Esaltazione della Santa Croce
Esaltazione della Santa Croce | |
Pietro Gagliardi, Esaltazione della Santa Croce e profeti (1847 - 1852 ca.), affresco; Roma, Chiesa di San Girolamo dei Croati a Ripetta | |
Mistero celebrato | Commemorazione della Santa Croce (colore liturgico: rosso) |
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Data | 14 settembre |
Rito romano | |
Tipologia | Festa |
Periodo | Tempo Ordinario |
Rito ambrosiano | |
Tipologia | Festa del Signore |
Periodo | Settimane dopo il Martirio |
Nel Martirologio Romano, 14 settembre, n. 1:
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L'Esaltazione della Santa Croce è una festività della Chiesa cattolica in cui si commemora la Croce sulla quale fu crocifisso Gesù. La festività è collocata al 14 settembre. La Santa Croce è festeggiata anche da altre confessioni cristiane e in particolare dalla Chiesa ortodossa.
Liturgia
Per entrambi i riti Romano e Ambrosiano la liturgia della Parola presenta le stesse letture a carattere tentativo unico, con titoli simili. Per entrambi il colore liturgico è il rosso. Il Rito ambrosiano presenta alla messa vigilare vespertina il Vangelo della Risurrezione preso dal Vangelo secondo Matteo e, qualora la celebrazione del giorno cada di Domenica, non subisce alcuna traslazione, avendo grado di Festa del Signore.
Rito romano
- Prima lettura - Nm 21,4-9 : Chiunque sarà stato morso e guarderà il serpente, resterà in vita.
- Salmo responsoriale - dal Sal 78 - Rit.: Non dimenticate le opere del Signore!
- Seconda lettura - Fil 2,6-11 - Cristo umiliò se stesso, per questo Dio lo esaltò.
- Versetto dell'Alleluia - cfr. Mt 3,3 : Noi ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo, perché con la tua croce hai redento il mondo.
- Vangelo - Gv 3,13-17 : Bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo.
Rito ambrosiano
- Lettura - Nm 21,4-9 : Chiunque, dopo essere stato morso, guarderà il serpente, resterà in vita.
- Salmo- Sal 78,1-2.34.37-38 - Rit.: Sei tu, Signore, la nostra salvezza.
- Epistola - Fil 2,6-11 : Gesù Cristo umiliò sé stesso; per questo Dio lo esaltò.
- Canto al Vangelo: Noi ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo, perché con la tua santa Croce hai redento il Mondo.
- Vangelo - Gv 3,13-17 : Bisogna che il Figlio dell'uomo sia innalzato.
- Dopo il Vangelo: O croce benedetta, che sola fosti degna di portare il Re dei cieli e il Signore del mondo.
- Vangelo della Risurrezione - Mt 28,8-10 .
Periodo postconciliare dal 1976 al 2008
Dal 1976 fino al 2008 le comunità di Rito Ambrosiano hanno celebrato l'Eucaristia lungo l'anno (festiva e feriale) con un Messale Ambrosiano rinnovato a norma dei decreti del Concilio Vaticano II completo e autonomo (ad eccezione del Lezionario, ancora incompleto e supplementare rispetto al Lezionario Romano). Le letture della Festa erano identiche a quelle di Rito romano già riportate. Il nome delle letture avevano la stessa dicitura del Rito romano, ossia Prima lettura, Salmo responsoriale, Seconda lettura.[1].
Rito ambrosiano antico
In Rito ambrosiano antico è denominata In Solemnitate Exaltationis Sanctæ Crucis. Sempre celebrata con grado di Solennità, dopo il Concilio Vaticano II è stata posta a grado di Festa del Signore.
- Lectio - Gen 11,18-20
- Psalmellus - Hæc dies, quam fecit Dominus: exultemus, et lætemur in ea. Confitemini Domino, quoniam bonus: quoniam in sæculum misericordia ejus. (Questo è il giorno che ha fatto il Signore: esultiamo e rallegriamoci in esso. Lodate il Signore, perché è buono: perché eterna è la sua misericordia.)
- Epistola - Ef 3,13-21
- Halleluja: Jubilate Deo omnis terra: psalmum dicite nomini ejus. (Acclamate Dio, voi tutti della terra: cantate inni al suo nome.)
- Evangelium - Lc 11,27-33
- Antiphona post evangelium: O Crux benedicta, * quæ sola fuisti digna portare Regem cælorum, † et Dominum. (O Croce benedetta, che sola fosti degna di portare il Re e Signore dei cieli.)
Successivamente all'antifona dopo il Vangelo, il celebrante stende solennemente la Sindone[2] e recita la preghiera utilizzata in ogni celebrazione eucaristica, denominata Oratio Super Sindonem (Orazione sulla Sindone):
(LA) | (IT) | ||||
« | Deus, qui Unigeniti tui Domini nostri Jesu Christi pretioso Sanguine humanum genus redimere dignatus es, concede propitius: ut qui ad adorandam vivificam Crucem adveniunt, a peccatorum suorum nexibus liberentur. » | « | O Dio, che ti sei degnato di redimere il genere umano con il Sangue prezioso del tuo Unigenito Signore nostro Gesù Cristo, concedi propizio: che quelli, che vengono ad adorare la tua salvifica Croce, siano sciolti dalle catene dei loro peccati. » |
Note | |
Bibliografia | |
Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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