Dedicazione del Duomo di Milano
Dedicazione del Duomo di Milano | |
La Madonnina del Duomo di Milano | |
Solennità del Signore | |
Commemorazione celebrata | Dedicazione del Duomo di Milano, Chiesa madre di tutti i fedeli di Rito ambrosiano a Santa Maria Nascente. |
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Periodo | Tempo Dopo Pentecoste |
Data mobile | III domenica di ottobre |
Data nel 2023: 15 ottobre | |
Note | |
Solennità non celebrata nel Rito Romano | |
Celebrata in | Italia in tutte le chiese di Rito Ambrosiano. |
Data d'istituzione | 20 ottobre 1577 |
Chiamata anche | Dedicazione della Chiesa Cattedrale. |
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La Dedicazione del Duomo di Milano (Cattedrale di Santa Maria Nascente) è una Solennità liturgica celebrata dalla Chiesa latina di Rito Ambrosiano la III Domenica di ottobre, nella quale la storia del Duomo e, di conseguenza, della Chiesa ambrosiana, registra alcune tappe significative:
- la riconsacrazione del 453 da parte dell'arcivescovo sant'Eusebio, dell'antica chiesa maggiore devastata dagli Unni;
- nella terza Domenica del mese di ottobre 1418 Papa Martino V consacrò l'altare maggiore dell'antica cattedrale milanese e in ricordo di quell'avvenimento fu fissata la data mobile della solennità;
- la dedicazione del 20 ottobre 1577, per mano dell'arcivescovo san Carlo Borromeo, dell'attuale Duomo che ne istituì la solennità, fissandone la celebrazione alla terza domenica del mese di ottobre;
- la dedicazione nel 1986, durante l'episcopato dell'arcivescovo Carlo Maria Martini, del nuovo altare, a seguito dei lavori di adattamento del presbiterio resi necessari dall'applicazione degli orientamenti e delle norme conciliari.
Con la pubblicazione del Nuovo Lezionario Ambrosiano entrò in vigore anche il nuovo Calendario liturgico del Rito Ambrosiano, che cambia il nome della solennità: il nome precedente, Dedicazione della Chiesa Cattedrale, diventa Dedicazione del Duomo di Milano, Chiesa madre di tutti i fedeli di Rito Ambrosiano.
Dalla solennità della Dedicazione del Duomo di Milano si dipartono le settimane dopo la Dedicazione, terza parte del Tempo Dopo Pentecoste. Esso inizia dai primi vespri della Domenica della Dedicazione e termina all'ora nona del sabato che precede la I domenica di Avvento.
La liturgia
L'ordinamento delle letture bibliche è articolato in tre anni (A, B e C) a struttura ternaria. La Lettura presenta un testo Deuterocanonico preso dal Libro di Baruc e due Profetici presi dal Libro di Isaia i quali possono essere sostituiti con brani neotestamentari del Libro dell'Apocalisse e della Prima lettera di Pietro:
- Anno A - Bar 3,24-38 : Quanto è grande la casa di Dio. Oppure Ap 21,2-5 : La tenda di Dio con gli uomini.
- Anno B - Is 26,1-2.4.7-8; 54,12-14a : Dio ha posto a nostra salvezza mura e bastioni. Aprite le porte: entri una nazione fedele. Oppure Ap 21,9a.9c-27 : La città santa, sposa dell'Agnello.
- Anno C - Is 60,11-21 : Le tue porte saranno sempre aperte. Il Signore sarà per te luce eterna. Oppure: 1Pt 2,4-10 : Cristo è la pietra viva. Quali pietre vive siete costruiti anche voi come un edificio spirituale.
I brani accentuano fortemente la rilettura del concetto di Tempio in chiave ecclesiologica ed escatologica.
I tre Salmi:
- Anno A - Sal 87,1-2. 4-7 : Di te si dicono cose gloriose, città di Dio!
- Anno B - Sal 68,25-27. 29-30. 33-34a. 35-36 : Date gloria a Dio nel suo santuario.
- Anno C - Sal 118,2-4. 19. 22-24. 26-27a : Rendete grazie al Signore, il suo amore è per sempre.
Le tre Lettere di Paolo, proposte per l'Epistola neotestamentaria, riprendono e approfondiscono la prospettiva escatologica:
- Anno A - 2Tim 2,19-22 : In una casa grande non vi sono soltanto vasi d'oro, ma anche d'argilla.
- Anno B - 1Cor 3,9-17 : Santo è il tempio di Dio, che siete voi.'
- Anno C - Eb 13,15-17.20-21 : Obbedite ai vostri capi e state loro sottomessi, perché essi vegliano su di voi.
- Anno A - Il Signore ricostruisce Gerusalemme, raduna i dispersi d'Israele. (Cfr. Sal 146,2 )
- Anno B - Santo è il tempio di Dio, campo che egli coltiva e costruzione da lui edificata. (Cfr. 1Cor 3,17.9 )
- Anno C - Santo è il tempio di Dio, campo che egli coltiva e costruzione da lui edificata. (Cfr. 1Cor 3,17.9 Uguale all'Anno B)
I Vangeli mostrano come Gesù sia presente e operante nella Chiesa, la quale è costruita sulla roccia:
- Anno A - Mt 21,10-17 : Gesù entrò nel tempio, gli si avvicinarono ciechi e storpi e li guarì.
- Anno B - Gv 10,22-30 : Ricorreva la festa della Dedicazione ed era inverno.
- Anno C - Lc 6,43-48 : La casa costruita sulla roccia.
- Canto dopo il Vangelo: Questo è il tempio del Signore, edificato dal sommo sacerdote. Acceda il popolo al santuario e canti un canto nuovo: «Gloria a te, Signore, Dio onnipotente».
Nel Periodo postconciliare dal 1976 al 2008
Dal 1976 fino al 2008 le comunità di Rito Ambrosiano hanno celebrato l'Eucaristia lungo l'anno (festiva e feriale) con un Messale Ambrosiano rinnovato a norma dei decreti del Concilio Vaticano II completo e autonomo (ad eccezione del Lezionario, ancora incompleto e supplementare rispetto al Lezionario Romano). Durante questo periodo le letture della solennità seguivano una struttura ternaria ad anno unico che sono state riprese nel Nuovo Lezionario Ambrosiano. Il nome delle letture avevano la stessa dicitura del Rito romano, ossia Prima lettura, Salmo responsoriale, Seconda lettura.[1].
- Prima lettura: Bar 3,24-38 (vedi Anno A della liturgia nuova)
- Salmo responsoriale: Sal 102,15a.2.12.13.14.15.16-17.19.20-22 - Ai tuoi servi sono care le pietre di Sion. (il Salmo non è stato ripreso nella liturgia nuova)
- Seconda lettura: 2Tim 2,19-22 (vedi Anno A della liturgia nuova. In questo periodo la denominazione era come in Rito romano, cioè Seconda lettura)
- Canto al Vangelo: Sal 146,2 (vedi Anno A della liturgia nuova)
- Vangelo: Gv 10,22-30 (vedi Anno B della liturgia nuova)
Nel Rito ambrosiano antico
In rito ambrosiano antico la solennità è denominata Dominica III octobris in Dedicatione Ecclesiæ Majoris. Le letture post conciliari sono estrapolate da passi bilici diversi, mentre quelle in Rito antico, ad eccezione del Vangelo più breve, prevedono i seguenti brani:
- Lectio: Bar 3,24-37 - Più lungo rispetto alla liturgia postconciliare dell'Anno A.
- Psalmellus: Ædificavit Dominus Sion: * et videbitur in majestate sua. •Domine, exaudi orationem meam: *etclamor meus ad te perveniat. (Il Signore edificò Sion e vi si darà a vedere nella sua maestà. Signore, esaudisci la mia preghiera, ed il mio grido giunga fino a te - Cfr. Sal 102 )
- Epistola: 2Tim 2,19-22 - Del tutto uguale a quella dell'Anno A postconciliare.
- Halleluja: Ædificans Jerusalem Dominus: *et dispersiones Israël congregabit. (Il Signore ha edificato Gerusalemme: e vi radunerà i figli dispersi d’Israele.)
- Evangelium: Gv 10,22-30 , uguale al Vangelo postconciliare Anno B
- Antiphona Post Evangelium (Antifona dopo il Vangelo): Hoc est Templum Domini, * quod ædificavit summus Sacerdos. • Intret populus intra Sancta Sanctorum, *cantantes canticum novum: † Laus tibi, Domine, Deus omnipotens. (Ecco il Tempio del Signore, che il Sommo Sacerdote ha edificato. Entri il popolo nel Santuario cantando un Dio onnipotente.)
Successivamente all'antifona dopo il Vangelo, il celebrante stende solennemente la Sindone[2] e recita la preghiera utilizzata in ogni celebrazione eucaristica, denominata Oratio Super Sindonem (Orazione sulla Sindone):
(LA) | (IT) | ||||
« | Omnipotens sempiterne Deus, qui in omni loco dominationis tuæ totus assistis, et totus operaris, adesto supplicationibus nostris: et hujus domus, cujus es fundator, esto protector. Nulla hic nequitia contariæ potestatis obsistat: sed virtute Spiritus sancti operante, fiat hic tibi semper purum servitium, et devota libertas. » | « | Onnipotente e sempiterno Iddio, che in ogni luogo del tuo dominio sei tutto presente ed operante, presta orecchio alle nostre suppliche, e proteggi questa casa che tu hai fondata. Che non stia contro di essa alcuna malvagità di potere nemico, ma per virtù ed opera dello Spirito santo, qui ti si renda sempre un puro servizio, e regni una pia e devota libertà. » |
Note | |
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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