Pontificia Commissione Ecclesia Dei

Da Cathopedia, l'enciclopedia cattolica.
100%Decrease text sizeStandard text sizeIncrease text size
Share/Save/Bookmark
(Reindirizzamento da Pontificia commissione "Ecclesia Dei")
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Pontificia Commissione Ecclesia Dei
Pontificia Commissio "Ecclesia Dei"
"...facilitare la piena comunione ecclesiale dei sacerdoti, seminaristi, comunità o singoli religiosi e religiose finora in vario modo legati alla Fraternità fondata da Mons. Lefebvre, che desiderino rimanere uniti al Successore di Pietro nella Chiesa Cattolica, conservando le loro tradizioni spirituali e liturgiche" (Ecclesia Dei, 6, a)
[[Image:{{{immagine}}}|290px]]
{{{didascalia}}}
Eretto: 2 luglio 1988
Presidente cardinale Luis Francisco Ladaria Ferrer
{{{titolo2}}} {{{rettore2}}}
{{{titolo3}}} {{{rettore3}}}
Segretario: Arcivescovo Guido Pozzo
Vice Presidente: Joseph Augustine Di Noia, O.P.
Emeriti: cardinale Darío Castrillón Hoyos
cardinale William Joseph Levada
Indirizzo
Palazzo della Congr. per la Dottrina della Fede, 00193 Roma, Piazza del S. Uffizio, 11 tel.: 06/69 88 52 13 fax.: 06/69 88 34 12
Collegamenti esterni
curia Praedicate Evangelium
sito ufficiale
dati catholic hierarchy
Chiesa cattolica · Santa Sede
Tutti i dicasteri della Curia Romana

La Pontificia Commissione "Ecclesia Dei" (in latino Pontificia Commissio Ecclesia Dei) venne istituita da papa Giovanni Paolo II con il motu proprio Ecclesia Dei del 2 luglio 1988, all'indomani delle ordinazioni episcopali illecite conferite dal vescovo scismatico Marcel Lefebvre ad Ecône, in Svizzera.

Il 2 luglio 2009 papa Benedetto XVI mediante il motu proprio Ecclesiae Unitatem l'ha incorporata nella Congregazione per la Dottrina della Fede.

Il 17 gennaio 2019 papa Francesco ha soppresso la Pontificia commissione "Ecclesia Dei", assegnando i suoi compiti all' Ufficio della Sezione IV della Congregazione per la dottrina della fede.

Con il motu proprio Traditionis custodes (16 luglio 2021) i suoi compiti nei riguardi degli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica da essa eretti sono passati alla competenza della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica.


Scopi

Il suo scopo è quello di favorire il rientro in seno alla Chiesa di tutti gli individui legati alle comunità lefevriane o "tradizionaliste", particolarmente dei sacerdoti e dei seminaristi della Fraternità Sacerdotale San Pio X.

Per perseguire tale scopo (peculiare munus), la Commissione si avvale dei poteri concessi da Giovanni Paolo II con rescritto[1] del 18 ottobre 1988. L'interpretazione della facoltà prevista al n. 1) del documento - «concedere a chiunque ne faccia domanda l'uso del Messale romano secondo l'edizione tipica in vigore nel 1962, e ciò secondo le norme già proposte dalla commissione cardinalizia "istituita a tale scopo" nel dicembre del 1986 (peraltro mai rese pubbliche; ne circola solo una versione ufficiosa),[2] dopo aver informato il vescovo diocesano» - è stata al centro di violente polemihe tra il Dicastero e i fedeli legati alla precedente tradizione liturgica, che si appellavano ad essa per ottenere una revisione dei dinieghi opposti dai Vescovi alla celebrazione della Messa. La Commissione, invece, evidentemente in base al n. 6 del m.p. Ecclesia Dei, cit., ha concesso i cc.dd. Celebret soltanto a sacerdoti.

Inoltre, a seguito del motu proprio Summorum Pontificum di papa Benedetto XVI (2007), la Commissione ha incarico di vigilare sull'applicazione dello stesso, studiare i possibili aggiornamenti (nuovi santi nel calendario, nuovi prefazi nella Messa) cui sottoporre i testi liturgici del 1962. Inoltre, è stata eretta come sede "d'ultima istanza" per i fedeli che richiedano la messa secondo la forma extraordinaria e non siano esauditi né dal proprio parroco né dal proprio vescovo.

Tra i successi della Commissione vanno segnalati il recupero alla comunione con la Sede Apostolica della Fraternità San Vincenzo Ferrer e di numerosi membri della FSSPX, per cui è stata eretta la Fraternità Sacerdotale San Pietro (1988), nonché la recente nascita dell'Istituto del Buon Pastore. Inoltre, la nuova formulazione della preghiera "pro Judæis" (per gli Ebrei) nella liturgia di forma extraordinaria del Venerdì santo, scritta da Benedetto XVI ed in vigore dal 2008, è frutto anche del lavoro della Commissione.

Composizione

Dal 1º luglio 2017 la commissione è presieduta dall'arcivescovo Luis Francisco Ladaria Ferrer, S.J., prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, ed è formata da un vicepresidente (l'Arcivescovo Joseph Augustine Di Noia, O.P.) e da un segretario (l'Arcivescovo Guido Pozzo). I Cardinali, Arcivescovi e Vescovi membri della Commissione e i Consultori della Commissione sono gli stessi della Congregazione per la Dottrina della Fede[3] Ha sede presso il palazzo della Congregazione per la dottrina della fede, a Roma.

Presidenti

Con il motu proprio Ecclesiae Unitatem (2 luglio 2009), il presidente della Commissione è il prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

Vicepresidenti

Segretari

Segretari aggiunti

Note
  1. A. A. S. 82 (1990), p. 533-534. su unavox.it. URL consultato il 29-08-2008
  2. "Norme" vaticane del 1986 sulla S. Messa tradizionale su unavox.it. URL consultato il 29-08-2008
  3. Annuario pontificio 2013, p. 1261.
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni