Paolo Orsi Mangelli

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Paolo Orsi Mangelli
Cardinale
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 83 anni
Nascita Forlì
30 ottobre 1762
Morte Roma
4 marzo 1846
Sepoltura Chiesa di Santa Maria della Vittoria (Roma)
Conversione
Appartenenza Diocesi di Forlì
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Professione religiosa [[]]
Ordinato diacono 15 marzo 1840
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Ordinazione presbiterale 29 marzo 1840
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(vedi)
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Cardinale
27 gennaio 1843 da Gregorio XVI (vedi)
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Cardinale per 3 anni, 1 mese e 8 giorni
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Incarichi ricoperti
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al pontificato
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Incoronazione
Investitura
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Erede
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Invito all'ascolto
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Paolo Orsi Mangelli (Forlì, 30 ottobre 1762; † Roma, 4 marzo 1846) è stato un presbitero italiano.

Biografia

Nacque a Forlì, sede diocesana nella omonima legazione dello Stato pontificio, da Francesco e dalla contessa Antonia Severoli di Faenza, un'antica e illustre famiglia. Il padre era stato nominato conte Lateranense da papa Clemente XIII il 10 marzo dell'anno precedente, la mamma era cugina del cardinale Antonio Gabriele Severoli. Il fratello Vincenzo fu cavaliere di grazia dell'Ordine Equestre di San Giovanni di Gerusalemme mentre le tre sorelle si consacrarono suore nell'Ordine francescano.

Formazione e attività di governo

Alla morte dei genitori si trasferì a Roma col fratello nel monastero di Santo Stefano del Cacco per proseguire gli studi in diritto e filosofia all'Arciginnasio de La Sapienza; successivamente si recò a Venezia.

Il 22 ottobre 1804 si sposò con la contessa Elisabetta Valmarana, dalla quale ebbe otto figli. Partecipò all'incoronazione dell'imperatore Napoleone I a Milano l'8 giugno 1805. Dal 23 luglio 1805 fu presidente dell'amministrazione dipartimentale del Rubicone per la Repubblica Italiana. Quando le truppe napoleoniche giunsero a Forlì il 26 dicembre 1813, garantì il trasferimento dei poteri al maresciallo Luigi Paulucci de' Calboli. Fu membro del consiglio della Prefettura del Rubicone fino alla caduta dell'Impero Napoleonico; poi membro della commissione governativa presieduta dal generale Stefanini per le tre province di Bologna, Ferrara e Romagna per conto del governo provvisorio austriaco, dal 14 luglio 1814 al 19 luglio 1815. Ristabilito il governo pontificio provvisorio, fece parte della Congregazione Governativa della Romagna sotto la presidenza di monsignor Tiberio Pacca[1] fino al settembre 1816, che vide l'attuazione della riforma della divisione amministrativa dello stato pontificio da parte di papa Pio VII.

Attività prelatizia

Dopo la morte della moglie avvenuta il 31 ottobre 1817, si trasferì a Roma, dove nel 1820, per richiesta del cardinale Ercole Consalvi, segretario di Stato, entrò in prelatura. Fu nominato cameriere segreto soprannumerario il 18 dicembre 1820; prelato domestico il 4 gennaio dell'anno seguente in veste di referendario delle Segnature di Giustizia e di Grazia dal 25 gennaio 1821. Il 24 marzo 1821 fu nominato delegato a Benevento, per cercare di ristabilire l'ordine nella provincia. Prima di partire ricevette la tonsura ecclesiastica dal cardinale Giulio Maria Della Somaglia. Nello stesso anno, alla morte del revisore dei conti Luigi Zinanni, fu chiamato a sostituirlo alla Sacra Rota, ma declinò l'incarico preferendo la carriera governativa e amministrativa. Nel 1823 fu trasferito a Civitavecchia; nel 1824 ad Ancona e nel 1826 a Perugia. Il 3 aprile 1826 papa Leone XII lo nominò chierico della Camera Apostolica e presidente della Grascia; nel 1828 divenne anche presidente dell'Annona; e nel 1829 fu nominato membro della Congregazione della revisione dei conti e degli affari di pubblica amministrazione[2]. Alla morte di papa Pio VIII durante la sede vacante fu nominato pro-legato a Ferrara il 12 dicembre 1830 ma dovette lasciare la città due mesi dopo a causa dell'insurrezione del febbraio 1831; coi moti rivoluzionari, le legazioni di Bologna, Ferrara, Forlì e Ravenna dichiararono l'indipendenza dallo Stato Pontificio. Ritornato a Roma, il 6 aprile 1835 divenne pro-presidente della Congregazione del Censo, mantenendo tali funzioni fino alla sostituzione del cardinale Giovanni Francesco Falzacappa e presidente della Comarca di Roma. L'8 febbraio 1838 fu nominato protonotario apostolico partecipante.

Ordini sacri

Il 2 dicembre 1838 ricevette i quattro ordini minori da Antonio Piatti[3], arcivescovo titolare di Trebisonda, vicegerente di Roma. Il 1º marzo 1840 ricevette il suddiaconato e il 15 marzo seguente il diaconato; ordinato presbitero il 29 marzo dello stesso anno, fu revisore generale della Camera Apostolica dal 24 gennaio 1842, Abate commendatario dell'abbazia dei Santi Clemente e Pancrazio.

Cardinalato

Venne creato cardinale diacono da Gregorio XVI nel concistoro del 27 gennaio 1843; ricevette il cappello rosso e la diaconia di Santa Maria della Scala tre giorni dopo. Optò per la diaconia di Santa Maria in Cosmedin 22 febbraio 1844. Fu membro delle congregazioni Lauretana, del Buon Governo, delle Acque e del Censo .

Morte

Morì la notte tra il 3 e il 4 marzo 1846 a Roma all'età di 83 anni. Esposto nella chiesa di San Carlo ai Catinari, vi si svolsero funerali, celebrati dal cardinale Giacomo Luigi Brignole. Venne sepolto nella Chiesa di Santa Maria della Vittoria a Roma.

Successione degli incarichi

Predecessore: Delegato apostolico di Benevento Successore: Emblem Holy See.svg
- 24 marzo 1821 - 1º marzo 1823 Luigi Amat di San Filippo e Sorso I
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- {{{data}}} Luigi Amat di San Filippo e Sorso
Predecessore: Delegato apostolico a Perugia Successore: Emblem Holy See.svg
1826 - 1828[4] - I
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{{{data}}} -
Predecessore: Pro-legato apostolico di Ferrara Successore: Emblem Holy See.svg
Domenico de Simone 12 dicembre 1830 - 1º febbraio 1831 Fabio Maria Asquini I
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Domenico de Simone {{{data}}} Fabio Maria Asquini
Predecessore: Pro-presidente della Congregazione del Censo Successore: Emblem Holy See.svg
- 6 aprile 1835 - 11 luglio 1837 Giovanni Francesco Falzacappa
(presidente)
I
II
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con
con
- {{{data}}} Giovanni Francesco Falzacappa
(presidente)
Predecessore: Uditore generale della Camera Apostolica Successore: Emblem Holy See.svg
Charles Januarius Acton 24 gennaio 1842 - 27 gennaio 1843 Antonio Maria Cagiano de Azevedo I
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con
Charles Januarius Acton {{{data}}} Antonio Maria Cagiano de Azevedo
Predecessore: Cardinale diacono di Santa Maria della Scala Successore: Kardinalcoa.png
Luigi Maria di Borbone-Spagna 30 gennaio 1843 - 22 febbraio 1844 Prospero Caterini I
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Luigi Maria di Borbone-Spagna {{{data}}} Prospero Caterini
Predecessore: Cardinale diacono di Santa Maria in Cosmedin Successore: Kardinalcoa.png
Alessandro Spada 22 febbraio 1844 - 4 marzo 1846 Giovanni Serafini I
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Alessandro Spada {{{data}}} Giovanni Serafini
Note
  1. cfr. Tiberio Pacca su treccani.it. URL consultato il 15-10-2022
  2. (LA) Congregazione di revisione dei conti e degli affari di pubblica amministrazione (1828 - 1847)] su ricerca.archiviodistatoroma.beniculturali.it. URL consultato il 27-09-2022
  3. cfr. Patriarch Antonio Luigi Piatti su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 15-10-2022
  4. data incerta
Bibliografia
  • (LA) Ritzler, Remigium, Pirminum Sefrin, Hierarchia Catholica Medii et Recentioris Aevi, vol. VII (1800-1846), Typis et Sumptibus Domus Editorialis "Il Messaggero di S. Antonio" presso Basilica Sant'Antonio, Padova, 1968, pp. 33, 46
Voci correlate
Collegamenti esterni