Trasfigurazione del Signore

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Questa voce riguarda la festa liturgica.
⇒  Per il mistero della trasfigurazione di Gesù nei suoi aspetti biblici e teologici, vedi Trasfigurazione di Gesù
Trasfigurazione del Signore
MuVa PinVa Raffaello Trafigurazione 1516-1520.jpg
Raffaello Sanzio, Trasfigurazione di Gesù Cristo (1518-1520), tempera su tavola; Città del Vaticano, Pinacoteca Vaticana
Mistero celebrato Episodio della Trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor.
Data 6 agosto
Rito romano
Tipologia Festa
Periodo Tempo Ordinario
Rito ambrosiano
Tipologia Festa del Signore
Periodo Tempo Dopo Pentecoste
Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 6 agosto, n. 1:
« Festa della Trasfigurazione del Signore, nella quale Gesù Cristo, il Figlio Unigenito, l'amato dell'Eterno Padre, davanti ai santi Apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni, avendo come testimoni la legge e i profeti, manifestò la sua gloria, per rivelare che la nostra umile condizione di servi da lui stesso assunta era stata per opera della grazia gloriosamente redenta e per proclamare fino ai confini della terra che l'immagine di Dio, secondo la quale l'uomo fu creato, sebbene corrotta in Adamo, era stata ricreata in Cristo. »

La festa della Trasfigurazione ricorda, secondo alcuni storici della liturgia, la dedicazione delle basiliche del Monte Tabor, Galilea, tradizionalmente considerato come il luogo dell'evento.

Infatti, si può far risalire la storia di questa festa per lo meno all'epoca in cui l'imperatrice Elena volle la costruzione della Chiesa della Trasfigurazione sul Monte Tabor. La festa era ormai comune alle Chiese d'Oriente già nel V secolo, mentre oggi la Trasfigurazione è una delle dodici grandi feste celebrate nella Chiesa ortodossa[1].

Alla fine del V secolo era celebrata anche dalla Chiesa nestoriana; nel VII secolo, invece, è documentata nella Siria occidentale.

In Occidente le prime testimonianze della festa risalgono alla metà del IX secolo (Napoli, paesi germanici, Spagna). Successivamente abbiamo attestazioni in Francia nel X secolo e nei secoli XI e XII anche a Roma nella Basilica Vaticana.

Alla diffusione capillare della festa contribuì San Pietro il Venerabile e Cluny.

Papa Callisto III nel 1457 la inserì nel Calendario Romano come ringraziamento per la vittoria ottenuta sui Turchi a Belgrado il 6 agosto 1456 da Janos Hunyadi e San Giovanni da Capestrano.

Nella Liturgia

Rito Romano

Il Rito Romano presenta un unico schema per le letture bibliche della messa, dove la prima lettura è quella del giorno corrispondente del Tempo Ordinario, mentre il Vangelo è proprio.

Mantiene la struttura binaria per i giorni feriali lasciando un'alternativa della prima lettura:

oppure
inserendo le tre pericopi sinottiche con carattere festivo per il Vangelo:
  • per l'anno A Vangelo - Mt 17,1-9 : Il suo volto brillò come il sole.
  • per l'anno B Vangelo - Mc 9,2-10 : Questi è il Figlio mio, l'amato.
  • per l'anno C Vangelo - Lc 9,28-36 : Mentre pregava il suo volto cambiò d'aspetto.

Quando la Festa cade di Domenica le prime due letture prendono il carattere festivo di prima e seconda lettura; mentre il Salmo responsoriale è sempre lo stesso. Il Vangelo resta invariato a secondo dell'Anno.

Rito Ambrosiano

Nel Rito Ambrosiano la festa assume sempre un carattere festivo identificata dai tre anni A, B e C con letture a struttura ternaria. Restano sempre invariate la Lettura, il Salmo, l'Epistola e il Canto al Vangelo per i tre anni:

Anche qui i vangeli riportano le tre pericopi prese dai vangeli sinottici:

  • per l'anno A Vangelo - Mt 17,1-9 : Si aprirono i cieli e la voce del Padre disse: «Questi è il Figlio mio, l'amato: ascoltatelo».
  • per l'anno B Vangelo - Mc 9,2-10 : Questi è il Figlio mio, l'amato.
  • per l'anno C Vangelo - Lc 9,28b-36 : Mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto.
  • Antifona dopo il Vangelo: Liberati dal carcere della vita presente, rivolgiamoci sempre a lui, vera luce, splendore senza tramonto. Nessuna creatura distolga i nostri occhi da Gesù redentore.

Nel periodo postconciliare 1976-2008

Dal 1976 fino al 2008 le comunità di Rito Ambrosiano hanno celebrato l'Eucaristia lungo l'anno (festiva e feriale) con un Messale Ambrosiano rinnovato a norma dei decreti del Concilio Vaticano II completo e autonomo (ad eccezione del Lezionario, ancora incompleto e supplementare rispetto al Lezionario Romano). Le letture della solennità erano identiche a quelle di Rito romano già riportate. Il nome delle letture avevano la stessa dicitura del Rito romano, ossia Prima lettura, Salmo responsoriale, Seconda lettura[2]. L'Antifona dopo il Vangelo era la medesima ripresa nel rito moderno.

Nel Rito ambrosiano antico

Nel rito ambrosiano antico la commemorazione è denominata In Transfiguratione Domini Nostri Jesu Christi.

  • Lectio: Is 61,10-11;62,1-3
  • Psalmellus: Cantate Domino, benedicite nomen eius: bene annunciate die in diem salutare eius. Annunciate inter gentes gloriam eius, in omnibus populis mirabilia eius. (Benedite il nome del Signore, annunciate di giorno in giorno la salvezza che viene da lui. Annunciate ai popoli i suoi miracoli. Sal 96,2-3 )
  • Epistola: Sap 7,26
  • Halleluja: Candor est lucis æternæ, speculum sine macula et imago bonitatis illius. (Gesù è lo splendore della luce eterna, specchio terso della bontà suprema.)
  • Evangelium: Mt 17,1-9
  • Antiphona post Evangelium: In excelsis omnis creatura, * omnis spiritus de terra, date gloriam Deo, † quia lux nobis illuxit. (Creature tutte del cielo, spiriti tutti della terra, date gloria a Dio, che ci ha manifestato il suo splendore.)

Successivamente all'antifona dopo il Vangelo, il celebrante stende solennemente la Sindone[3] e recita la preghiera utilizzata in ogni celebrazione eucaristica, denominata Oratio Super Sindonem (Orazione sulla Sindone):

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« Signore, illumina il tuo popolo, accendi nei cuori la luce della tua grazia affinché l'apparizione gloriosa del Salvatore appaia alle nostre menti sempre più luminosa. »


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Note
  1. Vicariato San Giacomo per i Cattolici di lingua ebraica in Israele, Festa della Trasfigurazione - 6 Agosto
  2. Centro ambrosiano di documentazione e studi religiosi op. cit..
  3. Velo che copre le Oblate, il pane e il vino posti sull'altare per il sacrificio.
Bibliografia
  • Piccolo messale ambrosiano festivo, Tipografia G. De Silvestri, Milano, 1957
  • Centro ambrosiano di documentazione e studi religiosi, Messale Ambrosiano Festivo, Edizioni Piemme, 1986
Voci correlate
Collegamenti esterni
  • Chiesa di Milano su chiesadimilano.it. URL consultato il 20-12-2020
  • Scheda liturgica di Rito ambrosiano sul sito web Liturgia giovane, URL consultato il 20-12-2020