Domenica in Albis

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Domenica in Albis

GBR Warwickshire Compton Verney B.Strozzi IncredulitàS.Tommaso 1620ca.JPG
Bernardo Strozzi, Incredulità di san Tommaso (1620 ca.), olio su tela; ‪‎Warwickshire‬ (Gran Bretagna), ‪‎Compton‬ Verney. Raffigurazione del brano evangelico comune a tutte le celebrazioni.
Avvenimento Deposizione delle vesti bianche del Battesimo
Riferimenti
Periodo Ottava di Pasqua
Data
Data mobile Domenica dopo Pasqua

Data nel 2023: 16 aprile
Data nel 2024: 07 aprile
Data nel 2025: 27 aprile

Colore liturgico Bianco
Rito
Note
Rito Romano
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Data nel 2023: 16 aprile

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Note di Rito romano
Rito Ambrosiano
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Note di Rito ambrosiano
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Celebrata a
Tradizioni religiose
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Chiamata anche
Feste correlate Festa della Divina Misericordia

La Seconda Domenica di Pasqua o Domenica in Albis (in albis depositis in Rito ambrosiano) è la Domenica seguente alla Domenica di Pasqua, ed è l'ultimo giorno dell'Ottava di Pasqua.

È una domenica mobile, perché la data in cui cade dipende dalla data della Pasqua.

I nomi di questa domenica

Domenica in Albis

Il nome di Domenica in Albis (sottinteso deponendis, in Rito Ambrosiano è chiamata Domenica in albis depositis, letteralmente: "domenica in cui le vesti bianche vengono deposte") è legato al rito del Battesimo: in esso i nuovi battezzati ricevono e indossano una veste bianca, segno della vita divina appena ricevuta; gli adulti battezzati nella solenne Veglia Pasquale la indossano poi per tutta la settimana dell'Ottava di Pasqua, fino alla domenica successiva, detta perciò domenica in cui si depongono le bianche vesti.

Domenica di san Tommaso

Tale dizione è in uso presso la Chiesa ortodossa, che la chiama in questo modo perché in questa domenica viene letto il vangelo in cui si parla dell'incredulità di san Tommaso (Gv 20,26-29 ).

Domenica della Divina Misericordia

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Festa della Divina Misericordia

Questa domenica è stata proclamata Festa della Divina Misericordia da papa Giovanni Paolo II nel 2000[1].

Il culto della Divina Misericordia è legato alla figura di Santa Faustina Kowalska, la mistica polacca canonizzata nel corso dell'Anno Santo del 2000, e di cui Giovanni Paolo II è stato molto devoto, come testimonia la sua seconda Enciclica Dives in Misericordia, scritta nel 1980 e dedicata appunto alla Divina misericordia.

Liturgia della parola

L'ordinamento delle letture bibliche in Rito romano propongono sono articolate in tre anni (A, B e C) a struttura ternaria, in ambrosiano, invece, sono a struttura unica ternaria.

Date della celebrazione 2019-2029
Anno Cattolicesimo
2019 28 aprile
2020 19 aprile
2021 11 aprile
2022 24 aprile
2023 16 aprile
2024 7 aprile
2025 27 aprile
2026 12 aprile
2027 4 aprile
2028 23 aprile
2029 8 aprile

Nel Rito romano

Anno A
Anno B
Annos C

Nel Rito ambrosiano

Letture uniche

Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.

  • Epistola - Col 2,8-15 : Siete stati sepolti con Cristo nel battesimo e con lui siete anche risorti.
  • Canto al Vangelo - cfr. Gv 20,29 : Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto.
  • Vangelo - Gv 20,19-31 : L'apparizione del Risorto nel cenacolo presente Tommaso.
  • Antifona dopo il Vangelo - cfr. Sal 148,2-3 : Angeli tutti, lodate il Signore, schiere celesti, lodate il Signore. Lodatelo, sole e luna, lodatelo, stelle del cielo, alleluia.

Nel periodo postconciliare 1976-2008

Dal 1976 fino al 2008 le comunità di Rito Ambrosiano hanno celebrato l'Eucaristia lungo l'anno (festiva e feriale) con un Messale Ambrosiano rinnovato a norma dei decreti del Concilio Vaticano II completo e autonomo (ad eccezione del Lezionario, ancora incompleto e supplementare rispetto al Lezionario Romano). Le letture della II Domenica erano identiche a quelle di Rito romano già riportate, divise nei tre anni A, B e C, ma con l'Antifona dopo il Vangelo come nelle letture del Rito ambrosiano moderno. Il nome delle letture avevano la stessa dicitura del Rito romano, ossia Prima lettura, Salmo responsoriale, Seconda lettura[2].

Nel Rito ambrosiano antico

Nel rito ambrosiano antico la Domenica è denominata Dominica I post Pascha - in albis depositis. Le letture in Rito moderno hanno mantenuto le stesse letture con piccole modifiche e la stessa struttura.

  • Lectio: At 4,8-24a
  • Psalmellus: Lapidem, quem reprobaverunt ædificantes: hic factus est in caput anguli. Confitemini Domino, quoniam bonus: quoniam in sæculum misericordia ejus. (La pietra che i costruttori avevano scartato: è diventata testata d'angolo. Lodate il Signore, perché è buono: perché eterna è la sua misericordia. Cfr. Sal 118,22.1 )
  • Epistola: Col 2,8-15
  • Halleluja - cfr. Sal 93,1 : Dominus regnavit, decorem induit: induit Dominus fortitudinem, et præcinxit se virtutem. (Il Signore è re, si è rivestito di maestà: il Signore si è ammantato di fortezza e si è cinto di potenza. Cfr. Sal 93,1ab )
  • Evangelium: Gv 20,19-31
  • Antiphona post Evangelium cfr. Sal 148,2-3 : Laudate Dominum, omnes Angeli ejus: * laudate eum, omnes Virtutes ejus. • Laudate eum, sol et luna: * laudate eum, omnes stellæ et lumen, † halleluja. (Lodate il Signore, voi tutti, suoi Angeli, lodatelo: lodatelo, voi tutte sue schiere. Lodatelo, sole e luna: lodatelo, voi tutte, fulgide stelle, alleluia.)

Successivamente all'antifona dopo il Vangelo, il celebrante stende solennemente la Sindone[3] e recita la preghiera utilizzata in ogni celebrazione eucaristica, denominata Oratio Super Sindonem (Orazione sulla Sindone):

(LA) (IT)
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« Deus, innocentiæ restitutor et amator, dirige ad te tuorum corda famulorum: ut quos de infidelitatis tenebris liberasti, numquam a tuæ veritatis luce discedant.  » « O Dio, che ridoni l'innocenza e la ami, avvinci a te i cuori dei tuoi servi: affinché coloro che tu liberasti dalle tenebre delle dottrine infedeli, non si allontanino mai dalla luce della tua verità. »
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Qualora la solennità dell'Annunciazione del Signore cadesse il lunedì dopo la II Domenica di Pasqua, ossia dopo questa domenica trattata, il ministrante proclama le antifone della Domenica e del lunedì.



Note
  1. L'istituzione della Festa non ha cambiato i testi liturgici, che rimangono quelli della seconda Domenica di Pasqua.
  2. Centro ambrosiano di documentazione e studi religiosi op. cit..
  3. Velo che copre le Oblate, il pane e il vino posti sull'altare per il sacrificio.
Bibliografia
  • Piccolo messale ambrosiano festivo, Tipografia G. De Silvestri, Milano, 1957
  • Centro ambrosiano di documentazione e studi religiosi, Messale Ambrosiano Festivo, Edizioni Piemme, 1986
Voci correlate
Collegamenti esterni