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Invito all'ascolto
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... è un po' curvo per gli anni. Modesta e alquanto timida è la sua fisionomia; il suo sguardo velato pare volgersi piuttosto alle cose dell'anima che alle esterne; è uno dei membri più pii del Sacro Collegio. Cuore eccellente e tenacissimo del proprio dovere, compatisce gli infelici, che soccorre di soppiatto; ogni sventura ha da lui una buona parola ed un soccorso. Né mai si rifiuta quando gli si porge occasione di fare opere di carità. Le lunghe sofferenze di Pio IX l'afflissero nell'intimo del cuore, e fu uno dei più fedeli e più amorevoli assistenti del gran Pontefice, che lo ricambiava di sommo affetto.
Fabio Maria nacque a Fagagna presso Udine in Friuli. Lasciò la sua patria in giovane età e insieme al fratello Vincenzo si trasferì a Roma, dove proseguì gli studi nel collegio Ghislieri, seguendo la sua vocazione entrò nel Seminario romano. Fu ordinatosacerdote nel 1825 e conseguì con lode il dottorato in filosofia e teologia presso il Collegio Romano.
Nel febbraio 1831, subito dopo l'elezione di Gregorio XVI, le Legazioni settentrionali insorsero e si ribellarono al governo pontificio. Per sedare i moti rivoluzionari la Santa Sede chiese l'intervento dell'Austria. Il 6 marzo all'Asquini fu ordinato di rientrare immediatamente a Ferrara per assumere il governo della provincia, mentre le truppe austriache avrebbero occupato la città. Successivamente collaborò con gli austriaci in stanza nella Legazione, dimostrando anche una certa simpatia nei loro confronti, atteggiamento rimproveratogli più volte negli anni successivi. Con titolo di pro legato, rimase a Ferrara fino a circa la metà del 1836. Si adoperò per la liberazione del cardinale Giovanni Antonio Benvenuti, vescovo di Osimo e legato a latere dal papa, che stava tentando un negoziato con gli insorti, ma che era stato imprigionato e deportato a Bologna. Nel luglio 1836 divenne delegato apostolico di Ancona e vi rimase solo poco più di un anno, durante il quale gestì l'emergenza causata da una forte epidemia di colera.
Fu tra i padri conciliari nel Vaticano I convocato da Pio IX. Nel 1878, dopo essersi schierato tra coloro che ritenevano che quel conclave non dovesse tenersi a Roma per le vicende politiche di quegli anni, prese parte all'elezione di Leone XIII, ma almeno nei primi scrutini sostenne l'agostinianoTommaso Maria Martinelli, mentre si dice che lui stesso fosse tra i candidati appoggiati dall'Austria.
Nel 1877 ottenne il trasferimento al titolo cardinalizio di san Lorenzo in Lucina. Mantenne sempre stretti contatti con la sua terra d'origine e si adoperò per migliorare le sorti di quella chiesa locale. Con perseveranza e grande zelo, ottenne da Pio IX la bollaEx catholicae unitatis del 14 marzo1847, con la quale venivano restituiti alla chiesa di Udine rango arcivescovile e dignità metropolitana, senza giurisdizione sulle diocesi suffraganee, ripristinandone inoltre la dipendenza diretta da Roma.
Morte
Morì a Roma, per le conseguenze di una caduta, il 22 dicembre1878. Le esequie furono celebrate nella chiesa santa Maria in Vallicella. La salma, trasportata a Fagagna, fu tumulata nella tomba di famiglia.