
- Giovanni Capogallo, O.S.B. † (12 giugno 1398 - 1º agosto 1402)
- Beato Enrico Scarampi † (10 aprile 1403 - 29 settembre 1440 deceduto)
- Tommaso Tommasini, O.P. † (15 ottobre 1440 - 24 marzo 1446 deceduto)
- Jacopo Zeno † (1447 - 1460 nominato vescovo di Padova)
- Francesco dal Legname † (26 marzo 1460 - 11 gennaio 1462 deceduto)
- Teodoro de Lellis † (1462 - 1464 nominato vescovo di Treviso)
- Angelo Fasolo † (16 settembre 1464 - 1490 deceduto)
- Giovanni Robobello † (6 gennaio 1491 - 1494 nominato arcivescovo di Zara)
- Andrea Trevisano † (1494 - 1504)
- Antonio Pizzamano † (1504 - 1512 deceduto)
- Lorenzo Campeggi † (12 novembre 1512 - 1º giugno 1520 dimesso)
- Tommaso Campeggi † (1º giugno 1520 succeduto - 17 aprile 1559 dimesso)
- Filippo Maria Campeggi † (17 aprile 1559 succeduto - 1584 deceduto)
- Giacomo Rovellio † (1584 succeduto - 17 dicembre 1610 deceduto)
- Agostino Gradenigo † (29 marzo 1610 - 20 marzo 1628 nominato patriarca di Aquileia)
- Giovanni Paolo Savio † (29 maggio 1628 - 19 dicembre 1639 nominato vescovo di Adria)
- Zerbino Lugo † (9 gennaio 1639 - gennaio 1647 deceduto)
- Simeone Difnico † (10 maggio 1649 - 24 maggio 1661 deceduto)
- Marco Marchiani † (13 marzo 1662 - 31 luglio 1663 deceduto)
- Bartolomeo Gera † (11 febbraio 1664 - 11 aprile 1681 deceduto)
- Antonio Polcenigo † (24 aprile 1684 - aprile 1724 deceduto)
- Pietro Maria Suarez † (26 giugno 1724 - 20 novembre 1747 nominato vescovo di Adria)
- Giovanni Battista Bortoli † (18 dicembre 1747 - 20 marzo 1757 nominato arcivescovo titolare di Nazianzo)
- Andrea Antonio Silverio Minucci † (28 marzo 1757 - 15 dicembre 1777 nominato vescovo di Rimini)
- Girolamo Enrico Beltramini-Miazzi † (15 dicembre 1777 - 24 marzo 1779 deceduto)
- Andrea Benedetto Ganassoni † (12 luglio 1779 - 29 marzo 1786 deceduto)
- Bernardo Maria Carenzoni, O.S.B.Oliv. † (24 luglio 1786 - 20 agosto 1811 deceduto)
- Sede vacante (1811-1819)
Vescovi di Belluno e Feltre o di Feltre e Belluno[1]
- Luigi Zuppani † (23 agosto 1819 - 26 novembre 1841 deceduto)
- Antonio Gava † (20 giugno 1843 - 11 novembre 1852 dimesso)
- Giovanni Renier † (17 dicembre 1855 - 22 aprile 1871 deceduto)
- Salvatore Giovanni Battista Bolognesi † (27 ottobre 1871 - 29 gennaio 1899 deceduto)
- Francesco Cherubin † (19 giugno 1899 - 2 luglio 1910 deceduto)
- Giuseppe Foschiani † (2 luglio 1910 succeduto - 5 ottobre 1913 deceduto)
- Giosuè Cattarossi † (21 novembre 1913 - 3 marzo 1944 deceduto)
- Girolamo Bartolomeo Bortignon, O.F.M.Cap. † (9 settembre 1945 - 1º aprile 1949 nominato vescovo di Padova)
- Gioacchino Muccin † (19 maggio 1949 - 1º settembre 1975 ritirato)
- Maffeo Giovanni Ducoli (7 ottobre 1975 - 30 settembre 1986 nominato vescovo di Belluno-Feltre)
Vescovi di Belluno-Feltre
- Maffeo Giovanni Ducoli † (30 settembre 1986 - 2 febbraio 1996 ritirato)
- Pietro Brollo (2 gennaio 1996 - 28 ottobre 2000 nominato arcivescovo di Udine)
- Vincenzo Savio, S.D.B. † (9 dicembre 2000 - 31 marzo 2004 deceduto)
- Giuseppe Andrich, (29 maggio 2004 - 10 febbraio 2016 ritirato)
- Renato Marangoni dal 10 febbraio 2016
Statistiche
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
battezzati | totale | % | secolari | regolari | numero | battezzati per sacerdote |
uomini | donne | |||
Diocesi di Belluno e Feltre | |||||||||||
1950 | 196.785 | 196.785 | 100,0% | 208 | 55 | 263 | 748 | 89 | 474 | 125 | |
1970 | 204.643 | 204.723 | 100,0% | 257 | 86 | 343 | 596 | 129 | 596 | 167 | |
Diocesi di Belluno-Feltre | |||||||||||
1980 | 150.000 | 150.800 | 99,5% | 184 | 37 | 221 | 678 | 45 | 358 | 126 | |
1990 | 187.680 | 188.186 | 99,7% | 231 | 52 | 283 | 663 | 1 | 65 | 363 | 158 |
1999 | 184.100 | 184.602 | 99,7% | 204 | 46 | 250 | 736 | 5 | 52 | 260 | 158 |
2000 | 184.100 | 184.602 | 99,7% | 199 | 46 | 245 | 751 | 5 | 52 | 255 | 158 |
2001 | 184.100 | 184.602 | 99,7% | 196 | 46 | 242 | 760 | 5 | 52 | 251 | 158 |
2002 | 183.782 | 184.207 | 99,8% | 189 | 43 | 232 | 792 | 5 | 49 | 248 | 158 |
2003 | 181.402 | 181.822 | 99,8% | 185 | 36 | 221 | 820 | 4 | 40 | 247 | 158 |
2004 | 181.402 | 181.882 | 99,7% | 187 | 34 | 221 | 820 | 4 | 38 | 217 | 158 |
2006 | 184.000 | 185.400 | 99,2% | 184 | 30 | 214 | 859 | 5 | 36 | 209 | 158 |
2012 | 187.300 | 187.385 | 100,0% | 168 | 32 | 200 | 936 | 6 | 38 | 158 | 158 |
2015 | 177.000 | 186.070 | 95,1% | 163 | 25 | 188 | 941 | 6 | 26 | 133 | 158 |
2018 | 179.000 | 184.715 | 96,9% | 155 | 35 | 190 | 942 | 6 | 37 | 115 | 158 |
Note | |
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Fonti | |
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Collegamenti esterni | |
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Voci correlate | |