Santissimo Nome di Gesù

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Santissimo Nome di Gesù

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Trigramma bernardiniano; Lugano, Chiesa di Santa Maria degli Angeli
memoria facoltativa
Mistero celebrato
Riferimenti
Periodo Tempo di Natale
Data 3 gennaio
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Rito
Note
Nel Rito Ambrosiano il nome di Gesù è ricordato durante la solennità della Circoncisione del Signore il 1° gennaio.

In Rito ambrosiano antico è celebrato il 2 gennaio.

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Celebrata in
Celebrata a
Tradizioni religiose
Data d'istituzione
Chiamata anche
Feste correlate Natale
Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 3 gennaio, n. 1:
« Santissimo Nome di Gesù, il solo in cui, nei cieli, sulla terra e sotto terra, si pieghi ogni ginocchio a gloria della maestà divina. »

Il Santissimo Nome di Gesù è una celebrazione facoltativa che il Calendario Romano prevede per il giorno 3 gennaio. Il Rito ambrosiano non lo prevede se non in quello antico celebrato il 2 gennaio.

Storia

Il Nome di Gesù, fu sempre onorato e venerato nella Chiesa fin dai primi tempi. Il Nuovo Testamento usa l'espressione per indicare la sua stessa persona (At 9,16;10,43;21,13;26,9 ). Nel nome di Gesù gli Apostoli predicano (At 4,18;5,28;9,28 ), battezzano (At 2,38;8,16;10,48;19,5 ), compiono miracoli (At 4,30 ).

Solo nel XIV secolo il Nome di Gesù cominciò ad avere culto liturgico: il francescano Bernardino da Siena (1380-1444) fu il più grande propagatore del culto del Nome di Gesù; altri francescani seguirono tale filone, soprattutto i beati Alberto da Sarteano (1385-1450) e Bernardino da Feltre (1439-1494).

Nel 1530, Papa Clemente VII autorizzò l'Ordine francescano a recitare l'Ufficio del Santissimo Nome di Gesù. Due secoli dopo, nel 1721, la celebrazione fu estesa a tutta la Chiesa da Papa Innocenzo XIII.

Il giorno della celebrazione variò nel tempo tra le prime domeniche di gennaio, per attestarsi al 2 gennaio fino agli anni Settanta del Novecento, quando la celebrazione fu soppressa.

Papa Giovanni Paolo II la inserì nel Martirologio Romano al giorno 3 gennaio.

Nel Rito ambrosiano

Questa memoria non è prevista nel Rito ambrosiano, sia durante il periodo postconciliare dal 1976 al 2008, sia dopo la promulgazione del Nuovo Lezionario Ambrosiano, che ricorda il Santissimo Nome di Gesù durante la celebrazione della solennità della Circoncisione del Signore il 1° gennaio, cioè l'ottavo giorno dalla sua nascita. Secondo la tradizione ebraica denominata Milah, durante la circoncisione veniva imposto il nome dei nascituri.

Nel Rito ambrosiano antico

Questa festività è conservata nel Rito antico alla data del 2 gennaio con una liturgia propria rispetto a quella del 1º gennaio dove è ricordata l'imposizione del nome di Gesù con la celebrazione della solennità della Circoncisione di Nostro Signore Gesù Cristo. La liturgia obbligatoria In Festo Sanctissimi Nominis Jesu inizia con il canto Adeste fideles e prosegue con le seguenti letture:

Quando la festa cade di Domenica, durante la Liturgia dopo l'Oratio super populum e dopo l'Oratio Super Sindonem, vengono lette due antifone Pro Commemoratione Dominicæ post Nativitatem (in commemorazione della Domenica dopo la Natività). In tale Domenica, infatti, la festa del Nome di Gesù ha la precedenza, tuttavia si vuole ugualmente non tralasciare il ricordo di questo giorno del Signore. Qualora non fosse possibile celebrare questa ricorrenza nei giorni feriali, la stessa è abbinata alla II Domenica dopo l'Epifania. In tal caso le antifone proclamate sono quelle della Domenica e quelle della festività.

  • Lectio - At 4,8-12
  • Psalmellus dal Sal 105,1-2 Confitemini Domino, * et invocate nomen ejus. • Annunciate inter gentes opera ejus, * cantate illi, et psallite ei: † narrate omnia mirabilia ejus. (Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome. Proclamate fra i popoli le sue opere, a lui cantate, a lui inneggiate: meditate tutte le sue meraviglie.)
  • Epistola - 1Cor 1,1-8
  • Halleluja: Laudem Domini loquetur os meum, * et benedicat omnis caro nomen sanctum ejus. (Canti la mia bocca la lode del Signore, e benedica ogni vivente il suo santo nome.)
  • Evangelium - Mt 1,18-21
  • Antiphona post evangelium (Antifona dopo il Vangelo): Confitebor tibi, Domine Deus meus, in toto corde meo, † et glorificabo nomen tuum in æternum. Quoniam tu, Domine, suavis et mitis es, et multæ misericordiæ omnibus invocantibus te. (Ti loderò, Signore, mio Dio, con tutto il cuore, e glorificherò in eterno il tuo nome. Perché tu, o Signore, sei soave e mite, e hai grande misericordia verso tutti quelli che ti invocano.)

Successivamente all'antifona dopo il Vangelo il celebrante stende solennemente la Sindone[1] e recita la preghiera utilizzata in ogni celebrazione eucaristica, denominata Oratio Super Sindonem (Orazione sulla Sindone):

(LA) (IT)
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« Deus, qui famulo tuo Moysi dignatus es dicere: In omni loco, in quo fuerit memoria nominis mei, veniam ad te, et benedicam tibi: da nobis, ita nominis JESU memoriam celebrare, ut ab eo visitati, benedictionem tuam mereamur obtinere. Per eundem Dominum [...]. Amen » « O Dio, che ti sei degnato di dire al tuo servo Mosè: "In tutti i luoghi nei quali si farà memoria del mio nome, verrò da te e ti benedirò": concedici di celebrare la memoria del nome di GESÙ, così da meritare di ottenere, visitati da lui, la tua benedizione. Per lo stesso Signore [...]. Amen. »
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Note
  1. Velo che copre le Oblate, il pane e il vino posti sull'altare per il sacrificio.
Bibliografia
  • Piccolo messale ambrosiano festivo, Tipografia G. De Silvestri, Milano, 1957
  • Centro ambrosiano di documentazione e studi religiosi, Messale Ambrosiano Festivo, Edizioni Piemme, 1986
Voci correlate
Collegamenti esterni